AL VIA IL Pantelleria Youth Forum (pyf), COSTA E LETTA LANCIANO IL PROGETTO
Ecosostenibilità, ricerca e giovani alla base delle buone prassi per un futuro condiviso
Al via questa mattina il Pantelleria Youth Forum, il percorso triennale per un futuro sostenibile rivolto ai giovani. Il progetto nasce dalla sinergia tra Parco Nazionale Isola di Pantelleria, SVIMEZ – Associazione per lo sviluppo dell’industria nel Mezzogiorno, e Scuola di Politiche. In occasione dell’evento di lancio del progetto, Salvatore Gabriele, presidente dell’Ente Parco, Luca Bianchi, direttore di Svimez e Marco Meloni, coordinatore del Forum, hanno presentato obiettivi e progetti per un futuro di sviluppo sostenibile da pensare e pianificare insieme alle giovani generazioni. A concludere il Forum sono intervenuti il ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Sergio Costa; Enrico Letta, presidente della Scuola di Politiche; Donatella Bianchi, presidente WWF e del Parco delle Cinque Terre.
IL CUORE DEL PROGETTO – “Pantelleria Youth Forum è un punto di incontro concreto, la cui prima edizione ci auguriamo possa tenersi “in presenza” nel settembre del 2021, con centinaia di giovani ed esponenti della ricerca, dell’impresa, del sistema dei parchi e delle associazioni ambientaliste; ma è, anche, un processo che unisce la ricerca, la formazione di classi dirigenti e la partecipazione nella progettazione degli interventi di policy sui temi delle Zone Economiche Ambientali, del Capitale naturale, della green economy, dell’agricoltura e della transizione ecologica ed energetica” – ha dichiarato Marco Meloni, direttore della Sdp e coordinatore del Forum.
L’obiettivo è rendere la transizione ecologica partecipata, in particolare, dalla next generation, grazie all’attivazione delle comunità d’interesse che animeranno i forum partecipativi. Si tratta di network scolastici ed extra-scolastici, attori istituzionali e associativi, dagli enti parco nazionali ai referenti culturali e scientifici. Come ha sottolineato Luca Bianchi, infatti – “Il progetto dà la possibilità alla ricerca di confrontarsi con la comunità che vive nel territorio. Se lo strumento viene condiviso dalle comunità locali, come oggettivo miglioramento della qualità della vita, si ha il punto di partenza dello sviluppo; non solo attrazione di investimenti, quindi, ma anche di persone”.
BEST PRACTICES – “Una mattinata ricca di racconti di virtuose esperienze che ha delineato il profilo di Pantelleria come parco-laboratorio” – ha detto il presidente Gabriele. Pantelleria ha una storia di esperienze sinergiche e produttive che abbracciano diversi ambiti, che sono state presentate come best practices già avviate sull’Isola: un laboratorio di innovazione ed educazione digitale rivolta a giovanissimi di primarie e secondarie, grazie al lavoro di Fab Lab Western Sicily guidato da Martina Ferracane; un luogo di attività strategiche nel campo delle bioplastiche, come della conservazione e tutela della biodiversità, grazie all’intesa con Novamont; un campo di sperimentazione per il gruppo di ricerca Morenergy guidato da Giuliana Mattiazzo, grazie all’elevata disponibilità di energia del moto ondoso. A delineare il contesto è stato il prof. Giuseppe Barbera, che ha parlato di un territorio capace di fare sostenibilità già da secoli. “La biodiversità di Pantelleria è la sintesi di un adeguamento naturale alle condizioni limitative dettate dalla posizione geografica, dalla carenza di risorse naturali e di contatti, dalle difficoltà climatiche. Ma la comunità è stata capace di creare una cornice territoriale sorretta da un sistema produttivo agrario perfettamente sostenibile tipico della sobrietà dell’isola e la vite ad alberello, patrimonio Unesco, ne è l’esempio per eccellenza”.
A concludere la mattinata, la presidente del WWF Donatella Bianchi che ha ricordato l’importanza “dell’istituzione dell’area marina protetta di Pantelleria. In Sicilia ce ne sono ben sette ma l’Isola è una lacuna che deve essere colmata rapidamente”. Sulla gestione delle aree, Bianchi ha poi ricordato che “non sempre l’efficacia gestionale è stata raggiunta”. Permane un gap, anche da quanto emerge dalla Cop21 di Napoli sul Mediterraneo: “i numeri sono preoccupanti. Abbiamo un 2,48% delle aree marine protette che hanno già piani di gestione, ma soltanto l’1,27% di queste riesce a implementare davvero i propri piani”.
CONCLUSIONI DEL MINISTRO COSTA E DI ENRICO LETTA – Con il suo intervento, il ministro Sergio Costa ha dettato le parole chiave per il futuro: gestione e visione, due ambiti che “non devono camminare su binari diversi. Nella legge di stabilità è previsto un fondo per Parchi e aree marine che prima non c’era. Si finanziavano caso per caso. Si riparte dall’ecosostenibilità, nella legge di stabilità abbiamo dato nuovi paradigmi: compostaggio di prossimità, tariffa puntuale, vuoto a rendere in prossimità dei parchi nazionali. Chi vive lì ha un senso di responsabilità fondamentale e anche una grande opportunità: green e ambiente possono parlare la stessa lingua a partire dai parchi nazionali e dalle aree marine protette”.
Quanto ai Parchi, ha aggiunto Enrico Letta – “Mi piace la parola ‘protetti’. Dobbiamo però aggiungere l’aggettivo ‘proattivi’ perché queste aree non vanno solo conservate, ma valorizzate come strumento per stimolare e indirizzare, con creatività, il cambiamento. La trasformazione nella consapevolezza pubblica sulle grandi sfide green – continua Letta – è figlia anzitutto di un cambiamento delle dinamiche di interazione, avvenuto grazie alla rivoluzione digitale. Negli ultimi 24 mesi il tema della lotta ai cambiamenti climatici si è trasformato, prima della pandemia, nella questione numero 1, senza però che le classi dirigenti fossero minimamente preparate. Il punto è che la vita vera oggi va più veloce della politica, è avanti, le istituzioni fanno fatica a starle dietro. Il Ministro Costa riesce a stare al passo dei cambiamenti veri. E stavolta anche la Commissione europea ha saputo cogliere la grande scelta strategica per la ripartenza del dopo Covid: il green come prima opportunità per la ricostruzione. Chiudiamo il 2020 con segnali di speranza”.
È necessario, ha concluso Costa – “ragionare sul futuro e in particolare sui i tre assets: climate change, biodiversità, desertificazione. Siamo il paese che nel 2021 ospiterà il G20 e presiederò il G20 ambiente, clima ed energia: è in questi luoghi che si disegna il futuro. Il tempo nuovo che ci aspetta è arrivato. È il momento di sbrigarsi.”
“Pantelleria laboratorio di sviluppo sostenibile: paesaggio Mediterraneo, biodiversità e buone prassi”
Abstract interventi
Giuseppe Barbera – Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Forestali Università di Palermo
Terrazzamenti e un fitto tessuto di muretti a secco, tecniche particolari (forme di allevamento della vite e dell’olivo, i giardini di agrumi, aridocoltura) hanno reso unico il paesaggio di Pantelleria. L’uomo si è misurato con la scarsità delle risorse e con le distanze geografiche, creando un’agricoltura e un’architettura rurale senza pari nel Mediterraneo. Un paesaggio che è costato molto lavoro, nato dall’amore per la terra e dalla solidarietà tra la natura e gli uomini e che è sopravvissuto alla complessità della storia. Per queste ragioni alla luce della necessità di individuare sistemi e tecniche innovative che concorrano al superamento delle emergenze ambientali generali e di affermare sistemi produttivi sostenibili, basati sulla tradizione ma innovativi in termini di processi e prodotti, il sistema agricolo di Pantelleria e il suo paesaggio possono rappresentare un modello per il rinnovamento dell’agricoltura mediterranea e la base per attività di ricerca e di formazione adeguate alle richieste della politica agricola e ambientale europea.
Andrea Di Stefano, responsabile progetti speciali Novamont
Novamont è una società italiana leader nel mondo nei biochemicals e bioplastiche. Grazie a 750 mln di € di investimenti in ricerca e impianti industriali, totalmente autofinanziati, oggi l’azienda ha realizzato quattro impianti con tecnologie proprietarie in siti industriali dismessi o in via di dismissione. La strategia di integrazione con le risorse rinnovabili di origine agricola ha permesso di avviare sperimentazioni sullo sviluppo di filiere non food con altissimi potenziali per aree marginali e non produttive. Nello stesso tempo i prodotti derivanti dalle bioraffinerie integrate rappresentano innovazioni fondamentali per il sistema agroalimentare italiano di qualità.
Novamont, che è una benefit corporation e certificata B‑Corp, sviluppa progetti con gli stakeholders territoriali nell’ambito dei quali ha preso forma la collaborazione con il Parco Nazionale di Pantelleria e l’Università di Palermo.
Le attività di sperimentazione in corso riteniamo che siano fondamentali nei settori strategici peculiari dell’Ecosistema Pantelleria come la conservazione e tutela della biodiversità, del paesaggio agrario, della qualità del suolo e dei valori del paesaggio culturale. Questo attraverso la promozione di azioni di integrazione tra uomo, ambiente e natura, attivando percorsi di educazione, formazione e ricerca scientifica, finalizzate alla trasformazione green dell’agricoltura pantesca.
D’intesa con Parco, Università e aziende agricole stiamo sperimentando formulati a base di acido pelargonico (derivato da olii vegetali) come erbicida, film per la copertura delle serre in bioplastica, pacciamatura agricola biodegradabile per innesto nuovi impianti vitinicoli e colture orticole.
Martina Ferracane – presidente Fab Lab Western Sicily
Il progetto Teens4Kids è uno dei progetti promossi dal FabLab Western Sicily. Il progetto si basa sull’insegnamento orizzontale da parte degli studenti delle superiori agli studenti delle primarie sul tema dell’educazione digitale creativa. Nell’anno accademico 2019/2020, questo progetto ha formato 30 studenti delle scuole superiori di Pantelleria che a loro volta hanno formato 60 studenti delle scuole primarie. L’anno prima il progetto aveva coinvolto 100 studenti delle superiori e 700 studenti delle primarie a Marsala, e quest’anno include 50 studenti delle superiori e 100 studenti delle primarie a Trapani. Gli studenti delle superiori sono stati formati da un gruppo di volontari specializzati in temi di educazione digitale creativa che seguono le best practices individuate dai più moderni studi di pedagogia, condotti tra le altre università dall’MIT e Stanford, relativi all’approccio maker a scuola. In particolare, gli studenti sono stati formati all’interno di un progetto di alternanza scuola- lavoro sia con competenze tecniche (coding, stampa 2D e 3D, modellazione 3D, taglio laser, robotica) che trasversali (pedagogia creativa, project management, imprenditorialità, lavoro in gruppo). Trasmettendo a loro volta le competenze tecniche acquisite agli studenti della scuola primaria, gli studenti delle scuole superiori imparano a vedere il digitale come strumento formativo durante le loro attività di insegnanti. Il progetto ha stimolato l’interesse di bambini e ragazzi in materie STEM (con diversi studenti delle superiori che hanno deciso di intraprendere percorsi universitari in questo ambito grazie al progetto) e nell’imprenditoria digitale (con nuove startup digitali create da studenti delle superiori). Questo progetto usa un approccio costruttivista, ovvero dell’imparare facendo, e fa leva sui teenager per raggiungere gli studenti delle primarie. Con il progetto, miriamo ad offrire una risposta immediatamente replicabile per rispondere alla grave carenza degli studenti italiani in termini di competenze digitali. Come fine ultimo, la nostra missione è quella di offrire una visione della tecnologia digitale come strumento creativo per rispondere ai problemi locali e creare soluzioni imprenditoriali innovative. Miriamo a creare protagonisti consapevoli della rivoluzione digitale piuttosto che consumatori passivi.
Giuliana Mattiazzo – vice rettore al trasferimento tecnologico del Politecnico di Torino
“Pantelleria verso la transizione blu: un laboratorio a cielo aperto”
Le attività illustrate si collocano all’interno del processo di decarbonizzazione e della transizione energetica dell’isola.
Già dal 2010 il Politecnico di Torino sceglie Pantelleria per la sua attività sperimentale nel campo delle energie rinnovabili con particolare riferimento all’energia dalle onde del mare. Quando, dopo anni di studi e sperimentazione in vasca, il gruppo di ricerca del Morenergy lab dovette scegliere una località per l’installazione della tecnologia in mare, l’isola di Pantelleria venne subito identificata come luogo ideale: Pantelleria può infatti contare su una elevata disponibilità di energia del moto ondoso, con una media annuale di 7kW/m di fronte d’onda. La prima fase della sperimentazione a Pantelleria consistette nell’acquisizione di dati reali per verificare le caratteristiche delle onde: a partire dal 2010 venne installato un ondametro a 800 m dal porto situato a nord ovest dell’isola, area largamente esposta al vento di maestrale e, quindi, alle onde.
Le informazioni ottenute dalla campagna di raccolta dati sono state utilizzate per dimensionare il prototipo dell’ISWEC in scala 1:1, che è stato installato al largo di Pantelleria a partire dall’agosto del 2015. Le prime fasi della sperimentazione sono risultate molto incoraggianti, in quanto il dispositivo ha incontrato condizioni di mare estreme, provandone l’affidabilità e la sicurezza dei componenti. Anche le basi teoriche sulle quali è stato effettuato il dimensionamento del dispositivo sono state confermate, affermando la qualità del lavoro svolto fino ad allora e creando numerose ulteriori possibilità di sviluppo. Si è quindi aperta una nuova stagione per l’ISWEC: gli studi degli ultimi anni permetteranno di apporre diversi salti tecnologici alla macchina, al fine di aumentarne la producibilità e diminuirne i costi.
“Pantelleria Youth Forum laboratorio dei Parchi”. Il presidente Salvatore Gabriele illustra il progetto, in collaborazione con Svimez e Scuola di Politiche.
Gli obiettivi prefissati riguardano l’investimento sul capitale umano con le nostre risorse sul territorio e nei territori che partono da Pantelleria e coinvolgono tutti Parchi. Fondamentale è la riconoscenza al il Ministero che ha accettato la nostra proposta che, SVIMEZ e Scuola di Politiche
si articolerà in un biennio. Porteremo avanti gli esempi di buone pratiche già avviate con i nostri Partener e faremo dei giovani i veri protagonisti di questo sospirato e aspettato cambiamento.
Il Covid ci chiama a riflettere sulla condizione del nostro futuro, un monito, un campanello di allarme per il pianeta, la sfida epocale che abbiamo dinnanzi … per questo l’Ambiente e la Sua Sostenibilità sono al centro della nostra azione.
Il nostro impegno mette al centro l’agricoltura e le rinnovate sfide della biodiversità; le nostre produzioni; il cibo; il benessere del nostro corpo. Uno dei traguardi prefissati sarà un Turismo Sostenibile a misura dei nostri territori, alla scoperta delle tradizioni e della cultura, dello sport e del benessere, a partire da una strategia di marketig sostenibile. Un target verso un turismo lento e del benessere, utilizzando i canali della multimedialità e del digitale come elementi di attrazione globale ma finalizzato a promuovere i territori e le sue eccellenze “pensare globalmente ma agire localmente sulla forza dei territori”.
Il progetto guarda alle Energie Rinnovabili per pensare a delle tappe intermedie del 2030 – 2050 e ad un piano a medio e lungo termine. Implementare l’uso delle tecnologie in Digitale sarà la nuova sfida, dopo che il COVID ci ha imposto nuovi ritmi. L’elemento di collegamento delle azioni saranno i valori della biodiversità, quali vere e proprie linee guida per le nuove generazioni che saranno i protagonisti principali di questa sfida.
Pantelleria Youth Forum vede le scuole quale elemento essenziale di un progetto di educazione ambientale e di sviluppo, per costruire una rete di giovani studenti nelle aree dei parchi, per scambiare buone pratiche, costituire eccellenze partendo dai bisogni, ma soprattutto guardandole come opportunità.
Tutte le attività possono contare su importanti strumenti legislativi e finanziari messi a disposizione dal Governo a partire dalle ZEA; Parchi per il Clima che punta alla costruzione di un modello di sviluppo di sostenibilità; la rete dei Parchi, delle buone pratiche, con una forte intesa con le istituzioni a tutti i livelli, che fissa obiettivi e finalizzazioni concrete.
Dobbiamo passare dalle rivendicazioni alle proposte attraverso un ponte ideale di coesione e di sviluppo. Accettiamo la sfida diventiamo protagonisti.
Salvatore Gabriele
Presidente Ente Parco Nazionale Isola di Pantelleria
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