Il Parco risponde all’istituzione della Commissione Comunale per il controllo degli atti istituzionali riguardanti il Parco Nazionale di Pantelleria: ‘Parlano documenti ministeriali pubblici’
“La tempestività che ha accompagnato l’istituzione del Parco di Pantelleria è stata la conseguenza del drammatico incendio di natura dolosa che il 26 maggio 2016 ha segnato la storia dell’isola, distruggendo oltre 600 ettari di terreno. L’immediata risposta dello Stato a questo vile gesto è il Decreto del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, datato il 28 luglio 2016”.
Con questa breve dichiarazione, il presidente del Parco Nazionale di Pantelleria, Salvatore Gabriele, intende precisare i fatti che oggi vengono falsamente distorti, per strumentali attacchi che vogliono innescare un’inutile scontro, a cui non intende partecipare.
Il riferimento va alla costituzione di una commissione speciale temporanea, all’interno del consiglio comunale, per verificare l’iter istitutivo del Parco, e alle altre precedenti e subdole esternazioni. La cronologia dei fatti, con date certe che scandiscono pubblicamente tale iter, è sufficiente a chiarire qualsiasi dubbio.
La genesi del Parco è cosa nota e si avvia con la finanziaria del 2008; il suo iter finale di concertazione è consacrato in atti ufficiali del Ministero dell’Ambiente, d’intesa istituzionale con la Regione Siciliana e nel decreto del Presidente della Repubblica, così come previsto dalla legge n. 394/91 titolo II art. 8: “i Parchi nazionali individuati e delimitati sono istituiti con decreto del presidente della Repubblica, su proposta del Ministero, sentita la Regione; qualora il parco o la riserva interessi il territorio di una regione a statuto speciale o provincia autonoma si procede d’intesa”.
Dal 2014, il percorso di definizione del Parco, è segnato da provvedimenti determinanti che portano alla sua nascita, nel 2016, con carattere di urgenza. La storia recente, degli ultimi due anni, racconta di un Ente che ha lavorato per la sua piena funzionalità e per dare strumenti adeguati alla valorizzazione del territorio, delle sue produzioni e supportare i suoi protagonisti; a tal proposito, è evidente la rete relazionale e il contesto allargato in cui il Parco opera, sotto l’egida del Ministero dell’Ambiente quale autorità di vigilanza, per creare opportunità di sviluppo dell’isola, supportato da convenzioni e accordi con prestigiosi enti di ricerca, università e associazioni specializzate, di categoria, produttori etc.
La piena operatività del Parco, che inizia ufficialmente dall’insediamento del consiglio direttivo e dalla nomina del direttore, a cui è demandata tutta l’attività gestionale dell’Ente, nel periodo fra aprile/giugno del 2018, è stata caratterizzata da continue iniziative e attività di comunicazione, con l’uso dei loghi e con la presenza fisica dei rispettivi rappresentanti degli enti coinvolti, quali espressioni di una comunità che si muove simbolicamente unita per valorizzare il territorio e affrontare e superare le problematiche che sull’isola sussistono da anni, a partire dal rilancio dell’agricoltura alla conservazione e valorizzazione, non solo del paesaggio agricolo ma anche della produzione agricola dell’isola. In particolare, esiste una convenzione stipulata con il Comune per garantire la funzionalità della gestione di adempimenti connessi a procedimenti autorizzativi di urbanistica, finanziari e delle procedure di gara, importanti per la gestione dell’Ente Parco.
“È fuori luogo continuare a fare dietrologia politica – istituzionale, che non sia conducente al rispetto delle parti che ciascuno oggi occupa – considera il presidente Gabriele – Il Parco ritiene che i soggetti istituzionali, Regione, Provincia ed, in particolare, l’ente territorialmente deputato ovvero il Comune, a cui il Parco riconosce da sempre la piena funzione, il giusto raccordo e le sinergie necessarie, devono lavorare con dialettica costruttiva, confronto, giusto equilibrio e senso di responsabilità fra le parti, per assumere atti di indirizzo utili alle finalità del Parco stesso e rispondere alle aspettative della comunità”. Il Parco si riserva di valutare possibili iniziative atte a tutelare l’immagine stessa dell’ente e dei propri rappresentanti.
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