Recuperato un terzo fenicottero a Pantelleria in condizioni critiche, trasferito a Palermo.
Un lavoro di squadra esemplare che conferma la vocazione di tutela ambientale dell’isola.
di Francesca Marrucci
È stato recuperato ieri anche un terzo fenicottero rimasto ‘orfano’ nei pressi dell’Arco dell’Elefante a Pantelleria. Dopo i due fenicotteri del Lago di Venere catturati e trasferiti nell’Oasi Lipu di Trapani, anche questo piccolo, rimasto abbandonato rispetto allo stormo di cui faceva parte, è stato portato stamattina a Trapani, stavolta tramite aereo.
I fenicotteri che rimangono a Pantelleria fuori dallo stormo hanno quasi nulle possibilità di sopravvivenza perché non trovano cibo adatto (gamberetti) e acqua potabile (quella del lago è piena di zolfo). Portati a Trapani, presso l’oasi Lipu delle Saline, si trovano in un habitat naturale favorevole, hanno cibo e possono stare insieme ad altri fenicotteri. Questo ultimo fenicottero, però, era in condizioni talmente serie e critiche che da Trapani è poi stato trasportato al Centro Ficuzza Lipu di Palermo dove un veterinario specialista sta cercando di salvarlo.
Il recupero di ieri è stato possibile grazie all’interazione e alla collaborazione di vari soggetti panteschi, tra persone ed enti. Cominciando dai volontari che hanno predisposto il nuovo recupero, Anselmo Consolo e Stefano Scaltriti, così come avevano recuperato gli altri fenicotteri, in collaborazione con le Guardie Forestali allertate dal Direttore del Parco Nazionale di Pantelleria, Antonino Parrinello, e con la mediazione del Sindaco, Vincenzo Campo, che dopo aver allertato i volontari, si è adoperato con Enac e con Mariano Rodo del GAP per consentire il trasporto aereo del volatile. Infine, ad accompagnare il fenicottero a Trapani, stavolta si è prestato Giuseppe La Francesca.
Un lavoro di gruppo esemplare per rimarcare ancora una volta che la vocazione di tutela ambientale e faunistica dell’isola non è patrimonio di uno o l’altro, ma di tutti i panteschi.
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