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A Salvatore Murana di Pantelleria il Premio Francesco Scacchi 2020

PESCARA, SPUMEGGIANTE MANIFESTAZIONE BUBBLE’S ITALIA.

RIFLESSIONI SULLE BOLLICINE ITALIANE.

PREMIO FRANCESCO SCACCHI 2020 A SALVATORE MURANA PER IL SUO ZIBIBBO DOC PANTELLERIA SPUMANTE

Presente anche il Direttore del Parco di Pantelleria, Antonio Parrinello al fianco di Salvatore Murana

Pesca­ra 2020 capi­ta­le nazio­na­le in que­sti gior­ni per i vini spu­meg­gian­ti. Ker­mes­se, mee­ting, incon­tri, talk show, degu­sta­zio­ni gui­da­te, pre­mia­ti gli amba­scia­to­ri e i gran­di atto­ri-pro­dut­to­ri di vini spu­man­ti ita­lia­ni. Dome­ni­ca 26 gen­na­io con­clu­sio­ne con l’enoteca-banco di assag­gio di 150 eti­chet­te da nord al sud Italia.

Dopo il Forum Spu­man­ti d’Italia (2004–2012) crea­to e gui­da­to da Giam­pie­tro Comol­li a Val­dob­bia­de­ne, Pesca­ra rap­pre­sen­ta un nuo­vo ini­zio, un nuo­vo capi­to­lo. Pesca­ra ha un nuo­vo obiet­ti­vo? Il mon­do spu­man­ti­sti­co ita­lia­no deve inter­ro­gar­si? Qua­li i ter­ri­to­ri in cre­sci­ta? Qua­li eti­chet­te sono più richie­ste dal mer­ca­to? Come inse­rir­si in una glo­ba­liz­za­zio­ne con i con­su­mi seg­men­ta­ti? Tan­te doman­de che mol­ti han­no ten­ta­to di dare una risposta.

A Pesca­ra gio­ve­dì e vener­dì sono sta­ti dedi­ca­ti ad illu­stra­re le sche­de di degu­sta­zio­ne diver­se fa meto­do ita­lia­no e meto­do tra­di­zio­na­le, alla pre­sen­ta­zio­ne dei pro­gram­mi e dei pro­get­ti di Bubble’s Ita­lia per valo­riz­za­re le bol­li­ci­ne ita­lia­ne. Fra gli arte­fi­ci del pro­gram­ma, cura­to­re del­la degu­sta­zio­ne com­pa­ra­ta fra 3 vini meto­do ita­lia­no e 3 vini meto­do tra­di­zio­na­le per spie­ga­re le nuo­ve sche­de ana­li­ti­che redat­te da Ovse-Ceves www.ovse.org.

Vener­dì sera la con­se­gna degli atte­sta­ti e rico­no­sci­men­ti di Bubble’s Ita­lia Maga­zi­ne con gli amba­scia­to­ri del brin­di­si ita­lia­no 2020, che si sono distin­ti per un lavo­ro con­ti­nuo di valo­riz­za­zio­ne del­le bol­li­ci­ne ita­lia­ne. In que­sto con­te­sto è man­ca­ta però la voce dei “con­sor­zi di tute­la” inte­sa non come pre­sen­za e pre­sen­ta­zio­ne, quan­to come rifles­sio­ne e valu­ta­zio­ne dell’operato, del­le diver­se cri­si che esi­sto­no in diver­se regio­ni, del­le discus­sio­ni in atto in mol­ti con­sor­zi ita­lia­ni che appa­io­no poco evi­den­ti in pub­bli­co, ma che ci sono e sono mol­to chiare.

Dopo il nuo­vo indi­riz­zo stra­te­gi­co del 1999 con la fon­da­zio­ne del­la nuo­va Feder­doc volu­ta allo­ra dai vec­chi diret­to­ri di con­sor­zi come Liut, Laz­za­ri, Piaz­za, Rova­ti e soprat­tut­to Comol­li che ha dato il via alla sta­gio­ne dei “con­sor­zi rico­no­sciu­ti, le cer­ti­fi­ca­zio­ni, l’erga omnes”, a 20 anni si sen­te il biso­gno urgen­te di un cam­bio di pas­so. Che cosa effet­ti­va­men­te si può fare? Come rior­ga­niz­za­re i con­sor­zi? Chi oggi può esse­re il pila­stro e il moto­re di un nuo­vo cam­bia­men­to e ade­gua­men­to a nuo­ve neces­si­tà di impre­se e azien­de in un mer­ca­to ora­mai gover­na­to da social digi­tal web, e‑commerce che 20 anni fa non c’era?

Fra i tan­ti pre­mi, meri­ta­no un posto pre­mi­nen­te per­so­nag­gi e pro­dut­to­ri che han­no fat­to – ognu­no nel­la pro­pria ter­ra di ori­gi­ne e nel­le pro­prie vigne – la sto­ria di una eti­chet­ta, di una deno­mi­na­zio­ne, di un obiet­ti­vo, come Vit­to­rio Moret­ti di Bel­la­vi­sta in Fran­cia­cor­ta, Gior­gio Sol­da­ti de La Scol­ca in Gavi, di Mat­tia Vez­zo­la di Costa­ri­pa sul Gar­da, a Mario Pojer del­la Pojer&Sandri del Trentino.

Al pro­fes­sor Atti­lio Scien­za  è anda­to il pre­mio del­la ricer­ca scien­ti­fi­ca uni­ver­si­ta­rio e acca­de­mi­ca per le gran­di infor­ma­zio­ni e le diver­se zona­zio­ni svol­te nei ter­ri­to­ri spu­man­ti­sti­ci ita­lia­ni. A Fran­co Ada­mi di Val­dob­bia­de­ne per il Pro­sec­co Supe­rio­re e a Josef Rei­te­ner di Arun­da in Alto Adi­ge il pre­mio sto­ri­co Gero­la­mo Con­for­to, men­tre il Pre­mio Fran­ce­sco Scac­chi è sta­to asse­gna­to alla più inno­va­ti­va azien­da spu­man­ti­sti­ca ita­lia­na, quel­la di Sal­va­to­re Mura­na di Pan­tel­le­ria, che ha riti­ra­to il pre­mio accom­pa­gna­to dal Diret­to­re del Par­co Nazio­na­le di Pan­tel­le­ria, Anto­nio Par­ri­nel­lo, pre­mi idea­ti e crea­ti da Giam­pie­tro Comol­li in ono­re dei due gran­di medi­ci-aba­ti del XVI-XVII° seco­lo che han­no scrit­to due libri che par­la­no per pri­mi del meto­do “tra­di­zio­na­le clas­si­co “di ela­bo­ra­zio­ne degli spu­man­ti ben pri­ma di altri, ma dimen­ti­ca­ti dagli stes­si ita­lia­ni.  Ecco le paro­le con­clu­si­ve di Comol­li al ter­mi­ne del­la pri­ma degu­sta­zio­ne com­pa­ra­ta e gui­da­ta di gio­ve­dì 23 gen­na­io di fron­te a 60 atten­ti degu­sta­to­ri. Comol­li, da noi inter­pel­la­to, è mol­to chiaro:

“Fon­da­men­ta­li, per fare sin­te­si, sono due ragio­na­men­ti e con­si­de­ra­zio­ni per la spu­man­ti­sti­ca nazio­na­le cui gli impren­di­to­ri devo­no pesta­re mol­ta atten­zio­ne: ave­re un qua­dro chia­ro del­la enor­me diver­si­tà del­le due gran­di fami­glie che si iden­ti­fi­ca­no con i due meto­di di pro­du­zio­ne dei vini spu­man­ti e cono­sce­re-sape­re che ogni meto­do deve ave­re una sua sche­da tec­ni­co-ana­li­ti­ca degu­sta­ti­va uffi­cia­le, sepa­ra­ta una dall’altra, per­ché trat­ta­si di due vini dif­fe­ren­ti, total­men­te diver­si e anche uno “sche­ma” di per­cor­so degu­sta­ti­vo diver­so fa cul­tu­ra, fa sto­ria del­le diver­si­tà produttive. 

Una sche­da ana­li­ti­ca uni­ca asso­lu­ta attual­men­te anco­ra in uso pres­so tut­ti gli enti, ora­mai vec­chia di 100 anni, crea­ta per dare una vota­zio­ne al cibo dei mari­nes ame­ri­ca­ni e poi crea­ta da un gran­de eno­lo­go polac­co-ame­ri­ca­no-fran­ce­se solo per i vini metho­de cham­pe­noi­se fran­ce­si nel 1938 non può anda­re bene anche per gli spu­man­ti meto­do ita­lia­no. Il secon­do tema fon­da­men­ta­le è il lin­guag­gio comu­ne o uni­vo­co:  è impor­tan­te che tut­ti si appro­vi e si con­di­vi­da di “nomi­na­re” nel­lo stes­so modo e in modo ben dif­fe­ren­zia­to i due meto­di: meto­do tra­di­zio­na­le quel­lo metho­de cham­pe­noi­se e meto­do ita­lia­no quel­lo da tem­po chia­ma­to Char­mat o gran­di bot­ti o Martinotti.

Nes­su­na alter­na­ti­va: da scri­ve­re in eti­chet­ta sen­za vergogna! 

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