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Eternit abbandonato a Pantelleria: un lettore ci scrive

eternit

Un’altra denuncia di abbandono di eternit in una via di Pantelleria da parte di un nostro lettore.

Ancora in troppi irresponsabili mettono a repentaglio la salute degli isolani con queste pratiche incivili, non capendo che chi inquina l’isola mette a repentaglio anche la propria salute e quella dei propri familiari

Ci ha scrit­to il Sig. Pino Gui­da e ci ha segna­la­to un avve­ni­men­to acca­du­to pro­prio oggi vici­no a casa sua sita a Vico­lo del­la Zita, in loca­li­tà Karuscia/Ziton a Pan­tel­le­ria. Qual­cu­no sta­not­te, appro­fit­tan­do del buio, ha sca­ri­ca­to nel­la via due pez­zi di una tet­to­ia in eter­nit. Si trat­ta di rifiu­ti peri­co­lo­si e tra l’al­tro mol­to grandi.

Il signo­re (è una paro­la inap­pro­pria­ta) ‘edu­ca­to e civi­le’ che ha but­ta­to que­sti sac­chi pie­ni di ETERNIT nel Vico­lo del­la Ziga, è pre­ga­to di venir­se­li a ripren­de­re. Vor­rei dire che è sta­to mol­to for­tu­na­to che non l’ab­bia incon­tra­to nes­su­no degli abi­tan­ti del posto,” ci scri­ve il signor Guida.

Nel leg­ge­re il nostro arti­co­lo sul­la dif­fe­ren­zia­ta di oggi, il Signor Gui­da ha rite­nu­to far pre­sen­te quan­ti com­por­ta­men­ti inci­vi­li anco­ra per­si­sta­no sul­l’i­so­la: “Il pro­ble­ma non è per­so­na­le visto che nel­la via ci abi­ta­no anche altre per­so­ne. Stia­mo par­lan­do di un rifiu­to spe­cia­le e peri­co­lo­so per le per­so­ne e per l’ambiente!

Infat­ti, come è noto, tali manu­fat­ti in eter­nit pos­so­no esse­re mol­to dan­no­si per la salu­te per le pol­ve­ri che si leva­no dagli stes­si con­te­nen­ti amian­to. Il Comu­ne di Pan­tel­le­ria ha ema­na­to pro­prio i pri­mi di luglio un avvi­so per denun­cia­re que­ste situa­zio­ni, per map­pa­re il ter­ri­to­rio e far sì che sia pos­si­bi­le una rimo­zio­ne pro­gres­si­va con boni­fi­ca del­le zone mappate.

 

La veri­tà è che in mol­ti sul­l’i­so­la non han­no voglia di fare l’au­to­no­ti­fi­ca e pre­fe­ri­sco­no ricor­re­re all’ab­ban­do­no di que­sti rifiu­ti peri­co­lo­si anche in zone popo­la­te. Segna­la­zio­ni di situa­zio­ni simi­li a quel­la denun­cia­ta dal Signor Gui­di sono all’or­di­ne del gior­no sui social, ma men­tre le denun­ce cre­sco­no, non sem­bra cre­sce­re la coscien­za civi­le di tali pan­te­schi che così facen­do met­to­no a repen­ta­glio anche la salu­te dei loro concittadini.

Pur­trop­po Pan­tel­le­ria non è sola in que­sta tri­ste pra­ti­ca, per­ché in Sici­lia su 390 comu­ni, solo 21 han­no pre­sen­ta­to il Pia­no Comu­na­le per il cen­si­men­to e la map­pa­tu­ra dell’amianto e in Sici­lia man­ca un pia­no regio­na­le per l’amianto.

1 milio­ne di metri cubi di amian­to dis­se­mi­na­to in Sici­lia ma di que­sti solo il 2% all’anno rie­sce ad esse­re smal­ti­to. Su 390 comu­ni, solo 21 han­no pre­sen­ta­to il Pia­no Comu­na­le per il cen­si­men­to e la map­pa­tu­ra dell’amianto. Un cen­ti­na­io lo stan­no anco­ra redi­gen­do, ma la mag­gior par­te dei Comu­ni sici­lia­ni non ha nem­me­no ini­zia­to. Sono nume­ri impie­to­si che mostra­no come l’attuazione del­la leg­ge regio­na­le sull’amianto sia anco­ra in alto mare”. È quan­to emer­so dall’audizione con­vo­ca­ta gior­ni fa dai depu­ta­ti regio­na­li M5S sul­lo allo sta­to d’attuazione del­la leg­ge regio­na­le dell’ottobre del 2014 e sul­la defi­ni­zio­ne del pia­no regio­na­le dell’amianto.

Ripor­tia­mo, qui di segui­to, l’av­vi­so ema­na­to dal Comu­ne ad ini­zio luglio di que­st’an­no e pub­bli­ca­to sul­la pagi­na Face­book del­lo stes­so, nel­la spe­ran­za di infor­ma­re meglio i cit­ta­di­ni. Nel nuo­vo por­ta­le non è più dispo­ni­bi­le la sche­da di auto­cer­ti­fi­ca­zio­ne, ma si può riti­ra­re negli uffi­ci comunali.

“Nuove modalità di realizzazione del censimento e della mappatura dei manufatti contenenti amianto.”

Si infor­ma la cit­ta­di­nan­za che il Dipar­ti­men­to di Pro­te­zio­ne Civi­le Regio­na­le con nota prot. 27665/S.6/DRPC Sici­lia del 09/05/2019 ha tra­smes­so le nuo­ve sche­de di auto­no­ti­fi­ca per il Cen­si­men­to Obbli­ga­to­rio AMIANTO.

Per­tan­to tut­ti i cit­ta­di­ni inte­res­sa­ti nel rispet­to del­la nor­ma­ti­va vigen­te, pos­so­no recar­si per la com­pi­la­zio­ne del­le sche­de mes­se a dispo­si­zio­ne diret­ta­men­te pres­so l’Ufficio Tec­ni­co dell’Ente. Dopo la com­pi­la­zio­ne le stes­se van­no pre­sen­ta­te all’ufficio protocollo.

I cit­ta­di­ni con più pos­si­bi­li­tà e sen­so civi­le han­no già dispo­sto lo smal­ti­men­to tra­mi­te dit­te pri­va­te, ma non tut­ti pos­so­no per­met­ter­se­lo. Ecco per­ché nasce il cen­si­men­to. Ma evi­den­te­men­te per cer­tu­ni non impor­ta. Pen­san­do di esse­re fur­bi o intel­li­gen­ti con­ti­nua­no a con­ta­mi­na­re spa­zi pub­bli­ci e pri­va­ti con vele­ni che, for­se non l’han­no capi­to, dis­se­mi­na­ti nel­l’am­bien­te, avve­le­na­no anche loro e i loro figli e nipoti. 


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