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Lavinia Fuksas lancia la nuova collezione di gioielli ispirati da Pantelleria e le sue contrade

lavinia fuksas

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Lavinia Fuksas lancia la sua nuova collezione di gioielli ispirati a Pantelleria e alle sue contrade.

Oro, pietre preziose, forme ricercate che richiamano la natura selvaggia dell’isola.

 

(Adn­kro­nos) For­me archi­tet­to­ni­che e scul­to­ree che taglia­no e inglo­ba­no lo spa­zio, pez­zi uni­ci rea­liz­za­ti da sapien­ti arti­gia­ni, in oro, lavo­ra­ti con smal­ti, sme­ral­di, lapi­slaz­zu­li, oni­ce e mala­chi­te, dia­man­ti. Pez­zi soste­ni­bi­li, cer­ti­fi­ca­ti ‘con­flit free’ e svi­lup­pa­ti in 3 D. Lavi­nia Fuk­sas, ere­de di una del­le mag­gio­ri archi­star del mon­do, Mas­si­mi­lia­no, ha pre­sen­ta­to nel­la Fashion week roma­na la sua nuo­va col­le­zio­ne di gio­iel­li, lan­cia­ta lo scor­so 23 novembre.

 

Orec­chi­ni, brac­cia­li, anel­li con uno sti­le uni­co e incon­fon­di­bi­le, dai trat­ti puris­si­mi e levi­ga­ti, con un toc­co di clas­se e colo­re, ispi­ra­ti all’In­dia, alla nostal­gia di lon­ta­no amo­re (Jai­pur), all’i­so­la di Pan­tel­le­ria, il sole, il mare, le vacan­ze, le sue con­tra­de dai nomi eso­ti­ci e ara­beg­gian­ti (Rekha­le, Gadir, Buk­ku­ram).

Una for­ma­zio­ne mul­ti­cul­tu­ra­le e inter­na­zio­na­le per Lavi­nia Fuk­sas, scuo­le di moda e stu­di arti­sti­ci, un pas­sa­to, sep­pur gio­va­nis­si­ma, nel­la cou­tu­re d’au­to­re (Azze­di­ne Ala­ia, Rick Owens) curio­sa, intra­pren­den­te, glo­be­trot­ter per voca­zio­ne e impren­di­tri­ce, con uno sguar­do rivol­to al socia­le, si divi­de tra Roma, Mila­no, Pari­gi e New York.

La moda? È entra­ta nel­la mia vita sin da bam­bi­na - rac­con­ta all’Adn­kro­nos- Segui­vo mia madre (l’ar­chi­tet­to Doria­na Fuk­sas n.d.r.) inna­mo­ra­ta del Giap­po­ne, di Yohij Yama­mo­to e Rei Kawa­ku­bo alla gui­da del brand ‘Com­me des Gar­cons’. Accan­to a lei ho impa­ra­to il signi­fi­ca­to pro­fon­do del­la paro­la ‘costru­zio­ne’, che è anche e soprat­tut­to crea­ti­vi­tà, che io ho decli­na­to in un uni­ver­so più fem­mi­ni­le”.

Lavi­nia Fuk­sas non nascon­de che quel­la sua fami­glia così impor­tan­te, così nota, tra i nostri ‘made in Ita­ly’ di eccel­len­za, in fon­do ha gui­da­to, for­se inco­scia­men­te, le sue mol­te­pli­ci voca­zio­ni. “È bana­le dir­lo, è bana­le ammet­ter­lo – con­ti­nua nel­l’in­ter­vi­sta – ma in fon­do sia­mo il risul­ta­to dei valo­ri che la nostra fami­glia ci ha tra­smes­so”.

E ritor­na a par­la­re del­la sua nuo­va col­le­zio­ne: “Tut­ti i pez­zi sono rea­liz­za­ti in oro, un bene dure­vo­le, che resi­ste al tem­po, sono asso­lu­ta­men­te con­tro il fast-fashion. E pro­prio oggi, in un perio­do sto­ri­co dram­ma­ti­co, abbia­mo biso­gno di cer­tez­ze e sicu­rez­ze non rinun­cian­do all’a­ma­bi­li­tà e alla bel­lez­za. Valo­ri irri­nun­cia­bi­li e posi­ti­vi anche guar­dan­do al pas­sa­to. Si cer­ca il nuo­vo, ma spes­so si dimen­ti­ca che c’è una sto­ria da rispet­ta­re, un rac­con­to da non dimen­ti­ca­re”.

I suoi gio­iel­li si ispi­ra­no al cine­ma fran­ce­se del­la Nou­vel­le Vague, ai film di Anto­nio­ni e Jean-Luc Godard. “Sono imma­gi­ni, cita­zio­ni, memo­rie, a vol­te sem­pli­ci meta­fo­re – rac­con­ta anco­ra Lavi­nia Fuk­sas – Il rifles­so di una luce, uno sguar­do, il pro­fi­lo di un vol­to, il con­tor­no di un’om­bra, l’al­lu­re di un per­so­nag­gio. Dise­gno e scri­vo, pren­do appun­ti e but­to giù schiz­zi inse­guen­do un’e­le­gan­za sofi­sti­ca­ta, che è anche insi­ta nel cuo­re di ogni esse­re uma­no, per­ché a mio avvi­so la vera ele­gan­za, sta nel­la gra­zia e nel­la leg­ge­rez­za di ciò che non appa­re”.

Il sito di Lavinia Fuksas dove ammirare l’intera collezione: laviniafuksas.com/

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