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Pantelleria: celebrazioni per il 25 aprile
25/04/2019Al Cimitero di Pantelleria, stamattina, davanti al Monumento ai Caduti, si sono tenute le celebrazioni per la Festa della Liberazione
di Francesca Marrucci
Alla presenza dei rappresentanti delle Forze Armate, il Vice Sindaco Maurizio Caldo, dopo l’inno nazionale, ha pronunciato un discorso che è stato anche un monito ispirato dall’attualità, dal ‘fascino delle dittature’ e dalla perdita della memoria.
Ecco il discorso del Vice Sindaco.
Il 25 aprile segna la data nella quale il comitato di liberazione alta Italia proclamò l’insurrezione generale in tutti i territori ancora occupati dai nazifascisti, indicando a tutte le forze partigiane attive nel Nord Italia facenti parte del Corpo Volontari della Libertà di attaccare i presidi fascisti e tedeschi imponendo la resa.
Il 25 aprile 1945 è una data simbolica: non fu l’ultima giornata di combattimento tra forze nazifasciste e Alleati e brigate partigiane, ma fu il momento di vera svolta verso la fine dell’occupazione tedesca.
Il 25 aprile, quindi, viene ricordato come il trionfo della libertà e dell’antifascismo.
Questa data segna l’inizio della liberazione, che fu portata avanti nei giorni seguenti, fino ai primi di maggio.
Segna anche la data della riconquista delle libertà fondamentali, la libertà di organizzarsi e di autodeterminarsi.
Attualissimi sono la commemorazione e i simboli in esso contenuti.
Attualissimo è il ridestarsi del fascino delle prepotenze, dei nuovi sistemi democratici che attraverso il superficiale ricordo degli eventi, vorrebbero mettere da parte le conquiste che i nostri padri hanno pagato con il sangue.
Per combattere queste recrudescenze, io credo che il sistema più semplice sia fare qualcosa per gli altri, restituire a noi stessi e ai nostri padri i sacrifici che loro hanno fatto per noi, e che noi dobbiamo fare per i nostri figli, affinché si possa vivere sempre in un mondo migliore.
Concludo questa breve commemorazione con due frasi.
La prima di Calamandrei che ricorda il momento storico e nella quale afferma:
”Era venuto il momento di resistere, era giunta l’ora di essere uomini di morire da uomini per vivere da uomini.”
L’altra di Sandro Pertini: ”Meglio la peggiore delle democrazie della migliore di tutte le dittature.”
Ho iniziato a 16 anni a scrivere sui giornali locali, per poi crearne uno, Punto a Capo, passando poi ai quotidiani e infine all’online.
Oggi, oltre a dirigere Punto a Capo Online e Punto a Capo Sport, collaboro con altri quotidiani online e dirigo l’Ufficio Stampa di Punto a Capo.
Inoltre, sono traduttrice, insegnante e Presidente della Onlus che pubblica il giornale. Faccio tante cose, probabilmente troppe, adoro scrivere, leggere e viaggiare e ho bisogno sempre di nuovi stimoli, di iniziare nuove avventure e creare nuovi progetti.