Il Signor Battista Belvisi, cittadino pantesco, da ieri sta manifestando e sta facendo lo sciopero…
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La storia di Julian Assange e la verità della piccola profetessa del lago
09/11/2019La Storia di Julian Assange
di Anselmo Consolo
Avamposto chiama Terra Madre…
Sono qui, sono riapprodato a Pantelleria, sulla tua zolletta di pregiata terra che sembra stare al centro del mio mare natio, al centro di un antico mondo che mi rifiuto di abbandonare.
Stasera, dopo la pioggia sembra che il cielo stellato continui a pioverti addosso e le stelle sembrano gocce di luce che ti cadono dentro… e ad ogni notte il silenzio che custodisci qui, mi ammalia, mi ci crogiolo tanto da pensare di non potere più farne a meno. Mio dolce rifugio, mi fai sentire come un animaletto che si è fatto una tana sicura e confortevole…
La verità nelle parole della piccola profetessa del lago
Come promesso adesso racconterò di Julian Assange, ma prima aprirò uno scorcio di tempo da poco trascorso. Era una gioiosa serata di settembre tra amici riuniti nel magico, piccolo dammuso di Fleur che condividevano una cena al lume di candele, stelle e due lune, una che si levava sorniona sopra l’orizzonte, l’altra era riflessa sull’argenteo specchio della Dea Venere.
Era facile in quell’incanto, immaginare Amore, figlio della Dea della bellezza, seduto tra le soavi colline divertirsi a tirar frecce di passione agli ignari astanti.
Ed ecco, vederlo muovere da quelle valli e arrivare sotto forma di bambina, la figlia di cari amici, il papà mio fratello di strada praticamente da quando avevamo più o meno la stessa età della piccola, cinque anni di pura consapevolezza, due occhi pieni di stelle di viva intelligenza e dei boccoli di oro filato a contorno delle divine fattezze e sprizzando fresca gioia esordisce: “Ragazzi noi non potevamo mancare, eh già! Proprio non potevamo mancare questa sera!” E trovando gradita quella gioviale compagnia di adulti, la piccola si sedette nel cerchio accanto, come sempre al suo caro zio per nulla a disagio di ritrovarsi l’unica bambina del gruppo ad intraprendere un intera notte tra amici conosciuti e sconosciuti e mi dice: “Zio, stasera devo parlare della verità, ascoltate tutti, la verità è una cosa importante!”
Lo stesso zio che lei ama ascoltare le sue storie con gli animali in giro per il mondo e dei miti greci e che questa volta per corroborare la sua enfasi, comincia a farfugliare filosofia spicciola, sulla difficoltà di individuare una verità assoluta, ancora ignaro di essere appena caduto nella sua ennesima trappola… mi zittisce con un gesto simbolico delle sue manine a pararmi a breve distanza la bocca, con disarmante innocenza dice: “No zio, io parlo della verità, quella che si dice quando qualcuno la chiede. La verità che si dice per non dire le bugie. La verità che si racconta su quello che si fa e si vuole!”
A quel punto guardai tutti i presenti ed infine sua madre che mi fece spallucce, abituata com’era al suo innato, divino fervore, mi disse semplicemente: “La conosci!”
Passa un breve o forse lunghissimo tempo, prima che tutti risorgessimo da quelle parole.
La bambina, come una piccola profetessa, continuava a tenere banco con la danza dei suoi discorsi, con quelle piccole manine che si muovevano nell’aria accogliente ad incarnare quel momento unico, quel momento di verità inviolabile.
Ecco che tra la tremula, calda luce di quella notte, vidi farsi avanti lo spirito di Julian. Era luminoso, gentile come sempre, ho lasciato volentieri anche lui albergare nei miei spazi interiori da un po di tempo, sperando di riuscire a condividere e a lenire un po del suo dolore. Ho dialogato, ho pianto insieme a lui, quando, a volte il grido dell’ingiustizia diveniva troppo insostenibile.
Terra Madre ti prego ascolta la storia di Julian Paul Assange
Julian nasce in Australia nella città di Townsville il 3 luglio del 1971, figlio di attori teatrali sempre in viaggio, non frequentò mai la scuola, ma riusciva a studiare nelle biblioteche delle città in cui si esibivano i genitori. A 16 anni era già un esperto informatico e si delineava la sua vocazione per il giornalismo. Fa tutto molto precocemente, lascia il nucleo familiare a 17 anni, per sposarsi e avere un figlio a 18 anni e verso la fine degli anni ’80 si unisce ad un gruppo di hacker, “i sovversivi internazionali” che avevano come pseudonimo “Mendax” mendace.
Ho visto un pugno di giovani amici, con dei sani principi di ricerca delle verità celate, infatti si proponevano già allora di smascherare le menzogne, alacremente, sfacciatamente, propinate dal mainstream internazionale, dalla maggior parte dei capi di stato mondiali, da quella “elite” parassita del sistema neoliberista, capitalista imperante, come fossimo considerati una massa di rincoglioniti.
Non erano certo lì riuniti per spiare la gente comune o la comunità dei popoli del mondo, questo già lo faceva a tappeto e sistematicamente il deep state americano e inglese, la C.I.A, e i servizi segreti dei maggiori Stati dell’Unione Europea.
Spiare chi ci spia: il modello Assange
La vicenda che presenta per certi versi similitudini con quella di Julian di Edward Snowden, è emblematica di questa evidenza, ci hanno fatto pure un bel film. Ebbene, ho visto quel gruppo di amici impegnarsi in qualcosa di davvero molto più grande, di quanto si possa minimamente immaginare, forse grande quanto l’intollerabile contraddizione della politica internazionale. (1)
Cominciarono a studiare un modo per spiare chi ci spia, a perfezionare sempre più le tecniche di cifratura e decriptazione dei dati top secret utilizzati dalle istituzioni d’intelligence degli Stati, dalle gerarchie militari, dai “signori” delle banche, del denaro e delle grandi industrie. Era il tempo delle prime incursioni informatiche nelle sedi governative, nel dipartimento della difesa americano.
Arrivano puntuali le prime grane con le “autorità”, prime perquisizioni, primo arresto, che supera pagando una cauzione. (2) Gli ideali giovanili quando resistono alle difficoltà, al tempo, si delineano come missione di vita, l’inarrestabile bisogno di verità di Julian, matura, diventa qualcosa di straordinario, mai visto prima, il sogno del più grande progetto di Informazione giornalistica diventa realtà.
Wikileaks
Nell’ottobre del 2006 fonda e diviene capo redattore di WikiLeaks (3) Leak dall’inglese “perdita” inteso come fuga di notizie. Attorno al sito web cominciano a operare migliaia di umani, giornalisti, scienziati, hacker, esperti informatici, attivisti di ogni parte del mondo che lottano per far emergere le verità nascoste all’opinione pubblica, il cui motto è semplicemente: “FREEDOM” – LIBERTÁ.
Nelle prime pagine del sito v’è scritta questa frase; “Tre cose non possono essere nascoste a lungo: la Luna, il Sole e la Verità” e si invita tutti, garantendo l’anonimato, a fornire materiale che vuole essere volutamente, subdolamente occultato da chi disprezza la democrazia e calpesta sistematicamente i fondamentali diritti dei popoli.
Già nel 2007 WikiLeaks era in possesso di qualcosa come 1.200.000 dati e metadati riservati e informazioni coperte da segreto che riguardano le maggiori istituzioni degli Stati a livello globale.
Su dove finirono tutti i mali del mondo, dopo l’incauto gesto della bella Pandora, per la prima volta, a chiunque l’avesse voluto sapere, sarebbe risultato trasparente.
Grazie Julian! Se adesso c’è un gran parlare di trasparenza tra i tanti intrallazzi istituzionali, lo dobbiamo tutti quanti a te, che hai avuto il coraggio di guardare oltre la cortina delle apparenze e renderci partecipi di cosa hai visto.
I numerosi tentativi di hackerare e scardinare il potente sistema di cifratura di WikiLeaks da parte di quelli che credono di sostenere la baracca, non funzionano. Si passa alle minacce, alle cause “giudiziarie”, alle prime persecuzioni fisiche e chiusure, oscuramenti e censure del sito su varie piattaforme internet, non prima che l’intera banca dati venisse salvata e trasferita in Svezia, considerata da quel pugno di amici, diventati ora una temibile organizzazione, come ultima roccaforte della libera informazione proprio per le leggi avanzate vigenti che tutelano particolarmente la libertà di espressione dei giornalisti.
In un bunker antiatomico, WikiLeaks nel centro dati Bahnhof continua indefessamente a caricare, trasmettere e pubblicare files segreti. (a)
È nel 2010 che il progetto Wikileaks raggiunge proporzioni colossali
Altri milioni di files confidenziali e segreti contenenti l’operato di vari governi e in particolare dei governi degli Stati Uniti dagli anni ’60 a quel momento, vengono resi pubblici. (3),
In quel periodo era un continuo strillare di telefoni internazionali, di linee preferenziali impazzite, ambasciate in subbuglio, un frenetico, malevolo brusio nelle camere del “potere costituito”.
Alcuni amici di altre sfere e pianeti riferiscono di aver a lungo registrato un assordante e fastidioso sottofondo, provenire da te Terra Madre, che addirittura offuscava il naturale e demiurgico suono che emetti nell’universo! Qualcosa di simile ma molto più disturbante di questo rumore (b)
Così come un cancro combatte la naturale cura, cercando di creare metastasi o come i parassiti si coalizzino per resistere ad una medicina curativa, questa indefinibile accozzaglia, già nota, nel tentativo disperato di bloccare la fuga di notizie, riversa e concentra tutte le proprie disonorevoli risorse (g) nell’attacco alla sede giornalistica e individua Julian come “nemico pubblico numero 1”, (4–5‑6) tanto da indurre i membri di WikiLeaks a conservare un file cosiddetto di “assicurazione”, tutt’oggi criptato da codici di accesso impenetrabili, ma propedeuticamente distribuito a un numero considerevole di anonime “sentinelle” che in caso succedesse qualcosa di male a Julian o a qualsiasi esponente di WikiLeaks, farebbe sì che le chiavi dei codici di accesso del file diventino pubbliche, in modo da permettere a tutti autonomamente di accedere ai dati contenuti.
Mi chiedo dopo tutti i morti storici ammazzati “misteriosamente” se oggi Julian sia ancora vivo, non potrebbe essere grazie a questa precauzione!
Luglio 2010: il caso Chelsea Elisabeth Manning
È con il caso Chelsea Elisabeth Manning, luglio 2010 (7), (8) che succede l’irreparabile. Accusata e condannata nel 2013 a 35 anni di prigione per aver sottratto migliaia di informazioni riservate e consegnate successivamente a WikiLeaks, quando ancora era Bradley Edward Manning, militare con incarico di analista di intelligence nella guerra in Iraq. Condanna che viene decurtata in seguito alle tante pressioni internazionali a 7 anni e 6 mesi.
Avamposto agli umani di Terra Madre, ai quali non sono ancora pervenute certe informazioni: stringete i denti, aprite gli occhi, abbiate il coraggio di essere testimoni voi stessi su come e con quanto disonore si combattono oggi le guerre!
La mattina del 5 aprile 2010 WikiLeaks pubblica il file denominato; Collateral Murder (9), (4), (5), (6). E il 25 luglio i files top secret denominati; Diario di guerra afghano (10), (4), (5) (6).
La malevola, infida maglia si stringe sempre più soffocante su Julian. Il governo degli Stati Uniti avvia una procedura di indagine su WikiLeaks e a novembre dello stesso anno, il Regno di Svezia emette nei confronti di Julian un mandato di arresto internazionale – udite, udite – per stupro, che avrebbe compiuto nei confronti delle sue due ex amorose che si lamentano nelle procure del loro Paese, di aver fatto sesso non protetto quando frequentavano Julian. La vicenda è ben descritta anche su Wikipedia (2). Ridicola accusa, come l’ennesimo fake-processo che si ordisce meramente per l’obbiettivo unico di estradare Julian negli Stati Uniti ed essere finalmente alla mercè di quelli che hanno interesse di punire “cotanta” trasparenza e libertà, come Julian stesso ha in seguito dichiarato.
Il 25 aprile 2011 WikiLeaks pubblica i Guantanamo Files (11), (12), (13). Sì, è anche grazie a WikiLeaks se pure questi crimini contro l’umanità, perpetrati questa volta nel carcere militare di massima sicurezza di Guantanamo, sono pervenuti all’opinione pubblica. A Guantanamo, tra l’altro, erano stati rapiti, (d) detenuti e torturati 22 minorenni e più di 150 innocenti e molti sono gli scomparsi in quell’inferno creato dagli uomini. E anche su questo orrore ci hanno fatto in seguito un film; Camp X‑Ray.
2012: la situazione degenera per Assange
Nel 2012 la situazione degenera, come si dice da noi Julian sente e vede “a carta mala pigghiata” (e), intanto che il governo statunitense fa sapere che sul caporedattore di WikiLeaks gravano pesanti accuse di reato di spionaggio, con capi di imputazione che vanno dai 175 anni di carcere, alla pena di morte. (f)
Dopo essersi consegnato a Scotland Yard e rilasciato su cauzione in breve tempo e dopo che la corte suprema inglese ha rigettato il ricorso contro l’estradizione in Svezia, Julian decide di rifugiarsi all’interno dell’ambasciata ecuadoriana di Londra e chiede asilo politico, in quanto perseguitato.
Ad agosto del 2012 il presidente socialista dell’Ecuador Rafael Correa gli concede lo status di rifugiato politico. All’interno dell’ambasciata Julian conduce il programma televisivo denominato: “World Tomorrow” il Mondo di Domani, (14) sul canale Russia Today (15)
Il governo inglese fin da subito minaccia financo di violare tutti i trattati internazionali e costituzionali e fare irruzione all’interno dell’ambasciata dell’Ecuador per provvedere all’estradizione in “Svezia” di Julian. (16) Il presidente Rafael Correa resiste, non si lascia intimidire, Julian resta asserragliato per quasi 7 anni all’interno dell’ambasciata.(17)
2019: l’arresto di Julian Assange
Il 23 maggio le procure statunitensi accusano ulteriormente Julian di aver violato l’Espionage Act del 1917. Dopo il cambio di presidenza in Ecuador, dove si avvicenda alla carica del Paese Lenin Moreno a maggio del 2017, Julian capisce che presto lo stato di rifugiato politico gli verrà annullato e lo dichiara pubblicamente. Infatti l’undici aprile del 2019 il nuovo presidente dell’Ecuador dopo aver dimostrato di cambiare le carte in tavola delle politiche interne, (riferito alla questione F.M.I) guarda caso, annulla lo status di rifugiato politico e sospende la cittadinanza ecuadoriana di Julian e violando e calpestando la propria costituzione e il proprio giuramento.
Lo stesso giorno invita le autorità britanniche ad entrare all’interno dell’ambasciata per prelevare “l’imputato”, che viene trascinato fuori forzatamente da una folta schiera di energumeni (18), (19) e condotto prima in tribunale in cui viene processato per direttissima per aver violato il bail act, per non essersi presentato al fake-processo di cui sopra e gli viene sentenziato il massimo della pena, 50 settimane da scontare nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh, chiamato la Guantanamo britannica.
“Dopo l’arresto di Assange da parte delle autorità britanniche, Correa dal Belgio, ha definito il suo ex compagno di partito “un corrotto, il più grande traditore della storia dell’Ecuador e dell’America Latina.”” fonte trovata su Wikipedia. (20)
Le ultime notizie parlano di Julian con gli occhi gonfi come qualcuno che non vede la luce da molto tempo. I pochi che riescono a visitarlo riferiscono di somministrazioni forzate di farmaci non meglio specificati e di vere e proprie torture. È visibilmente provato, parla a stento alla prima delle cinque udienze previste dalla Westminster Magistrates, Corte di Londra prima di decretare la sua estradizione in America, dove la sua richiesta di ricevere del tempo per accedere e visionare meglio l’enorme mole dei fascicoli processuali dell’accusa gli viene negata dal giudice distrettuale Vanessa Baraitser. (21), (22), (23), (24)
Prima che sia troppo tardi…
Umani di terra madre questa è la storia di Julian, non lasciatelo da solo, siate giusti con voi stessi, superatene il giudizio, in questa vicenda è scontato chi sta nel bene e chi nel male, lo capiscono pure i bambini, invece riflettete, indagate, ampliate la vostra visione del mondo e provate a fare qualcosa per lui adesso che è ancora vivo, prima che sia troppo tardi.
Qualsiasi cosa sia nelle vostre capacità e possibilità potrebbe risultare preziosa e utile. Una poesia, una canzone, un gesto simbolico, mi accodo all’appello del caro professore Pietro Ratto. (25)
Faccio un appello a cuore aperto a tutti gli italiani che hanno amici e parenti in Inghilterra di spronarli e provare a creare una catena umana di gente che si tiene per mano attorno al carcere di Belmarsh, sarebbe una bella risposta di solidarietà.
Chiedo anche a tutte le città d’Italia, compresa l’accogliente città di Pantelleria, di consegnare la cittadinanza onoraria a Julian Assange per i preziosi servigi svolti a beneficio delle comunità dei popoli del mondo. Sarebbe un gesto simbolico davvero molto, molto importante e bello.
La piccola profetessa del lago non sa che la verità si paga
Oggi ripenso ancora alle parole della piccola profetessa di quella magica sera al lago: “Zio, stasera devo parlare della verità, ascoltate tutti, la verità è una cosa importante! Zio io parlo della verità, quella che si dice quando qualcuno la chiede. La verità che si dice per non dire le bugie. La verità che si racconta su quello che si fa e si vuole!” E le vedo come un ponte che ci può condurre nel rifugio sicuro e caloroso del regno dei giusti, lo conoscono bene tutti i bambini.
Terra Madre oggi vediamo che un eroe vero dei nostri giorni, che ha fatto il suo dovere per il bene di tutti, viene trattato come il peggiore dei criminali e sta subendo le peggiori ingiustizie, da chi invece dovrebbe tutelare il bene comune e custodire le libertà degli individui e dei popoli. Vediamo istituzioni che non fanno il loro dovere e abusano di arbitrario potere che usano contro i diritti naturali dell’essere umano! Vediamo alcuni magistrati carnefici, piegati dall’incapacità di trovare il coraggio di essere giusti! Presidenti e capi di stato sconfitti, naufraghi nel mare delle verità svelate alla deriva su zattere di misera menzogna, ostinatamente rattoppate con bituminosa propaganda.
Terra Madre abbiamo visto un uomo buono!
Il suo nome è Julian Assange! Ti preghiamo, ha bisogno della tua antica, salvifica energia, ha bisogno di immediato aiuto! Terra Madre Julian Assange non è solo e vogliamo subito la sua liberazione!
Avamposto a Terra Madre, ti preghiamo rispondi…
Note:
(a) se volete quando avrete il tempo indagate pure e rilevate voi stessi ogni materiale che va dal confidenziale al top secret di ogni Stato, delle guerre e piani militari, della C.I.A e delle altre intelligence di altri paesi, degli intrallazzi della finanza internazionale, delle corporazioni, delle banche, della politica, dell’economia globale, ecc. ecc. https://wikileaks.org/ La conoscenza è potere!
(b) https://youtu.be/or_cxDao8Us senza offesa per le amiche vespe e api che invece sono insetti meravigliosi e utili.
(g) ecco una piccola parte di indefinibili galoppini del male: RUSH LIMBAUGH, ERLE BOLLING, DEROY MURDOCK, DONALD DOUGLAS, BOB BEKEL, TOM FLANAGAN, professoroni, giornalistoni, ‘opinionisti’, ‘conduttori televisivi’ che istigano in televisione l’uccisione di Julian, anche assoldando killer a pagamento. “Un sito tiene traccia di chi vuole l’uccisione di Assange” da leggere l’articolo del giornalista Raffaele Mastrolonardo: https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&cad=rja&uact=8&ved=2ahUKEwiRnYXdktblAhVJ2KQKHYDdBSkQFjAAegQIARAB&url=https%3A%2F%2Ftg24.sky.it%2Fmondo%2F2011%2F01%2F12%2Fwikileaks_tucson_esecuzione_julian_assange.html&usg=AOvVaw3urImEFdM50HIcY5iTi_jT
(d) le chiamano “extraordinary rendition”, consegne straordinarie i rapimenti, detenzioni e torture istituzionali illegali. https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=3&cad=rja&uact=8&ved=2ahUKEwiotMihjtTlAhUrsaQKHRdxCxoQFjACegQIDhAG&url=https%3A%2F%2Fen.wikipedia.org%2Fwiki%2FExtraordinary_rendition&usg=AOvVaw3fg2PD3tkV4nI4bmto6Np_
(e) altrimenti definito: avvisaglia di epiloghi funesti.
(f) ormai hanno gettando giù la maschera, ci stanno dicendo sfacciatamente che pensano di poter decidere di fare ciò che vogliono della vita di chi si mette contro il “sistema”. Mi chiedo: Ma questo patetico, ignobile nuovo ordine mondiale pensa di perseguitare e sterminare ogni individuo che fa la differenza ancora per molto?
(1) https://youtu.be/i_RKa-OsaeE
(4) https://youtu.be/Pzp4DCzPzxU
(5) https://youtu.be/qwMRMFXlIQ0
(6) https://youtu.be/zUz69gCYfnA
(7) https://youtu.be/mSx1VG8UnF8
(9) https://youtu.be/is9sxRfU-ik
(10) https://wardiaries.wikileaks.org/iraq/diarydig
(11) https://wikileaks.org/gitmo/
(12) https://youtu.be/vVkJIZPPv5I
(13) https://youtu.be/kQgCqqQWqTw
(14) https://worldtomorrow.wikileaks.org/index.html
(15) https://youtu.be/GDLXPpooA18?list=PL19A6F6A10DCFB253
(16) https://www.youtube.com/watch?v=P16uP5rNAhE
(17) https://youtu.be/Fu6a_GsjiWM
(18) https://youtu.be/9UP937fRgto
(19) https://youtu.be/ZryXwnFnN9U
(21) https://youtu.be/mkteotSRitk
(22) https://youtu.be/cqOZmLYNdKc
(23) https://youtu.be/ned5hnW_9wY
(24) https://youtu.be/jynyLSKTlw4
(25) https://youtu.be/LhBYEU1e9Rg
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Sono un individuo in perenne ricerca di tutto, nel tutto.
L’amore lo trovai senza compiere alcuno sforzo, nato in casa, quando mi ritrovai tra le braccia di mia madre, che mi proteggeva e mi nutriva.
Già allora sentii di trovarmi nel luogo giusto e negli stadi successivi della mia esistenza sono stato sempre più grato alla vita, per come mi ha donato l’amore in ogni sua sfumatura, anche quando, talvolta non risparmiava sul dolore.
Crescendo, l’amore per gli animali, per la natura fu una costante compagnia e rifugio, mentre il richiamo della libertà diveniva troppo forte, un vento avvolgente che mi trascinava verso una ricerca forsennata e mi proiettava naturalmente a vivere tante esperienze.
E cercando di conoscere come meglio poter camminare sulla terra, successivamente imparai anche a volare e ad entrare ed uscire più facilmente da ogni possibile labirinto interiore.
Credo di poter affermare di protendere verso una crescente libertà interiore.
Oggi, invece, scrivo queste parole, come uno dei tanti che è ancora alla ricerca della felicità, nonostante abbia potuto gioire di mille cose, di ogni bellezza e dono dell’esistenza, non riesce ancora ad essere felice…