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Intervista a Piergiorgio Benvenuti, Ecoitaliasolidale, per la Giornata sull’Autismo

Intervista esclusiva a Piergiorgio Benvenuti, Presidente dell’Associazione Ecoitaliasolidale, in occasione della Giornata Mondiale della consapevolezza sull’Autismo e del gemellaggio di iniziative tra Roma e Pantelleria

di Fran­ce­sca Marrucci

Oggi si cele­bra la dodi­ce­si­ma edi­zio­ne del­la Gior­na­ta Mon­dia­le del­la Con­sa­pe­vo­lez­za sull’Autismo. Un appun­ta­men­to impor­tan­te, volu­to dall’Organizzazione mon­dia­le del­la Sani­tà, che illu­mi­na dii blu i monu­men­ti più impor­tan­ti del mondo.

In Ita­lia sono nume­ro­sis­si­me le ini­zia­ti­ve, mol­te pub­bli­ca­te dal­la nostra testa­ta ed in par­ti­co­la­re quel­la del gemel­lag­gio che sta avve­nen­do tra Pan­tel­le­ria e Roma, gra­zie alla col­la­bo­ra­zio­ne di due capi­sal­di dell’Associazione Ecoi­ta­lia­so­li­da­le, Miche­la Sil­via per Pan­tel­le­ria e Pier­gior­gio Ben­ve­nu­ti per la Capitale.

Abbia­mo inter­vi­sta­to Pier­gior­gio Ben­ve­nu­ti, Pre­si­den­te Nazio­na­le di Ecoi­ta­lia­so­li­da­le e gli abbia­mo chie­sto di fare il pun­to sul­la situa­zio­ne ita­lia­na in occa­sio­ne di que­sto evento.

 

Signor Ben­ve­nu­ti, la Gior­na­ta Mon­dia­le di Con­sa­pe­vo­lez­za sull’Autismo è impor­tan­te per qua­li motivi?

Per mol­ti e soprat­tut­to per far cono­sce­re l’autismo e infor­ma­re. Negli USA un bam­bi­no su 68 sof­fre del­la Sin­dro­me del­lo Spet­tro Auti­sti­co, la cosa da rile­va­re che negli ulti­mi 40 anni il dato è cre­sciu­to di 10 vol­te. Secon­do l’OMS, un bam­bi­no su 160 ha un distur­bo auti­sti­co, ma in Ita­lia uno su 77–100, a secon­da del­le rile­va­zio­ni. Si trat­ta di un distur­bo che coin­vol­ge più di 500 mila fami­glie e quin­di una situa­zio­ne più impor­tan­te rispet­to alla media internazionale.

Per­ché in Ita­lia c’è que­sta inci­den­za più alta?

Anche per­ché c’è poca pre­ven­zio­ne. La pre­ven­zio­ne dimi­nui­reb­be mol­ti svan­tag­gi. L’approccio alle per­so­ne affet­te da que­sto distur­bo è ina­de­gua­to e non c’è sup­por­to alle fami­glie, par­ten­do già dal­le scuo­le, c’è caren­za nel con­cet­to di inclu­sio­ne, nell’insegnamento, nel­la par­te ludi­co-crea­ti­va e nell’ambito sportivo.

E sul­lo sport, in par­ti­co­la­re Ecoi­ta­lia­so­li­da­le ha pun­ta­to tantissimo…

Quest’anno sul­lo sport, sia a Pan­tel­le­ria, per meri­to di Miche­la Sil­via, che ha coin­vol­to la Cro­ce Ros­sa, le scuo­le, la For­ze Arma­te e le isti­tu­zio­ni, che il 6 apri­le a Roma con uno sport che potreb­be esse­re con­si­de­ra­to distan­te da chi è auti­sti­co, ma che inve­ce non lo è affat­to: il rug­by. All’evento di Roma par­te­ci­pe­ran­no le più impor­tan­ti asso­cia­zio­ni di set­to­re e alla fine, a pre­mia­re i vin­ci­to­ri sarà la cam­pio­nes­sa ita­lia­na di mar­cia, Giu­lia­na Salce.

Fare sport e far­lo insie­me, que­sto lo sco­po di que­ste mani­fe­sta­zio­ni, perché?

La nostra paro­la magi­ca è pro­prio ‘inclu­sio­ne’, non a caso l’evento si chia­ma ‘Sport is inclu­sion’. Spes­so sen­tia­mo di tor­nei di vari sport in cui c’è una squa­dra di ragaz­zi con la Sin­dro­me di Down, o con altra pato­lo­gia. Quel­la non è inclu­sio­ne. Inclu­sio­ne è crea­re squa­dre miste, sen­za dif­fe­ren­ze e sen­za eti­chet­te. Inclu­sio­ne è aggre­ga­zio­ne. In que­sto sen­so dob­bia­mo bat­ter­ci per aumen­ta­re gli inter­ven­ti a livel­lo edu­ca­ti­vo, indi­vi­duan­do azio­ni ria­bi­li­ta­ti­ve e psi­co-edu­ca­ti­ve per aiu­ta­re i bam­bi­ni sin dai pri­mi anni  e poi, con un pro­ces­so gra­dua­le, con­ti­nua­re per il resto del­la vita, non solo quel­la sco­la­sti­ca. Ho cono­sciu­to sog­get­ti con poten­zia­li­tà enor­mi che, se ben inca­na­la­ti nel­la socie­tà, pos­so­no ave­re un futu­ro bril­lan­te in vari set­to­ri, dall’economia alla musi­ca, per esempio.

Quin­di Pan­tel­le­ria e Roma uni­te per cer­ca­re di avvi­ci­na­re tut­te le for­me di disa­bi­li­tà allo sport?

Cer­to. A Pan­tel­le­ria han­no già spe­ri­men­ta­to vari tipi di sport con ini­zia­ti­ve di cal­cio balil­la, staf­fet­ta, cal­cet­to e così via. A Roma ci con­cen­tre­re­mo sul rug­by pres­so l’unico cen­tro spor­ti­vo comu­na­le sen­za bar­rie­re archi­tet­to­ni­che, il Cen­tro Spor­ti­vo Via­nel­lo di Via Peloritana.

Pros­si­mi even­ti in programma?

A fine mag­gio, nel­lo stes­so Cen­tro Spor­ti­vo, fare­mo un’altra ini­zia­ti­va ana­lo­ga, in un cer­to sen­so quel­la del 6 sarà pro­pe­deu­ti­ca a questa.

In un mon­do imbrut­ti­to e incat­ti­vi­to, anche i disa­bi­li sono ber­sa­glio di attac­chi immo­ti­va­ti sui social o in tv, men­tre ci si bat­te per una mag­gio­re inclu­sio­ne, che effet­to fan­no que­sti attacchi?

Pen­so a Gre­ta Thum­berg e a quel­lo che si è sca­te­na­to con­tro di lei, che ha la Sin­dro­me di Asper­ger. Gril­lo, Rita Pavo­ne, la Maglie, chi la insul­ta o la pren­de in giro si mac­chia di un atto gra­vis­si­mo. Che esem­pio dia­mo alle gio­va­ni gene­ra­zio­ni? Ci vuo­le più respon­sa­bi­li­tà e coscien­za e dob­bia­mo capi­re che chi è disa­bi­le, chi è affet­to da auti­smo, vuo­le solo esse­re con­si­de­ra­to come gli altri e ave­re le stes­se pos­si­bi­li­tà che han­no tut­ti gli altri.

Chi ha la respon­sa­bi­li­tà più gran­de in questo?

La poli­ti­ca in pri­mis che deve fare meno chiac­chie­re e più fat­ti e anche la tv e i media, che di disa­bi­li­tà par­la­no sem­pre meno e se ne par­la­no lo fan­no solo per fat­ti di cro­na­ca. In spe­cie la tv pub­bli­ca potreb­be fare mol­to di più sul­le tema­ti­che dell’ambiente e del­la disa­bi­li­tà. Auspi­chia­mo che que­sta gior­na­ta di sen­si­bi­liz­za­zio­ne indi­chi anche un cam­bia­men­to di rot­ta su que­sti temi.

 

Pier­gior­gio Ben­ve­nu­ti e Giu­lia­na Salce

 

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