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I Diritti dei disabili e delle loro famiglie attraverso il principio di libertà e di scelta

Uno dei diritti fondamentali anche per i ragazzi disabili e le loro famiglie: il principio di libertà e di scelta.

Un dibattito intenso sulle linee guida per l’assistenza all’Autonomia e alla Comunicazione per gli alunni con disabilità in Sicilia

di Miche­la Silvia

Da tem­po in Sici­lia è in cor­so un ampio dibat­ti­to cir­ca quel­le che dovran­no esse­re le nuo­ve linee gui­da regio­na­li per la assi­sten­za alla auto­no­mia e comu­ni­ca­zio­ne (ASACOM) degli alun­ni con disa­bi­li­tà che fre­quen­ta­no le scuo­le regionali.
Un tavo­lo tec­ni­co, che a mio avvi­so, dovreb­be pre­ve­de­re la pre­sen­za di asso­cia­zio­ni rap­pre­sen­ta­ti­ve del­le fami­glie di alun­ni con disa­bi­li­tà che si stan­no occu­pan­do del­la scrit­tu­ra di que­ste nuo­ve linee gui­da regionali.

Il Gover­no Cro­cet­ta, nel luglio 2017, con un Decre­to dell’allora Ass. Mar­zia­no ha rego­la­men­ta­to, in pun­to di for­ma­zio­ne pro­fes­sio­na­le, un cor­so for­ma­ti­vo di 400/900 ore, aper­to a CHICCHESSIA per la attri­bu­zio­ne appun­to del­la qua­li­fi­ca pro­fes­sio­na­le di ASACOM.

Final­men­te, gra­zie al Gover­no Musu­me­ci, ha riser­va­to a tali sog­get­ti il ruo­lo di ero­ga­to­re del ser­vi­zio di auto­no­mia e comunicazione.
L’es­ser­ci bat­tu­ti, affin­ché sin da tem­pi non sospet­ti, fos­se rispet­ta­to un prin­ci­pio che riten­go fon­da­men­ta­le in quan­to rico­no­sciu­to dal­la nostra Car­ta Costi­tu­zio­na­le: il PRINCIPIO DI LIBERTÁ, final­men­te vie­ne attuato.

La LIBERTÁ DI SCELTA dell’ASACOM da affian­ca­re ai nostri figli.

E ciò nel rispet­to del­la liber­tà degli ope­ra­to­ri, di accre­di­tar­si come libe­ri pro­fes­sio­ni­sti o come dipen­den­ti di enti accre­di­ta­ti, e nel rispet­to anche di quel­le fami­glie che voglio­no affi­da­re la scel­ta ai respon­sa­bi­li degli stes­si enti accreditati.

Al pari del dirit­to costi­tu­zio­nal­men­te garan­ti­to di liber­tà nel­la auto­de­ter­mi­na­zio­ne, cia­scu­na fami­glia deve ave­re il dirit­to di sce­glie­re l’ASACOM che ritie­ne più ade­gua­to al pro­prio figlio e ciò, para­dos­sal­men­te, anche a pre­scin­de­re dal­la pre­pa­ra­zio­ne teo­ri­ca: ci sono mol­tis­si­mi ope­ra­to­ri, pur pri­vi di for­ma­zio­ne teo­ri­ca, che da mol­ti anni lavo­ra­no quo­ti­dia­na­men­te a diret­to con­tat­to con ogni tipo di disa­bi­li­tà con gran­de sod­di­sfa­zio­ne degli uten­ti e ciò al pari di ope­ra­to­ri con for­ma­zio­ne universitaria.

Lo stes­so Ass.to Regio­na­le del­la Fami­glia, del­le poli­ti­che socia­li e del lavo­ro, nel­la “Rela­zio­ne sul­lo sta­to del ser­vi­zio di assi­sten­za agli alun­ni con disa­bi­li­tà fisi­che e sen­so­ria­li” resa poche set­ti­ma­ne addie­tro a fir­ma del­la Diri­gen­te Gene­ra­le dott.sa Maria Leti­zia Di Liber­ti, ha affer­ma­to, così con­fer­man­do che: “i TT.AA.RR. nazio­na­li sono sta­ti con­cor­di nel riba­di­re il prin­ci­pio del­la libe­ra scel­ta indi­vi­dua­le” nel­la indi­vi­dua­zio­ne dell’erogatore del ser­vi­zio di auto­no­mia e comunicazione.

Ed allo­ra, l’attenzione va posta non tan­to o non solo, sul­la quan­ti­tà degli stu­di for­ma­ti­vi degli ope­ra­to­ri, quan­to sul­la CONOSCENZA che cia­scu­na fami­glia di alun­no con disa­bi­li­tà deve ave­re dei dirit­ti del pro­prio figlio ed alunno:

1) DIRITTO ALLO STUDIO, nel rispet­to del­le pro­prie incli­na­zio­ni, capa­ci­tà e possibilità;

2) DIRITTO AD ESSERE ASSISTITO da un ASACOM per il nume­ro di ore set­ti­ma­na­li rite­nu­to neces­sa­rio dal Grup­po H di cui fa par­te la fami­glia e non dal bilan­cio degli enti territoriali;

3) DIRITTO DI SCELTA dell’operatore ASACOM.

Invi­to quin­di le fami­glie di alun­ni con disa­bi­li­tà a non accet­ta­re la stru­men­ta­liz­za­zio­ne e/o il ter­ro­ri­smo psi­co­lo­gi­co: i nostri inte­res­si di geni­to­re non devo­no coin­ci­de­re con la tute­la dei “posti di lavoro”.

Sono la Cono­scen­za dei pro­pri dirit­ti e la Con­sa­pe­vo­lez­za di cia­scu­no, nel­le scel­te, le carat­te­ri­sti­che che ci ren­do­no pro­ta­go­ni­sti sem­pre nel­le scel­te che riguar­da­no i nostri figli.

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