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Pantelleria, polemica fasci. Assessore Marrucci: ‘Non sono d’accordo con Pezzino”

Francesca Marrucci

Francesca Marrucci

Sui fasci littori dell’aeroporto di Pantelleria, l’Assessore Marrucci non è d’accordo con la proposta del Prof. Paolo Pezzino: “I fasci sull’ingresso dell’aeroporto rappresentano la storia della costruzione dello stesso, non hanno in questo caso funzioni politiche o celebrative del Ventennio.”

Vor­rei dire la mia riguar­do a que­sta pole­mi­ca che mi è sta­ta segna­la­ta stamattina.

Pur espri­men­do il mio apprez­za­men­to per il Prof. Pez­zi­no e per la sua pro­fes­sio­na­li­tà, in que­sto caso non cre­do che la sua pro­po­sta sia opportuna.

I fasci sul­l’in­gres­so del­l’ae­ro­por­to rap­pre­sen­ta­no la sto­ria del­la costru­zio­ne del­lo stes­so, non han­no in que­sto caso fun­zio­ni poli­ti­che o cele­bra­ti­ve del Ven­ten­nio. Sono sem­pli­ce­men­te un sim­bo­lo del­l’e­po­ca in cui l’ae­ro­por­to è sta­to costrui­to, pro­prio come reci­ta­no tan­te lapi­di e tar­ghe su ana­lo­ghi monu­men­ti o edi­fi­ci di epo­che diver­se di costruzione.
Qui non si trat­ta di un discor­so arti­sti­co o este­ti­co, tan­to­me­no di un discor­so poli­ti­co. Ma pro­prio di Sto­ria, la mate­ria del Prof. Pezzino.

Nel recu­pe­ro del­la strut­tu­ra, non cre­do che l’ap­po­si­zio­ne del­le luci tri­co­lo­ri pos­sa esse­re inte­so come una cele­bra­zio­ne filo-fasci­sta, ma piut­to­sto come una cele­bra­zio­ne del sen­ti­men­to di ita­lia­ni­tà che ci dovreb­be acco­mu­na­re tutti.
Con­ti­nua­re ad asso­cia­re il tri­co­lo­re al fasci­smo, secon­do me, non aiu­ta que­sto Pae­se ad iden­ti­fi­ca­re nel­la nostra ban­die­ra un trat­to d’u­nio­ne e stru­men­ta­liz­za un sim­bo­lo nato per esse­re uni­ta­rio, ceden­do­lo pre­te­stuo­sa­men­te e incau­ta­men­te ad una par­te politica.

Non par­lia­mo di un mau­so­leo, di un monu­men­to cele­bra­ti­vo, par­lia­mo del­l’in­gres­so di un aero­por­to che sem­pli­ce­men­te è deco­ra­to con i sim­bo­li del perio­do in cui è sta­to costruito.

Io per pri­ma non con­di­vi­do quei sim­bo­li poli­ti­ca­men­te, ma han­no una col­lo­ca­zio­ne nel­la memo­ria sto­ri­ca del Pae­se ed in que­sto caso nel­la memo­ria sto­ri­ca ed urba­ni­sti­ca di Pantelleria.

Se doves­si­mo segui­re la logi­ca di Pez­zi­no si dovreb­be rade­re al suo­lo qua­si tut­ti gli agglo­me­ra­ti urba­ni del­la Pro­vin­cia di Lati­na e il capo­luo­go stes­so, ma anche Car­bo­nia in Sar­de­gna e tan­te altre cit­tà e pae­si nel resto d’Italia.

A par­te la digni­tà e l’im­por­tan­za del­l’o­pe­ra archi­tet­to­ni­ca e urba­ni­sti­ca del Ven­ten­nio, pari a qual­sia­si altra, a cosa servirebbe?
Non sareb­be un’al­tra for­ma di negazionismo?

Non si ricor­da­no i cri­mi­ni di un Ven­ten­nio e di una dit­ta­tu­ra can­cel­lan­do­ne le vesti­gia. Anzi, così si ali­men­ta­no quan­ti quel­le vesti­gia ten­do­no ad esal­tar­le e a tro­va­re loro fal­si meri­ti e azioni.

Di un’e­po­ca, bel­la o brut­ta che sia, non è mai tut­to da buttare.
E – non cito a caso – fare di tut­ta l’er­ba un fascio signi­fi­ca, a parer mio, solo aiu­ta­re misti­fi­ca­zio­ni ed ali­men­ta­re vittimismi.

La testi­mo­nian­za di un perio­do sto­ri­co, tra l’al­tro vis­su­to da que­st’i­so­la in manie­ra ano­ma­la rispet­to alla Sici­lia e al resto del­l’I­ta­lia, non può esse­re con­si­de­ra­ta un’of­fe­sa alla demo­cra­zia, pro­prio per­ché non è una cele­bra­zio­ne, ma una testimonianza.

Anch’io invi­to il Prof. Pez­zi­no a visi­ta­re l’i­so­la per appro­fon­di­re anche il modo in cui è sta­to vis­su­to qui il perio­do fasci­sta e lo fac­cio da anti­fa­sci­sta convinta.

A pre­scin­de­re dal­le con­vin­zio­ni poli­ti­che, la con­te­stua­liz­za­zio­ne sto­ri­ca la riten­go impre­scin­di­bi­le per poter com­pren­de­re un ter­ri­to­rio e per por­tar­gli il dovu­to rispetto.

Ciò non signi­fi­ca cede­re a misti­fi­ca­zio­ni o peg­gio a esal­ta­zio­ni che di sto­ri­co non han­no niente.
Signi­fi­ca com­pren­de­re come un ter­ri­to­rio, sicu­ra­men­te pecu­lia­re rispet­to sia all’I­so­la Madre che al resto del Pae­se, ha vis­su­to un perio­do impor­tan­te e qual è l’ef­fet­ti­vo ricor­do che ha di esso.
Ricor­do che dal di fuo­ri può esse­re opi­na­bi­le, con­cor­do, ma che ha una ragion d’es­se­re cala­to in un con­te­sto come que­sto e come tale va rispettato.

Per que­sto aspet­tia­mo il Prof. Pez­zi­no qui a Pan­tel­le­ria, per veni­re a cono­sce­re l’i­so­la e la sua Sto­ria attra­ver­so la voce dei pan­te­schi e sono sicu­ra che capi­rà che a vol­te dei sim­bo­li van­no al di là del loro signi­fi­ca­to ori­gi­na­rio, diven­ta­no memo­ria con­di­vi­sa, diven­ta­no patri­mo­nio comu­ne e come tali van­no preservati.

Fran­ce­sca Marrucci
Asses­so­re alla Cul­tu­ra del Comu­ne di Pantelleria

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