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Pantelleria: celebrazioni per il 25 aprile

Al Cimitero di Pantelleria, stamattina, davanti al Monumento ai Caduti, si sono tenute le celebrazioni per la Festa della Liberazione

di Fran­ce­sca Marrucci

Alla pre­sen­za dei rap­pre­sen­tan­ti del­le For­ze Arma­te, il Vice Sin­da­co Mau­ri­zio Cal­do, dopo l’in­no nazio­na­le, ha pro­nun­cia­to un discor­so che è sta­to anche un moni­to ispi­ra­to dal­l’at­tua­li­tà, dal ‘fasci­no del­le dit­ta­tu­re’ e dal­la per­di­ta del­la memoria.

Ecco il discor­so del Vice Sindaco.

Il 25 apri­le segna la data nel­la qua­le il comi­ta­to di libe­ra­zio­ne alta Ita­lia pro­cla­mò l’in­sur­re­zio­ne gene­ra­le in tut­ti i ter­ri­to­ri anco­ra occu­pa­ti dai nazi­fa­sci­sti, indi­can­do a tut­te le for­ze par­ti­gia­ne atti­ve nel Nord Ita­lia facen­ti par­te del Cor­po Volon­ta­ri del­la Liber­tà di attac­ca­re i pre­si­di fasci­sti e tede­schi impo­nen­do la resa.

Il 25 apri­le 1945 è una data sim­bo­li­ca: non fu l’ultima gior­na­ta di com­bat­ti­men­to tra for­ze nazi­fa­sci­ste e Allea­ti e bri­ga­te par­ti­gia­ne, ma fu il momen­to di vera svol­ta ver­so la fine dell’occupazione tedesca.

Il 25 apri­le, quin­di, vie­ne ricor­da­to come il trion­fo del­la liber­tà e dell’antifascismo.

Que­sta data segna l’inizio del­la libe­ra­zio­ne, che fu por­ta­ta avan­ti nei gior­ni seguen­ti, fino ai pri­mi di maggio.

Segna anche la data del­la ricon­qui­sta del­le liber­tà fon­da­men­ta­li, la liber­tà di orga­niz­zar­si e di autodeterminarsi.

Attua­lis­si­mi sono la com­me­mo­ra­zio­ne e i sim­bo­li in esso contenuti.

Attua­lis­si­mo è il ride­star­si del fasci­no del­le pre­po­ten­ze, dei nuo­vi siste­mi demo­cra­ti­ci che attra­ver­so il super­fi­cia­le ricor­do degli even­ti, vor­reb­be­ro met­te­re da par­te le con­qui­ste che i nostri padri han­no paga­to con il sangue.

Per com­bat­te­re que­ste recru­de­scen­ze, io cre­do che il siste­ma più sem­pli­ce sia fare qual­co­sa per gli altri, resti­tui­re a noi stes­si e ai nostri padri i sacri­fi­ci che loro han­no fat­to per noi, e che noi dob­bia­mo fare per i nostri figli, affin­ché si pos­sa vive­re sem­pre in un mon­do migliore.

Con­clu­do que­sta bre­ve com­me­mo­ra­zio­ne con due frasi.

La pri­ma di Cala­man­drei che ricor­da il momen­to sto­ri­co e nel­la qua­le afferma:

”Era venu­to il momen­to di resi­ste­re, era giun­ta l’ora di esse­re uomi­ni di mori­re da uomi­ni per vive­re da uomini.”

L’altra di San­dro Per­ti­ni: ”Meglio la peg­gio­re del­le demo­cra­zie del­la miglio­re di tut­te le dittature.”

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