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Il Parco Nazionale di Pantelleria incontra la comunità al cinema di Scauri

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Il Parco Nazionale di Pantelleria incontra la comunità al cinema di Scauri.

Grande successo per “I Guardiani della Terra”

di Andrea Tusa

            Dome­ni­ca scor­sa al cine­ma di Scau­ri è sta­to pro­iet­ta­to l’ul­ti­mo docu­men­ta­rio di Nico­la Fer­ra­ri “I Guar­dia­ni del­la Ter­ra”. L’i­ni­zia­ti­va ha visto una gran­de par­te­ci­pa­zio­ne del­la comunità.

             Sono sta­ti gior­ni mol­to inten­si per la vita cul­tu­ra­le e asso­cia­ti­va di Pan­tel­le­ria. Ricor­do infat­ti che sem­pre dome­ni­ca scor­sa si è svol­ta l’ul­ti­ma “pun­ta­ta” del­l’e­ven­to “Buon­gior­no Inver­no”, orga­niz­za­to dal comi­ta­to “I Vid­dra­ni” pres­so la mediateca.

            La pro­ie­zio­ne del medio­me­trag­gio è sta­ta pro­mos­sa e orga­niz­za­ta dal Par­co Nazio­na­le di Pan­tel­le­ria. Dopo il docu­men­ta­rio abbia­mo assi­sti­to alla con­se­gna di alcu­ni rico­no­sci­men­ti a cin­que per­so­ne che si sono distin­te per il loro amo­re nei con­fron­ti di que­sta ter­ra, non­ché per il loro con­tri­bu­to alla sal­va­guar­dia del patri­mo­nio agri­co­lo, ambien­ta­le e cul­tu­ra­le del­l’I­so­la: Gio­van­ni Bono­mo, Sal­va­to­re Fer­ran­des, Bat­ti­sta Bel­vi­si, Gabriel­la Giun­to­li, Lil­lo di Bon­sul­ton. L’i­ni­zia­ti­va si è con­clu­sa con un con­vi­via­le brin­di­si e una degu­sta­zio­ne dei pro­dot­ti tipi­ci pan­te­schi, in par­ti­co­la­re dol­ci e pas­si­to naturale.

            Il lavo­ro di Nico­la Fer­ra­ri, e soprat­tut­to la par­te­ci­pa­zio­ne del pub­bli­co, dimo­stra­no il cre­scen­te inte­res­se ver­so le tema­ti­che e le pro­ble­ma­ti­che lega­te all’a­gri­col­tu­ra eroi­ca a Pantelleria.

            “I Guar­dia­ni del­la Ter­ra” rac­con­ta dal pun­to di vista dei con­ta­di­ni le pra­ti­che agri­co­le lega­te alla col­ti­va­zio­ne del­la vite ad albe­rel­lo, cer­can­do di descri­ve­re il vero signi­fi­ca­to del­la paro­la “guar­dia­no”.

In que­sto sen­so il lavo­ro di Nico­la cer­ca di fare luce sul­la fati­ca ma al tem­po stes­so sul­la pas­sio­ne di que­sti pochi uomi­ni che cer­ca­no anco­ra di custo­di­re, pre­ser­va­re e tra­smet­te­re alle nuo­ve gene­ra­zio­ni que­sto immen­so e pre­zio­so patri­mo­nio agri­co­lo e culturale.

Attra­ver­so una serie di sequen­ze gira­te inte­ra­men­te sui cam­pi e sui vigne­ti, si cer­ca di inda­ga­re su impor­tan­ti e impre­scin­di­bi­li con­cet­ti come “memo­ria”, “tra­di­zio­ne”, “eco­so­ste­ni­bi­li­tà”. Si trat­ta di un lavo­ro etno­gra­fi­co e divul­ga­ti­vo al tem­po stesso.

Etno­gra­fi­co per­ché descri­ve da un pun­to di vista antro­po­lo­gi­co la pra­ti­ca del­la col­ti­va­zio­ne del­la vite ad Albe­rel­lo, che non smet­te­re­mo mai di ricor­da­re, nel 2014 è entra­ta nel regi­stro dei beni imma­te­ria­li del­l’u­ma­ni­tà del­l’U­NE­SCO. Divul­ga­ti­vo per­ché è un docu­men­ta­rio per il gran­de pub­bli­co: un fil­ma­to di 30 minu­ti, che ci rac­con­ta oggi la col­ti­va­zio­ne del­la vite sul­l’i­so­la con paro­le sem­pli­ci e soprat­tut­to con uno sti­le nar­ra­ti­vo e poe­ti­co toc­can­te, che con­trad­di­stin­gue un po’ tut­ti i lavo­ri di Nico­la Ferrari.

            Si può dire che Nico­la Fer­ra­ri è ormai una del­le più atti­ve e pro­fi­cue “voci nar­ran­ti” del Par­co Nazio­na­le di Pan­tel­le­ria nel gran­de schermo.

            Sareb­be bel­lo, oltre che mol­to uti­le, se que­sto e gli altri docu­men­ta­ri rea­liz­za­ti in col­la­bo­ra­zio­ne con il Par­co Nazio­na­le di Pan­tel­le­ria aves­se­ro l’op­por­tu­ni­tà di esse­re dif­fu­si e pro­iet­ta­ti su lar­ga scala.

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