Intervento al Consiglio Comunale del 12 Agosto 2019
Egregio Presidente, Segretario, Consiglieri, egregie Signore e Signori.
La più grande foresta del mondo in Siberia brucia e le conseguenze si possono vedere anche dallo spazio. Quattro milioni e mezzo di ettari in fiamme.
I ghiacciai della Groenlandia si sciolgono e in un giorno si disperdono dieci miliardi di tonnellate di acqua.
Purtroppo il tema della salvaguardia ambientale, della pressione antropica che grava sul nostro pianeta, e che è una delle cause dei cambiamenti climatici in atto, è divenuto di strettissima attualità:
Se provate a digitare su google le semplici parole: plastica mare il risultato è la devastante invasione di immagini che raffigurano ciò che al momento accade: isole di plastica galleggianti negli oceani, nel mediterraneo, tra l’isola d’Elba e la Corsica, della lunghezza di decine di chilometri. Animali intrappolati a causa di chilometri di reti abbandonate sui fondali e coste deturpate dall’inquinamento. Si calcola che ogni anno almeno centomila animali marini siano soffocati, strangolati o feriti dalla plastica.
Il rifiuto più presente nei mari è il nylon, di cui sono fatte le reti da pesca, ed è un rifiuto praticamente eterno.
La plastica che vedete davanti a voi l’ho raccolta in soli venti minuti a Nikà
“La tutela del territorio, e in un isola il mare è territorio, è un passo necessario: lo dobbiamo ai nostri figli, alla nostra terra. Se vogliamo assicurare uno sviluppo sostenibile al futuro economico della nostra isola bisogna agire.
La conservazione della biodiversità pantesca rende necessario un intervento importante: siamo già in ritardo, ma non è troppo tardi.
A mio avviso aver istituito il Parco terrestre su un’isola tralasciando l’esigenza di tutela primaria del mare che la circonda è stato un passo sbagliato in termini di progressione temporale, ma ciò non vuol dire che non si possa porre rimedio.
Le esigenze di tutela del mare di Pantelleria sono evidenti in termini di lotta all’inquinamento e di preservazione dell’ambiente marino, soprattutto della fauna ittica, ormai, a detta di tutti coloro che frequentano I fondali della nostra isola, ridotta ai minimi termini, anche dalla pesca indiscriminata.
Per contrastare la pesca illegale penso alla possibilità di installare dissuasori anti strascico, stabilire un perimetro utile a tenere a distanza debita dalle nostre coste la pesca professionale che viene dalla Sicilia.
Viviamo un periodo storico nel quale le azioni volte alla salvaguardia dell’ambiente vengono premiate, indirizzando le persone nelle scelte delle destinazioni turistiche, e mantenere l’integrità della natura è la prima condizione per un turismo di qualità e di ciò non si può non tenere conto a Pantelleria, il cui reddito procapite deriva in gran parte dal turismo. Bisogna poter integrare la conservazione della biodiversità anche nelle politiche economiche, per creare nuove opportunità di occupazione e di sviluppo sostenibile.
Il Parco terrestre può andare bene per l’autunno, per la primavera, ma chi frequenta l’isola d’estate, vuole il mare, un mare pulito, un mare ricco di flora e fauna, vuole l’emozione di vedere un delfino saltare, una tartaruga nuotare, un fondale popolato di pesci, di ricci, di polpi e non un deserto di sassi, come oramai sta accadendo.
Il nostro è un mare in sofferenza.
E’ per queste ragioni che Invito la Giunta Municipale ad autorizzare il Sindaco a porre in essere le attività istituzionali necessarie alla ripresa dell’iter costitutivo dell’AMP e ad intraprendere, di concerto con il Consiglio Comunale e nel solco segnato dalla politica di cambiamento che sta interessando Pantelleria da un anno a questa parte, le iniziative necessarie a partecipare e condividere con la cittadinanza questa scelta.
Grazie. Maurizio Caldo
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