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Pantelleria: accuse di confitto di interessi nei confronti dell’Assessore Antonio Gutterez. L’Amministrazione Comunale risponde

Antonio Gutterez

Antonio Gutterez

Anco­ra una vol­ta attra­ver­so una testa­ta gior­na­li­sti­ca, tra l’altro con un arti­co­lo non fir­ma­to, vie­ne attac­ca­ta un’Amministrazione comu­na­le del M5S con argo­men­ti pre­te­stuo­si e pri­vi sia di fon­da­men­to che di logica.

Non sap­pia­mo chi sia l’autore dell’articolo pub­bli­ca­to dal­la testa­ta gior­na­li­sti­ca tra­pa­ne­se, che rispon­de­rà dell’inconsistenza del­le affer­ma­zio­ni fat­te, ma dal­la let­tu­ra dell’anonimo testo, scrit­to anche in un discu­ti­bi­le ita­lia­no, si evin­ce la man­can­za di fon­da­men­to del­le accu­se rivol­te all’amministrazione pantesca.

Si par­la di “con­flit­to di inte­res­si” indi­vi­duan­do­lo nel fat­to che la Socie­tà che gesti­sce il ser­vi­zio di assi­sten­za fisca­le del Comu­ne ha la sede pres­so lo stu­dio di con­su­len­za fisca­le dell’assessore al bilancio.

Pec­ca­to che il con­flit­to di inte­res­si non esi­ste se non c’è un inte­res­se pri­va­to del sog­get­to (in que­sto caso l’assessore), che si con­trap­po­ne a quel­lo pubblico.

L’assessore, infat­ti, non rive­ste alcun ruo­lo all’interno di que­sta Socie­tà in quan­to non ne è socio, né ammi­ni­stra­to­re e nes­su­no dei suoi paren­ti ne fa parte. 

Inol­tre, il con­flit­to di inte­res­si, se esi­stes­se, si sareb­be mani­fe­sta­to nel momen­to del­l’a­do­zio­ne, anche col­le­gia­le, di un atto da par­te del­l’as­ses­so­re, che avreb­be dovu­to aste­ner­si. Ma l’at­to di cui si discu­te non ha inte­res­sa­to la Giun­ta di cui il dott. Gut­te­rez fa par­te, in quan­to il ser­vi­zio è sta­to attri­bui­to tra­mi­te deter­mi­na diri­gen­zia­le.

Le Socie­tà in gene­re eleg­go­no la loro sede pres­so gli stu­di nota­ri­li o com­mer­cia­li, ma que­sto non impli­ca che i tito­la­ri di tali stu­di entri­no nel­la gestio­ne di tali società.

Ci mera­vi­glia che il redat­to­re dell’anonimo scrit­to che lan­cia tali accu­se non lo sappia!

La secon­da ine­sat­tez­za ripor­ta­ta nell’articolo riguar­da l’affermazione secon­do cui la leg­ge vie­te­reb­be agli asses­so­ri di svol­ge­re la libe­ra professione.

Que­sta mate­ria è affron­ta­ta dal com­ma 3 dell’art. 78 del TUEL che vie­ta l’esercizio del­la libe­ra pro­fes­sio­ne solo ai tec­ni­ci che sono nomi­na­ti alla cari­ca di asses­so­re con dele­ghe all’edilizia pub­bli­ca e pri­va­ta e all’urbanistica.

Quin­di non ai dot­to­ri com­mer­cia­li­sti, che pos­so­no con­ti­nua­re a svol­ge­re la libe­ra professione.

A que­sto pun­to l’unica col­pa dell’assessore sareb­be quel­la di lavorare?

Chi lan­cia que­ste accu­se for­se avreb­be pre­fe­ri­to un asses­so­re non com­pe­ten­te in materia?

O un asses­so­re che vive di espe­dien­ti?

Que­sta Ammi­ni­stra­zio­ne non ha mai tol­le­ra­to i con­flit­ti di inte­res­se dei suoi mem­bri e ogni vol­ta che ha avu­to il sospet­to che qual­co­sa del gene­re potes­se mani­fe­star­si, ha sem­pre prov­ve­du­to a por­vi rime­dio rimuo­ven­do la cau­sa del poten­zia­le conflitto.

Per­tan­to alla luce dell’infondatezza del­le accu­se che ci ven­go­no rivol­te, rite­nia­mo di esse­re ogget­to di un attac­co dif­fa­ma­to­rio, ordi­to da sog­get­ti che non han­no il corag­gio di mostrar­si e che agi­sco­no di nasco­sto per cer­ca­re di con­di­zio­na­re l’azione di que­sta Ammi­ni­stra­zio­ne che, evi­den­te­men­te, dà loro fastidio.

Que­ste per­so­ne devo­no sape­re che noi non ci lasce­re­mo con­di­zio­na­re e che que­sti meto­di non fan­no altro che moti­var­ci anco­ra di più a pro­se­gui­re la nostra azio­ne politica.

Atti di dela­zio­ne, invio di let­te­re ano­ni­me (la cui esi­sten­za, l’autore dell’anonimo testo sem­bra ben cono­sce­re) o pub­bli­ca­zio­ne di post su pro­fi­li fake non ci spaventano.

Ci aspet­ta­va­mo che giun­ti a que­sto pun­to a qual­cu­no ini­zias­se a dar fasti­dio la ‘poli­ti­ca del cam­bia­men­to’ e il fat­to che si arri­vi all’utilizzo di que­sti mez­zuc­ci per pro­va­re a fer­mar­ci raf­for­za la nostra con­vin­zio­ne di sta­re andan­do ver­so la giu­sta dire­zio­ne: la dife­sa dell’interesse collettivo.

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