Ancora una volta attraverso una testata giornalistica, tra l’altro con un articolo non firmato, viene attaccata un’Amministrazione comunale del M5S con argomenti pretestuosi e privi sia di fondamento che di logica.
Non sappiamo chi sia l’autore dell’articolo pubblicato dalla testata giornalistica trapanese, che risponderà dell’inconsistenza delle affermazioni fatte, ma dalla lettura dell’anonimo testo, scritto anche in un discutibile italiano, si evince la mancanza di fondamento delle accuse rivolte all’amministrazione pantesca.
Si parla di “conflitto di interessi” individuandolo nel fatto che la Società che gestisce il servizio di assistenza fiscale del Comune ha la sede presso lo studio di consulenza fiscale dell’assessore al bilancio.
Peccato che il conflitto di interessi non esiste se non c’è un interesse privato del soggetto (in questo caso l’assessore), che si contrappone a quello pubblico.
L’assessore, infatti, non riveste alcun ruolo all’interno di questa Società in quanto non ne è socio, né amministratore e nessuno dei suoi parenti ne fa parte.
Inoltre, il conflitto di interessi, se esistesse, si sarebbe manifestato nel momento dell’adozione, anche collegiale, di un atto da parte dell’assessore, che avrebbe dovuto astenersi. Ma l’atto di cui si discute non ha interessato la Giunta di cui il dott. Gutterez fa parte, in quanto il servizio è stato attribuito tramite determina dirigenziale.
Le Società in genere eleggono la loro sede presso gli studi notarili o commerciali, ma questo non implica che i titolari di tali studi entrino nella gestione di tali società.
Ci meraviglia che il redattore dell’anonimo scritto che lancia tali accuse non lo sappia!
La seconda inesattezza riportata nell’articolo riguarda l’affermazione secondo cui la legge vieterebbe agli assessori di svolgere la libera professione.
Questa materia è affrontata dal comma 3 dell’art. 78 del TUEL che vieta l’esercizio della libera professione solo ai tecnici che sono nominati alla carica di assessore con deleghe all’edilizia pubblica e privata e all’urbanistica.
Quindi non ai dottori commercialisti, che possono continuare a svolgere la libera professione.
A questo punto l’unica colpa dell’assessore sarebbe quella di lavorare?
Chi lancia queste accuse forse avrebbe preferito un assessore non competente in materia?
O un assessore che vive di espedienti?
Questa Amministrazione non ha mai tollerato i conflitti di interesse dei suoi membri e ogni volta che ha avuto il sospetto che qualcosa del genere potesse manifestarsi, ha sempre provveduto a porvi rimedio rimuovendo la causa del potenziale conflitto.
Pertanto alla luce dell’infondatezza delle accuse che ci vengono rivolte, riteniamo di essere oggetto di un attacco diffamatorio, ordito da soggetti che non hanno il coraggio di mostrarsi e che agiscono di nascosto per cercare di condizionare l’azione di questa Amministrazione che, evidentemente, dà loro fastidio.
Queste persone devono sapere che noi non ci lasceremo condizionare e che questi metodi non fanno altro che motivarci ancora di più a proseguire la nostra azione politica.
Atti di delazione, invio di lettere anonime (la cui esistenza, l’autore dell’anonimo testo sembra ben conoscere) o pubblicazione di post su profili fake non ci spaventano.
Ci aspettavamo che giunti a questo punto a qualcuno iniziasse a dar fastidio la ‘politica del cambiamento’ e il fatto che si arrivi all’utilizzo di questi mezzucci per provare a fermarci rafforza la nostra convinzione di stare andando verso la giusta direzione: la difesa dell’interesse collettivo.
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