Un invito al turista e un’emozione dedicata ai panteschi: questo è il viaggio verso Pantelleria…
Panteschi in Tunisia: i Brignone di Bou Argoub ricordati da Webdo
19/11/2020I Brignone di Bou Argoub. Il sito tunisino Webdo ricorda una famiglia dei tanti panteschi emigrati in Tunisia nell’800
In un brevissimo articolo pubblicato stamattina sul sito tunisino Webdo, a cura di Hatem Bourial, si riporta alla memoria, anche con foto d’epoca, la presenza delle tante famiglie pantesche in terra tunisina, in particolare citando quella dei Brignone.
Il legame tra Pantelleria e la Tunisia, che quasi ogni sera appare all’orizzonte con il profilo della costa di Capo Kélibia, è duraturo e rimarcato nei secoli, ma in passato era ancora più forte e tante famiglie, oltre ad alimentare i commerci con il Paese africano, si trasferirono definitivamente.
Questa è la storia di una di quelle famiglie, emigrate nell’800 e rimasta in terra tunisina.
TRADUZIONE DEL TESTO DELL’ARTICOLO IN FRANCESE
Questa foto di famiglia ci riporta indietro al tempo in cui le famiglie di origine italiana erano numerose a Cap Bon.
Essenzialmente agricoltori, questi italiani gestivano piccoli appezzamenti familiari a Grombalia, Belli o Bou Argoub.
Quelli provenienti da Pantelleria, come i Brignone, hanno lasciato dietro di loro gli album fotografici e anche le tombe dove riposano oggi.
Come Giovanni e Nicolina, nati a Pantelleria alla metà dell’Ottocento e morti a Bouargoub, che allora si scriveva Bou-Arkoub.
TESTO ORIGINALE
Cette photo de famille nous renvoie à une époque où les familles d’origine italienne étaient nombreuses dans le Cap Bon.
Essentiellement agriculteurs, ces Italiens exploitaient de petites parcelles familiale à Grombalia, Belli ou Bou Argoub.
Venus de Pantelleria comme les Brignone, ils ont laissé dans leur sillage, des albums photo et aussi les caveaux où ils reposent aujourd’hui.
A l’image de Giovanni et Nicolina, nés à Pantelleria au milieu du dix-neuvième siècle et morts à Bouargoub alors orthographié Bou-Arkoub.
FOTO
Ho iniziato a 16 anni a scrivere sui giornali locali, per poi crearne uno, Punto a Capo, passando poi ai quotidiani e infine all’online.
Oggi, oltre a dirigere Punto a Capo Online e Punto a Capo Sport, collaboro con altri quotidiani online e dirigo l’Ufficio Stampa di Punto a Capo.
Inoltre, sono traduttrice, insegnante e Presidente della Onlus che pubblica il giornale. Faccio tante cose, probabilmente troppe, adoro scrivere, leggere e viaggiare e ho bisogno sempre di nuovi stimoli, di iniziare nuove avventure e creare nuovi progetti.