Petizione per difendere il Pantelleria Doc e l’unicità di un’isola. Panteschi e amanti della Perla Nera sono chiamati a firmare e condividerla.
Un appello per salvare un’identità, storia e tradizione uniche al mondo.
di Francesca Marrucci
Qualcuno l’aveva già proposto nella prima riunione organizzata dai Viddrani con circoli, cantine, agricoltori e associazioni e ora, dopo la riunione con tutti i partiti (meno Lega e Fratelli d’Italia che proseguono per conto loro la stessa battaglia) tenutasi l’altro ieri, la ferrea volontà di difendere il Doc Pantelleria e l’identità isolana si è concretizzata in una petizione sul celebre sito Change.org.
La questione è sentita in modo particolare dai panteschi che si sono uniti, grazie all’azione mediatrice del Comitato dei Viddrani e di Rosanna Gabriele, mettendo da parte bandiere, etichette e appartenenze per sposare una causa superiore, che chiama in causa tutti i panteschi e la tutela dei prodotti tipici ed unici dell’isola.
“Assimilarci al Doc Sicilia significherebbe cancellare definitivamente Pantelleria e il suo prodotto più conosciuto, il passito, il cui nome già viene usato impropriamente da tanti che niente hanno a che vedere con la storia e la tradizione della Doc Eroica,” ha sottolineato la stessa Rosanna Gabriele.
La battaglia contro la decisione del Consorzio Tutela per aggiungere la dicitura Sicilia alla Doc Pantelleria è stata iniziata dall’Amministrazione Comunale, con in prima fila il Sindaco Vincenzo Campo, poi appoggiata in pieno dal Parco Nazionale di Pantelleria, in particolare con l’intervento e la competenza del Direttore Antonio Parrinello in varie sedi e un forte appello del Presidente, Salvatore Gabriele.
A queste due importanti istituzioni si sono poi aggiunti i partiti politici, le realtà associative del territorio, i Circoli, gli agricoltori e viticoltori e i semplici cittadini che stanno organizzando la manifestazione di piazza del 19 luglio e che hanno deciso di lanciare questa petizione online per permettere anche a chi non è fisicamente a Pantelleria, ma condivide la battaglia per la difesa dell’identità pantesca, di esprimere il suo appoggio firmando.
La petizione è diretta al Ministro dell’Agricoltura, Gian Marco Centinaio, all’Assessore Regionale all’Agricoltura, Edy Bandiera, al Capo Dipartimento dell’ICQRF, Stefano Vaccari, e al Presidente del Consorzio di Tutela della Denominazione “Pantelleria”, Benedetto Renda.
Il testo, da firmare e condividere, così recita:
Oggetto: modifiche al disciplinare della Denominazione “Pantelleria” con aggiunta dell’unità geografica superiore “Sicilia”
I sottoscritti firmatari della petizione, premesso che:
· nei giorni scorsi l’assemblea dei soci del Consorzio di Pantelleria, contro la volontà dell’intera comunità pantesca e contro la proposta del Governo Regionale di concertare con tutti i portatori di interesse le eventuali modifiche da approvare, ha deliberato alcune modifiche al Disciplinare di produzione e in particolare il cambio di denominazione aggiungendo a “Pantelleria” il nome geografico più ampio “Sicilia”;
· l’aggiunta di “Sicilia” snatura, contro qualunque principio di marketing, l’unicità del brand “Pantelleria” e ne deprezza i prodotti;
· Pantelleria vanta due riconoscimenti Unesco legati alla coltivazione della vite (“la pratica agricola della coltivazione dell’alberello pantesco” e “l’arte dei muretti a secco”), l’inserimento nel registro nazionale dei paesaggi rurali storici, e un Parco Nazionale nato per salvaguardare l’azione dell’eroico viticoltore pantesco nel modellare il paesaggio dell’Isola;
considerato che:
1. Il consorzio non è democratico:
Con i suoi associati – 325 viticoltori e 8 cantine – il Consorzio Vini Doc di Pantelleria rappresenta l’85% della produzione Doc dell’isola (vendemmia 2018), per cui apparentemente rappresenta la stragrande maggioranza della produzione dell’Isola. Ma certamente non può definirsi democratico è rappresentativo un Consorzio in cui il voto delle due principali cantine “pesa” di più del voto dei 325 viticoltori e delle restanti 6 cantine messe assieme. Le posizioni dominanti possono sfociare in abusi quando le decisioni vengono “consigliate” ai viticoltori dall’unico soggetto (Cantina Pellegrino ndr) che compra le loro uve.
2. Il Consorzio non tutela:
la denominazione “Pantelleria” non viene tutelata dallo stesso Consorzio. Come dimostrato nelle immagini tratte dal profilo facebook dello stesso consorzio, durante la seconda edizione del “Corso di avvicinamento ai vini di Pantelleria” sono stati degustati vini di altre denominazioni che in maniera ingannevole vengono proposti ai consumatori come prodotti di Pantelleria. Infatti i due vini in questione, leggendo le retroetichette o le schede tecniche, sembrano in tutto e per tutto vini di Pantelleria, salvo poi scoprire che uno è IGT Terre Siciliane Zibibbo e l’altro DOC Sicilia Zibibbo.
3. Il Consorzio non promuove:
il consorzio di tutela della denominazione “Pantelleria” nasce nel 1997 e, malgrado 20 anni di attività, l’unica iniziativa promozionale degna di nota è la prima edizione del “Pantelleria Doc Festival” che si è tenuta nel 2018. Iniziativa che tra l’altro ha di fatto annullato l’unica iniziativa promozionale che si era svolta negli ultimi anni, a cura del Comune di Pantelleria, denominata “Passitaly”;
tutto quanto premesso e considerato,
CHIEDONO
ai destinatari della petizione di intervenire, ognuno per le proprie competenze, affinché:
· le modifiche approvate dall’assemblea del consorzio di tutela della denominazione “Pantelleria” non vengano ratificate dagli organi preposti;
· venga tutelato il principio della rappresentatività ed evitato l’abuso di posizione dominante;
· venga disposta un’ispezione per verificare le attività di tutela e di promozione della denominazione che il Consorzio ha posto in essere dalla sua costituzione, avvenuta nel 1997, ad oggi.
Si resta in attesa di un pronto intervento.
—ooOoo—
Per firmare la petizione, basta collegarsi a questo link:
https://www.change.org/p/ministro-dell-agricoltura-on-gian-marco-centinaio-il-consorzio-di-pantelleria-mi-tutela
È importante che quanti amano e tengono a Pantelleria, ai suoi prodotti unici, primo tra questi il passito, le sue tradizioni, la sua unicità, appoggino questa protesta che non deve rimanere confinata ai soli abitanti dell’isola. Pantelleria, seppure tanto lontana chiede di non essere lasciata sola e l’appello, oltre che alla sua gente, lo fa a quanti la amano e la visitano ogni anno.
Da qui l’appello a firmare e condividere la petizione che la nostra testata appoggia tramite tutti i suoi canali di comunicazione.
Ho iniziato a 16 anni a scrivere sui giornali locali, per poi crearne uno, Punto a Capo, passando poi ai quotidiani e infine all’online.
Oggi, oltre a dirigere Punto a Capo Online e Punto a Capo Sport, collaboro con altri quotidiani online e dirigo l’Ufficio Stampa di Punto a Capo.
Inoltre, sono traduttrice, insegnante e Presidente della Onlus che pubblica il giornale. Faccio tante cose, probabilmente troppe, adoro scrivere, leggere e viaggiare e ho bisogno sempre di nuovi stimoli, di iniziare nuove avventure e creare nuovi progetti.