Eccoci qui, è arrivata la festa della mamma… Ed è un proliferare di post di auguri, alla mamma migliore, alla mamma sorridente, alla mamma super, quella forte, quella che riesce a far tutto, quella che non crolla mai.
Alle mamme stanche, a quelle nervose, a quelle snervate.
Alle mamme piene di impegni, sempre di corsa, senza tempo e, a volte, senza memoria.
Alle mamme affaticate, che non sono *super*mamme ma solo esseri umani, quelle che sbagliano, quelle che dimenticano, quelle che sistemano alla bell’e meglio.
Alle mamme che ogni tanto non reggono e tirano qualche urlo, a quelle a cui scappa anche qualche parolaccia, a quelle che poi si sentono in colpa (e a quelle che no, che erano proprio al limite e quell’urlo o quella parolaccia le ha salvate!).
Alle mamme tristi, con le lacrime agli occhi, che non sopportano più il peso di tutto.
Alle mamme preoccupate, quelle che si fanno mille paranoie, quelle che hanno una valanga di domande per ogni cosa, e per ogni cosa nessuna risposta.
Alle mamme che chiedono consigli, sperando di ricevere un supporto e una pacca sulla spalla, a quelle che invece ricevono liste di “devi fare così” e poi via andare che “sei una mamma, devi essere forte”.
Alle mamme che ogni tanto si chiedono se essere mamma sia davvero tutta questa meraviglia.
Perché essere mamma è difficile, anche se non si dice, anche se non si vuole dire.
Alle mamme che poi, comunque, trovano il modo di dirsi che sì, essere mamma è meraviglioso, perché a volte basta il sorriso del tuo bambino.
Ma anche (e forse soprattutto), alle mamme che no, non riescono a trovarlo il modo di sentirsi felici, di sentirsi adeguate, in questo ruolo così complesso e così incombente. Perché è a loro che questi auguri e questo abbraccio virtuale forse può servire di più: perché sentano di non essere sole. Perché sentano che anche loro possono sentirsi delle buone madri. Perché sentano che una mano tesa c’è sempre, anche quando credi di essere la persona peggiore della terra perché tutto quello che alle altre sembra risultare facile e immediato, a te non riesce proprio.
Un augurio alle mamme.
Con la speranza che ognuna di noi possa riconoscersi il diritto di non farcela ogni tanto. E che tutti intorno sappiano riconoscere i nostri momenti di crisi, e sappiano tenderci una mano.
“Per crescere un bambino ci vuole un villaggio”.
Non sentitevi sole, mai.
Apritevi, condividete, chiedete aiuto, ogni volta che ne sentite il bisogno.
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