Pantelleria, Il Consigliere Comunale Giovanni Gabriele passa al Gruppo Misto: “Una dura scelta!”

Pantelleria, Il Consigliere Comunale Giovanni Gabriele passa al Gruppo Misto: “Una dura scelta!”

09/06/2020 0 Di Redazione
Gen­ti­li chie­do spa­zio sul suo gior­na­le per poter spie­ga­re ai miei elet­to­ri e ai
pan­te­schi tutti:

UNA DURA SCELTA!

 
 
 
Il 1° giu­gno 2020, ho comu­ni­ca­to il mio pas­sag­gio al grup­po misto di minoranza
for­ma­to insie­me alla con­si­glie­ra Clau­dia Del­la Gat­ta. Scri­vo que­sta bre­ve lettera
per­ché sen­to il dove­re di dare una spie­ga­zio­ne di que­sta scel­ta soprat­tut­to ai
tan­ti cit­ta­di­ni pan­te­schi che mi han­no dato fidu­cia con il loro voto. Da diversi
mesi, non voglio nascon­der­lo, il mio pen­sie­ro è spes­so sta­to quel­lo di
dimet­ter­mi. Un pen­sie­ro che ha fon­da­men­to non solo su moti­vi per­so­na­li ma
soprat­tut­to su que­stio­ni ammi­ni­stra­ti­ve e moda­li­tà ope­ra­ti­ve non con­di­vi­se, che
repu­to impor­tan­ti e che mi han­no por­ta­to, oggi, a pren­de­re una decisione
dif­fi­ci­le ma necessaria. 
Ho intra­pre­so que­sto per­cor­so all’in­ter­no del­l’Am­mi­ni­stra­zio­ne Comu­na­le con
gran­de entu­sia­smo e gran­di spe­ran­ze, for­te dell’appoggio dei cit­ta­di­ni che mi
han­no soste­nu­to e di un grup­po che mi appa­ri­va mol­to coe­so. Ho sempre
riba­di­to che il mio met­ter­mi in gio­co non era per l’interesse di entra­re in politica
ma per por­ta­re la voce di cit­ta­di­ni sem­pli­ci, come il sot­to­scrit­to, al tavolo
comu­na­le, per lavo­ra­re al bene comune.
In que­sti 2 anni di per­cor­so ho svol­to il mio com­pi­to da con­si­glie­re di
mag­gio­ran­za come meglio pote­vo. Ho ascol­ta­to le pro­ble­ma­ti­che dei miei
con­cit­ta­di­ni, ho fat­to sopral­luo­ghi, ho denun­cia­to e segna­la­to pro­ble­mi sul
ter­ri­to­rio e del ter­ri­to­rio, e pre­sen­ta­to di con­se­guen­za un gran­de nume­ro di
inter­ro­ga­zio­ni a mol­te del­le qua­li pur­trop­po anco­ra oggi non ho avu­to risposta.
Inter­ro­ga­zio­ni fat­te nel 2018 e ripe­tu­te più vol­te nel 2019 e poi anco­ra nel 2020.
Di segui­to ne elen­co alcune:
  •  Man­to stra­da­le che col­le­ga Reka­le e Tra­ci­no pas­san­do per zona
Ser­ra­glia (dicem­bre 2019);
  •  Luci spen­te lun­go bre­tel­la di Scau­ri (dicem­bre 2019 ma già segnalate
dai cit­ta­di­ni nei mesi precedenti);
  • Nume­ro emer­gen­za gua­sti elet­tri­ci (dicem­bre 2019);
  • Degra­do car­tel­lo­ni­sti­ca stra­da­le, deco­ro urba­no, app We-DU e Wiki-
Waste (dicem­bre 2019);
  • Amian­to e rischio salu­te cit­ta­di­ni tra Strit Fud ed erbo­ri­ste­ria, (ho
sco­per­to che dopo che il Comu­ne ha fat­to effet­tua­re dei lavo­ri della
sosti­tu­zio­ne del­la vec­chia rete fogna­ria in eter­nit, i rifiu­ti sono stati
depo­si­ta­ti dal­la dit­ta inca­ri­ca­ta dal Comu­ne dove si tro­va­va­no fino
pochi gior­ni fa.
  • Amian­to in Mon­ta­gna Gran­de e nel rio­ne San Gia­co­mo (dicem­bre
2019);
  • Degra­do chie­sa del cimi­te­ro del Cen­tro (segna­la­to 2 vol­te nel 2018 e
poi nel 2019);
  • Inter­ven­ti per la sicu­rez­za su stra­da Gra­zia-Bon­sul­ton (segna­la­to 2
vol­te nel 2018):
  • Sicu­rez­za stra­da­le e man­can­za para­car­ri in alcu­ne zone pericolose
(2018 e ripe­tu­ta 2019);
  • Pro­gram­ma di recu­pe­ro zona Bor­go Ita­lia fino al cimi­te­ro Arenella
(2018 e ripe­tu­ta 2019);
  • Pun­ti luce dei mar­cia­pie­di di via S. Leo­nar­do (2018 e ripe­tu­ta 2019);
  • Col­le­ga­men­to rete idri­ca per le abi­ta­zio­ni in zona Kaf­fe­fi (Feb­bra­io
2019);
  • Crea­zio­ne zona d’ombra per gli arri­vi ali­sca­fi, risul­ta­ti Commissione
Par­co e mol­to altro ancora.
 
A distan­za di 2 anni, la mag­gior par­te del­le mie inter­ro­ga­zio­ni rimangono
igno­ra­te e sen­za rispo­sta. Tut­to que­sto ha crea­to in me un sen­so d’impotenza
all’interno dell’istituzione che ho appog­gia­to con tan­to amo­re e un sen­so di
delu­sio­ne che spes­so mi ha por­ta­to a sfo­gar­mi tra­mi­te diret­te face­book al fine di
far sen­ti­re la mia voce e mi scu­so, mi scu­so anco­ra per­ché a vol­te acce­ca­to dalla
delu­sio­ne mi sono lascia­to anda­re a qual­che paro­la di troppo.
 
Il grup­po con­si­lia­re M5S tan­to coe­so, al qua­le mi sono uni­to e non per la
ban­die­ra poli­ti­ca ma per il pen­sie­ro e gli idea­li che con­di­vi­de­vo, non esi­ste più. Il
cli­ma di ten­sio­ne è tal­men­te alto che per lo spi­ri­to quie­to e gen­ti­le che ho,
aman­te del benes­se­re tra le per­so­ne, pre­fe­ri­sco fare sem­pre la pace piut­to­sto che
la guer­ra, mi ritro­vo spes­so avvol­to da emo­zio­ni che non mi fan­no vive­re bene i
momen­ti di con­fron­to. A vol­te ci si con­cen­tra sul­la rab­bia reci­pro­ca piut­to­sto che
ren­de­re con­cre­to qual­co­sa o un pensiero.
La mia per­so­na, sem­pre più, è sta­ta mes­sa in secon­do pia­no, a vol­te pre­sa in giro,
a vol­te non tenu­ta in con­si­de­ra­zio­ne. For­se per le mie poche abi­li­tà ver­ba­li o di
stu­dio lega­te alla per­so­na sem­pli­ce che sono, per­so­na che ha dovu­to lavorare
dura­men­te inve­ce che stu­dia­re o for­se per­ché “Gian­ni” è trop­po buo­no e non c’è
biso­gno di coin­vol­ger­lo, tan­to even­tual­men­te si dimo­stra sem­pre comprensivo.
A vol­te non sono sta­to con­sul­ta­to pri­ma di diver­se deci­sio­ni pre­se dal Grup­po e
nel­le qua­li, però, è sta­to inse­ri­to il mio nome, vedi ad esem­pio quan­do è stata
appro­va­ta la revo­ca del­la dele­ga alla con­si­glie­ra Del­la Gat­ta o il comu­ni­ca­to di
espul­sio­ne dal Grup­po Con­si­glia­re di cui io pur face­vo par­te. Altre vol­te, vedi
comu­ni­ca­to M5S di Pan­tel­le­ria di appro­va­zio­ne del­l’e­spul­sio­ne di alcuni
Par­la­men­ta­ri Regio­na­li sul qua­le, addi­rit­tu­ra, la mia fir­ma è sta­ta mes­sa anche
erra­ta, con nome di Gian­ni Gabrie­le e non Gio­van­ni Gabriele.
A vol­te si è fat­to umo­ri­smo per­si­no sui miei voti espres­si duran­te i Consigli
Comu­na­li, per­ché for­se non rite­nu­ti giu­sti o per­ché for­se, a pare­re di alcuni,
​segui­vo il pen­sie­ro di altri. Tut­to que­sto dimen­ti­can­do che, in ogni caso, la libertà
di voto è un mio dirit­to e fare umo­ri­smo offen­de­va non solo me ma anche le
per­so­ne che mi han­no vota­to e mi han­no dato fiducia.
Per­si­no di fron­te a que­sta scel­ta di usci­re dal Grup­po Con­si­lia­re M5S ma non
cer­to dal Movi­men­to 5 Stel­le del qua­le con­ti­nuo a cre­de­re vali­di i prin­ci­pi che mi
han­no por­ta­to a met­ter­mi in cam­po, alcu­ni con­si­glie­ri di Mag­gio­ran­za hanno
avu­to il corag­gio di man­dar­mi un mes­sag­gio dove mi si rin­gra­zia, con umorismo,
per l’aiuto dato fino ad oggi, spe­ci­fi­can­do di tener­mi i miei voti otte­nu­ti in
cam­pa­gna elet­to­ra­le offen­den­do anco­ra una vol­ta me e tut­te le per­so­ne che mi
han­no soste­nu­to, dimen­ti­can­do che pro­prio quei voti non era­no solo per me ma
anche per tut­to il grup­po M5S che poi ha vin­to le ele­zio­ni. Inol­tre, cosa che mi ha
fat­to mol­to male, mi si accu­sa di non voler bene all’isola. Io che su quest’isola ci
sono nato e cre­sciu­to, io, che su quest’isola ho ini­zia­to a lavo­ra­re a 6 anni
pulen­do pesce per stra­da per por­ta­re qual­che sol­do a casa ai miei geni­to­ri, io,
che con le mie sole for­ze, con le mie mani e il sudo­re del­la fron­te, sen­za la
pos­si­bi­li­tà di ave­re un’istruzione o la cul­tu­ra che altri com­po­nen­ti del gruppo
han­no avu­to la for­tu­na di rice­ve­re, ho costrui­to qual­co­sa che a Pan­tel­le­ria non
esi­ste­va crean­do una del­le azien­de più impor­tan­ti del ter­ri­to­rio, crean­do posti di
lavo­ro, ser­vi­zi e facen­do turi­smo pur con tut­te le dif­fi­col­tà che ben si conoscono.
A Pan­tel­le­ria ho fat­to nasce­re e ho cre­sciu­to i miei figli e, gra­zie a quel­lo che ho
crea­to, sono un pun­to di rife­ri­men­to non solo per mol­ti con­cit­ta­di­ni ma anche
per le miglia­ia di turi­sti che ho ser­vi­to negli anni. Il mio nome, il Sig. Policardo,
Gian­ni o Lobum­ba, è spes­so asso­cia­to a Pan­tel­le­ria. Dire a me che non voglio
bene a quest’isola è come dire di non voler bene a tut­to quel­lo che di più caro ho
al mon­do.
Potrei rispon­de­re attac­can­do, offen­den­do o facen­do dell’umorismo ma deci­do di
non far­lo per­ché ci ten­go a riba­di­re che a me non inte­res­sa liti­ga­re, non fa parte
di me fare la guer­ra e pre­fe­ri­sco lasciar per­de­re. I fat­ti par­le­ran­no per me. Io non
ho mai per­so il rispet­to nei con­fron­ti del­le per­so­ne del Grup­po Con­si­lia­re e
nono­stan­te tut­to con­ti­nue­rò ad aver­lo ma è con lo stes­so rispet­to che ho sempre
dimo­stra­to nei loro con­fron­ti che que­sta mia scel­ta deve esse­re presa.

Come potevo continuare a stare all’interno di un Gruppo che non ascolta la mia voce?

 

Ave­vo anche pro­mes­so ai miei con­cit­ta­di­ni che se entro un anno le cose non
fos­se­ro cam­bia­te mi sarei dimes­so. Per tut­ti que­sti moti­vi, il mio pen­sie­ro andava
ini­zial­men­te nel­la dire­zio­ne di pre­sen­ta­re le dimis­sio­ni, ma dimet­ter­mi avrebbe
signi­fi­ca­to lascia­re il posto a qual­cu­no che non è sta­to elet­to dai cit­ta­di­ni e
vani­fi­ca­re tut­ti i miei sfor­zi fat­ti fin ora per por­ta­re la loro voce su que­sto tavolo.
 
Io non voglio lasciar per­de­re, non voglio che quei cit­ta­di­ni per­da­no il pun­to di
rife­ri­men­to che han­no soste­nu­to e che con­ti­nua­no a soste­ne­re. Per loro, per il
loro vole­re ho deci­so di pas­sa­re ad un Grup­po misto, che fac­cia sempre
rife­ri­men­to al Movi­men­to 5 Stel­le, uni­ca alter­na­ti­va vali­da per esse­re ascol­ta­to e
soprat­tut­to per esse­re mes­so al cor­ren­te su cose che fino ad oggi mi venivano
nega­te. Spe­ro di riu­sci­re sem­pre ad agi­re nel rispet­to dei prin­ci­pi in cui ho
cre­du­to e per dare rispo­ste con­cre­te all’e­let­to­ra­to che mi ha sostenuto.
 
Gio­van­ni Gabrie­le (det­to Gian­ni LoBumba)