Il 16 Ottobre di ogni anno, la cittadinanza di Pantelleria rende omaggio al suo santo patrono: San Fortunato.
Occorre conoscere la storia dell’isola per comprendere la devozione che i panteschi hanno manifestato nei confronti di questo santo, originario di Casei-Gerola, presso Pavia, dove un’ urna protegge le sue reliquie.
La Chiesa lo proclamò Santo in quanto fu decapitato per essersi rifiutato di offrire sacrifici agli dei di Roma o addirittura di uccidere alcuni cristiani in quanto soldato della Legione tebea.
Nella Chiesa matrice di Pantelleria, già nel lontano 1673 erano conservate le spoglie del Santo e a lui si rivolsero le comunità dell’ isola per invocarlo con riti e preghiere affinché scongiurasse il terribile terremoto del 1831 e il maremoto del 1891. Due eventi che potevano segnare la fine di un’ isola soprattutto nel 1981 quando un’ eruzione vulcanica verificatasi nella parte ovest-nord-ovest dell’isola fece risuonare i bronzi di tutte le chiesette dell’isola.
Improvvisamente il mare cominciò a ribollire, affioravano pezzi di lava bollente mentre altri blocchi di lava incandescente saltavano in alto a circa 15 metri di altezza, fischiando e scoppiando in aria. Intanto dal mare continuava ad affiorare lava che subito si raffreddava e sprofondava da dove era venuta.
La notte gli effetti dell’eruzione somigliavano molto ad uno spettacolo pirotecnico, ma lo spettacolo che si gustava dalla vicina costa tunisina faceva presagire la fine di un territorio. Mentre le scosse si susseguivano, senza causare morti, né danni gravi, dalla Sicilia iniziarono ad arrivare le prime navi militari in soccorso alla popolazione, ma anche per effettuare ricognizioni scientifiche.
Fu in quella terribile occasione che i panteschi si rifugiarono nella Chiesa Madre dell’isola e pregarono insistentemente S. Fortunato affinché allontanasse da loro ogni pericolo. E il Santo accolse le preghiere di un popolo che per ringraziarlo impose il nome di Fortunato ai nuovi nascituri e lo proclamò Patrono di Pantelleria.
Ogni anno in sua memoria viene celebrata una funzione eucaristica e poi in processione la statua viene portata dai fedeli al molo da dove parte una barca con l’effigie del Santo e al largo del porto dell’isola viene gettata in mare una corona di fiori.
Alla festa religiosa segue poi fino a tarda notte una festa paesana con musica e balli in piazza.
Preghiera a S. Fortunato
Santo Vescovo della Chiesa di Cristo, immagine viva dell’unico Buon Pastore, non hai esitato a dare la tua vita nel martirio per rendere testimonianza al Signore Risorto.
Ora sei presso di Lui e intercedi per noi che siamo nella prova.
Ti preghiamo con fiducia.
Come nel passato hai ascoltato le nostre suppliche, guarda a noi con benevolenza e ottienici dal cielo, insieme alla perseveranza nella fede, le grazie di cui oggi abbiamo più bisogno.
Te lo chiediamo per la maggior gloria di Dio e il bene delle nostre anime.
Amen.
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