I Cittadini ci scrivono. Pantelleria: immaginate l’Isola che c’è!

I Cittadini ci scrivono. Pantelleria: immaginate l’Isola che c’è!

18/10/2019 0 Di Redazione

Dopo aver letto il nostro Editoriale su Pantelleria ed i panteschi che devono rialzare la testa, ci ha scritto Carol Salter che nell’isola vive da molti anni ed ormai è una pantesca acquisita.

Il suo appello è una dichiarazione d’amore all’unicità dell’isola e alle sue potenzialità inespresse.

Un auspicio per un futuro in cui Pantelleria e i Panteschi acquistino unità, tornando padroni del loro immenso patrimonio culturale, ambientale e agricolo.

Gra­zie Fran­ce­sca per que­sto bel­lis­si­mo articolo.

Hai mes­so in luce pro­prio, secon­do me, la chia­ve di vol­ta per l’isola: un popo­lo sal­do e unito. 
Pan­tel­le­ria è un iso­la che si è costrui­ta e col­ti­va­ta dai tem­pi anti­chi, pro­prio su que­sto prin­ci­pio di uni­tà, di lavo­ra­re insie­me e uni­re le for­ze per aiu­tar­ci a vicenda.

Sen­za que­sta visio­ne e que­sto prin­ci­pio, nien­te di quel­lo che la ren­de così bel­la e uni­ca, muret­ti, dam­mu­si, giar­di­ni ara­bi, cam­pi di vite, etc., sareb­be potu­to nasce­re. Pur­trop­po come in tan­ti posti nel mon­do, con l’arrivo del turi­smo e secon­do me anche del­la tv, que­sta cul­tu­ra si è sna­tu­ra­ta e que­sto spi­ri­to di unio­ne è ini­zia­to a scom­pa­ri­re e si sta dis­sol­ven­do len­ta­men­te per lascia­re posto all’in­di­vi­dua­li­smo, lo spi­ri­to di com­pe­ti­zio­ne e al regno dei inte­res­si pro­pri e imme­dia­ti (che, lo sap­pia­mo bene, sta distrug­gen­do il nostro mondo).

Pure non essen­do pan­te­sca di ori­gi­ne, sono un Inna­mo­ra­ta incon­di­zio­na­ta­men­te di que­sta iso­la e cre­do nel suo futu­ro. Cre­do che non sia trop­po tar­di per­ché risor­ga­no que­sti valo­ri dimen­ti­ca­ti. E se in più fos­se­ro rivi­si­ta­ti alla luce di que­sto 21esimo seco­lo, quan­te poten­zia­li­tà avremmo?

Se que­sta coscien­za di uni­tà potes­se rina­sce­re insie­me ad un ammi­ni­stra­zio­ne a favo­re del popo­lo (come quel­la attua­le), l’isola potreb­be diven­ta­re un model­lo di ispi­ra­zio­ne per il resto del mon­do, inve­ce di spro­fon­da­re del tut­to nel dimen­ti­ca­to­io nono­stan­te la sua ricchezza.

Imma­gi­na­te un’i­so­la dove i con­ta­di­ni si uni­sco­no per far vale­re il gusto e le qua­li­tà uni­che dei pro­pri pro­dot­ti: cap­pe­ri, ori­ga­no, olio di oli­va, uva, ecc. di Pan­tel­le­ria, che gra­zie a la ric­chez­za natu­ra­le di que­sta ter­ra vul­ca­ni­ca han­no un sapo­re incon­fon­di­bi­le e potreb­be­ro diven­ta­re pro­dot­ti di nic­chia pre­gia­tis­si­mi, paga­ti a peso d’o­ro ed espor­ta­ti nel mon­do intero.

Imma­gi­na­te un’i­so­la dove i com­mer­cian­ti si impe­gna­no a pri­vi­le­gia­re un’e­co­no­mia cir­co­la­re, pure gua­da­gnan­do un po’ meno in un pri­mo tem­po. Dove, quan­do si va a com­pra­re frut­ta e ver­du­ra, si tro­va­no pro­dot­ti pan­te­schi ric­chi di gusto e qua­li­tà, inve­ce di pro­dot­ti pro­ve­nien­ti del­l’a­gri­col­tu­ra inten­si­va ester­na, pie­ni di pesti­ci­di, imbal­la­ti in poli­sti­ro­lo e pla­sti­ca, e come se non bastas­se, anche pri­vi di sapo­re e di nutrimenti.

Imma­gi­na­te un’i­so­la dove i gio­va­ni potreb­be­ro impa­ra­re a cul­ti­va­re la ter­ra e gua­da­gnar­si da vive­re sen­za dove­re lascia­re la pro­pria isola.

Un’i­so­la dove si com­pras­se­ro mac­chi­na­ri sofi­sti­ca­ti e costo­si (in grup­po o addi­rit­tu­ra dal Comu­ne stes­so) per faci­li­ta­re il lavo­ro del­la ter­ra di tut­ta la comunità.

Imma­gi­na­te un’i­so­la dove ogni cit­ta­di­no fos­se un soste­gno per i suoi con­cit­ta­di­ni, inve­ce di spre­ca­re così tan­to tem­po ed ener­gia negli abi­tua­li pet­te­go­lez­zi e biasimi.

Imma­gi­na­te un’i­so­la dove i valo­ri natu­ra­li di Madre Ter­ra venis­se­ro rico­no­sciu­ti, ascol­ta­ti e preservati.

Io la imma­gi­no e con­ti­nue­rò a far­lo, per­ché que­sto è il poten­zia­le che da quan­do la cono­sco ho sem­pre sentito.

Que­st’e­sta­te Bat­ti­sta Bel­vi­si ha dato il via ad un gran­de esem­pio: un popo­lo uni­to non può esse­re igno­ra­to.

E ve lo dico: un popo­lo uni­to pia­no pia­no diven­ta sovrano.

Carol Sal­ter


Foto di Tom­ma­so Brignone


Leg­gi l’E­di­to­ria­le del 4 otto­bre 2019: L’Editoriale. Pan­tel­le­ria, i pan­te­schi e il biso­gno di rial­za­re la testa


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