Seconda puntata del viaggio di racconti dei ragazzi della V A del Liceo Scientifico Almanza di Pantelleria sulla loro recente visita a Bruxelles.
Pantelleria Notizie pubblica oggi il secondo racconto della studentessa Laura Brignone.
Nei prossimi giorni i ragazzi ci racconteranno quotidianamente come hanno vissuto questa esperienza. Le loro emozioni, oltre che tramite le parole, le potremo vivere anche attraverso le loro foto.
di Benedetta Errera
Abbiamo iniziato ieri questo viaggio di sette racconti, che potrete leggere in sette puntate per la settimana natalizia, dei racconti dei ragazzi dell’Istituto Almanza, Liceo Scientifico, classe V A, che ad inizio dicembre si sono recati con la professoressa Francesca Ponticello a Bruxelles a ritirare il sesto premio vinto nell’ambito del progetto ASOC - A scuola di OpenCoesione.
Oggi, a narrarci le sue impressioni ed emozioni sarà Laura Brignone. Le foto della galleria sono state gentilmente concesse dai ragazzi stessi e ben rappresentano la scoperta e l’emozione del viaggio e della nuova esperienza nel cuore della democrazia europea.
Laura Brignone: ho avuto la sensazione di comprendere per la prima volta chi vorrò diventare nella mia vita
Il viaggio a Bruxelles con il Team si è rivelato un’esperienza indimenticabile che mi ha regalato la visione di un mondo completamente diverso da quello che si racchiude all’interno della mia piccola e dolce Isola.
In un primo momento, visto e considerato il numero di scali che avremmo dovuto affrontare prima di arrivare all’aeroporto di Charleroi e quindi a Bruxelles, credevo non avrei avuto le forze necessarie per sostenere tutte le visite programmate. Il mattino seguente, però, nonostante le esigue ore di sonno, carichi di energia, ci siamo avviati verso una delle tre sedi del Parlamento Europeo dove ci avrebbe aspettato una giornata pregna di esperienze e di emozioni utili ad arricchire il nostro bagaglio culturale.
Il Parlamento, la cui entrata principale ricorda il nome di Altiero Spinelli, fondatore dell’Unione Europea, con l’obiettivo di sopprimere ogni tipo di sopruso e violenza affinché tra gli Stati membri regni la pace, si colloca all’interno dell’Espace Leopold, mostrandosi come un imponente edificio.
La prima sensazione che ho avuto alla visione di questa enorme struttura è paragonabile a quella di un minuscolo lillipuziano che si addentra nel regno dei giganti. Il Parlamento si presenta, infatti, come un’immensa costruzione al cui interno si muovono con consapevolezza 750 giocatori più un leader che prende il nome di David Maria Sassoli. Essi hanno il compito di discutere su quale sia la tattica migliore da adottare sui 28 campi della grande squadra che si unisce sotto il nome di “Europa”.
Dopo aver contemplato la maestosità di ciò per cui ci trovavamo a Bruxelles, ho seguito il gruppo, e così la nostra visita ha avuto inizio con le spiegazioni del responsabile delle visite al Parlamento Europeo, Alfredo Alagna, che sin da subito si è rivelato un ottimo professore che ha saputo spiegarci il ruolo che riveste ogni singolo europarlamentare all’interno del Parlamento e tanto altro. Conclusa la lezione in cui Alagna spiegava il funzionamento dell’Unione Europea con i suoi Stati membri e l’importanza delle riunioni negli emicicli di Bruxelles e di Strasburgo, abbiamo avuto il privilegio di conoscere l’europarlamentare, nonché rappresentante della regione Sicilia a livello Europeo, Ignazio Corrao. Quest’ultimo ha saputo smuovere la mia sensibilità, poiché attraverso le sue parole ho potuto scorgere un forte legame con la sua terra. Corrao ha saputo colpire a segno attraverso l’esplicazione del suo obiettivo da europarlamentare, che consiste nel sopprimere le disparità e gli asti che da anni incombono tra i due confini immaginari nord-sud.
Subito dopo ci siamo diretti in un’altra sala in cui ha avuto inizio l’incontro che ha davvero lasciato il segno nel mio cuore: abbiamo avuto l’onore di conoscere il medico lampedusano Pietro Bartolo che, attraverso il racconto delle sue esperienze a contatto con gli immigrati, è riuscito a commuovere ogni persona all’interno della sala. Egli, attraverso le sue parole pregne di emozioni e significati, che solo un uomo munito di grande sensibilità è in grado di pronunciare, ha saputo accarezzarmi il cuore, facendolo diventare piccolo piccolo.
Conserverò di quest’uomo un ricordo indelebile, poiché ha dato prova di grande umiltà, bontà e forza d’animo. Ogni singola parola pronunciata dalla bocca di quell’uomo si plasmava in un’emozione indescrivibile che risultava essere un miscuglio di sensazioni che a loro volta si tramutavano in lacrime ricche di gioia e di dolore: gioia, in seguito alla presa di coscienza dell’esistenza di un uomo dall’animo così nobile e permeato da un senso di humanitas immenso; dolore, dovuto alle immagini che prendevano forma attraverso la fusione delle parole e delle emozioni che egli stesso ha vissuto e volutamente trasmesso a noi.
Ciò che mi ha colpito realmente è che un uomo voglia diventare europarlamentare, abbandonare la famiglia, o ridursi a vederla pochissime volte all’anno, solamente per fare in modo che le sue esperienze possano essere ascoltate da tante orecchie e diffondersi, al fine di sedare o riuscire persino ad eliminare ogni tipo di razzismo e di pregiudizio verso queste persone innocenti e intrappolate in una tempesta generata da qualcosa che è più grande di loro e che gli impedisce di vivere.
Una volta asciugate le lacrime ci siamo spostati nell’emiciclo, in cui ho avuto la sensazione di comprendere per la prima volta chi vorrò diventare nella mia vita. L’emiciclo riporta un gran numero di europarlamentari, ma anche di traduttori, visto e considerato che durante le sessioni plenarie ogni parlamentare di ogni Stato membro ha la possibilità di preservare ed interloquire tramite la propria lingua. La conservazione delle ventiquattro lingue europee, mi rincuora, poiché in questo modo si evita la supremazia di una lingua comune. Questo accade, ed è possibile, solamente grazie alla rilevanza del sistema di traduzione istantanea di cui gode ogni Parlamento Europeo.
Conclusa la visita al Parlamento ci siamo spostati nella “Casa della Storia Europea”, al cui interno è ubicata una quantità indefinibile di oggetti e riproduzioni di ogni epoca storica. L’esperienza è stata formidabile: ognuno di noi era munito di un tablet in cui veniva riprodotta un’audio-lezione utile a comprende i rapporti ed i motivi per cui determinati elementi venissero collocati nello stesso edificio. Al suo interno era possibile ammirare riproduzioni della Dea Europa, sino a giungere alle invenzioni del XX secolo e alle valute usate nell’Unione Europea.
Una volta finita anche questa visita ci siamo incamminati verso la Grand Place, centro storico e geografico della città in cui abbiamo potuto ammirare la bellezza di un complesso architettonico del XVII secolo. Gli sfarzosi ed immensi edifici che sorgono in ogni lato della piazza sembravano quasi proiettarci in un’altra epoca, fino a farci sentire parte integrante delle famiglie nobiliari. Tra gli altri elementi culturali che abbiamo potuto ammirare durante questo viaggio vi sono le Gallerie di Saint-Hubert e il Mannekin-Pis: la prima, una galleria che durante il periodo natalizio viene addobbata sino a diventare un sentiero luminoso e pieno di negozi; il secondo, detto anche “Bambino che fa la pipì”, è la rappresentazione di una statua che simboleggia il coraggio militare della città e che in occasioni speciali viene ornato con diversi costumi al fine di celebrare le diverse professioni del mondo. Essendo il 4 dicembre, Santa Barbara protettrice delle forze armate e dei pompieri, abbiamo potuto ammirare il Mannekin-Pis nelle vesti di un vigile del fuoco.
Dovendo fare un quadro completo del viaggio, mi sento di dire che è stata un’esperienza fantastica, a partire dalle risate con i nostri nuovi amici con cui ci siamo subito trovati in sintonia e con cui abbiamo potuto ridere e scherzare condividendo sia esperienze negative che positive. Questo viaggio risulta essere per me uno scrigno contenente momenti di riflessione legati a forti emozioni, momenti di svago e di cultura generale che, fondendosi tra loro, danno vita ad una esperienza che porterò sempre nel mio cuore e nei miei pensieri.
Sono davvero felice di aver partecipato a questo viaggio, in primo luogo perché ho potuto arricchire il mio bagaglio culturale incrementando le mie conoscenze ed in secondo luogo perché, in questo modo, ho avuto occasione di fare esperienze lontano dalla mia famiglia, stimolando così il mio senso di responsabilità e riuscendo a trovare la risposta fondamentale per il mio futuro che sarà quello di traduttrice.
Laura Brignone
Le foto sono state gentilmente concesse dai ragazzi, rispettivi proprietari
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Pantelleria: la V A del Liceo Scientifico Almanza a Bruxelles — 1° puntata
LINK AL SITO WEB DELL’OMNICOMPRENSIVO ALMANZA DI PANTELLERIA: http://www.omnicomprensivopantelleria.gov.it/
Sono una giovane leva, una ragazza amante del suo territorio.
Amo la musica e amo suonare, proprio per questo quando mi cimento nello studio della musica classica, mi sento libera.
Scrivere mi rilassa, anche se non è il mio punto forte, ma ho accettato di intraprendere questa esperienza per mettermi in gioco, per crescere, per superare quelle barriere che mi trovo davanti.
Comincio questa nuova esperienza in un giornale sperando di appassionare i lettori.