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Pantelleria laboratorio nazionale per la transizione energetica. Tavolo al Ministero delle Infrastrutture

Giancarlo Cancellieri transazione energetica pantelleria

Pantelleria laboratorio nazionale per la transizione energetica.

Tavolo al Ministero delle Infrastrutture per far sì che Pantelleria sia la prima isola italiana ad essere energeticamente autosufficiente per i fabbisogni interni.

Lo scor­so 17 dicem­bre è sta­to con­vo­ca­to pres­so il Mini­ste­ro del­le Infra­strut­tu­re e i Tra­spor­ti dal Vice Mini­stro Gian­car­lo Can­cel­le­ri un tavo­lo a cui era­no pre­sen­ti anche il Vice Mini­stro allo Svi­lup­po Eco­no­mi­co Ste­fa­no Buf­fa­gni e il Diret­to­re Gene­ra­le del­la Dire­zio­ne Gene­ra­le per il Cli­ma ed Ener­gia del Mini­ste­ro dell’Ambiente Dott. Rena­to Grimaldi.

Il Comu­ne di Pan­tel­le­ria era rap­pre­sen­ta­to dal Sin­da­co, Dott. Vin­cen­zo Cam­po, e dall’Assessore ai lavo­ri pub­bli­ci, Ing. Ange­lo Pari­si. Inol­tre, era­no pre­sen­ti il Dott. Ric­car­do Novo del Poli­tec­ni­co di Tori­no che sta col­la­bo­ran­do alla reda­zio­ne dell’Agenda per la Tran­si­zio­ne Ener­ge­ti­ca dell’isola di Pan­tel­le­ria, non­ché vari rap­pre­sen­ta­ti di azien­de private.

Lo sco­po del­la riu­nio­ne è sta­to quel­lo di indi­vi­dua­re gli stru­men­ti per far sì che l’isola di Pan­tel­le­ria sia la pri­ma iso­la ita­lia­na ad esse­re ener­ge­ti­ca­men­te auto­suf­fi­cien­te per i fab­bi­so­gni inter­ni. L’Isola è sta­ta scel­ta gra­zie alle sue enor­mi poten­zia­li­tà, infat­ti è quel­la in cui sono pre­sen­ti tut­te le fon­ti rin­no­va­bi­li: sole, ven­to, mare e geo­ter­mia, e quin­di l’unica in cui si può defi­ni­re un model­lo che, dopo gli oppor­tu­ni adat­ta­men­ti, pos­sa esse­re repli­ca­to anche nel­le altre isole.

Ciò che è sta­to chia­ro a tut­ti i pre­sen­ti è il fat­to che gli osta­co­li prin­ci­pa­li non sono di tipo tec­no­lo­gi­co né eco­no­mi­co: le tec­no­lo­gie sono matu­re e i costi pos­so­no esse­re coper­ti con finan­zia­men­ti pub­bli­ci e privati.

I pro­ble­mi sono inve­ce di tipo nor­ma­ti­vo e cul­tu­ra­le che ral­len­ta­no, quan­do non osta­co­la­no, lo svi­lup­po del­le fon­ti rin­no­va­bi­li. Si pen­si, ad esem­pio, al Decre­to del Pre­si­den­te del­la Regio­ne Sici­lia­na 10 otto­bre 2017 che impe­di­sce in tut­te le iso­le mino­ri sici­lia­ne, com­pre­sa Pan­tel­le­ria, l’installazione di impian­ti eoli­ci di qua­lun­que tipo­lo­gia e taglia o ad una appli­ca­zio­ne for­se trop­po sog­get­ti­va del­le nor­me a tute­la del pae­sag­gio che a vol­te impe­di­sco­no l’installazione di impian­ti a fon­ti rin­no­va­bi­li, dimen­ti­can­do che il pae­sag­gio è una com­po­nen­te dell’ambiente e non può esse­re con­si­de­ra­to in modo avul­so dal­le altre.

Se biso­gna smet­te­re di bru­cia­re com­bu­sti­bi­li di ori­gi­ne fos­si­le, non si può vie­ta­re lo sfrut­ta­men­to di una fon­te rin­no­va­bi­le per­ché è “brut­ta da vede­re”, ma biso­gna det­ta­re del­le linee gui­da che per­met­ta­no di sfrut­tar­la in modo tec­no­lo­gi­ca­men­te pro­dut­ti­va e pae­sag­gi­sti­ca­men­te accet­ta­bi­le. D’altronde le cen­tra­li ter­moe­let­tri­che, i tra­lic­ci e le anten­ne non sono cer­to bel­li da vede­re, eppu­re ven­go­no accet­ta­ti, a vol­te anche in modo ecces­si­vo, per­ché non se ne può fare a meno.

La pro­po­sta for­mu­la­ta dal Sin­da­co, e accet­ta­ta dai pre­sen­ti, è sta­ta quel­la di far diven­ta­re Pan­tel­le­ria un labo­ra­to­rio nazio­na­le per la tran­si­zio­ne ener­ge­ti­ca in cui indi­vi­dua­re il giu­sto mix di tut­te le fon­ti rin­no­va­bi­li dispo­ni­bi­li con cui pro­dur­re tut­ta l’energia nel modo più eco­no­mi­co ed effi­cien­te pos­si­bi­le e aggior­na­re le nor­me che oggi non per­met­to­no di rag­giun­ge­re tale obiettivo.

La base da cui par­ti­re sarà quin­di l’Agenda per la Tran­si­zio­ne Ener­ge­ti­ca che sarà sot­to­po­sta al Segre­ta­ria­to Clean Ener­gy for EU Island del­la Com­mis­sio­ne Euro­pea e nel­la qua­le sarà indi­ca­to il mix ener­ge­ti­co otti­ma­le per Pan­tel­le­ria, il per­cor­so da segui­re per rag­giun­ge­re l’obiettivo del 100% di rin­no­va­bi­li entro il 2050, le risor­se eco­no­mi­che neces­sa­rie e i vin­co­li nor­ma­ti­vi che oggi impe­di­sco­no tale obiet­ti­vo e che devo­no esse­re supe­ra­ti per raggiungerlo.

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