Democrazia: è ora di una sede del Popolo Sovrano a Pantelleria?

Democrazia: è ora di una sede del Popolo Sovrano a Pantelleria?

23/11/2019 4 Di Anselmo Consolo

UNA SEDE DEL POPOLO SOVRANO DI PANTELLERIA parte I di ?

di Ansel­mo Consolo

Avam­po­sto agli Uma­ni di Ter­ra Madre: vi pre­go spe­gne­te la tv, la luce, accen­de­te una can­de­la se non c’è il sole, usci­te per un po’ dal vostro tran tran, met­te­te il bra­no che più vi pia­ce, rilas­sa­te­vi, sentite…

Democrazia. Bella parola vero? 

È nata dal matri­mo­nio di altre due parole…

Demos = Popo­lo Kra­tos = Pote­re Demo­cra­zia = Pote­re al popolo.
È cosi dif­fi­ci­le da capi­re? Signi­fi­ca gover­no al popo­lo, sovra­ni­tà del popo­lo. I pri­mi a pro­nun­ciar­la furo­no gli anti­chi filo­so­fi gre­ci, cir­ca 2.600 anni fa, Solone, Cli­ste­ne, Efial­te, ma 100 anni pri­ma già si pro­va­va a pra­ti­car­la in varie Polis pri­ma tra tut­te (gli sto­ri­ci sono d’accordo, nell’isola di Chio).
For­se il più famo­so per­so­nag­gio che abbia vera­men­te pro­va­to a far tran­si­ta­re la sovra­ni­tà dall’aristocrazia al popo­lo nella bel­la cit­tà di Ate­ne fu Peri­cle nel 460 A.C. Allo­ra vi era l’Agorà (la piaz­za del­la pro­pria cit­tà) dove tut­ti o qua­si (era­no esclu­si schia­vi, don­ne non esi­ste­va anco­ra il suf­fra­gio uni­ver­sa­le e stra­nie­ri), si riu­ni­va­no e pote­va­no dire la loro idea per il bene col­let­ti­vo del­la Polis e far­la vale­re attra­ver­so vota­zio­ni. Ah! Gli anti­chi gre­ci, che popo­lo straordinario!

Ma a distan­za di cosi tan­ti anni, sia­mo sicu­ri di aver com­pre­so il signi­fi­ca­to di que­sto ter­mi­ne? Oggi siamo sicu­ri di esse­re noi a deci­de­re demo­cra­ti­ca­men­te di cosa fare del­le nostre vite e ammi­ni­stra­re le leg­gi che ci com­pe­to­no, la nostra eco­no­mia a deci­de­re libe­ra­men­te per i nostri biso­gni? E soprat­tut­to, sia­mo sicu­ri che i popo­li sia­no pron­ti per rice­ve­re il pote­re che per­met­ta loro di auto­go­ver­nar­si a demo­cra­zia rag­giun­ta? A rive­de­re la sto­ria sem­bre­reb­be di no. 

Sto­ri­ca­men­te sem­bra che i popo­li volu­bi­li, pri­ma accat­ti­va­ti dagli ora­to­ri miglio­ri e suc­ces­si­va­men­te degra­da­ti a mas­se di inca­pa­ci, abbia­no da sem­pre avu­to biso­gno di uno o più lea­der o appro­fit­ta­to­ri di varia natu­ra, di qual­cu­no che li gover­nas­se come un pasto­re fa con le sue peco­re. Da que­sto peren­ne sta­to di fat­to, si sono legit­ti­ma­te e finan­zia­te, spes­so con l’uso del­la for­za, degli eser­ci­ti le varie gerar­chie, monar­chie, teo­cra­zie, ari­sto­cra­zie, tiran­nie, oli­gar­chie e i vari regni, cit­tà, impe­ri, sta­ti ecc. ecc.

Nell’antica Roma i gla­dia­to­ri scon­fit­ti nell’arena non chie­de­va­no di cer­to la gra­zia al popo­lo asse­ta­to di san­gue, ben­sì si rivol­ge­va­no all’imperatore o alla sua con­sor­te per ave­re sal­va la vita, che spes­so si dimo­stra­vano di sicu­ro più cle­menti. E come si fa a non pen­sa­re, che duran­te l’Inquisizione la Chie­sa ed il popo­lo furo­no i car­ne­fi­ci di milio­ni di vit­ti­me inno­cen­ti? Un tem­po, recar­si ad assi­ste­re alle ese­cu­zio­ni di una stre­ga o un ere­ti­co, dove­va esse­re un po’ come oggi, quan­do si va allo sta­dio per dare sfo­go alle pro­prie fru­stra­zio­ni interiori. 

È pos­si­bi­le che in real­tà que­sta paro­la sia una truf­fa? È pos­si­bi­le che il popo­lo in futu­ro, in balia di “bra­vi” dema­go­ghi o algo­rit­mi, pos­sa dive­ni­re il peg­gio­re dei tiran­ni mai esi­sti­ti? E che l’even­tua­le mag­gio­ran­za si tra­sfor­mi nello squa­lo fame­li­co del­la restan­te mino­ran­za? E se que­st’ulti­ma, depre­da­ta e scon­ten­ta mino­ran­za, non avesse pos­si­bi­li­tà di cam­bia­re il suo sta­to, si par­le­reb­be anco­ra di demo­cra­zia? In quel caso, mi acco­de­rei alla sto­ri­ca fra­se del miti­co Rober­to Beni­gni: Vaffancu­lo alla mag­gio­ran­za! Nel suo diver­ten­tis­si­mo film Il Mostro. (0)

A par­te la con­trad­di­zio­ne del­la demo­cra­zia nei para­dossi che mettono in evi­den­za le pos­si­bi­li fal­le ricon­du­ci­bi­li alla natu­ra uma­na ed a un siste­ma di per sé imper­fet­to, può esse­re pure che sia pos­si­bi­le tro­va­re un modo per met­te­re tut­ti d’accordo, chis­sà, maga­ri suc­ce­de un mira­co­lo. Met­tia­mo che in un vil­lag­gio si faces­se un sal­to quan­ti­co e si comin­ciasse a vive­re in armo­nia, unio­ne, pro­spe­ri­tà e per lo meno su dei prin­ci­pi fon­da­men­ta­li per­si­no all’unanimità. Che riso­nan­za avreb­be que­sto even­to uni­co, cosa acca­drebbe su tut­to il pianeta? 

Se non riusciamo a fare ciò, le domande che sorgono spontanee sono: perché la specie Homo Sapiens non trova pace? E chi è in realtà l’uomo? Da dove viene e dove è diretto? (a)

Facen­do un sal­to ver­so i tem­pi moder­ni, alcu­ni stu­dio­si han­no potu­to nota­re che le popo­la­zio­ni che godo­no di una for­ma di demo­cra­zia più avan­za­ta sono incre­di­bil­men­te le socie­tà più pri­mi­ti­ve o le comu­ni­tà tri­ba­li anco­ra esi­sten­ti. Pare che alcu­ne comu­ni­tà indi­ge­ne rie­sca­no a distri­bui­re equa­men­te la gio­ia di vive­re tra tut­ti gli indi­vi­dui del grup­po, sen­za la neces­si­tà di alcu­na gerar­chia, sen­za pau­re indot­te e per di più sen­za depau­pe­ra­re e distrug­ge­re l’ambiente circostante.

For­se allo­ra la Demo­cra­zia è sor­ta in real­tà anco­ra pri­ma, in quel perio­do miti­co o misti­co per­du­to nei mean­dri del­la memo­ria sto­ri­ca che alcu­ni chia­mano Età Dell’Oro. For­se in quel tem­po l’umanità vive­va in uno stadio idil­lia­co di luce demo­cra­ti­ca. E i popo­li che defi­nia­mo “pri­mi­ti­vi” altro non sono che il retag­gio di quell’epoca che resi­ste solo per riu­sci­re a darne un esem­pio tan­gi­bi­le agli altri popo­li che cre­do­no di vive­re nel cosid­det­to “pro­gres­so”.

Democrazia.

Questa paro­la la sen­to come qual­co­sa che pre­lu­de l’idea di para­di­so, cosi come per mol­ti un pos­si­bi­le para­di­so resti una meta da rag­giun­ge­re, la Demo­cra­zia oggi sem­bra più che mai un mirag­gio, un sogno incom­piu­to che l’umanità ago­gna, come un affa­ma­to fa con il cibo. Oggi que­sto ter­mi­ne svuo­tato del suo signi­fi­ca­to più pro­fon­do si pre­sen­ta come un deser­to ari­do, una ter­ra resa ste­ri­le dal­la scon­si­de­ra­tez­za e mala­fe­de degli uomi­ni. Ma è dav­ve­ro così?

Volan­do libe­ro sul­la sto­ria anti­ca e moder­na, non pos­so che nota­re le miglia­ia di luci­ne spar­se nel tem­po e nel­lo spa­zio, sono quel­le luci che non si spen­go­no mai. Non si pos­so­no elen­ca­re tutte, for­se sono tan­te quan­te le stel­le che vedia­mo in cie­lo. Li chia­mo i nostri Padri e le nostre Madri del­la demo­cra­zia, che bril­la­no del­la viva fiam­ma del­la giu­sti­zia che dona bene­fi­cio a tut­ta l’umanità, loro si ergo­no come fari nel mare in tem­pe­sta e sor­go­no dal biso­gno d’amore e armo­nia di nostra madre ter­ra. Anco­ra oggi ci gui­da­no e ci sal­va­no con le loro gesta e paro­le e ci difen­do­no dall’oblio del­le coscien­ze che rode la bon­tà dal mon­do. Per ren­de­re l’ignoranza sapien­za, l’oppressione liber­tà, l’intolleranza com­pas­sio­ne, l’odio amo­re. Essi sono nati nel pas­sa­to, nasco­no e nasce­ran­no in futu­ro, in tra­smi­gra­zio­ne per­pe­tua, così come un fiu­me scor­re dal­la fon­te al mare.

Pren­do atto del­la dua­li­tà dell’esistenza

male – bene, guer­ra e pace, giu­sti­zia – ingiustizia
mate­ria – spi­ri­to, vita – mor­te, luce e ombra
Pren­do atto del­l’o­pe­ra immen­sa del creato,
sospe­so in funam­bo­li­ci equi­li­bri tra orri­di abissi,
del­l’u­ma­ni­tà varia, dal­le calei­do­sco­pi­che sfaccettature
capa­ce di disar­man­ti tene­rez­ze e dram­ma­ti­che, fero­ci distruzioni.
 

Ma allora come è possibile che l’umanità, oggi più che mai pare diretta inesorabilmente verso un disastroso punto di non ritorno?

Eppu­re i tem­pi sono matu­ri per un cam­bia­men­to posi­ti­vo, se è vero che ad ogni ini­zio di nuo­vo mil­len­nio lo spi­ri­to col­let­ti­vo del­la ter­ra si risve­glia a nuo­va vita, que­sto può esse­re il momen­to giu­sto. Pro­ba­bil­men­te in real­tà ogni momen­to può esse­re quel­lo giusto…

Ed é in que­sto che osti­na­ta­men­te con­ti­nuo a con­fi­da­re. “In dire­zio­ne osti­na­ta e con­tra­ria” per cita­re il Gran­dis­si­mo Fabri­zio De Andrè.

Con­fi­do nei cuo­ri degli uomi­ni che pos­sa­no rin­sa­vi­re e che un gior­no l’umanità giun­ga infi­ne all’agognata Demo­cra­zia. Non ad una demo­cra­zia spic­cio­la, ridot­ta ad una ste­ri­le visio­ne antro­po­cen­tri­ca del mon­do o la brut­ta copia osten­ta­ta dalla mag­gior par­te dei gover­ni, (com­pre­so il nostro, anco­ra impe­gna­to nelle mise­re beghe poli­ti­che, per nascon­de­re il malaf­fa­re e la mala­fe­de) (b), ma qual­co­sa di più pro­fon­do e com­ple­to che inclu­de­rà il benes­se­re e il rispet­to di ogni esse­re viven­te e non viven­te e della magni­fi­cen­za di Ter­ra Madre nel suo Uni­ver­so.

Dunque, dicendo ‘Democrazia!’ che risonanza provoca dentro di voi questo suono? 

Sen­ti­te rab­bia, gio­ia, fru­stra­zio­ne, sere­ni­tà, svi­li­men­to, for­za o un misto di sen­ti­men­ti indi­stin­ti? Oppu­re sie­te cosi sfi­du­cia­ti da non vole­re nem­me­no sen­tir­ne parlare?

Si, è vero, for­se non c’è paro­la sul dizio­na­rio che fu ed è tut­to­ra più abu­sa­ta, stru­men­ta­liz­za­ta, offe­sa da poli­ti­can­ti e gover­nan­ti… eppu­re que­sta paro­la la sen­to dav­ve­ro come un buon man­tra gene­ra­to dal pul­pi­to dell’umana sag­gez­za… a vol­te mi per­do, aven­do­ne tut­to il tem­po, a imma­gi­na­re, a sen­ti­re le remi­ni­scen­ze di quei tem­pi lon­ta­ni e anti­chi, quan­do i para­di­si si con-fon­devano con il crea­to. E si comin­ciò a capi­re che il bene, è tale, solo se ampia­men­te con­di­vi­so, quan­do bale­nò il dub­bio in un pri­mo cuo­re che non vide risie­de­re vera feli­ci­tà in un solo ani­mo e mai feli­ci­tà potrà di nuo­vo alber­ga­re qui sul­la ter­ra, sen­za un popo­lo che sia feli­ce di esse­re popolo.

Non esiste vero potere se privo d’amore e il potere più alto è il potere dell’amore!

Sono paro­le di uno dei tan­ti, che da tem­po è alla ricer­ca del­la feli­ci­tà, che sep­pur gioen­do di mil­le cose, di ogni bel­lez­za del­la vita e di ogni dono del­l’e­si­sten­za, non rie­sce anco­ra ad esse­re feli­ce… come si può real­men­te esse­re felici? 

Come ci si può sen­ti­re feli­ci, se al nostro vici­no, vie­ne reca­to ogni dolen­te abu­so in manie­ra gra­tuita, e scel­le­ra­ta? Se ad ogni man­cia­ta di secon­di muoiono bam­bini di sten­ti, di guer­ra, di sete e di fame? Se le ingiu­sti­zie oggi sono anco­ra tut­te lì, sot­to i nostri occhiSe la Natu­ra, la Madre Terra e la sua mera­vi­gliosa bio­di­ver­si­tà si tro­va­no oggi più che mai, in una lot­ta dispe­ra­ta per soprav­vi­ve­re e non esse­re distrut­te per sempre?

Anche se sen­to con tut­to il cuo­re il poten­te mot­to del mera­vi­glio­so ex Pre­si­den­te dell’Uru­guay Josè Alber­to Muji­ca che reci­ta: “Chi non è feli­ce con poco, non è feli­ce con nien­te”. For­se il mio è solo un richia­mo a una feli­ci­tà più universale.

La felicità che provo a descrivere, proietta altri scenari. 

Per esse­re dav­ve­ro feli­ci, imma­gi­no che prima dovrem­mo smet­te­re di com­por­tar­ci come un can­cro, ini­zia­re a sen­tir­ci par­te di un popo­lo che comin­ci a con­si­de­ra­re gli altri popo­li, cosi come ogni crea­tu­ra del­la ter­ra, par­te di un uni­ca più gran­de fami­glia, dove accet­ta­re e valo­riz­za­re le sin­go­le dif­fe­ren­ze come uni­ci­tà pre­zio­se da pro­teg­ge­re e custo­di­re, ser­vi­rà a sen­tir­ci più uni­ti e par­te inte­gran­te del­l’o­pe­ra immen­sa del creato.

Per fare ciò, biso­gna pri­ma supe­ra­re gli osta­co­li; libe­rar­si dalla pro­pria gab­bia inte­rio­re, eva­de­re da quell’antica caver­na di Pla­to­ne che ci otte­ne­bra l’anima, (x) orga­niz­zar­si, unir­si in una gran­de con­sul­ta popo­la­re in dife­sa del­la nostra pre­zio­sa costi­tu­zio­ne e ripri­sti­nar­la dalle mano­mis­sio­ni offen­si­ve avve­nu­te dopo il 1948.

Fonda­re Segre­te­rie e Sedi del Popo­lo Sovra­no su tut­ti i ter­ri­to­ri del­le nazio­ni a comin­cia­re dall’Italia (Pan­tel­le­ria potreb­be esse­re un luo­go idea­le) luo­ghi dove impa­ra­re ad esse­re sem­pre più soli­da­li e libe­ri, ad acce­de­re alla gestio­ne e alla cura diret­ta del­la cosa pub­bli­ca, dei beni comu­ni a valo­riz­za­re la Dichia­ra­zio­ne Uni­ver­sa­le dei Dirit­ti Uma­ni, (d) per un attua­zio­ne vera, valo­riz­za­re, rati­fi­ca­re ed attua­re la Dichia­ra­zio­ne Uni­ver­sa­le dei Dirit­ti di Madre Ter­ra, (e) unir­si in una gran­de azio­ne di clas­se lega­le con­tro gli abu­si­vi e fal­si poteri, crea­re e attua­re un nuo­vo siste­ma di Demo­cra­zia Diret­ta e nuo­va leg­ge elet­to­ra­le che fun­ga­no da esem­pio di avan­guar­dia cul­tu­ra­le e demo­cra­ti­ca nel mondo.

Ripren­de­re la sovra­ni­tà costi­tu­zio­na­le, mone­ta­ria e popo­la­re che ci è sta­ta sot­trat­ta ille­gal­men­te attra­ver­so trat­ta­ti pri­va­ti cri­mi­no­si, (f) isti­tui­re una nuo­va mone­ta a cre­di­to, pub­bli­ca, uma­ni­ta­ria, per cita­re l’economista Vale­rio Mal­vez­zi, liberar­si da orpel­li e fan­toc­ci ordo-libe­ri­sti, da divi­sio­ni poli­ti­che e ideo­lo­gi­che, dal car­tel­lo finan­zia­rio inter­na­zio­na­le, per cita­re il gior­na­li­sta d’inchiesta Fran­ce­sco Amo­deo scrit­to­re del libro “La Matrix Euro­pea”, dagl’interessi anti­de­mo­cra­ti­ci del­la mas­so­ne­ria, del­le ban­che e altre isti­tu­zio­ni cor­rot­te, dal fre­ne­ti­co con­su­mi­smo capi­ta­li­sti­co, dal­la fol­le tena­glia usu­ra­ia del­la socie­tà del debi­to, delle leggi dei mer­ca­ti, del­lo spread, dal pen­sie­ro uni­co domi­nan­te globali­sta, libe­ri­sta, per dir­la con il Filo­so­fo Die­go Fusa­ro o fami­ge­ra­to Nuo­vo Ordi­ne Mon­dia­le che nomi­nar si voglia!

Sem­bra che la stra­da sia anco­ra lun­ga e tor­tuo­sa, su ciò insi­ste­rà la mia volon­tà, pri­va di bra­ma, ma pazien­te e deci­sa… e scel­go di segui­re un sen­tie­ro che abbia un cuo­re, che pos­sa gui­da­re il mio cam­mi­no ver­so la ricer­ca del­la feli­ci­tà. Non so se riu­sci­rò a tro­var­la nell’arco di que­sta vita, ma di cer­to si pro­se­gui­rà fin quan­do ogni popo­lo veglie­rà sul­l’al­tro con la mede­si­ma bene­vo­le cura di un fra­tel­lo, una sorel­la, di una madre, un padre, una figlia, un figlio!

Avam­po­sto agli altri avam­po­sti di ter­ra madre, se ci sie­te bat­te­te un col­po! Uma­ni di Ter­ra Madre, se vole­te dite­mi pure cosa pen­sa­te, se vi sono giun­te rispo­ste a que­ste doman­de dai vostri oriz­zon­ti, vi pre­go di comu­ni­car­le, da qui se lo desi­de­ra­te fare­mo altret­tan­to. Dite pure se vi inte­res­sa­no le pos­si­bi­li­tà che si sono espres­se con tali argo­men­ti e se vole­te con­ti­nua­re a sen­ti­re gli appro­fon­di­men­ti del­la secon­da par­te di: “Una Sede del Popo­lo Sovra­no di Pan­tel­le­ria par­te I di ?” mes­sag­gio rivol­to soprat­tut­to ai pan­te­schi di Ter­ra Madre, vi pre­go sen­ti­te­vi libe­ri di dire la vostra, l’Avamposto è in ascol­to, il sequel dipen­de­rà da voi. (g)

Le inte­ra­zio­ni, i com­men­ti, il dia­lo­go, anche le cri­ti­che nega­ti­ve sep­pur costrut­ti­ve sono ben accette. 

Un caro salu­to a tutti.

Ter­ra Madre! Vor­rei che non sof­fris­si più a cau­sa degli ani­ma­let­ti peg­gio­ri e peri­co­lo­si che for­se hai mai generato.


Note

(0) https://youtu.be/5fMpqQNRAVI

(1) https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&cad=rja&uact=8&ved=2ahUKEwjH5q3KyPzlAhVB26QKHdKnCVwQFjAAegQIBxAC&url=http%3A%2F%2Fsulatestagiannilannes.blogspot.com%2F&usg=AOvVaw2wDE3NQocVlf-sphoLqSkf

(a) Con l’aiuto dell’amico tem­po nei pros­si­mi arti­co­li, pro­ve­rò a descri­ve­re le impres­sio­ni e le rispo­ste che sono per­ve­nu­te a que­sto avam­po­sto su tali ata­vi­che domande.

(b) anche su ciò che pen­so e vedo di que­sto attua­le, ridi­co­lo gover­no, scri­ve­rò pre­sto degli articoli.

(x) sen­ti­te sin den­tro le ossa il bel­lis­si­mo, emble­ma­ti­co mito del­la caver­na di Pla­to­ne, riflet­te­te su come e quan­to risuo­ni for­te anco­ra oggi per tut­ti noi la visio­ne alle­go­ri­ca dell’uomo, imma­gi­na­ta dal Filo­so­fo cir­ca 2.400 anni fa. https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&cad=rja&uact=8&ved=2ahUKEwipkOmNrfXlAhVBzKQKHdogCD0QFjAAegQIARAB&url=https%3A%2F%2Fwww.passaggilenti.com%2Fmito-della-caverna-platone-filosofia%2F&usg=AOvVaw1OuPDsAv17K36deAru8KMO

https://youtu.be/O1YxfCHCLdU

(d) guar­da­te­li, leg­ge­te­li, sen­ti­te­li con tut­ta l’anima, que­sti sono i 30 dirit­ti che l’umanità ha con­qui­sta­to fino­ra. Riflet­te­te­ci sopra. http://www.privacy.it/archivio/diruomo.html

(e) que­sto scrit­to è una pri­ma boz­za pre­sen­ta­ta dal Pre­si­den­te del­la Boli­via Evo Mora­les alla Con­fe­ren­za mon­dia­le dei Popo­li sui dirit­ti del­la Madre Ter­ra, tenu­ta­si nel 2010 a Cocha­bam­ba. Gran­de meri­to al Pre­si­den­te che in que­sti gior­ni sta viven­do momen­ti dif­fi­ci­li! https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&ved=2ahUKEwi–vCzh_XlAhXFDewKHbtuAfYQFjAAegQIAxAC&url=http%3A%2F%2Fwww.unaltromondo.net%2Fwp-content%2Fuploads%2F2017%2F06%2FI-Diritti-di-Madre-Terra.pdf&usg=AOvVaw0HqlUE7kFfC_ZoGKBgO725 Uma­ni Ter­ra Madre le sue Crea­tu­re una sola cosa.

(f) Mi rife­ri­sco a tut­ti quei trat­ta­ti inter­na­zio­na­li, ille­ci­ti e anti­co­sti­tu­zio­na­li come: Il trat­ta­to di Maa­stri­cht, di Lisbo­na, agli accor­di fat­ti in gran segre­to alla fon­da del por­to di Civi­ta­vec­chia sul­la nave Bri­tan­nia, al FISCAL COMPACT, GLOBAL COMPACT, ai vari depre­ca­bi­li Tru­st come l’F.M.I, (Fon­do Mone­ta­rio Inter­na­zio­na­le) la N.A.T.O (Orga­niz­za­zio­ne del Trat­ta­to dell’Atlantico del Nord), il M.E.S (Mec­ca­ni­smo Euro­peo di Sta­bi­li­tà) la F.R.B Ser­vi­ces, (Fede­ral Reser­ve Bank), B.C.E (Ban­ca Cen­tra­le Euro­pea), ecc. Tut­te orga­niz­za­zio­ni e trat­ta­ti ben radio­gra­fa­ti da uno dei miglio­ri gior­na­li­sti Ita­lia­ni che ho avu­to la for­tu­na e l’onore di cono­sce­re, Gian­ni Lan­nes. Con­si­glio viva­men­te a tut­ti di visi­ta­re il suo inte­res­san­tis­si­mo Blog: Su La Testa (1)

(g) se non inte­res­sa a nes­su­no la crea­zio­ne di una sede o una segre­te­ria del popo­lo sovra­no, dove poter­si orga­niz­za­re a Pan­tel­le­ria, è inu­ti­le con­ti­nua­re con que­sto tito­lo, si vol­te­rà pagi­na e il pros­si­mo arti­co­lo par­le­rà di altro o da valu­ta­re se cam­bia­re il tito­lo da rivol­ge­re a tut­ta l’Italia e con­ti­nua­re ad entra­re nel vivo di que­sti argomenti.