UNA SEDE DEL POPOLO SOVRANO DI PANTELLERIA parte I di ?
di Anselmo Consolo
Avamposto agli Umani di Terra Madre: vi prego spegnete la tv, la luce, accendete una candela se non c’è il sole, uscite per un po’ dal vostro tran tran, mettete il brano che più vi piace, rilassatevi, sentite…
Democrazia. Bella parola vero?
È nata dal matrimonio di altre due parole…
Ma a distanza di cosi tanti anni, siamo sicuri di aver compreso il significato di questo termine? Oggi siamo sicuri di essere noi a decidere democraticamente di cosa fare delle nostre vite e amministrare le leggi che ci competono, la nostra economia a decidere liberamente per i nostri bisogni? E soprattutto, siamo sicuri che i popoli siano pronti per ricevere il potere che permetta loro di autogovernarsi a democrazia raggiunta? A rivedere la storia sembrerebbe di no.
Storicamente sembra che i popoli volubili, prima accattivati dagli oratori migliori e successivamente degradati a masse di incapaci, abbiano da sempre avuto bisogno di uno o più leader o approfittatori di varia natura, di qualcuno che li governasse come un pastore fa con le sue pecore. Da questo perenne stato di fatto, si sono legittimate e finanziate, spesso con l’uso della forza, degli eserciti le varie gerarchie, monarchie, teocrazie, aristocrazie, tirannie, oligarchie e i vari regni, città, imperi, stati ecc. ecc.
Nell’antica Roma i gladiatori sconfitti nell’arena non chiedevano di certo la grazia al popolo assetato di sangue, bensì si rivolgevano all’imperatore o alla sua consorte per avere salva la vita, che spesso si dimostravano di sicuro più clementi. E come si fa a non pensare, che durante l’Inquisizione la Chiesa ed il popolo furono i carnefici di milioni di vittime innocenti? Un tempo, recarsi ad assistere alle esecuzioni di una strega o un eretico, doveva essere un po’ come oggi, quando si va allo stadio per dare sfogo alle proprie frustrazioni interiori.
È possibile che in realtà questa parola sia una truffa? È possibile che il popolo in futuro, in balia di “bravi” demagoghi o algoritmi, possa divenire il peggiore dei tiranni mai esistiti? E che l’eventuale maggioranza si trasformi nello squalo famelico della restante minoranza? E se quest’ultima, depredata e scontenta minoranza, non avesse possibilità di cambiare il suo stato, si parlerebbe ancora di democrazia? In quel caso, mi accoderei alla storica frase del mitico Roberto Benigni: Vaffanculo alla maggioranza! Nel suo divertentissimo film Il Mostro. (0)
A parte la contraddizione della democrazia nei paradossi che mettono in evidenza le possibili falle riconducibili alla natura umana ed a un sistema di per sé imperfetto, può essere pure che sia possibile trovare un modo per mettere tutti d’accordo, chissà, magari succede un miracolo. Mettiamo che in un villaggio si facesse un salto quantico e si cominciasse a vivere in armonia, unione, prosperità e per lo meno su dei principi fondamentali persino all’unanimità. Che risonanza avrebbe questo evento unico, cosa accadrebbe su tutto il pianeta?
Se non riusciamo a fare ciò, le domande che sorgono spontanee sono: perché la specie Homo Sapiens non trova pace? E chi è in realtà l’uomo? Da dove viene e dove è diretto? (a)
Facendo un salto verso i tempi moderni, alcuni studiosi hanno potuto notare che le popolazioni che godono di una forma di democrazia più avanzata sono incredibilmente le società più primitive o le comunità tribali ancora esistenti. Pare che alcune comunità indigene riescano a distribuire equamente la gioia di vivere tra tutti gli individui del gruppo, senza la necessità di alcuna gerarchia, senza paure indotte e per di più senza depauperare e distruggere l’ambiente circostante.
Forse allora la Democrazia è sorta in realtà ancora prima, in quel periodo mitico o mistico perduto nei meandri della memoria storica che alcuni chiamano Età Dell’Oro. Forse in quel tempo l’umanità viveva in uno stadio idilliaco di luce democratica. E i popoli che definiamo “primitivi” altro non sono che il retaggio di quell’epoca che resiste solo per riuscire a darne un esempio tangibile agli altri popoli che credono di vivere nel cosiddetto “progresso”.
Democrazia.
Questa parola la sento come qualcosa che prelude l’idea di paradiso, cosi come per molti un possibile paradiso resti una meta da raggiungere, la Democrazia oggi sembra più che mai un miraggio, un sogno incompiuto che l’umanità agogna, come un affamato fa con il cibo. Oggi questo termine svuotato del suo significato più profondo si presenta come un deserto arido, una terra resa sterile dalla sconsideratezza e malafede degli uomini. Ma è davvero così?
Volando libero sulla storia antica e moderna, non posso che notare le migliaia di lucine sparse nel tempo e nello spazio, sono quelle luci che non si spengono mai. Non si possono elencare tutte, forse sono tante quante le stelle che vediamo in cielo. Li chiamo i nostri Padri e le nostre Madri della democrazia, che brillano della viva fiamma della giustizia che dona beneficio a tutta l’umanità, loro si ergono come fari nel mare in tempesta e sorgono dal bisogno d’amore e armonia di nostra madre terra. Ancora oggi ci guidano e ci salvano con le loro gesta e parole e ci difendono dall’oblio delle coscienze che rode la bontà dal mondo. Per rendere l’ignoranza sapienza, l’oppressione libertà, l’intolleranza compassione, l’odio amore. Essi sono nati nel passato, nascono e nasceranno in futuro, in trasmigrazione perpetua, così come un fiume scorre dalla fonte al mare.
Prendo atto della dualità dell’esistenza
Ma allora come è possibile che l’umanità, oggi più che mai pare diretta inesorabilmente verso un disastroso punto di non ritorno?
Ed é in questo che ostinatamente continuo a confidare. “In direzione ostinata e contraria” per citare il Grandissimo Fabrizio De Andrè.
Dunque, dicendo ‘Democrazia!’ che risonanza provoca dentro di voi questo suono?
Sentite rabbia, gioia, frustrazione, serenità, svilimento, forza o un misto di sentimenti indistinti? Oppure siete cosi sfiduciati da non volere nemmeno sentirne parlare?
Si, è vero, forse non c’è parola sul dizionario che fu ed è tuttora più abusata, strumentalizzata, offesa da politicanti e governanti… eppure questa parola la sento davvero come un buon mantra generato dal pulpito dell’umana saggezza… a volte mi perdo, avendone tutto il tempo, a immaginare, a sentire le reminiscenze di quei tempi lontani e antichi, quando i paradisi si con-fondevano con il creato. E si cominciò a capire che il bene, è tale, solo se ampiamente condiviso, quando balenò il dubbio in un primo cuore che non vide risiedere vera felicità in un solo animo e mai felicità potrà di nuovo albergare qui sulla terra, senza un popolo che sia felice di essere popolo.
Non esiste vero potere se privo d’amore e il potere più alto è il potere dell’amore!
Sono parole di uno dei tanti, che da tempo è alla ricerca della felicità, che seppur gioendo di mille cose, di ogni bellezza della vita e di ogni dono dell’esistenza, non riesce ancora ad essere felice… come si può realmente essere felici?
Come ci si può sentire felici, se al nostro vicino, viene recato ogni dolente abuso in maniera gratuita, e scellerata? Se ad ogni manciata di secondi muoiono bambini di stenti, di guerra, di sete e di fame? Se le ingiustizie oggi sono ancora tutte lì, sotto i nostri occhi? Se la Natura, la Madre Terra e la sua meravigliosa biodiversità si trovano oggi più che mai, in una lotta disperata per sopravvivere e non essere distrutte per sempre?
Anche se sento con tutto il cuore il potente motto del meraviglioso ex Presidente dell’Uruguay Josè Alberto Mujica che recita: “Chi non è felice con poco, non è felice con niente”. Forse il mio è solo un richiamo a una felicità più universale.
La felicità che provo a descrivere, proietta altri scenari.
Per essere davvero felici, immagino che prima dovremmo smettere di comportarci come un cancro, iniziare a sentirci parte di un popolo che cominci a considerare gli altri popoli, cosi come ogni creatura della terra, parte di un unica più grande famiglia, dove accettare e valorizzare le singole differenze come unicità preziose da proteggere e custodire, servirà a sentirci più uniti e parte integrante dell’opera immensa del creato.
Per fare ciò, bisogna prima superare gli ostacoli; liberarsi dalla propria gabbia interiore, evadere da quell’antica caverna di Platone che ci ottenebra l’anima, (x) organizzarsi, unirsi in una grande consulta popolare in difesa della nostra preziosa costituzione e ripristinarla dalle manomissioni offensive avvenute dopo il 1948.
Fondare Segreterie e Sedi del Popolo Sovrano su tutti i territori delle nazioni a cominciare dall’Italia (Pantelleria potrebbe essere un luogo ideale) luoghi dove imparare ad essere sempre più solidali e liberi, ad accedere alla gestione e alla cura diretta della cosa pubblica, dei beni comuni a valorizzare la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, (d) per un attuazione vera, valorizzare, ratificare ed attuare la Dichiarazione Universale dei Diritti di Madre Terra, (e) unirsi in una grande azione di classe legale contro gli abusivi e falsi poteri, creare e attuare un nuovo sistema di Democrazia Diretta e nuova legge elettorale che fungano da esempio di avanguardia culturale e democratica nel mondo.
Riprendere la sovranità costituzionale, monetaria e popolare che ci è stata sottratta illegalmente attraverso trattati privati criminosi, (f) istituire una nuova moneta a credito, pubblica, umanitaria, per citare l’economista Valerio Malvezzi, liberarsi da orpelli e fantocci ordo-liberisti, da divisioni politiche e ideologiche, dal cartello finanziario internazionale, per citare il giornalista d’inchiesta Francesco Amodeo scrittore del libro “La Matrix Europea”, dagl’interessi antidemocratici della massoneria, delle banche e altre istituzioni corrotte, dal frenetico consumismo capitalistico, dalla folle tenaglia usuraia della società del debito, delle leggi dei mercati, dello spread, dal pensiero unico dominante globalista, liberista, per dirla con il Filosofo Diego Fusaro o famigerato Nuovo Ordine Mondiale che nominar si voglia!
Sembra che la strada sia ancora lunga e tortuosa, su ciò insisterà la mia volontà, priva di brama, ma paziente e decisa… e scelgo di seguire un sentiero che abbia un cuore, che possa guidare il mio cammino verso la ricerca della felicità. Non so se riuscirò a trovarla nell’arco di questa vita, ma di certo si proseguirà fin quando ogni popolo veglierà sull’altro con la medesima benevole cura di un fratello, una sorella, di una madre, un padre, una figlia, un figlio!
Avamposto agli altri avamposti di terra madre, se ci siete battete un colpo! Umani di Terra Madre, se volete ditemi pure cosa pensate, se vi sono giunte risposte a queste domande dai vostri orizzonti, vi prego di comunicarle, da qui se lo desiderate faremo altrettanto. Dite pure se vi interessano le possibilità che si sono espresse con tali argomenti e se volete continuare a sentire gli approfondimenti della seconda parte di: “Una Sede del Popolo Sovrano di Pantelleria parte I di ?” messaggio rivolto soprattutto ai panteschi di Terra Madre, vi prego sentitevi liberi di dire la vostra, l’Avamposto è in ascolto, il sequel dipenderà da voi. (g)
Le interazioni, i commenti, il dialogo, anche le critiche negative seppur costruttive sono ben accette.
Un caro saluto a tutti.
Terra Madre! Vorrei che non soffrissi più a causa degli animaletti peggiori e pericolosi che forse hai mai generato.
Note
(0) https://youtu.be/5fMpqQNRAVI
(a) Con l’aiuto dell’amico tempo nei prossimi articoli, proverò a descrivere le impressioni e le risposte che sono pervenute a questo avamposto su tali ataviche domande.
(b) anche su ciò che penso e vedo di questo attuale, ridicolo governo, scriverò presto degli articoli.
(x) sentite sin dentro le ossa il bellissimo, emblematico mito della caverna di Platone, riflettete su come e quanto risuoni forte ancora oggi per tutti noi la visione allegorica dell’uomo, immaginata dal Filosofo circa 2.400 anni fa. https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&cad=rja&uact=8&ved=2ahUKEwipkOmNrfXlAhVBzKQKHdogCD0QFjAAegQIARAB&url=https%3A%2F%2Fwww.passaggilenti.com%2Fmito-della-caverna-platone-filosofia%2F&usg=AOvVaw1OuPDsAv17K36deAru8KMO
(d) guardateli, leggeteli, sentiteli con tutta l’anima, questi sono i 30 diritti che l’umanità ha conquistato finora. Rifletteteci sopra. http://www.privacy.it/archivio/diruomo.html
(e) questo scritto è una prima bozza presentata dal Presidente della Bolivia Evo Morales alla Conferenza mondiale dei Popoli sui diritti della Madre Terra, tenutasi nel 2010 a Cochabamba. Grande merito al Presidente che in questi giorni sta vivendo momenti difficili! https://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&ved=2ahUKEwi–vCzh_XlAhXFDewKHbtuAfYQFjAAegQIAxAC&url=http%3A%2F%2Fwww.unaltromondo.net%2Fwp-content%2Fuploads%2F2017%2F06%2FI-Diritti-di-Madre-Terra.pdf&usg=AOvVaw0HqlUE7kFfC_ZoGKBgO725 Umani Terra Madre le sue Creature una sola cosa.
(f) Mi riferisco a tutti quei trattati internazionali, illeciti e anticostituzionali come: Il trattato di Maastricht, di Lisbona, agli accordi fatti in gran segreto alla fonda del porto di Civitavecchia sulla nave Britannia, al FISCAL COMPACT, GLOBAL COMPACT, ai vari deprecabili Trust come l’F.M.I, (Fondo Monetario Internazionale) la N.A.T.O (Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord), il M.E.S (Meccanismo Europeo di Stabilità) la F.R.B Services, (Federal Reserve Bank), B.C.E (Banca Centrale Europea), ecc. Tutte organizzazioni e trattati ben radiografati da uno dei migliori giornalisti Italiani che ho avuto la fortuna e l’onore di conoscere, Gianni Lannes. Consiglio vivamente a tutti di visitare il suo interessantissimo Blog: Su La Testa (1)
(g) se non interessa a nessuno la creazione di una sede o una segreteria del popolo sovrano, dove potersi organizzare a Pantelleria, è inutile continuare con questo titolo, si volterà pagina e il prossimo articolo parlerà di altro o da valutare se cambiare il titolo da rivolgere a tutta l’Italia e continuare ad entrare nel vivo di questi argomenti.
Sono un individuo in perenne ricerca di tutto, nel tutto.
L’amore lo trovai senza compiere alcuno sforzo, nato in casa, quando mi ritrovai tra le braccia di mia madre, che mi proteggeva e mi nutriva.
Già allora sentii di trovarmi nel luogo giusto e negli stadi successivi della mia esistenza sono stato sempre più grato alla vita, per come mi ha donato l’amore in ogni sua sfumatura, anche quando, talvolta non risparmiava sul dolore.
Crescendo, l’amore per gli animali, per la natura fu una costante compagnia e rifugio, mentre il richiamo della libertà diveniva troppo forte, un vento avvolgente che mi trascinava verso una ricerca forsennata e mi proiettava naturalmente a vivere tante esperienze.
E cercando di conoscere come meglio poter camminare sulla terra, successivamente imparai anche a volare e ad entrare ed uscire più facilmente da ogni possibile labirinto interiore.
Credo di poter affermare di protendere verso una crescente libertà interiore.
Oggi, invece, scrivo queste parole, come uno dei tanti che è ancora alla ricerca della felicità, nonostante abbia potuto gioire di mille cose, di ogni bellezza e dono dell’esistenza, non riesce ancora ad essere felice…