Terremoto all’Assessorato siciliano alla Sanità.
Arrestati dai Carabinieri un dirigente e due collaboratori per aver falsificato i dati Covid.
Indagato anche l’Assessore Razza che si dimette.
Le reazioni della politica
di Francesca Marrucci
Mentre nelle Isole Minori, compresa Pantelleria, ci si batte per essere riconosciuti Zona Bianca o Covid Free, nella Regione Siciliana sembra essersi abbattuto un vero terremoto. Stamattina all’alba i Carabinieri dei NAS (Nucleo Anti Sofisticazioni) di Palermo insieme al Comando Provinciale di Trapani hanno arrestato un dirigente regionale e due collaboratori del Dipartimento Regionale per le Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico (D.A.S.O.E.) dell’Assessorato della Salute della Regione Siciliana. Il reato contestato è quello di falso materiale ed ideologico in concorso.
In pratica, gli arrestati sono accusati di aver alterato, in svariate occasioni, il flusso dei dati riguardante la pandemia SarsCov‑2 (modificando il numero dei positivi e dei tamponi e talvolta anche dei decessi dovuti alla pandemia) diretto all’Istituto Superiore di Sanità, alterando di fatto la base dati su cui adottare i discendenti provvedimenti per il contenimento della diffusione del virus.
Dal mese di novembre appena trascorso sono circa 40 gli episodi di falso documentati dagli investigatori dell’Arma, l’ultimo dei quali risalente al 19 Marzo 2021. Sono state effettuate perquisizioni domiciliari nei confronti di altri sette indagati alla ricerca di materiale informatico e non, utile alle indagini. Inoltre, è stata effettuata un’acquisizione informatica selettiva (in particolare, flusso e.mail e dati relativi all’indagine) presso i server dell’assessorato Regionale alla Salute e del citato Dipartimento.
Già questa notizia in sé desta scalpore, ma la comunicazione, da parte dell’Arma, che ‘in concomitanza con l’esecuzione dei chiesti provvedimenti restrittivi, è stato notificato anche un invito a comparire e contestuale avviso di garanzia, nonché sequestro dei telefoni cellulari per falsità materiale ed ideologica nei confronti dell’Assessore Regionale per la Salute, Avv. Ruggero Razza, sul conto del quale, sebbene non emerga ancora compendio investigativo grave, è emerso il parziale coinvolgimento nelle attività delittuose del DASOE’, è stato un vero fulmine a ciel sereno per la Giunta Regionale.
La falsificazione dei dati sull’epidemia, si apprende dai comunicati dell’Arma, sarebbe stata volta a non far diventare la Sicilia Zona Rossa, anche se si era in una piena emergenza sanitaria, emergenza che poi si è risolta necessariamente in una Zona Rossa quando i numeri non si sono più potuti nascondere.
Una triste beffa per i siciliani che non sono stati messi a conoscenza del reale pericolo che hanno corso, ma una beffa doppia per le Isole che hanno dovuto anche subire le privazioni dell’intera Regione pur essendo praticamente Covid-free.
Ovviamente, l’Assessore Razza ha subito presentato le sue dimissioni al Presidente Musumeci con la seguente dichiarazione: «Alla luce della indagine della Procura di Trapani che mi vede indagato, nel confermare il massimo rispetto per la magistratura, desidero ribadire che in Sicilia l’epidemia è sempre stata monitorata con cura, come evidenzia ogni elemento oggettivo, a partire dalla occupazione ospedaliera e dalla tempestività di decisioni che, nella nostra Regione, sono sempre state anticipatorie. Non avevamo bisogno di nascondere contagiati o di abbassare l’impatto epidemiologico, perché proprio noi abbiamo spesso anticipato le decisioni di Roma e adottato provvedimenti più severi. I fatti che vengono individuati – prosegue – si riferiscono essenzialmente al trasferimento materiale dei dati sulla piattaforma che sono stati riportati in coerenza con l’andamento reale dell’epidemia, tenuto conto della circostanza che sovente essi si riferivano a più giorni e non al solo giorno di comunicazione. Come sempre, il fenomeno della lettura postuma delle captazioni può contribuire a costruire una diversa ipotesi che, correttamente, verrà approfondita dell’autorità giudiziaria competente individuata dal Gip. Ma deve essere chiaro che ogni soggetto con l’infezione è stato registrato nominativamente dal sistema e nessun dato di qualsivoglia natura è mai stato artatamente modificato per nascondere la verità. Ciò nonostante, soprattutto nel tempo della pandemia, le istituzioni devono essere al riparo da ogni sospetto. Per sottrarre il governo da inevitabili polemiche ho chiesto al presidente della Regione di accettare le mie dimissioni».
Ora bisognerà vedere se Musumeci le accetterà, intanto fioccano i commenti politici alla vicenda.
“Il quadro che sta emergendo in queste ore in Sicilia, se confermato, sarebbe molto grave, prima di tutto perché lederebbe profondamente il patto tra Stato e cittadini e quello fra istituzioni”. Lo afferma in una nota la deputata del MoVimento 5 Stelle, Marialucia Lorefice, Presidente della Commissione Affari Sociali e Sanità della Camera. “Da oltre un anno – aggiunge – il Paese sta facendo grandi sacrifici per fronteggiare la pandemia. Sarebbe perciò incredibile se qualcuno avesse pensato di giocare con la vita delle persone, arrivando addirittura a chiedere di ‘spalmare un poco’ il numero dei morti da Covid-19 da comunicare all’Istituto superiore di sanità. Nell’attesa che la magistratura faccia il suo corso, credo sia necessario che l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, faccia subito un passo indietro”.
“Le notizie di cronaca oggi confermano una preoccupazione che abbiamo da tempo sulla situazione della sanità in Sicilia. Si allunga un’ombra inaccettabile sulla gestione dei dati dell’emergenza Covid19 nella mia Regione. Fatti gravi per i quali l’assessore Razza dovrebbe solo dimettersi”. Così in una nota la senatrice del Movimento 5 Stelle, Grazia D’Angelo. “Nel pieno della terza ondata, con un alto numero di contagi e una pressione sugli ospedali purtroppo ancora elevata, è inaccettabile che qualcuno pensi di mettere a rischio in questo modo la salute dei cittadini, soprattutto dopo che evidentemente non ha fatto abbastanza per colmare le enormi lacune del sistema sanitario regionale”, continua D’Angelo. “È quindi evidente l’enorme problema che la Sicilia ha nella gestione dell’emergenza Covid 19. Oggi si aggiunge un altro tassello a questa vicenda di fallimenti che certo non contribuisce a garantire la fiducia dei cittadini nelle istituzioni”, conclude.
Il Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ha così dichiarato: “Se è confermato, è inaccettabile pensare di scherzare con la vita delle persone, con la vita delle città, fornendo dati manipolati per chissà quali interessi. Noi chiediamo chiarezza e io, come sindaco di Palermo e come presidente Anci Sicilia, a nome di tutti i sindaci chiedo chiarezza. Noi sindaci ci siamo attenuti alle indicazioni che ci venivano fornite e adesso sorge ancora una volta il dubbio che si tratti di dati non veritieri, addirittura manipolati ad arte. Voglio ricordare ancora ad ottobre la polemica con il Governo regionale, quando chiesi l’intervento del Governo nazionale per accertare i dati che riguardavano i contagi a Palermo per consentire o non consentire la riapertura delle scuole. Ebbi allora la rassicurazione di un intervento del Governo nazionale. In questi mesi, in queste settimane ho continuamente richiesto all’assessore Razza e a tutti gli organi competenti sanitari locali di fornire dati certi, non a nome mio, non per Palermo, ma per tutti i Comuni della Sicilia. E oggi siamo in presenza di un dubbio grande, enorme, che finisce certamente col creare sfiducia, penalizzare la vita delle persone e rendere incerta l’attività dei sindaci, noi che siamo chiamati da una parte a ricevere dati che dovrebbero essere corretti, dall’altra parte ad adottare provvedimenti. Non mi stancherò mai di ripetere che la classificazione di una zona non deve essere né una partita a poker, dove è possibile bluffare nascondendo le carte, né tantomeno può essere un concorso a premi, dove essere arancione è meglio che essere rosso e giallo è meglio di essere arancione con la conseguenza che poi la gente muore. Si muore e non si scherza con la vita delle persone”.
“Quanto accaduto ci lascia esterrefatti soprattutto perché con la salute dei cittadini non si può e non si deve scherzare”. È questo il primo commento del Commissario Regionale dell’U.Di.Con. Sicilia Salvatore Lorefice, alla notizia battuta da tutti gli organi di stampa in merito la bufera che ha coinvolto in queste ore la sanità isolana, investendo anche i vertici dell’Assessorato regionale alla Salute.
“La presunta falsificazione dei dati sui contagi del Covid-19 crea un grave danno ai cittadini sotto l’aspetto sanitario. Un grave atto che, se confermato dalle investigazioni in corso, avrebbe condizionato tutti i provvedimenti adottati per il contenimento dei contagi da parte dell’Istituto Superiore della Sanità. Come associazione che si occupa di tutelare i diritti dei consumatori, attendiamo con fiducia l’attività investigativa degli inquirenti per far piena luce su quanto accaduto. Saremo vigili e attenti perché oltre alla salute dei cittadini, viene compromessa anche la credibilità e la veridicità di come è stata gestita l’emergenza sanitaria fino ad oggi. I cittadini già fortemente provati dalla situazione pandemica, hanno bisogno di sostegno e aiuti concreti rispondenti alle loro esigenze e non di assistere purtroppo a questo tipo di episodi”.
Persino la Lega prende le distanze da Razza: “Esprimo sconcerto per quanto appreso dai giornali sull’inchiesta riguardante la gestione dell’epidemia di coronavirus in Sicilia. Dopo i dati ‘ballerini’ nelle ultime settimane, ora sapere che le Forze dell’ordine sospettano che ci sia stata una falsificazione, una manipolazione voluta è veramente terribile. Anche perché non si gioca sulla pelle dei cittadini, sulla loro salute e sulle loro libertà personali. Ricordiamo che noi, a Palermo in primis, abbiamo più volte sottolineato l’anomalia di questi dati, e lo abbiamo fatto chiedendo alle autorità competenti, come la Regione e anche il Comune, di fare luce su tutto ciò. I cittadini sempre più spesso in questo mesi si sono trovati, a causa di questa poca trasparenza, confusi e con un senso di abbandono. Noi abbiamo grande fiducia nell’opera delle Forze dell’ordine e nella Magistratura, che siamo certi agirà nel migliore dei modi. Come pure fiducia abbiamo nel presidente Musumeci che saprà prendere le decisioni del caso per la tutela dei siciliani. Se verranno individuati dei responsabili devono pagare, perché non si gioca con la salute dei cittadini”. Ha dichiarato il consigliere comunale e capogruppo della Lega, Igor Gelarda.
La nostra testata seguirà gli sviluppi della vicenda e informerà i lettori sugli aggiornamenti.
Ho iniziato a 16 anni a scrivere sui giornali locali, per poi crearne uno, Punto a Capo, passando poi ai quotidiani e infine all’online.
Oggi, oltre a dirigere Punto a Capo Online e Punto a Capo Sport, collaboro con altri quotidiani online e dirigo l’Ufficio Stampa di Punto a Capo.
Inoltre, sono traduttrice, insegnante e Presidente della Onlus che pubblica il giornale. Faccio tante cose, probabilmente troppe, adoro scrivere, leggere e viaggiare e ho bisogno sempre di nuovi stimoli, di iniziare nuove avventure e creare nuovi progetti.