Ecco il video del Consiglio Comunale di Pantelleria di ieri. Abbiamo montato le immagini della…
Andrea Salsedo, l’anarchico di Pantelleria e i confinati del Regime fascista
19/08/2019Prendendo spunto dal libro di Salvatore Buongiorno presentato ieri al Castello di Pantelleria, ripercorriamo la storia di Andrea Salsedo, anarchico pantesco e dei confinati sull’isola dal Regime Fascista
di Angelo Fumuso
Ieri sera al Castello Barbacane, Sandro Casano e Salvatore Gabriele hanno ricordato la figura di Andrea Salsedo, l’anarchico pantesco, con il Prof. Salvatore Buongiorno, autore di “New York, 15 Park Row – La storia dimenticata di Andrea Salsedo”, pubblicato dalla casa editrice Margana Edizioni.
Casano è stato tra i primi a Pantelleria a ricostruire la storia di Andrea Salsedo, anarchico pantesco, intervistando la figlia Silvestra, ritornata a Pantelleria con la madre. Dalle pagine del “Il Panteco” si ricostruì la vicenda, oltre ai moti del 1948.
Molti di noi si ricorderanno la Sig.ra Silvestra Salsedo, non per altro che per essere stata la prima operatrice telefonica di Pantelleria. Allora l’ufficio dei telefoni era sotto al Comune e le connessioni si facevano con l’operatrice che collegava i due clienti, tramite enormi cavi con spine.
Nel film “Sacco e Vanzetti” viene per la prima volta citato il nome di Andrea Salsedo e la sua storia e di conseguenza la sua riabilitazione. Salvatore Bongiorno, autore del libro, è stato docente di Storia e Filosofia nei licei e attualmente insegna presso l’università del Mediterraneo per le tre Età di Trapani. Il libro su Andrea Salsedo è la sua prima biografia completa.
Prendiamo spunto da questo evento per ricordare e far conoscere meglio la figura di Andrea Salsedo.
Andrea Salsedoda Geni.com |
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Data di nascita: | |
Luogo di nascita: | Pantelleria, Trapani, Sicilia, Italy |
Morte: | 03 Maggio 1920 (39) Manhattan, New York, United States |
Luogo di sepoltura: | Woodside/Flushing, New York, United States |
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Parenti stretti: |
Figlio di Giuseppe Salsedo e Silvestra Pavia |
Andrea Salsedo, l’anarchico pantesco
Andrea Salsedo l’anarchico, era nato a Pantelleria nel 1881 e emigrò prima in Tunisia e poi, nel 1906, in America, a New York, dove visse fino al 3 maggio del 1920, quando il suo corpo fu ritrovato all’alba, sfracellato sui marciapiedi di Park Row al numero 15, sede del Ministero di Giustizia; indirizzo che dà il titolo al libro.
Andrea Salsedo era emigrato in America per seguire Luigi Galleani, uno dei maggiori esponenti anarchici, che era stato mandato al confino a Pantelleria.
In quegli anni molti esponenti di spicco della sinistra italiana furono confinati a Pantelleria. Ma l’isola non fu isola di confino, ma scuola di vita politica: si convertirono al socialismo, al comunismo e all’anarchia, molti panteschi.
Ricordiamo la famiglia Errera, socialista della prima ora, che emigrò anch’essa a Tunisi, e la famiglia Cimune comunista.
Pantelleria era allora diventata isola di confine, i famosi “cuatti” in dialetto pantesco; ma poi si scoprì che la maggior parte di loro non erano mafiosi o delinquenti, ma solo oppositori al regime fascista.
Il fascismo aveva creato il reato di “offesa al Duce” e puniva i colpevoli con la reclusione e con una multa, reato poi riformulato nel codice penale, che stabiliva la reclusione da 1 a 5 anni, fu inserito infine nel codice militare di pace, che portava la pena da 3 a 12 anni.
Dei 5.000 denunciati tra il 1926 e il1943, oltre un terzo fu mandato al confino e il 45% dei confinati erano antifascisti. Circa 300 furono condannati alla reclusione dal Tribunale speciale e gli altri furono ammoniti o diffidati. Fu così che per anni il Regime riuscì a neutralizzare i dissidenti, i dissacratori del mito della persona del Duce, ma non a sconfiggerli.
Dalle conversazioni in trattoria o al telefono, alle corrispondenze private, dai volantini alle scritte murali, le ingiurie contro il Duce erano una litania inarginabile nel ventennio e il Regime temeva la loro diffusione.
Era un’altra epoca, non c’era la rete, ma c’era un antifascismo a più dimensioni, che dalle osterie alle patrie galere, dai fogli clandestini alle aule scolastiche, provava a dotare il proprio tempo degli elementi per comprendere il fascismo e la guerra succedutisi, nella loro brutalità e nei loro lati più oscuri.
Chi era Andrea Salsedo?
Salsedo nasce il 21 settembre 1881 a Pantelleria (in provincia di Trapani), ove si avvicina ai movimenti politico riformisti a soli tredici anni. Figura carismatica in quegli anni, e sicuramente di ispirazione per Salsedo, è Luigi Galleani, confinato politico, che progetta e successivamente realizza una sorta di scuola popolare (precisamente Circolo Sociale) frequentata da alcuni giovani panteschi, nella quale potessero reciprocamente discutere di politica, anarchia e radicalismo sociale. Andrea Salsedo diventò uno dei più assidui frequentatori della contrada Velcimursà, in cui Luigi Galleani trasferì la base “logistica” del Circolo Popolare, grazie anche alla benevolenza dei fratelli Valenza che al Galleani donarono una casa proprio a Velcimursà.
Trascorsi gli anni al Circolo Sociale, Andrea Salsedo partì per gli Stati Uniti d’America per giungere a New York intorno al 1910. Proprio qui incontra una vecchia conoscenza pantesca Luigi Galleani. I due lavorano a un’idea comune, un’informazione alternativa per gli anarchici newyorkesi, la rivista Cronaca Sovversiva.
Dopo anni Salsedo, residente ormai a New York, oltre a fare l’editore e il sindacalista anarchico scrisse alcuni articoli per il giornale diretto dal Galleani. Poco tempo dopo il Dipartimento di Giustizia Americano, incluse in una lista di sovversivi anarchici che fuggirono oltre il Rio Bravo per evitare la chiamata alle armi, Andrea Salsedo, Roberto Elia, Luigi Galleani, Bartolomeo Vanzetti, Nicola Sacco e molti altri. Gli agenti dei servizi segreti incominciarono così a pedinare proprio Salsedo e il compagno Elia.
Il 25 febbraio 1920, riuscirono ad arrestare i due per interrogarli su alcuni opuscoli sovversivi dal titolo Il piano e le parole. Salsedo (a cui fu negata la possibilità di telefonare al proprio avvocato) fu trattenuto e sottoposto a interrogatori, nei quali (secondo la testimonianza di un altro fermato) fu sottoposto a metodi brutali. Il 3 maggio 1920 morì precipitando dal quattordicesimo piano del Park Row Building, dove erano siti i locali dell’Fbi. L’Fbi dichiarò trattarsi di suicidio, e il Dipartimento di Giustizia e la Polizia di New York negarono con fermezza ogni responsabilità nella sua morte.
Da Wikipedia
Chi era Andrea Salsedo, il primo anarchico che si accorse di non saper volare?
Per quale motivo Galleani fu confinato a Pantelleria?
Andrea Salsedo |
Cosa accadde ad Andrea Salsedo?
Come possiamo essere sicuri che fu brutalmente picchiato, addirittura torturato, dagli uomini dell’Fbi?
Il Park Row Building negli anni 20: edificio dal quale precipitò Andrea Salsedo |
Bartolomeo Vanzetti e Nicola Sacco |
Ed Andrea Salsedo?
Sono stato commissario del PSI e segretario del PD di Pantelleria. Uno dei fondatori dello storico mensile “Il Panteco”.
Sempre presente dal primo numero in videotape, al numero unico con Pier Vittorio Marvasi, Capo Redattore del Resto del Carlino, alla rinascita con Tanino Rizzuto giornalista de “L’ora” per la provincia di Trapani, durante gli anni di piombo della mafia.
Sono stato autore di numerose inchieste e servizi in quegli anni. Mi definisco ora e sempre un militante, convinto che a Pantelleria l’unico atto rivoluzionario sia l’informazione, che aiuti ad essere liberi e a pensare con la propria testa.