Il 6 gennaio 2019 vogliamo festeggiare l’arrivo della Befana camminando tutti insieme alla Piana di…
Le Scuole a Pantelleria: una telenovela senza fine!
26/08/2019A settembre riaprono le scuole a Pantelleria, ma quali? E in quali condizioni?
Tra ‘inagibilità-agibili’, lavori da iniziare e lavori fatti male, passerà minimo un altro anno prima di vedere l’isola con gli edifici scolastici a norma.
Dall’intervista rilasciataci dall’Assessore all’Edilizia Angelo Parisi, è emersa la vera problematica della scuola superiore.
In pratica, nel corso della verifica sull’edificio della Scuola Media di via Salibi dal punto di vista della staticità e resistenza antisismica, ci si è accorti che il solaio non era più rettilineo, ma presenta degli avvallamenti.
“Per quel che riguarda il cantiere della scuola media, ai ritardi dovuti ad una serie di imprevisti riscontrati in questi anni, se ne è aggiunto uno nuovo che riguarda la struttura dei solai di copertura. Infatti, quando l’impresa che sta eseguendo i lavori ha cominciato ad intervenire su tali elementi, ha riscontrato l’assenza dell’armatura di ripartizione. Questa assenza comporta che il carico gravante sul solaio non si distribuisce su tutti i travetti, ma solo su quelli vicini, creando seri problemi di stabilità.
Una volta fatta questa scoperta, i lavori si sono dovuti interrompere per redigere una perizia con un nuovo calcolo strutturale e il computo della spesa necessaria. Le somme per far fronte ai maggiori costi, che ammontano a 500.000 € e provengono dall’avanzo di amministrazione 2018, sono già state stanziate nel bilancio di previsione 2019–2021. La ripresa dei lavori avverrà dopo aver risolto alcune questioni burocratiche e sottoscritto un contratto integrativo con l’impresa.”
Bastava una piccola scossa di terremoto o un piccolo assestamento, per fare crollare il solaio sulla testa degli studenti. Per non parlare dell’effetto domino che si poteva creare; cioè che il solaio cadendo avrebbe potuto fare cadere i solai sottostanti. Una tragedia evitata per miracolo!
Mentre per anni abbiamo assistito a polemiche, scioperi studenteschi e battaglie politiche sulla stabilità dell’edificio della scuola media superiore, per intenderci quella di via Napoli, gridando al pericolo e invocando un miracolo affinché non si verificasse nessuna tragedia, il pericolo era altrove, in via Salibi.
L’edificio della Scuola Media Superiore è nato come edificio privato e quindi non rispettava tutti i parametri necessari ad un edificio scolastico. È pur vero però che nel corso degli anni ha superato tutte le prove di staticità e di adeguamento alle problematiche antisismiche e risultata adesso un edificio sicuro.
Ma tornando alla Scuola Media di via Salibi, anni fa era stato scoperto che i pilastri erano stati costruiti con cemento depotenziato e che al suo interno erano stati fatti dei fori per far passare i cavi elettrici, diminuendone ancora la resistenza.
Allora scoppiò uno scandalo. Il Comune aveva citato per danni la ditta appaltatrice, per poi scoprire che il proprietario era morto e la ditta era fallita, per cui non si potè fare nessuna azione legale.
“In tanti anni trascorsi in tanti cantieri,” ci hanno riferito fonti dagli Uffici Tecnici del Comune, “non si era mai visto una cosa del genere. I ferri alla base delle colonne, erano distanti anche trenta centimetri dalla struttura portante della colonna, unite con raccordi trasversali, dando l’aspetto sinuoso alla colonna. Ci sarebbe da scrivere un libro su com’è stata costruita la scuola media.”
Ma nell’ambito degli edifici scolastici, passando ad una lieta novella, è stata aggiudicata la gara ad una ditta per la costruzione della Scuola Media Superiore. In teoria, potrebbero cominciare a settembre. In pratica… incrociamo le dita!
Sono stato commissario del PSI e segretario del PD di Pantelleria. Uno dei fondatori dello storico mensile “Il Panteco”.
Sempre presente dal primo numero in videotape, al numero unico con Pier Vittorio Marvasi, Capo Redattore del Resto del Carlino, alla rinascita con Tanino Rizzuto giornalista de “L’ora” per la provincia di Trapani, durante gli anni di piombo della mafia.
Sono stato autore di numerose inchieste e servizi in quegli anni. Mi definisco ora e sempre un militante, convinto che a Pantelleria l’unico atto rivoluzionario sia l’informazione, che aiuti ad essere liberi e a pensare con la propria testa.