Pantelleria: la V A del Liceo Scientifico Almanza a Bruxelles — 2° puntata

Pantelleria: la V A del Liceo Scientifico Almanza a Bruxelles — 2° puntata

22/12/2019 0 Di Benedetta Errera

Seconda puntata del viaggio di racconti dei ragazzi della V A del Liceo Scientifico Almanza di Pantelleria sulla loro recente visita a Bruxelles.

Pantelleria Notizie pubblica oggi il secondo racconto della studentessa Laura Brignone.

Nei prossimi giorni i ragazzi ci racconteranno quotidianamente come hanno vissuto questa esperienza. Le loro emozioni, oltre che tramite le parole, le potremo vivere anche attraverso le loro foto.

di Bene­det­ta Errera

Abbia­mo ini­zia­to ieri que­sto viag­gio di set­te rac­con­ti, che potre­te leg­ge­re in set­te pun­ta­te per la set­ti­ma­na nata­li­zia, dei rac­con­ti dei ragaz­zi del­l’I­sti­tu­to Alman­za, Liceo Scien­ti­fi­co, clas­se V A, che ad ini­zio dicem­bre si sono reca­ti con la pro­fes­so­res­sa Fran­ce­sca Pon­ti­cel­lo a Bru­xel­les a riti­ra­re il sesto pre­mio vin­to nel­l’am­bi­to del pro­get­to ASOC - A scuo­la di Open­Coe­sio­ne.

Oggi, a nar­rar­ci le sue impres­sio­ni ed emo­zio­ni sarà Lau­ra Bri­gno­ne. Le foto del­la gal­le­ria sono sta­te gen­til­men­te con­ces­se dai ragaz­zi stes­si e ben rap­pre­sen­ta­no la sco­per­ta e l’e­mo­zio­ne del viag­gio e del­la nuo­va espe­rien­za nel cuo­re del­la demo­cra­zia europea.

Laura Brignone

Lau­ra Brignone

Laura Brignone: ho avuto la sensazione di comprendere per la prima volta chi vorrò diventare nella mia vita

Il viag­gio a Bru­xel­les con il Team si è rive­la­to un’esperienza indi­men­ti­ca­bi­le che mi ha rega­la­to la visio­ne di un mon­do com­ple­ta­men­te diver­so da quel­lo che si rac­chiu­de all’interno del­la mia pic­co­la e dol­ce Isola.

In un pri­mo momen­to, visto e con­si­de­ra­to il nume­ro di sca­li che avrem­mo dovu­to affron­ta­re pri­ma di arri­va­re all’aeroporto di Char­le­roi e quin­di a Bru­xel­les, cre­de­vo non avrei avu­to le for­ze neces­sa­rie per soste­ne­re tut­te le visi­te pro­gram­ma­te. Il mat­ti­no seguen­te, però, nono­stan­te le esi­gue ore di son­no, cari­chi di ener­gia, ci sia­mo avvia­ti ver­so una del­le tre sedi del Par­la­men­to Euro­peo dove ci avreb­be aspet­ta­to una gior­na­ta pre­gna di espe­rien­ze e di emo­zio­ni uti­li ad arric­chi­re il nostro baga­glio culturale.

Il Par­la­men­to, la cui entra­ta prin­ci­pa­le ricor­da il nome di Altie­ro Spi­nel­li, fon­da­to­re dell’Unione Euro­pea, con l’obiettivo di sop­pri­me­re ogni tipo di sopru­so e vio­len­za affin­ché tra gli Sta­ti mem­bri regni la pace, si col­lo­ca all’interno dell’Espa­ce Leo­pold, mostran­do­si come un impo­nen­te edificio.

La pri­ma sen­sa­zio­ne che ho avu­to alla visio­ne di que­sta enor­me strut­tu­ra è para­go­na­bi­le a quel­la di un minu­sco­lo lil­li­pu­zia­no che si adden­tra nel regno dei gigan­ti. Il Par­la­men­to si pre­sen­ta, infat­ti, come un’immensa costru­zio­ne al cui inter­no si muo­vo­no con con­sa­pe­vo­lez­za 750 gio­ca­to­ri più un lea­der che pren­de il nome di David Maria Sas­so­li. Essi han­no il com­pi­to di discu­te­re su qua­le sia la tat­ti­ca miglio­re da adot­ta­re sui 28 cam­pi del­la gran­de squa­dra che si uni­sce sot­to il nome di “Euro­pa”.

Dopo aver con­tem­pla­to la mae­sto­si­tà di ciò per cui ci tro­va­va­mo a Bru­xel­les, ho segui­to il grup­po, e così la nostra visi­ta ha avu­to ini­zio con le spie­ga­zio­ni del respon­sa­bi­le del­le visi­te al Par­la­men­to Euro­peo, Alfre­do Ala­gna, che sin da subi­to si è rive­la­to un otti­mo pro­fes­so­re che ha sapu­to spie­gar­ci il ruo­lo che rive­ste ogni  sin­go­lo euro­par­la­men­ta­re all’interno del Par­la­men­to e tan­to altro. Con­clu­sa la lezio­ne in cui Ala­gna spie­ga­va il fun­zio­na­men­to dell’Unione Euro­pea con i suoi Sta­ti mem­bri e l’importanza del­le riu­nio­ni negli emi­ci­cli di Bru­xel­les e di Stra­sbur­go, abbia­mo avu­to il pri­vi­le­gio di cono­sce­re l’europarlamentare, non­ché rap­pre­sen­tan­te del­la regio­ne Sici­lia a livel­lo Euro­peo, Igna­zio Cor­rao. Quest’ultimo ha sapu­to smuo­ve­re la mia sen­si­bi­li­tà, poi­ché attra­ver­so le sue paro­le ho potu­to scor­ge­re un for­te lega­me con la sua ter­ra. Cor­rao ha sapu­to col­pi­re a segno attra­ver­so l’esplicazione del suo obiet­ti­vo da euro­par­la­men­ta­re, che con­si­ste nel sop­pri­me­re le dispa­ri­tà e gli asti che da anni incom­bo­no tra i due con­fi­ni imma­gi­na­ri nord-sud.

Subi­to dopo ci sia­mo diret­ti in un’altra sala in cui ha avu­to ini­zio l’incontro che ha dav­ve­ro lascia­to il segno nel mio cuo­re: abbia­mo avu­to l’onore di cono­sce­re il medi­co lam­pe­du­sa­no Pie­tro Bar­to­lo che, attra­ver­so il rac­con­to del­le sue espe­rien­ze a con­tat­to con gli immi­gra­ti, è riu­sci­to a com­muo­ve­re ogni per­so­na all’interno del­la sala. Egli, attra­ver­so le sue paro­le pre­gne di emo­zio­ni e signi­fi­ca­ti, che solo un uomo muni­to di gran­de sen­si­bi­li­tà è in gra­do di pro­nun­cia­re, ha sapu­to acca­rez­zar­mi il cuo­re, facen­do­lo diven­ta­re pic­co­lo piccolo.

Con­ser­ve­rò di quest’uomo un ricor­do inde­le­bi­le, poi­ché ha dato pro­va di gran­de umil­tà, bon­tà e for­za d’animo. Ogni sin­go­la paro­la pro­nun­cia­ta dal­la boc­ca di quell’uomo si pla­sma­va in un’emozione inde­scri­vi­bi­le che risul­ta­va esse­re un miscu­glio di sen­sa­zio­ni che a loro vol­ta si tra­mu­ta­va­no in lacri­me ric­che di gio­ia e di dolo­re: gio­ia, in segui­to alla pre­sa di coscien­za dell’esistenza di un uomo dall’animo così nobi­le e per­mea­to da un sen­so di huma­ni­tas immen­so; dolo­re, dovu­to alle imma­gi­ni che pren­de­va­no for­ma attra­ver­so la fusio­ne del­le paro­le e del­le emo­zio­ni che egli stes­so ha vis­su­to e volu­ta­men­te tra­smes­so a noi.

Ciò che mi ha col­pi­to real­men­te è che un uomo voglia diven­ta­re euro­par­la­men­ta­re, abban­do­na­re la fami­glia, o ridur­si a veder­la pochis­si­me vol­te all’anno, sola­men­te per fare in modo che le sue espe­rien­ze pos­sa­no esse­re ascol­ta­te da tan­te orec­chie e dif­fon­der­si, al fine di seda­re o riu­sci­re per­si­no ad eli­mi­na­re ogni tipo di raz­zi­smo e di pre­giu­di­zio ver­so que­ste per­so­ne inno­cen­ti e intrap­po­la­te in una tem­pe­sta gene­ra­ta da qual­co­sa che è più gran­de di loro e che gli impe­di­sce di vivere.

Una vol­ta asciu­ga­te le lacri­me ci sia­mo spo­sta­ti nell’emiciclo, in cui ho avu­to la sen­sa­zio­ne di com­pren­de­re per la pri­ma vol­ta chi vor­rò diven­ta­re nel­la mia vita. L’emiciclo ripor­ta un gran nume­ro di euro­par­la­men­ta­ri, ma anche di tra­dut­to­ri, visto e con­si­de­ra­to che duran­te le ses­sio­ni ple­na­rie ogni par­la­men­ta­re di ogni Sta­to mem­bro ha la pos­si­bi­li­tà di pre­ser­va­re ed inter­lo­qui­re tra­mi­te la pro­pria lin­gua. La con­ser­va­zio­ne del­le ven­ti­quat­tro lin­gue euro­pee, mi rin­cuo­ra, poi­ché in que­sto modo si evi­ta la supre­ma­zia di una lin­gua comu­ne.  Que­sto acca­de, ed è pos­si­bi­le, sola­men­te gra­zie alla rile­van­za del siste­ma di tra­du­zio­ne istan­ta­nea di cui gode ogni Par­la­men­to Europeo.

Con­clu­sa la visi­ta al Par­la­men­to ci sia­mo spo­sta­ti nel­la “Casa del­la Sto­ria Euro­pea”, al cui inter­no è ubi­ca­ta una quan­ti­tà inde­fi­ni­bi­le di ogget­ti e ripro­du­zio­ni di ogni epo­ca sto­ri­ca. L’esperienza è sta­ta for­mi­da­bi­le: ognu­no di noi era muni­to di un tablet in cui veni­va ripro­dot­ta un’audio-lezione uti­le a com­pren­de i rap­por­ti ed i moti­vi per cui deter­mi­na­ti ele­men­ti venis­se­ro col­lo­ca­ti nel­lo stes­so edi­fi­cio. Al suo inter­no era pos­si­bi­le ammi­ra­re ripro­du­zio­ni del­la Dea Euro­pa, sino a giun­ge­re alle inven­zio­ni del XX seco­lo e alle valu­te usa­te nell’Unione Europea. 

Una vol­ta fini­ta anche que­sta visi­ta ci sia­mo incam­mi­na­ti ver­so la Grand Pla­ce, cen­tro sto­ri­co e geo­gra­fi­co del­la cit­tà in cui abbia­mo potu­to ammi­ra­re la bel­lez­za di un com­ples­so archi­tet­to­ni­co del XVII seco­lo. Gli sfar­zo­si ed immen­si edi­fi­ci che sor­go­no in ogni lato del­la piaz­za sem­bra­va­no qua­si pro­iet­tar­ci in un’altra epo­ca, fino a far­ci sen­ti­re par­te inte­gran­te del­le fami­glie nobi­lia­ri. Tra gli altri ele­men­ti cul­tu­ra­li che abbia­mo potu­to ammi­ra­re duran­te que­sto viag­gio vi sono le Gal­le­rie di Saint-Hubert e il Man­ne­kin-Pis: la pri­ma, una gal­le­ria che duran­te il perio­do nata­li­zio vie­ne addob­ba­ta sino a diven­ta­re un sen­tie­ro lumi­no­so e pie­no di nego­zi; il secon­do, det­to anche “Bam­bi­no che fa la pipì”, è la rap­pre­sen­ta­zio­ne di una sta­tua che sim­bo­leg­gia il corag­gio mili­ta­re del­la cit­tà e che in occa­sio­ni spe­cia­li vie­ne orna­to con diver­si costu­mi al fine di cele­bra­re le diver­se pro­fes­sio­ni del mon­do. Essen­do il 4 dicem­bre, San­ta Bar­ba­ra pro­tet­tri­ce del­le for­ze arma­te e dei pom­pie­ri, abbia­mo potu­to ammi­ra­re il Man­ne­kin-Pis nel­le vesti di un vigi­le del fuoco.

Doven­do fare un qua­dro com­ple­to del viag­gio, mi sen­to di dire che è sta­ta un’esperienza fan­ta­sti­ca, a par­ti­re dal­le risa­te con i nostri nuo­vi ami­ci con cui ci sia­mo subi­to tro­va­ti in sin­to­nia e con cui abbia­mo potu­to ride­re e scher­za­re con­di­vi­den­do sia espe­rien­ze nega­ti­ve che posi­ti­ve. Que­sto viag­gio risul­ta esse­re per me uno scri­gno con­te­nen­te momen­ti di rifles­sio­ne lega­ti a for­ti emo­zio­ni, momen­ti di sva­go e di cul­tu­ra gene­ra­le che, fon­den­do­si tra loro, dan­no vita ad una espe­rien­za che por­te­rò sem­pre nel mio cuo­re e nei miei pensieri.

Sono dav­ve­ro feli­ce di aver par­te­ci­pa­to a que­sto viag­gio, in pri­mo luo­go per­ché ho potu­to arric­chi­re il mio baga­glio cul­tu­ra­le incre­men­tan­do le mie cono­scen­ze ed in secon­do luo­go per­ché, in que­sto modo, ho avu­to occa­sio­ne di fare  espe­rien­ze lon­ta­no dal­la mia fami­glia, sti­mo­lan­do così il mio sen­so di respon­sa­bi­li­tà e riu­scen­do a tro­va­re la rispo­sta fon­da­men­ta­le per il mio futu­ro che sarà quel­lo di traduttrice. 

Lau­ra Brignone


Le foto sono sta­te gen­til­men­te con­ces­se dai ragaz­zi, rispet­ti­vi proprietari

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