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Il Parco di Pantelleria presenta le attività del biennio e risponde alle polemiche sul Monte Gibele

Il Parco presenta due anni di attività: efficientamento energetico e decarbonizzazione dell’isola tra i punti chiave, ma non manca una nota sulla polemica dei lavori al Monte Gibele

Vener­dì si è tenu­ta una Con­fe­ren­za Stam­pa dal Diret­to­re del Par­co, Anto­nio Par­ri­nel­lo, per illu­stra­re le atti­vi­tà del­l’En­te nel­l’ul­ti­mo bien­nio, det­ta­glia­te nel­la rela­zio­ne che tro­va­te qui di segui­to in pdf.

Il Diret­to­re ha appro­fit­ta­to per sot­to­li­nea­re l’im­por­tan­za di alcu­ni Pro­get­ti già finan­zia­ti, qua­li ad esem­pio PARCHI PER IL CLIMA 2020, e di alcu­ne azio­ni mira­te sul­l’ef­fi­cien­ta­men­to ener­ge­ti­co sia del­l’at­tua­le sede che di quel­la futu­ra a Sibà, che ospi­te­rà anche la sede dei Cara­bi­nie­ri Ver­di e una Fore­ste­ria per dare allog­gio a quan­ti tra stu­dio­si e ospi­ti che ver­ran­no a lavo­ra­re sull’isola.

Anche l’acqui­sto di mez­zi elet­tri­ci ha un ruo­lo impor­tan­te per la decar­bo­niz­za­zio­ne del­l’i­so­la: in arri­vo 100 bici­clet­te, 20 scoo­ter e 4 pul­mi­ni elettrici.

Sul­la que­stio­ne ‘coni­gli sel­va­ti­ci’, già ogget­to di discus­sio­ne in pas­sa­to tra M5S e Par­co (leg­gi QUI e QUI) abbia­mo chie­sto di nuo­vo se fos­se pos­si­bi­le l’in­se­ri­men­to di un pre­da­to­re natu­ra­le, onde pla­ca­re anche gli ani­mi ambien­ta­li­sti, il Diret­to­re del Par­co ha ricor­da­to che la leg­ge euro­pea impe­di­sce l’in­se­ri­men­to di una qual­sia­si spe­cie non autoc­to­na in un’A­rea pro­tet­ta e che la solu­zio­ne tro­va­ta di usa­re la cac­cia selet­ti­va, for­man­do i pochi cac­cia­to­ri iso­la­ni, rima­ne il meto­do miglio­re. In que­sto modo, spie­ga­va Par­ri­nel­lo, si cer­ca di coin­vol­ge­re anche quel­la par­te di iso­la­no che più ha avu­to pro­ble­mi con l’i­sti­tu­zio­ne del Par­co stes­so e si inte­gra­no nel­la gestio­ne del­la fau­na del ter­ri­to­rio. I dan­ni pro­cu­ra­ti dai coni­gli, in spe­cie alle viti appe­na pian­ta­te è enor­me e il Par­co sostie­ne dei costi non inin­fluen­ti per risar­ci­re i dan­ni arre­ca­ti dai pic­co­li animaletti.

Non pote­va man­ca­re un rife­ri­men­to a quan­to denun­cia­to da Pep­pe D’A­iet­ti su Pan­tel­le­ria Inter­net e sul suo pro­fi­lo Face­book sui lavo­ri che si stan­no ese­guen­do sul Mon­te Gibe­le. Par­ri­nel­lo ha spe­ci­fi­ca­to che non si trat­ta una rispo­sta alle sol­le­ci­ta­zio­ni dei social, ma ha spie­ga­to che i lavo­ri era­no fon­da­men­ta­li sia per garan­ti­re il pas­sag­gio dei mez­zi di soc­cor­so in caso di incen­dio, che per garan­ti­re la frui­bi­li­tà dei luo­ghi ai diver­sa­men­te abili.

Non è cer­to inten­zio­ne del Par­co rovi­na­re l’am­bien­te natu­ra­le. I lavo­ri che stia­mo facen­do cer­to non sono per chi va a fare pas­seg­gia­te o a rac­co­glie­re fun­ghi. Dob­bia­mo assi­cu­rar­ci che pos­sa­no pas­sa­re i mez­zi di soc­cor­so antin­cen­dio su una stra­da che fino ad oggi non era più tran­si­ta­bi­le nem­me­no con le jeep e in que­sto modo potrà esse­re frui­bi­le anche da chi è su una sedia a rotel­le. I lavo­ri visti così, ad occhi pro­fa­ni, pos­so­no sem­bra­re uno scem­pio, ma una vol­ta fini­ti garan­ti­ran­no anche una pro­te­zio­ne dal dis­se­sto idro­geo­lo­gi­co.”

ECCO LA RELAZIONE IN DETTAGLIO SULLE ATTIVITÁ DEL PARCO

 

 

 

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