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Pesca illegale: la Guardia Costiera di Pantelleria intercetta e sanziona un peschereccio tunisino

Pesca illegale: la Guardia Costiera di Pantelleria intercetta e sanziona un peschereccio tunisino intento a pescare nelle acque territoriali italiane
 

Nel­la mat­ti­na­ta di ieri, 11 novem­bre, un asset­to aereo dislo­ca­to sull’isola di Pan­tel­le­ria, in vir­tù di un accor­do di col­la­bo­ra­zio­ne tra EMSA (Euro­pean Mari­ti­me Safe­ty Agen­cy) e Guar­dia Costie­ra, nel cor­so di un’attività di pat­tu­glia­men­to, ha indi­vi­dua­to un moto­pe­sca tuni­si­no in pre­sun­ta atti­vi­tà di pesca all’interno del­le acque ter­ri­to­ria­li ita­lia­ne e ha suc­ces­si­va­men­te infor­ma­to di tale pre­sen­za la Guar­dia Costiera.
A segui­to del­la segna­la­zio­ne, è sta­to dispo­sto l’immediato impie­go di una moto­ve­det­ta del­la Guar­dia Costie­ra di Pan­tel­le­ria che, con per­so­na­le ispet­to­re pesca a bor­do, ha inter­cet­ta­to il moto­pe­sca tuni­si­no, anco­ra inten­to a depo­si­ta­re in mare gli attrez­zi da pesca – nel­lo spe­ci­fi­co, palan­ga­ri – com­pien­do atti­vi­tà di pesca ille­ga­le all’interno del­le acque ter­ri­to­ria­li ita­lia­ne, a cir­ca 11 miglia dal­la costa pantesca.


La moto­ve­det­ta Guar­dia Costie­ra CP 302, coa­diu­va­ta dal mez­zo nava­le G216 del­la Sezio­ne Ope­ra­ti­va Guar­dia di Finan­za di Lica­ta, ha scor­ta­to il moto­pe­sca del­la mari­ne­ria di Keli­bia pres­so il por­to di Pan­tel­le­ria per i suc­ces­si­vi accer­ta­men­ti che han­no deter­mi­na­to l’elevazione di nr. 2 san­zio­ni ammi­ni­stra­ti­ve per un ammon­ta­re di cir­ca 36.000€ ed il seque­stro dell’attrezzatura da pesca costi­tui­ta da due palan­ga­ri con cir­ca 500 ami cadau­no e oltre 160 esem­pla­ri di pesce spa­da sot­to­mi­su­ra, pari a 420 kg.
Le veri­fi­che, pro­trat­ta­si fino a tar­da not­te, han­no inol­tre por­ta­to al defe­ri­men­to all’Autorità Giu­di­zia­ria del coman­dan­te del moto­pe­sca ai sen­si dell’art.7 com­ma 1, let­te­ra d) del D.Lgs. 04/2012, che puni­sce lo svol­gi­men­to di atti­vi­tà di pesca all’interno del­le acque ter­ri­to­ria­li di altro Stato.
L’attività posta in esse­re, rive­ste un ruo­lo di pri­ma­ria e fon­da­men­ta­le impor­tan­za per il Cor­po del­le Capi­ta­ne­rie di Por­to – Guar­dia Costie­ra nell’ottica del­la tute­la degli inte­res­si marit­ti­mi nazio­na­li al fine garan­ti­re lo sfrut­ta­men­to soste­ni­bi­le del­le risor­se itti­che dei nostri mari. Dopo l’individuazione, di cir­ca due set­ti­ma­ne fa, di un moto­pe­sca mal­te­se inten­to a pesca­re nel­le acque ter­ri­to­ria­li ita­lia­ne, la Guar­dia Costie­ra pro­se­gue in un’attenta atti­vi­tà di moni­to­rag­gio del­le acque ter­ri­to­ria­li al fine di sco­rag­gia­re com­por­ta­men­ti in vio­la­zio­ne del­le nor­me vigen­ti in mate­ria di pesca marit­ti­ma, assi­cu­ran­do la tute­la del­la risor­sa ittica.

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