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Legambiente e il Gruppo Unipol tutelano il Giardino Pantesco
17/06/2020Giardini sul mare
Alla scoperta dei giardini panteschi di Pantelleria (Tp) con attività di monitoraggio e censimento, itinerari e passeggiate tra i siti più significativi e poi indicazioni utili contenute in un vademecum per replicare un giardino di questo tipo in ambienti simili
Legambiente e il Gruppo Unipol presentano il nuovo intervento che sarà realizzato sull’isola siciliana per valorizzare il suo prezioso patrimonio paesaggistico-agronomico
Monitorare e censire i giardini panteschi di Pantelleria, realizzati sull’isola siciliana seguendo l’arte dei muretti a secco per proteggere le piante dai forti venti. Far conoscere questi luoghi green attraverso itinerari e passeggiate tra i “giardini” più significativi, ma anche dare indicazioni utili, attraverso un vademecum, per replicare un giardino pantesco in ambienti simili. È questo il triplice obiettivo del nuovo intervento Giardini sul mare che Legambiente e il Gruppo Unipol intendono mettere in campo nell’ambito del progetto Bellezza Italia volto al recupero e alla riqualificazione di aree del nostro Paese di inestimabile valore e bellezza e che, in questo caso, mira a valorizzare il prezioso patrimonio paesaggistico-agronomico di Pantelleria. L’isola siciliana rappresenta, infatti, un caso esemplare di uso intelligente delle risorse che ha consentito nei secoli lo sviluppo equilibrato di un sistema agricolo complesso e articolato, dimostrando di essere un importante modello di adattamento al clima in una situazione di scarse risorse idriche che metterà sempre più aree del mediterraneo in questa condizione.
Le caratteristiche uniche di questo paesaggio sono state sottolineate dai riconoscimenti UNESCO (relativamente alla forma di allevamento della vite e alla pratica di costruzione dei muretti a secco), dalla recente istituzione di un Parco Nazionale che proprio nel paesaggio ha le sue più forti motivazioni, dalla iscrizione del paesaggio della pietra a secco di Pantelleria nel Registro Nazionale dei Paesaggi Rurali Storici, istituito presso il Mipaaf.
“Con questo nuovo intervento – spiega Edoardo Zanchini, vice presidente di Legambiente – vogliamo far conoscere e riscoprire un’altra bellezza del nostro Paese che arriva dalla Sicilia e che unisce agricoltura, valorizzazione del territorio, ma anche lotta ai cambiamenti climatici. Grazie infatti allo sviluppo di adattamenti in grado utilizzare al meglio le risorse locali, l’agricoltura di Pantelleria si è mantenuta attiva ed ha sostenuto la vita degli abitanti dell’Isola per un lunghissimo periodo della storia del Mediterraneo, creando un paesaggio agrario con caratteristiche uniche che racconteremo con questo progetto, invitando anche a replicare la realizzazione di questi giardini panteschi che hanno una grande capacità di resilienza anche in presenza di forti limitazioni ambientali”.
“Con l’intervento a Pantelleria – dichiara Marisa Parmigiani, Responsabile Sostenibilità Gruppo Unipol – si conclude il secondo protocollo tra il Gruppo Unipol e Legambiente volto alla cooperazione per interventi di recupero e tutela delle bellezze paesaggistiche del nostro Paese, attraverso interventi partecipativi che coniugano Cittadinanza attiva e sapere scientifico, di cui, appunto, il recupero degli orti pantelleschi è emblematico. Soprattutto in un momento come questo, in cui c’è bisogno di sviluppare e diffondere modelli di produzione sostenibile, ci auguriamo che il manuale per un’agricoltura resiliente ai cambiamenti climatici in atto possa trovare numerosi utilizzatori anche oltre i confini.”
Il progetto proposto da Legambiente, che nelle sue diverse fasi si avvarrà della collaborazione dell’Ente Parco Nazionale Isola di Pantelleria e del Dipartimento di Scienze agrarie alimentari e forestali dell’Università degli Studi di Palermo, si articolerà in due fasi. La prima prevede un’azione di monitoraggio e censimento del patrimonio e dello stato dei giardini panteschi presenti (si stima in numero variabile da 300 a 400) con la geo-localizzazione dei manufatti e l’elaborazione di un protocollo di rilievo per acquisire dati di tipo fisico (tipologia e la natura geologica dei materiali utilizzati e le tecnologie costruttive adottate, valutazioni sull’età,
condizione della costruzione). Seguirà una ricerca sulla biodiversità presente nel giardino (specie coltivata e sullo stato colturale, flora spontanea o fauna) e lo studio della caratterizzazione microclimatica del giardino
pantesco. Oltre al semplice effetto di protezione dal vento, i giardini di questo tipo intervengono sul microclima amplificando l’entità e la durata con la quale si verificano i fenomeni di condensa del vapore d’acqua contribuendo così, in misura significativa, ai fabbisogni idrici della pianta coltivata al suo interno. Per questo il giardino pantesco può essere considerato a buon titolo come un caso estremo di tecniche di utilizzo di una risorsa ambientale (l’acqua deposta per condensazione sulle superfici dei muri a secco e della vegetazione) che normalmente è trascurata in altri contesti agricoli, ma che a Pantelleria, come in molte altre isole del Mediterraneo, può diventare una parte significativa del ciclo dell’acqua e compensare la limitata disponibilità di acqua di precipitazione o irrigua. Tutto questo evidentemente assume particolare interesse in considerazione dei cambiamenti climatici e della crescente carenza di acqua da destinare a fini agricoli.
“Ringrazio Legambiente e il Gruppo Unipol per aver scelto Pantelleria per il nuovo progetto Bellezza Italia e la Facoltà di Agraria dell’Università di Palermo che contribuirà con delle idee progettuali alla diffusione di questo intervento – dichiara Salvatore Gino Gabriele, presidente dell’Ente Parco Nazionale Isola di Pantelleria -. Il giardino pantesco rappresenta nel suo genere sia per caratteristiche architettoniche ‑monumentali sia per la funzione ecosostenibile un unicum di un microcosmo che è l’isola di Pantelleria, dove il rapporto simbiotico fra natura e uomo ha saputo trasformare ciò che la natura ha creato da un vulcano sommerso. Grazie a questa collaborazione con Legambiente e il Gruppo Unipol, il Parco intende avviare un progetto di valorizzazione dei giardini panteschi sparsi in tutta l’isola, avviando anche un progetto di vera e propria ristrutturazione grazie alla collaborazione con i proprietari dei giardini. Un percorso legato alla consapevolezza dell’enorme patrimonio culturale e ambientale presente sull’isola dal quale potremmo trarre dei grandi benefici per tutti. La bellezza trova a Pantelleria suoi punti di forza, il nostro compito è saperla accarezzare”.
L’altra fase del progetto prevedrà la definizione di un itinerario nei “giardini” più significativi dell’isola con attività di trekking e passeggiate. L’itinerario verrà segnalato e pubblicizzato sull’isola, sarà inoltre percorso e mappato su traccia gpx e riprodotto schematicamente su cartina virtuale in modo da visualizzarne immediatamente le dimensioni e le caratteristiche di base. Infine verrà realizzato un breve vademecum con le indicazioni fondamentali per replicare un giardino pantesco in ambienti similari.
Bellezza Italia non è però l’unico fronte della collaborazione tra il Gruppo Unipol e Legambiente che si articola infatti su diversi ambiti, con il duplice obiettivo di qualificare l’impegno ambientale del Gruppo Unipol nel Paese ed accrescere la consapevolezza dei suoi stakeholder diretti sull’importanza di tutelare e valorizzare il nostro territorio, e in una serie di azioni mirate allo sviluppo di politiche attive e strumenti adeguati a migliorare la resilienza al cambiamento climatico in Italia. Legambiente collabora, infatti, con Unipol anche per progetti riguardanti rischi derivanti dalle calamità naturali, per evidenziare aree e comportamenti di rischio, identificare politiche, interventi ed azioni per la promozione della resilienza e la manutenzione del territorio, anche partecipando a progetti pilota di sensibilizzazione ed educazione.
Ho iniziato a 16 anni a scrivere sui giornali locali, per poi crearne uno, Punto a Capo, passando poi ai quotidiani e infine all’online.
Oggi, oltre a dirigere Punto a Capo Online e Punto a Capo Sport, collaboro con altri quotidiani online e dirigo l’Ufficio Stampa di Punto a Capo.
Inoltre, sono traduttrice, insegnante e Presidente della Onlus che pubblica il giornale. Faccio tante cose, probabilmente troppe, adoro scrivere, leggere e viaggiare e ho bisogno sempre di nuovi stimoli, di iniziare nuove avventure e creare nuovi progetti.