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A Pantelleria Michele Zanardo, Presidente del Comitato Vini Dop e Igp

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Michele Zanardo, Presidente del Comitato Nazionale Vini Dop e Igp in visita al Parco Pantelleria per approfondire le dinamiche del dibattito sul Doc Pantelleria

Tra­sfer­ta pan­te­sca per il pre­si­den­te del Comi­ta­to Nazio­na­le per i vini Dop e Igp, Miche­le Zanar­do, che, accol­to dai rap­pre­sen­tan­ti dell’Ente Par­co Nazio­na­le, ha tra­scor­so il week end sull’isola per cono­sce­re dal vivo i pro­ta­go­ni­sti del­la sua sto­ria eno­lo­gi­ca e le dina­mi­che che stan­no ani­man­do il dibat­ti­to fra la posi­zio­ne del Con­sor­zio Vini Sici­lia Doc e il Con­sor­zio Volon­ta­rio per la Tute­la e la Valo­riz­za­zio­ne dei vini Doc Pantelleria.

Sco­po dei vari incon­tri con i pro­dut­to­ri, è sta­to quel­lo di acqui­si­re il pare­re di una figu­ra tec­ni­ca capa­ce di por­ta­re la sua espe­rien­za nazio­na­le ver­so un pun­to di incon­tro. Per Zanar­do tro­va­re una media­zio­ne è pos­si­bi­le a par­ti­re dal con­fron­to fra i sog­get­ti inte­res­sa­ti, così come avve­nu­to in altre par­ti di Ita­lia, affin­ché la micro Doc che, por­ta con sé tut­to il valo­re del­le tra­di­zio­ni di Pan­tel­le­ria e l’alta qua­li­tà dei pro­dot­ti, pos­sa con­vi­ve­re con una Doc che rap­pre­sen­ta la Sici­lia e che ha la for­za di rag­giun­ge­re impor­tan­ti obiet­ti­vi commerciali.

La frat­tu­ra in cor­so è nata dal rischio di sna­tu­ra­men­to del­la varie­tà tipi­ca di Pan­tel­le­ria, lo Zibib­bo, su cui pri­ma d’ora nes­su­no ave­va sol­le­va­to osser­va­zio­ni in meri­to al suo inse­ri­men­to nel  disci­pli­na­re di pro­du­zio­ne del­la Doc Sici­lia, tale da poter esse­re col­ti­va­to anche nel­la pro­vin­cia di Tra­pa­ni, né in meri­to alla modi­fi­ca che ha pre­vi­sto la pos­si­bi­li­tà dell’indicazione in eti­chet­ta del viti­gno Zibib­bo, per un quan­ti­ta­ti­vo di alme­no il 15%, insie­me ad altre varie­tà a bac­ca bianca.
Ita­lia e Fran­cia sono i due pae­si euro­pei che han­no costrui­to la sto­ria del vec­chio con­ti­nen­te e con­te­stual­men­te si sono posi­zio­na­ti sui gran­di mer­ca­ti por­tan­do un pro­dot­to di qua­li­tà, cari­co di sto­ria, cul­tu­ra e tra­di­zio­ni dove la com­po­nen­te uma­na fa la dif­fe­ren­za” – ha det­to Zanar­do – “Biso­gna comu­ni­ca­re al con­su­ma­to­re le dif­fe­ren­ze del­le pro­du­zio­ni di deter­mi­na­te zone viti­co­le come è Pan­tel­le­ria, un posto para­di­sia­co con un siste­ma di alle­va­men­to del­la vite che è la dimo­ra del­lo Zibib­bo che affon­da le sue radi­ci nel­la sto­ria di que­ste iso­la. Den­tro cia­scu­na bot­ti­glia di vino c’è tut­to il calo­re del­la ter­ra e la fre­schez­za di un viti­gno aro­ma­ti­co valo­riz­za­to dal­le com­po­nen­ti dell’appassimento: una tec­ni­ca che è espres­sio­ne chia­ra di que­sta ter­ra”. 

Sal­va­to­re Gabrie­le, pre­si­den­te del Par­co, sot­to­li­nea la neces­si­tà di un per­cor­so di rin­no­va­ta uni­tà, risa­nan­do la frat­tu­ra che si è crea­ta su giu­sti con­te­nu­ti, a par­ti­re dal­la cer­tez­za che l’identità di un ter­ri­to­rio non è com­mer­cia­bi­le e che l’unicità del­la lavo­ra­zio­ne del Mosca­to di Ales­san­dra a Pan­tel­le­ria non ha ugua­li. “Il Par­co vuo­le esse­re pon­te per costrui­re un pro­get­to che è la som­ma di tut­ti gli inten­ti, in un momen­to in cui l’obiettivo comu­ne è solo quel­lo di difen­de­re l’ultima entità/identità geo­gra­fi­ca e pro­dut­ti­va nazio­na­le con la con­sa­pe­vo­lez­za dell’evoluzione – ha dichia­ra­to Gabrie­le – il giu­sto con­fron­to deve nasce­re dal­la con­sa­pe­vo­lez­za che si fac­cia teso­ro degli erro­ri del pas­sa­to, alzan­do il livel­lo dei con­te­nu­ti. Diven­ta, per­tan­to, ine­vi­ta­bi­le l’adesione al con­sor­zio del­la DOC Pan­tel­le­ria di tut­ti gli atto­ri del­la nuo­va asso­cia­zio­ne di pro­dut­to­ri affin­ché espri­ma­no uffi­cial­men­te la loro rap­pre­sen­tan­za qua­le pas­so deci­si­vo per un con­fron­to che si arric­chi­sce di nuo­va lin­fa e sin­te­si anche a chi guar­da al futu­ro pros­si­mo di una DOCG”.
Il pre­si­den­te del Par­co di Pan­tel­le­ria ha rimar­ca­to il prin­ci­pio di inclu­si­vi­tà come con­di­zio­ne per rag­giun­ge­re gran­di obiet­ti­vi, stra­te­gia che l’Ente ha mes­so in pra­ti­ca anco­ra una vol­ta con la pre­sen­za del dott. Zanar­do a cui van­no i rin­gra­zia­men­ti per l’av­vio di que­sta col­la­bo­ra­zio­ne con il Par­co e con tut­ti gli atto­ri isti­tu­zio­na­li e pro­dut­ti­vi del territorio.

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