Site icon Pantelleria Notizie - Punto a Capo Online

Lavori in corso… mai completati!

Le pagine di cronaca sono sempre più intasate di notizie legate al mondo degli appalti, di Sindaci indagati per abuso d’ufficio, di imprenditori che denunciano o che ricorrono ai Tar per far valere i propri diritti “negati”

Giuseppe Mazzonello suggerisce di rivedere il sistema degli appalti da nord a sud

Quando la burocrazia ci fa o ci è?

Incar­ta­ti tra le pro­ce­du­re det­ta­te dal codi­ce degli appal­ti, da un siste­ma comun­que ago­niz­zan­te che, sia a livel­lo nazio­na­le, regio­na­le, da nord a sud deve esse­re rivi­sto, ma soprat­tut­to ben sup­por­ta­to dagli orga­ni di con­trol­lo sta­ta­li e regionali.

Ma a pagare poi chi è?

Le pagi­ne di cro­na­ca sono sem­pre più inta­sa­te di noti­zie lega­te al mon­do degli appal­ti, di Sin­da­ci inda­ga­ti per abu­so d’uf­fi­cio, di impren­di­to­ri che denun­cia­no o che ricor­ro­no ai Tar per far vale­re i pro­pri dirit­ti “nega­ti”!! Sicu­ra­men­te il lavo­ro scar­seg­gia e quel poco che cir­co­la anche negli appal­ti pub­bli­ci, nascon­de sem­pre qual­che impre­vi­sto!! Ci sia­mo riem­pi­ti la boc­ca di ter­mi­ni qua­li: sem­pli­fi­ca­zio­ne del­la PA (pub­bli­ca ammi­ni­stra­zio­ne), for­se pura utopia!!!

Si con­ti­nua ad assi­ste­re ad atti di impu­gna­zio­ne di leg­gi regio­na­li come nel caso del­la Regio­ne Sici­lia­na, pro­prio qual­che gior­no fa, in quan­to una nor­ma riguar­dan­te le gare d’appalto inva­de la com­pe­ten­za esclu­si­va rico­no­sciu­ta allo Sta­to dall’articolo 117, secon­do com­ma, lett. e), del­la Costi­tu­zio­ne, in mate­ria di tute­la del­la con­cor­ren­za; un’altra nor­ma in mate­ria di con­ces­sio­ne di ser­vi­zi di tra­spor­to pub­bli­co loca­le ecce­de dal­le com­pe­ten­ze sta­tu­ta­rie, e non rispet­ta i vin­co­li deri­van­ti dall’ordinamento comu­ni­ta­rio, inva­den­do altre­sì la com­pe­ten­za riser­va­ta allo Sta­to in mate­ria di tute­la del­la con­cor­ren­za, in vio­la­zio­ne dell’art. 117, pri­mo com­ma, e secon­do com­ma, lett. e), del­la Costituzione.

(veda­si Il Con­si­glio dei Mini­stri del 19 set­tem­bre 2019 deli­be­ran­do di impu­gna­re la leg­ge del­la Regio­ne Sici­lia­na 19/07/2019, n. 13 pub­bli­ca­ta sul sup­ple­men­to ordi­na­rio n. 1 alla Gaz­zet­ta uffi­cia­le del­la Regio­ne sici­lia­na n. 35 del 26/07/2019 recan­te “Col­le­ga­to al DDL n. 476 ‘Dispo­si­zio­ni pro­gram­ma­ti­che e cor­ret­ti­ve per l’anno 2019. Leg­ge di sta­bi­li­tà regionale).

Non ulti­ma poi sem­pre in meri­to alla sfe­ra degli appal­ti il Con­si­glio di Sta­to, sez. VI, dec. n. 215 del 16 gen­na­io 2009 che addi­rit­tu­ra inter­vie­ne nel meri­to di: ‘Quan­do l’u­ti­le d’im­pre­sa dichia­ra­to può dir­si incongruo?’

Leg­gen­do i pare­ri for­ni­ti dal­la giu­ri­spru­den­za sem­bra che non pos­sa esse­re con­di­vi­sa la “cen­su­ra” secon­do la qua­le l’offerta eco­no­mi­ca di una gara d’appalto per la for­ni­tu­ra a favo­re di una pub­bli­ca ammi­ni­stra­zio­ne a det­ta di que­sta è “incon­grua”. Nel meri­to, deve esse­re rile­va­to come un “uti­le” appa­ren­te­men­te mode­sto può com­por­ta­re un gua­da­gno impor­tan­te, quan­do il con­trat­to abbia un “impor­to elevato”.

Ne con­se­gue che spes­so si ritie­ne incon­gruo un uti­le sen­za calar­lo nel­la con­cre­tez­za dell’appalto, così sem­bra esser­si espres­sa la giurisprudenza.

Intanto però a pagare sono i territori!!!

Intan­to a lamen­tar­si sono i cit­ta­di­ni che paga­no le tas­se e dovreb­be­ro vede­re da par­te del­le isti­tu­zio­ni, garan­ti­ti i pro­pri dirit­ti nel rispet­to del­le nor­me vigenti!!

Da tec­ni­co dico che for­se andreb­be­ro snel­li­te que­ste nor­me, for­se, anzi toglia­mo il for­se biso­gna pro­prio uni­fi­ca­re le nor­me che rego­la­no i lavo­ri pubblici.

Ecco per­ché alla fine un orga­no di con­trol­lo del­la pub­bli­ca ammi­ni­stra­zio­ne deb­ba garan­ti­re in modo ogget­ti­vo, che tut­to fun­zio­ni e soprat­tut­to pos­sa garan­ti­re tem­pi cer­ti e rapi­de riso­lu­zio­ni del­le con­tro­ver­sie, che ai cit­ta­di­ni poco interessa…

Chiu­do il tema che mi ha incu­rio­si­to ripor­tan­do quan­to scrit­to da Mim­mo Càn­di­to sul suo Il Vil­lag­gio (qua­si) Glo­ba­le, blog su La Stam­pa, scrive:

(…) tra la gen­te che abbia­mo attor­no a noi, al caf­fè, negli uffi­ci, nel­la metro­po­li­ta­na, nel bar, nel nego­zio sot­to casa, più di 3 di loro su 4 sono anal­fa­be­ti (…). Sono inca­pa­ci di rico­strui­re ciò che han­no appe­na ascol­ta­to, o let­to, o guar­da­to in tv e sul com­pu­ter. (…) Non sono cer­ta­men­te anal­fa­be­ti “stru­men­ta­li”, bene o male san­no leg­ge­re anch’essi e – più o meno – san­no tut­to­ra far di con­to; ma essi sono anal­fa­be­ti “fun­zio­na­li”, si tro­va­no cioè in un’area che sta al di sot­to del livel­lo mini­mo di com­pren­sio­ne nel­la let­tu­ra o nell’ascolto di un testo di media dif­fi­col­tà. Han­no per­du­to la fun­zio­ne del com­pren­de­re, e spes­so (…) non se ne ren­do­no nem­me­no conto.

Arch. Giu­sep­pe Mazzonello

Exit mobile version