di Flavio Silvia
A seguito dell’ultima ordinanza del Comune di Pantelleria nel quale si posticipa l’inizio delle scuole di ogni ordine e grado, abbiamo intervistato l’Assessore alla Pubblica Istruzione e Edilizia Scolastica Angelo Parisi.
In che modo inizierà la scuola, quali sono le modalità di entrata e uscita dagli edifici scolastici?
Come richiesto dal Ministero della Pubblica Istruzione, dal mese di luglio abbiamo tenuto diversi incontri con i Dirigenti scolastici e i funzionari comunali al fine di definire le modalità operative con cui avviare l’anno scolastico e rispettare le prescrizioni contenute nelle Linee Guida diramate dal Governo.
La prima esigenza espressa dai Dirigenti scolastici è stata quella di tenere le lezioni in presenza ed evitare la didattica a distanza, sia perché non tutti gli studenti hanno accesso alla rete, sia perché dopo oltre sei mesi di stop si rende necessario ricominciare con i contatti sociali, seppur nel rispetto delle prescrizioni anti Covid. Dal 1 settembre, i nostri due Istituti scolastici hanno due nuovi Dirigenti che si sono messi al lavoro, anche prima del loro insediamento, per far sì che le attività possano tenersi in sicurezza.
A tal fine, come suggerito dal Ministero, l’inizio dell’anno scolastico avverrà in modo scaglionato e progressivo con gli studenti suddivisi in due gruppi che nelle prime due settimane avranno accesso in orari differenti e per un tempo limitato al fine di abituarli alle nuove direttive.
Come si agirà in caso di persona potenzialmente infetta? I nostri edifici sono in grado di poter rispettare tutte le norme a tutela della di un possibile contagio durante l’orario scolastico? Se sì, come?
Innanzitutto c’è da premettere che sarà importante la collaborazione dei genitori degli alunni che giornalmente dovrebbero misurare la temperatura ai figli ed evitare di farli uscire da casa nel caso in cui la temperatura superasse il valore di 37,5° o presentassero dei sintomi compatibili con il Covid, informando in questo caso le autorità scolastiche e il pediatra o il medico di famiglia per le valutazioni del caso.
Le Linee guida nazionali, inoltre, prevedono che ogni istituto debba essere dotato di uno spazio dove poter ospitare temporaneamente gli studenti potenzialmente affetti da Covid-19 fino all’arrivo dei genitori o dei tutori legali, oltre che di uno o più referenti scolastici per Covid-19, appositamente formati.
Nel caso in cui un alunno dovesse presentare un aumento della temperatura corporea o sintomi compatibili con quelli del Covid-19, il referente avviserà i genitori o i tutori legali e lo ospiterà nella stanza dedicata dove gli sarà misurata la temperatura e resterà, dietro la vigilanza del personale scolastico, fino a quando non arriverà il genitore o il tutore che lo porterà a casa. Dopo l’allontanamento dell’alunno potenzialmente positivo, la stanza dedicata dovrà essere aerata e sanificata. I genitori, quindi, dovranno contattare il pediatra o il medico di famiglia per la valutazione clinica e l’attivazione dell’eventuale indagine epidemiologica.
Nel caso in cui venisse appurato che lo studente è affetto da Covid-19, si dovranno verificare i contatti avuti dallo stesso e dai suoi familiari per accertare se ci sono altri casi di Covid. I locali scolastici dove hanno stazionato gli alunni dovranno essere sanificati e il rientro nella comunità scolastica potrà avvenire solo dopo la guarigione clinica con la totale assenza di sintomi.
Come si è arrivati a prendere la decisione di posticipare l’inizio della scuola?
Nell’ultima riunione tenutasi con i Dirigenti scolastici, si è appurata la necessità di iniziare l’anno scolastico dopo le consultazioni referendarie, così come consentito dal Governo Regionale.
Questo sia perché risulterebbe difficoltoso dover sospendere le lezioni dopo pochi giorni e riprenderle dopo le elezioni, con conseguente doppia pulizia e sanificazione, sia perché si rende necessario avere qualche giorno in più per mettere a punto i locali scolastici con le manutenzioni e l’apposizione dei cartelli, della segnaletica e degli arredi.
Quindi si è concordato con i Dirigenti scolastici di avviare l’anno scolastico il 24 settembre e a tal fine sarà emanata un’apposita Ordinanza sindacale, come fatto in altri Comuni.
Come pensa che andrà l’anno scolastico in virtù di ciò che ha subito tutto il sistema scuola durante l’emergenza?
Il rischio zero naturalmente non esiste. Quindi se tutti, non solo gli operatori scolastici e gli studenti, rispetteremo le poche regole che ci vengono raccomandate, ritengo che si possa scongiurare un altro periodo di lockdown. Le regole, tra l’altro, sono le solite: lavarsi spesso le mani, indossare la mascherina, mantenere il distanziamento sociale evitando gli assembramenti. Tutto dipende da noi. Rispetto ad un anno fa, oggi siamo più informati e sappiamo come dobbiamo comportarci.
Non lo dobbiamo fare solo per noi, ma soprattutto per le persone più fragili e deboli che avrebbero conseguenze gravi da un possibile contagio. Fino ad oggi i panteschi hanno dimostrato grande maturità e senso civico.
Dico loro di non abbassare la guardia e di non sentirsi mai al sicuro, perché il virus è invisibile e potrebbe arrivare in qualunque modo e in qualunque momento. Facciamo tesoro delle esperienze vissute in altre realtà dove la troppa sicurezza ha poi provocato seri problemi, vanificando i sacrifici fatti durante il periodo di lockdown.
Di seguito l’Ordinanza del Sindaco di Comune di Pantelleria sulla sospensione delle attività didattiche.
Sono il corrispondente di Punto a Capo per la Regione Sicilia, in particolare, per l‘isola di Pantelleria. Affronto le maggiori tematiche riguardanti il mio territorio, portando le notizie siciliane anche fuori dall’isola.
Cerco di trasmettere tramite i miei articoli la mia passione per la scrittura che sempre mi ha distinto e che oggi è arrivata anche a diventare metodo per la diffusione di notizie. Sono molto legato al mio territorio, questo è quello che mi porta a scrivere; oltre anche, sicuramente, alla passione che provo nei confronti delle tematiche che tratto.
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