In arrivo lavori e finanziamenti per Pantelleria: dal recupero di Sataria alla strada che va dal Lago a Bugeber, dall’ex scuola elementare di Bukkuram agli impianti di compostaggio dei rifiuti organici, partendo dal finanziamento di un impianto fotovoltaico per i serbatoi dell’Arenella.
L’Assessore Angelo Parisi ci parla della rivoluzione green che mira a rendere l’isola autonoma nella produzione e distribuzione di energia, a risparmiare soldi e ad innalzare la qualità della vita dei panteschi.
di Francesca Marrucci
La fine dell’estate vede anche l’inizio di un importante percorso di cambiamento per l’isola di Pantelleria. Un cambiamento non solo volto al recupero di strutture e luoghi importanti per i panteschi, ma anche proiettato in un’ottica di autonomia energetica che comporterebbe un risparmio ingente di denaro da poter poi destinare ad altri servizi. Di queste interessanti prospettive abbiamo parlato con l’Assessore Angelo Parisi che persegue alla lettera quel programma di cambiamento promesso dai 5 Stelle in campagna elettorale, ma finora sembrato di ardua attuazione.
Assessore, cominciamo dai serbatoi all’Arenella. Nel Consiglio Comunale del 4 settembre ha portato al voto dell’assise comunale la richiesta di un finanziamento per iniziare un percorso di autonomia energetica per Pantelleria. Un primo passo di un percorso virtuoso su cui l’Amministrazione lavora da tempo. ce ne vuol parlare?
Si tratta della richiesta di finanziamento alla Regione per un impianto fotovoltaico da 33–35 kw da installare sul tetto del serbatoio dell’Arenella per ridurre i consumi elettrici dei pompaggi. L’obiettivo è quello di coprire il fabbisogno energetico dei pompaggi e che ora è un costo sostenuto dal Comune. Per dare un’idea del risparmio prodotto basta dire che attualmente spendiamo circa 200 mila euro l’anno per i pompaggi. L’impianto produrrà energia soprattutto in estate, che è il momento in cui c’è la massima domanda di acqua.
Il bando è dell’Assessorato agli Enti Locali della Regione e assegna 159 mila euro. 140 mila euro li abbiamo indicati per questo impianto, nella speranza di poter poi continuare negli anni con gli altri serbatoi per diminuire i consumi elettrici man mano.
Fotovoltaico unica scelta possibile per Pantelleria per ora, però c’è un progetto, di cui ci ha parlato il Capogruppo Stefano Scaltriti, di utilizzo del mini eolico…
Infatti, non è detto che gli impianti futuri si baseranno solo sul fotovoltaico. Vorremmo infatti utilizzare anche il mini-eolico, superando il vincolo regionale dei 20 kW attualmente in vigore. Inoltre, dovremo anche convincere la Sovrintendenza che si occupa delle aree vincolate ad autorizzare delle tipologie di turbine eoliche di impatto molto ridotto. Insieme alle altre due isole pioniere per la transizione energetica stiamo lavorando per fare in modo che questo limite venga rivisto, almeno per le isole minori non interconnesse, l’obiettivo è quello di svincolarle dalla produzione elettrica da gasolio. Prossimamente organizzeremo dei tavoli di concertazione in cui saranno portate queste richieste. Con le nuove direttive europee questa norma dovrebbe decadere il prossimo anno, ma comunque noi continuiamo questa battaglia.
Abbiamo detto 159 mila euro, di cui 140 mila per l’Arenella. E gli altri 19 mila?
Gli altri 19 mila li abbiamo destinati alla digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, così da semplificare alcune pratiche burocratiche per i cittadini, che potranno fare richieste direttamente online e seguirne l’iter da casa.
Invece, il finanziamento per Sataria?
Il 2 agosto il Ministero degli Interni ha approvato un decreto con il quale autorizzava il modello per la presentazione della richiesta di fondi per complessivi 400 milioni di euro destinati ai Comuni per mettere in sicurezza il territorio, strade e edifici comunali. Ogni Comune delle nostre dimensioni poteva richiedere un massimo di 2 milioni e mezzo e noi abbiamo richiesto 2,4 milioni di euro di finanziamento per un totale di tre importanti progetti per l’isola.
Appena l’abbiamo saputo, abbiamo cercato nel Piano Triennale delle Opere quelle più urgenti e il nostro primo pensiero è stato Sataria. Abbiamo fatto un ragionamento con gli uffici comunali per stabilire quali progetti potessero andare bene e priorità hanno avuto la messa in sicurezza della Grotta di Sataria e un altro costone pericoloso della strada che dal Lago di Venere porta a Bugeber. In terza battuta, abbiamo considerato anche un intervento straordinario di messa in sicurezza statico e sismico dell’ex-scuola elementare di Bukkuram, ora adibita a magazzino.
Inoltre, nella riunione con il Politecnico di Torino per l’Agenda le Isole Minori, io stesso ho prospettato l’idea di creare un polo tecnologico multifunzionale a Pantelleria, dove sviluppare sia progetti per le energie rinnovabili che organizzare master in campo agricolo, o per ospitare gli archeologi che effettuano gli scavi nei nostri siti archeologici d’estate. Un centro che possa ospitare vari tipi di iniziative, e la ex scuola di Bukkuram ci è sembrata ideale anche per la sua vicinanza all’aeroporto e quindi in posizione strategica.
Ora quali saranno i tempi per la realizzazione di questi progetti?
La richiesta è stata già presentata al Ministero e verrà esaminata. Entro il 15 novembre sarà emanato il decreto di finanziamento. Se il totale delle domande pervenute al Ministero rientrasse entro i 400 milioni messi a disposizione, i finanziamenti saranno dati a tutti, altrimenti si procederà con una graduatoria. In ogni caso la priorità sarà data agli interventi di messa in sicurezza, quindi Sataria e Bugeber avranno la precedenza sull’ex-scuola di Bukkuram.
In tema di risparmio, autosufficienza e energie rinnovabili non è da trascurare il discorso rifiuti…
Stiamo già lavorando al nuovo bando per migliorare il servizio dei rifiuti. L’attuale bando è in scadenza e il prossimo anno dovremo produrne uno nuovo e stiamo già studiando le criticità attuali per farne uno adeguato. L’obbiettivo è quello di rendere Pantelleria il più possibile autonoma da impianti esterni all’isola, principalmente per la frazione organica. In Sicilia c’è una carenza cronica di impianti per il trattamento dell’organico ed ogni estate il sistema va in tilt e si creano disagi per i conferimenti. Fortunatamente Pantelleria ha avuto una buona gestione della raccolta dell’organico, quindi non ha subito la sorte di altri Comuni siciliani, dove capita che non venga raccolto per settimane o addirittura mesi.
Per rendersi autonomi c’è bisogno di impianti propri e questi costano…
Già c’è un bando per il compostaggio di comunità e locale con scadenza il 7 ottobre e stiamo predisponendo i documenti necessari per partecipare. Chiederemo il finanziamento per delle compostiere elettro-meccaniche in cui si tratterà l’umido e lo si trasformerà in compost che verrà poi distribuito agli agricoltori che ne faranno richiesta. Il nostro obiettivo è anche quello di produrre compost di qualità da utilizzare in agricoltura e ridurre il consumo di concimi di origine chimica.
Nella speranza che nel bando del 7 ottobre il progetto venga finanziato, un solo impianto non basta…
Questo sarà un primo impianto. Abbiamo avuto interlocuzioni con il Dipartimento regionale dell’Acqua e dei Rifiuti che ci ha dato la disponibilità a finanziare un impianto più grande che ci renderebbe autonomi. Questo produrrebbe compost e biometano, che può essere utilizzato come combustibile per il parco mezzi comunali e l’eventuale eccedenza potrebbe essere utilizzata per produrre energia elettrica.
E i tempi di realizzazione di questi progetti, quali sono?
Per il primo bando, quello del 7 ottobre, dopo l’assegnazione ci vorrà giusto il tempo necessario ad esperire la gara; del resto le macchine sono prefabbricate, quindi una volta sistemata l’area, bisognerà solo farle arrivare sull’isola. Il secondo impianto ha un costo più elevato e una costruzione che richiede più tempo. Il nostro scopo resta comunque quello di creare un modello che possa essere replicato anche nelle altre isole minori. Ricordiamo che ‘Autonomia’ significa eliminare i disagi e risparmiare. Ogni anno il Comune di Pantelleria, e quindi i panteschi, spendono circa 260 mila euro per l’organico, sarebbe un risparmio non indifferente.
Va bene l’organico, ma il resto? Pantelleria è plastic free eppure ancora troppa plastica si trova sull’isola spesso abbandonata da incivili o portata dalle maree…
Per la raccolta differenziata, grazie alla collaborazione dei cittadini, abbiamo già ottenuto degli ottimi risultati e vogliamo continuare su questo percorso. Per la plastica abbiamo sottoscritto un accordo con il Corepla (Consorzio Nazionale per Raccolta, il Riciclo ed il recupero degli Imballaggi in plastica) a cui viene conferita e per questo veniamo remunerati, ma lo scopo è di ridurla drasticamente alla fonte, così da abbattere anche i costi di raccolta e del trasporto. Oltretutto bisogna tener conto che non tutta la plastica viene raccolta sull’isola, lo vediamo tutti, e si disperde per vari motivi. Quindi se ne riduciamo la quantità alla fonte, evitiamo anche i problemi ambientali. In quest’ottica la nostra idea è di spingere verso iniziative tipo vuoto a rendere e verso i prodotti alla spina e alle ricariche. Si tratta di altri importanti passi di un percorso che porterà Pantelleria ad essere un modello e i panteschi ad innalzare la loro qualità della vita.
Ho iniziato a 16 anni a scrivere sui giornali locali, per poi crearne uno, Punto a Capo, passando poi ai quotidiani e infine all’online.
Oggi, oltre a dirigere Punto a Capo Online e Punto a Capo Sport, collaboro con altri quotidiani online e dirigo l’Ufficio Stampa di Punto a Capo.
Inoltre, sono traduttrice, insegnante e Presidente della Onlus che pubblica il giornale. Faccio tante cose, probabilmente troppe, adoro scrivere, leggere e viaggiare e ho bisogno sempre di nuovi stimoli, di iniziare nuove avventure e creare nuovi progetti.