Nel nuovo romanzo per ragazzi di Marzio Bartoloni, ‘Federico’, il giornalista narra le avventure del giovane Federico II e c’è anche l’approdo a Pantelleria e il ‘prestito’ di una Madonna…
«Federico, così mi hanno chiamato. Era il nome di mio nonno, detto anche il Barbarossa, vincitore di mille battaglie e morto quattro anni prima della mia nascita, mentre guadava il piccolo fiume Saleph per raggiungere la Terra Santa».
Il libro di Marzio Bartoloni, romano, giornalista del Sole 24 ore, è un racconto narrato in prima persona dal re di Sicilia Federico II di Svevia, adolescente ribelle palermitano.
Un romanzo d’avventura tra fiction e verità storica. Fra i vicoli della Palermo medievale Federico vagabonda libero. E solo un ragazzo ed è il legittimo re di Sicilia. Ma in molti, approfittando della sua giovane età, vorrebbero impadronirsi della corona e tramano per mettere fine alla lunga e pacifica convivenza tra la popolazione araba e quella cristiana. Inseguito da pericolosi sicari, Federico fugge dalla città aiutato dagli amici Fatima, Mounsif e dal giovane cavaliere Ermanno, per mettersi sulle tracce di un misterioso tesoro custodito nell’Isola del Vento, il solo che potrà garantire la pace e la vittoria su tutti i suoi nemici.
Raccontato in prima persona da Federico ragazzo, il libro di Marzio Bartoloni, Federico, L’avventura di un re (San Paolo edizioni), immagina una rocambolesca fuga del protagonista verso Pantelleria e Siracusa dopo essere stato braccato dai suoi nemici a Palermo.
L’infanzia del futuro imperatore fu effettivamente molto travagliata: perse il padre (Enrico Hohenstufen) a tre anni e la madre (Costanza D’Altavilla) a quattro. Lei fece in tempo a vederlo incoronato re di Sicilia. Bartoloni focalizza la sua attenzione sul Federico dodicenne che scorrazza felice con il suo amico arabo Mounif, e prende come un gioco le oscure trame del Conte Guglielmo che manda gli assassini prima a cercarlo e poi ad eliminarlo. Fuggendo dai loro inseguitori, Federico e i suoi sodali (a Mounif si aggiungono sua cugina Fatina e il cavaliere Ermanno) si infilano dentro antichi acquedotti, costruiscono dighe, finiscono a Pantelleria dove prendono in prestito un’antichissima madonna e infine riescono, anche con l’aiuto del papa Innocenzo III a festeggiare il ritorno a casa. Un ritratto ravvicinato di un grande personaggio storico, colto nel momento della sua spericolata giovinezza.
Età di lettura: da 10 anni.
Ho iniziato a 16 anni a scrivere sui giornali locali, per poi crearne uno, Punto a Capo, passando poi ai quotidiani e infine all’online.
Oggi, oltre a dirigere Punto a Capo Online e Punto a Capo Sport, collaboro con altri quotidiani online e dirigo l’Ufficio Stampa di Punto a Capo.
Inoltre, sono traduttrice, insegnante e Presidente della Onlus che pubblica il giornale. Faccio tante cose, probabilmente troppe, adoro scrivere, leggere e viaggiare e ho bisogno sempre di nuovi stimoli, di iniziare nuove avventure e creare nuovi progetti.