Scaltriti (M5S): Pantelleria isola-modello per la tutela dell’ambiente

Scaltriti (M5S): Pantelleria isola-modello per la tutela dell’ambiente

09/09/2019 0 Di Francesca Marrucci

Pantelleria isola modello per energie rinnovabili e tutela ambientale. Ne abbiamo parlato con Stefano Scaltriti, capogruppo M5S, che ci ha anche parlato del recupero dei fenicotteri al Lago di Venere (video esclusivo e fotostoria) e dei pericoli della Fossa della Pernice.

di Fran­ce­sca Marrucci

Pan­tel­le­ria iso­la model­lo per le ener­gie rin­no­va­bi­li e la tute­la del­l’am­bien­te. Que­ste le tema­ti­che che han­no sem­pre carat­te­riz­za­to l’a­zio­ne civi­le e poli­ti­ca di Ste­fa­no Scal­tri­ti, attua­le Capo­grup­po del M5S al Con­si­glio Comu­na­le di Pantelleria.

In que­sti gior­ni, aggan­cian­do­ci ad alcu­ne impor­tan­ti que­stio­ni discus­se nel­l’ul­ti­mo Con­si­glio Comu­na­le, lo abbia­mo sen­ti­to a pro­po­si­to di due pro­ble­mi segna­la­ti al Lago di Vene­re dai cit­ta­di­ni e ripor­ta­ti nel­l’as­si­se cit­ta­di­na dal­lo stes­so Con­si­glie­re: i feni­cot­te­ri e la Fos­sa del­la Per­ni­ce.

Con l’oc­ca­sio­ne, abbia­mo anche par­la­to di ener­gie rin­no­va­bi­li ed in par­ti­co­la­re del­l’eo­li­co, che a Pan­tel­le­ria potreb­be rap­pre­sen­ta­re una risor­sa ener­ge­ti­ca fondamentale.

Cominciamo dai fenicotteri. Dopo il passaggio dello stormo, sono rimasti indietro alcuni piccoli, due per la precisione, che ancora abitavano le acque del lago in questi giorni, regalando un’immagine dello stesso ancor più suggestiva e affascinante, ma preoccupando non poco chi, nella cittadinanza, sa che un fenicottero in queste condizioni è destinato a fine tragica certa…

Quel­lo dei pic­co­li di feni­cot­te­ro è un pro­ble­ma impor­tan­te e non è sal­tua­rio, per­ché capi­ta ogni anno. Quan­do non è un feni­cot­te­ro è un airo­ne o un rapa­ce. Il Lago è bel­lis­si­mo, ma per gli uccel­li migra­to­ri è una gran­de trap­po­la, per­ché vedo­no lo spec­chio d’acqua, van­no a man­gia­re e bere e l’acqua è soda cau­sti­ca, quin­di dopo un po’ muo­io­no e van­no in dis­sen­te­ria. Inol­tre, per quan­to riguar­da i feni­cot­te­ri, que­sti si nutro­no di gam­be­ret­ti e nel nostro lago non ci sono, quin­di alla fine muo­io­no di fame e dis­sen­te­ria. È il caso dei due feni­cot­te­ri di quest’anno che devo­no esse­re por­ta­ti alla Lipu di Tra­pa­ni di cor­sa altri­men­ti non sopravviveranno.***

Non c’è una sede Lipu a Pantelleria?

Pur­trop­po no. Essen­do­ci mol­ta migra­zio­ne, il pro­ble­ma è risa­pu­to, ma è lascia­to alla buo­na volon­tà dei cit­ta­di­ni. Oltre a non esser­ci una sede Lipu, il Par­co non ha un orni­to­lo­go e date le spe­cie che migra­no qui sareb­be asso­lu­ta­men­te neces­sa­rio alme­no quel­lo. Inu­ti­le dire che lo stes­so Par­co dovreb­be ave­re qual­cu­no che sa alme­no cat­tu­ra­re un vola­ti­le. Anche lo scor­so anno è acca­du­to un caso ana­lo­go con un feni­cot­te­ro cat­tu­ra­to e por­ta­to a Tra­pa­ni alla sede Lipu e alla fine, for­tu­na­ta­men­te, sal­va­to da mor­te certa.

Dopo la comunicazione in Consiglio Comunale è successo qualcosa?

Fat­ta la comu­ni­ca­zio­ne in Con­si­glio Comu­na­le, mi aspet­ta­vo una chia­ma­ta dal Par­co o dal­la Fore­sta­le. Nien­te. Però li ho chia­ma­ti io e la Fore­sta­le è anda­ta a vede­re i due ani­ma­li, ma non ha fat­to nien­te. Qui c’è biso­gno di un orni­to­lo­go con urgen­za che sap­pia gesti­re la situa­zio­ne sareb­be meglio anco­ra apri­re una sede Lipu.

L’altro problema che riguarda il Lago è la Fossa delle Pernice…

La Fos­sa del­la Per­ni­ce la cono­scia­mo tut­ti. La deno­mi­na­zio­ne esat­ta del feno­me­no è mofe­ta, cioè uno spac­co nel­la ter­ra dove esce CO2, cioè l’a­ni­dri­de car­bo­ni­ca, nei pri­mi 5 cm di ter­ra. In que­sto trat­to, ovvia­men­te, se pas­sa una biscia muo­re e rima­ne lì. La vede il rat­to e la rag­giun­ge facen­do la stes­sa fine e così via, coin­vol­gen­do tut­ta la cate­na ali­men­ta­re e alla fine la zona è pie­na di car­cas­se di ani­ma­li e vola­ti­li, non ulti­mi cani e gat­ti. Basta­no pochi minu­ti di per­ma­nen­za, si addor­men­ta­no e muoiono.

Cosa si può fare allora per evitare tale moria?

Quel­la del­la mofe­ta è da con­si­de­ra­re un’e­mer­gen­za anche dal pun­to di vista igie­ni­co per il pro­li­fe­ra­re di car­cas­se e non è cer­to un bel­lo spet­ta­co­lo per turi­sti e pan­te­schi che pas­seg­gia­no al Lago che a vol­te pen­sa­no che sia un luo­go dove sono sta­te abban­do­na­te del­le car­cas­se abu­si­va­men­te. La mia pro­po­sta è di ripri­sti­na­re il car­tel­lo di peri­co­lo, ora sbia­di­to, e met­ter­la in sicu­rez­za con una rete tipo gab­bia per evi­ta­re il tran­si­to di ani­ma­li e vola­ti­li. Inol­tre, si potreb­be met­te­re una spie­ga­zio­ne anche per i turi­sti di que­sto par­ti­co­la­re feno­me­no vul­ca­ni­co che è una del­le carat­te­ri­sti­che del­la nostra isola.

Parliamo ora di un tema sempre legato alla tutale ambientale, ma attraverso le energie rinnovabili, suo grande cavallo di battaglia. Molti turisti e panteschi si chiedono perché non utilizzare di più l’eolico sull’isola. Qual è il problema?

Sul­l’eo­li­co il pro­ble­ma è sostan­zial­men­te una dero­ga del­la Regio­ne Sici­lia­na che impo­ne a Pan­tel­le­ria di non pro­dur­re più di mas­si­mo 20 kw in un anno. Que­sto limi­te fu impo­sto per la que­stio­ne migra­to­ria degli uccel­li e per la tute­la del pae­sag­gio, ma in que­sti anni l’eo­li­co ha fat­to pas­si da gigan­te e si pos­so­no uti­liz­za­re tec­no­lo­gie che non dan­no pro­ble­mi ad ani­ma­li e paesaggio.

Non stia­mo par­lan­do di pale da 40 metri, ma di microeo­li­co dif­fu­so ad asse ver­ti­ca­le. Quel­lo che tut­ti cono­sco­no è quel­lo oriz­zon­ta­le, tipi­co del­la Sici­lia, la dif­fe­ren­za è mol­ta. Per esem­pio, il ver­ti­ca­le non fa rumo­re e ce ne sono di vari tipi a secon­da dei kw neces­sa­ri. Abbia­mo pen­sa­to ad una solu­zio­ne che ren­da l’eo­li­co pae­sag­gi­sti­ca­men­te accet­ta­bi­le, con tre model­li diver­si per i 3 tipi di abi­ta­zio­ni pan­te­sche: dam­mu­so, palaz­zi­na e resi­den­ce. Tre stru­men­ti dif­fe­ren­ti, ma uni­ci nel desi­gn, che diven­te­ran­no essi stes­si carat­te­ri­sti­ca del paesaggio.

In molti lamentano che l’eolico rappresenterebbe un impatto troppo invasivo per il paesaggio di Pantelleria…

Pan­tel­le­ria da sem­pre è sta­ta modi­fi­ca­ta dall’uomo. Riu­sci­re a far capi­re alla gen­te che anche la tec­no­lo­gia moder­na può esse­re inte­gra­ta nel pae­sag­gio, per crea­re un model­lo di eoli­co pan­te­sco è la nostra sfi­da. Un esem­pio c’è pro­prio a Pia­na Mona­ste­ro, una pala ver­ti­ca­le di cui non non ci si accor­ge fino a che non ci si è sot­to. È di qual­che anno fa, per­fet­ta­men­te inte­gra­ta nel pae­sag­gio e pro­du­ce 1,5 kw, ma le nuo­ve ver­sio­ni arri­va­no a 4kw. La que­stio­ne è pro­dur­re in loco. In que­sto modo si usa quel­lo che si pro­du­ce e non c’è disper­sio­ne e quan­do ne hai di più lo dai a chi ne ha di meno. Il nostro obiet­ti­vo è crea­re una rete di ener­gia auto­suf­fi­cien­te peer-to-peer e Pan­tel­le­ria può diven­ta­re un model­lo di que­sto siste­ma nel Medi­ter­ra­neo e in Europa.

E il fotovoltaico?

Una cosa non esclu­de l’al­tra, anche se la poten­zia­li­tà dell’eolico è di alme­no 50 vol­te di più del foto­vol­tai­co. Inol­tre, la pala ver­ti­ca­le si pre­sta in par­ti­co­lar modo ad esse­re usa­ta con i ven­ti raf­fi­ca­ti tipi­ci del­l’i­so­la di Pantelleria.

Con il Poli­tec­ni­co di Tori­no, abbia­mo avvia­to una map­pa­tu­ra dell’isola per sape­re zona per zona qua­le siste­ma con­vie­ne di più appli­ca­re. Si riu­sci­rà ad anda­re a regi­me con il tem­po adot­tan­do un siste­ma misto: eoli­co, foto­vol­tai­co e pic­co­lo geo­ter­mi­co con pom­pe di calo­re per­ché il nostro pri­mo obiet­ti­vo è l’ef­fi­cien­ta­men­to ener­ge­ti­co. Non si trat­ta solo di rispar­mia­re sol­di e tute­la­re l’am­bien­te, ma anche di dare posti di lavo­ro per anni e que­st’i­so­la ha biso­gno di que­sti tre pun­ti fer­mi per poter soprav­vi­ve­re e guar­da­re al futu­ro con fiducia.

 

***I feni­cot­te­ri sono sta­ti cat­tu­ra­ti, sfa­ma­ti da Ste­fa­no Scal­tri­ti e Ansel­mo, un altro volon­ta­rio e sta­mat­ti­na sono sta­ti tra­spor­ta­ti in nave alla Lipu di Tra­pa­ni pro­prio ieri mat­ti­na, 8 set­tem­bre 2019, dal­l’As­ses­so­re Anto­nio Gut­te­rez. Ora sono già alle Sali­ne di Tra­pa­ni (vedi foto sot­to) e si nutro­no rego­lar­men­te. Ver­ran­no cura­ti e poi reim­mes­si nel pri­mo stor­mo dispo­ni­bi­le, come è già suc­ces­so lo scor­so anno. 


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La fotostoria del recupero dei Fenicotteri fino alle Saline di Trapani dove ora possono nutrirsi e stare con altri fenicotteri: