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Ricordando Franco Cirimminna che salvò il Castello di Pantelleria
25/02/2020Ricordando Franco Cirimminna che salvò il Castello di Pantelleria, in attesa di un’intitolazione ufficiale
di Angelo Fumuso
Nella mia scrivania ho una lista di nomi di personaggi panteschi e no, che secondo me, meritano un riconoscimento. Che secondo me meritano che l’isola gli renda onore per quello che hanno fatto, per come si sono spesi per l’isola.
Nel corso degli anni mi sono riempito di chiacchiere cercando di fargli avere un riconoscimento. Ho deciso, di seguire un’altra strada da quella usata in passato, la via del ufficialità, quella dei fatti.
Ho scritto la nota per avere l’appoggio della cittadinanza, e ho presentato è fatta protocollare un’interrogazione sul dovuto riconoscimento, secondo me, all’Ingegnere Franco Cirimminna.
Fatti non parole!
Poi giorni dopo, ho incontrato Il Sindaco Vicenzo Campo casualmente e ho voluto ringraziarlo per essere stato tra i primi a condividere la nota su Franco. Mi ha risposto che più di un anno fa aveva promesso ai familiari una targa al castello. Questa sua era un iniziativa personale e fatta in silenzio, senza pubblicità o note ufficiali. La cosa mi ha fatto piacere perché le cose condivise hanno maggiore possibilità di riuscita.
Nella nota che ho pubblicato, faccio riferimento a due articoli su questa vicenda, usciti 20 e 10 anni fa. Allora ne parlai all’amministrazione del tempo, ma come si vede ancora al giorno d’oggi, sono rimaste solo le parole. Tali articoli ad un’amministrazione seria e attenta al territorio, avrebbero sortito un effetto immediato.
Invece, a distanza di vent’anni dagli articoli e dalla ristrutturazione del Castello, sono rimaste solo parole.
In 24 ore dalla pubblicazione della nota ci sono state 3000 persone e più, che l’hanno letta, che non sapevano niente della questione e che giudicano doveroso questo tributo a Franco Cirimminna.
Tra i vari commenti in WZ che ho ricevuto, quello più esplicativo è stato questo: “Ti ringrazio di avermi fatto conoscere una persona che ha fatto del bene a Pantelleria e ai panteschi. Mi sembra doveroso ricordare Franco con una sala del castello a Lui dedicata o una scrittura, affinché tutti coloro che accedono al Castello lo possano ricordare e osannare. Un caro abbraccio.”
Il giudizio di 3000 persone che appoggiano tale iniziativa, mi sembra una cosa pesante. Se l’iniziativa solitaria del sindaco, senza questa così massiccia condivisione, fosse arrivata alla fine che senso avrebbe avuto? Ripeto la maggior parte della cittadinanza non sapeva chi fosse Franco Ciriminna, la sua storia, che cosa ha fatto per salvare il Castello e pretende ora un riconoscimento. Penso che l’azione dell’amministrazione e la mia iniziativa di condivisione e accettazione del futuro evento, sia un bello esempio di sinergia politica.
Ripeto, ho deciso, visto che sono pieno di parole del passato, di seguire un’altra strada da quella usata in passato, la via dell’ufficialità, quella dei fatti!
Ho scritto la nota per avere l’appoggio della cittadinanza e ho presentato e fatto protocollare un’interrogazione sul dovuto riconoscimento all’ingegnere Franco Ciriminna.
Fatti non parole!
Se questa questione era stata già attenzionata dal Sindaco, il fatto mi fa piacere, le cose condivise hanno maggiore possibilità di riuscita.
Ricordo la storia della statua di “Don Alonzo”, la ristrutturazione e la messa in posa della statua di Don Alonzo, in cui resti scoprì tra l’immondizia più di 40 anni fa. Ci sono voluti articoli e articoli da parte mia e tante discussioni coi vari sindaci di allora. Non si fece nulla perché la famiglia di Don Alonzo era socialista e tanti Dc non vedevano bene questo tributo alla sua memoria.
C’è voluta la presa di coscienza dell’assessore alla cultura protempore, Rosanna Gabriele, per arrivare alla statua alla intestazione della piazza che per ragioni di “par conditio” avvenne contemporaneamente alla Piazza “Vincenzo Almanza” davanti all’Ospedale.
Penso che politicamente non si possa parlare di futuro se si dimentica ill passato e i migliori uomini che si sono spesi per il territorio.Per questi motivi, preferisco da ora in poi, seguire la via dell’ufficialità, la via della condivisione con la popolazione, la via dei documenti, cioè la via dei fatti.
Angelo Fumuso
Responsabile Comitato Italia viva Isola di Pantelleria
Sono stato commissario del PSI e segretario del PD di Pantelleria. Uno dei fondatori dello storico mensile “Il Panteco”.
Sempre presente dal primo numero in videotape, al numero unico con Pier Vittorio Marvasi, Capo Redattore del Resto del Carlino, alla rinascita con Tanino Rizzuto giornalista de “L’ora” per la provincia di Trapani, durante gli anni di piombo della mafia.
Sono stato autore di numerose inchieste e servizi in quegli anni. Mi definisco ora e sempre un militante, convinto che a Pantelleria l’unico atto rivoluzionario sia l’informazione, che aiuti ad essere liberi e a pensare con la propria testa.