Ancora un’aggressione al centro di Pantelleria, la terza in meno di un mese a causa di alcol e droghe. Arrestato Giuseppe Castrogiovanni e deferite altre tre persone.
Al Pronto Soccorso anche due Carabinieri.
La preoccupazione dei panteschi in vista del Carnevale.
Michela Silvia: ‘A Pantelleria l’abuso di alcool nei giovani e giovanissimi è un fenomeno diffuso molto più di quanto si pensi’
di Francesca Marrucci
È successo la sera del 13 ottobre ed è la terza aggressione in poco meno di un mese che riguarda il centro di Pantelleria, la segnalazione ci è arrivata da una imprenditrice di Pantelleria. Abbiamo atteso le comunicazioni ufficiali dei Carabinieri per darne conto ai lettori con dati certi.
Un ispettore Enac che è spesso a Pantelleria per lavoro ed alloggia in un hotel del porto stava cenando presso il Blue Bar. Una signora che era seduta accanto a lui continuava a fumargli addosso e l’uomo le ha chiesto di spostarsi visto che stava cenando. La richiesta evidentemente non è stata gradita dalla donna che all’improvviso è uscita e ha chiamato due uomini, probabilmente i figli.
Questi hanno ben pensato di ‘punire’ il pover’uomo aggredendolo fisicamente con pugni e calci fino a che quest’ultimo non si è allontanato e si è recato a farsi medicare perché perdeva sangue.
Nel frattempo sono stati chiamati i Carabinieri di Pantelleria che sono arrivati poco dopo che l’uomo ferito si era allontanato, trovando comunque i due aggressori che litigavano tra loro fuori al bar in evidente stato di ebbrezza.
Ecco come il verbale giuntoci dai Carabinieri descrive la scena che vedeva protagonista Giuseppe Castrogiovanni (20 anni) e C. P. (29 anni):
“Alla vista dei militari, i due soggetti cessavano il litigio, tuttavia, uno dei due, C.P., cl. 90, anch’egli pantesco, si avvicinava con fare ostile ai Carabinieri rivolgendo loro frasi offensive e minacciose. Nel frattempo, alcune persone che si trovavano all’interno del locale, riferivano che i due giovani avevano già avuto una accesa discussione con un uomo, culminata con una aggressione ai danni di quest’ultimo, che si era conclusa solo pochi minuti prima dell’arrivo dei Carabinieri, quando la vittima si era allontanata riportando diverse lesioni.
Nonostante i ripetuti inviti alla calma, i due giovani erano ancora visibilmente alterati, molto probabilmente a causa degli alcolici assunti all’interno del locale, tanto che il CASTROGIOVANNI si avvicinava con fare repentino ad uno dei militari operanti sferrandogli un violento pugno sul volto.
Date le circostanze di estremo pericolo, gli operanti richiedevano telefonicamente, al militare di servizio alla caserma, ausilio di uomini. Dopo l’arrivo dei rinforzi, i Carabinieri tentavano di bloccare il CASTROGIOVANNI per condurlo presso i locali della caserma ed evitare che la situazione degenerasse ulteriormente, tuttavia, quest’ultimo opponeva resistenza sbracciandosi in modo vigoroso e cercando di divincolarsi, aiutato da C.P. ed altre persone sopraggiunte dall’interno del locale che interferivano in maniera animata intralciando l’operato dei militari.
Approfittando di questa situazione, il Castrogiovanni sferrava un pugno sul volto ad un secondo militare, quindi lamentava un malore. I Carabinieri richiedevano prontamente l’intervento del personale medico del 118 che conduceva il giovane presso il locale nosocomio, non senza grandi difficoltà, stante l’atteggiamento dello stesso ancora particolarmente violento.
Sia il Castrogiovanni che i Carabinieri, ripetutamente colpiti nel corso dell’intervento, ricevevano le cure del caso, quindi il giovane veniva dichiarato in stato di arresto e accompagnato presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari, secondo quanto disposto dalla Autorità Giudiziaria, in attesa del rito direttissimo previsto per la giornata di oggi.”
Flagranza di reato per il reato di lesioni personali e violenza e resistenza a pubblico ufficiale, queste le accuse a carico di Castrogiovanni e deferimento in stato di libertà di altre 3 persone, il risultato della serata.
Nemmeno un mese fa c’è stato un accoltellamento a Via Cagliari tra una giovane francese e un ragazzo modenese evidentemente alterati tra alcol e sostanze stupefacenti a cui abbiamo assistito di persona e dopo un paio di giorni un altro minorenne noto in paese, sempre ubriaco, ha distrutto la vetrina di un’esercizio commerciale e i vetri di un’auto.
Il motivo è sempre lo stesso: alcol anche per i più giovani e spesso droghe. La stessa pantesca che ci ha segnalato l’episodio non nasconde la preoccupazione per l’arrivo del periodo di Carnevale, preso a pretesto da alcuni per dare sfogo agli istinti peggiori: “Quando arriva il Carnevale è peggio, in specie nella zona qui del porto. Ubriachi ovunque che fanno casino, gridano, mettono la musica a palla fino all’alba e guai a dire qualcosa, ecco come finisce. Ho trovato le auto danneggiate, sporche e se apri il negozio la mattina presto devi aver paura perché alle 6 ancora ci sono ubriachi in giro. Così non è più rispetto per la tradizione, è follia.”
Dello stesso avviso altri panteschi che ci hanno palesato preoccupazione per il sempre più diffuso uso di alcol, in specie tra i minori dell’isola. Trend che si verifica anche a livello nazionale, ma che in un ambito più ristretto come quello isolano assume connotazioni più preoccupanti.
Michela Silvia, da sempre in prima linea nella lotta alle dipendenze, sottolinea l’incidenza dell’alcol nei fenomeni di cronaca e nelle situazioni di più marcato disagio sociale: “A Pantelleria l’abuso di alcool nei giovani e giovanissimi è un fenomeno diffuso molto più di quanto si pensi e può comportare, vista l’età degli interessati, problemi di psicosi oltre che disagi di base legati alla dipendenza. Molti i casi di ricovero per coma etilico e molti gli episodi, ultimamente, di violenza scaturiti proprio da eccessivo consumo di alcolici.
A mio avviso, il Comune e l’ASP, devono venire incontro al mestiere più difficile: il mestiere del genitore.
Spesso le famiglie e gli insegnanti sono abbandonati a loro stessi; attivare una serie di iniziative per arginare questo grave problema in collaborazione con la scuola, le associazioni, le istituzioni regionali e perché no, anche nazionali, sarebbe già un buon punto di partenza. La dispersione sociale è una delle prime cause della dipendenza, ma spesso dietro un disagio del genere c’è davvero tanto da combattere. I giovani sono il futuro, cerchiamo di dar loro le giuste direttive.”
Ho iniziato a 16 anni a scrivere sui giornali locali, per poi crearne uno, Punto a Capo, passando poi ai quotidiani e infine all’online.
Oggi, oltre a dirigere Punto a Capo Online e Punto a Capo Sport, collaboro con altri quotidiani online e dirigo l’Ufficio Stampa di Punto a Capo.
Inoltre, sono traduttrice, insegnante e Presidente della Onlus che pubblica il giornale. Faccio tante cose, probabilmente troppe, adoro scrivere, leggere e viaggiare e ho bisogno sempre di nuovi stimoli, di iniziare nuove avventure e creare nuovi progetti.