Falsi dati Covid in Sicilia: nuovi particolari sulle indagini e nuove reazioni politiche

Falsi dati Covid in Sicilia: nuovi particolari sulle indagini e nuove reazioni politiche

31/03/2021 0 Di Francesca Marrucci

Dopo gli arresti di ieri per i falsi dati Covid, l’indagato Razza si rifiuta di rispondere ai magistrati, Musumeci ha assunto le deleghe alla sanità ad interim e emergono altri particolari sulle indagini.

Le reazioni della politica continuano, tra chi condanna la vicenda e chi cerca di stemperarla

di Fran­ce­sca Marrucci

Le inter­cet­ta­zio­ni di Rug­ge­ro Raz­za, asses­so­re sici­lia­no alla Sani­tà dimes­so­si ieri dopo gli arre­sti nel Dipar­ti­men­to che dove­va ela­bo­ra­re e comu­ni­ca­re i dati Covid e comu­ni­car­li all’I­sti­tu­to Supe­rio­re di Sani­tà, han­no lascia­to mol­ti cit­ta­di­ni nel­lo sde­gno e nel­la rabbia.

“Spalmiamoli un poco…”

Così l’as­ses­so­re alla Salu­te Rug­ge­ro Raz­za dice­va alla diri­gen­te regio­na­le Leti­zia Di Liber­ti, che insie­me a Raz­za è inda­ga­ta per falso.

“I dece­du­ti glie­li devo lascia­re o glie­li spal­mo?”, chie­de lei non sapen­do di esse­re inter­cet­ta­ta. “Ma sono veri?”, chie­de Razza.
“Si, solo che sono di 3 gior­ni fa”, rispon­de. E Raz­za dà l’ok: “spal­mia­mo­li un poco”. La diri­gen­te pro­se­gue: “ah, ok allo­ra oggi glie­ne dò uno e gli altri li spal­mo in que­sti gior­ni, va bene, ok. Men­tre quel­li del San Mar­co, i 6 sono veri e pure gli altri 5 sono tut­ti di ieri… quel­li di Ragu­sa, Ragu­sa 5! E que­sti 6 al San Mar­co sono di ieri.. per­ché ieri il San Mar­co ne ave­va avu­ti ieri altri 5 del gior­no pri­ma, in pra­ti­ca. Va bene?”

“Ok”, rispon­de l’as­ses­so­re Razza.

Ecco que­sto ‘spal­mia­mo­li’ rife­ri­to ai deces­si Covid è desti­na­to a resta­re nel­la sto­ria del­le cro­na­che ita­lia­ne, come i brin­di­si dopo il ter­re­mo­to in Abruz­zo, la casa di Sca­jo­la che non sape­va glie­l’a­ves­se­ro rega­la­ta e altre ame­ni­tà di que­sto genere.

Eppu­re la Giun­ta Sici­lia­na con­ti­nua a difen­de­re l’ex-asses­so­re. Lo defi­ni­sco­no ‘uomo per­be­ne’ gli asses­so­ri ex-col­le­ghi, ma non si sta discu­ten­do se Raz­za sia o no un ‘uomo per­be­ne’, defi­ni­zio­ne sog­get­ti­va e non defi­ni­ti­va, cer­ta­men­te non giu­sti­fi­ca­ti­va di una pra­ti­ca che pure se non fos­se rico­no­sciu­ta qua­le rea­to, lasce­reb­be sem­pre quel peso mora­le ed eti­co che ha per­mes­so di par­la­re di cit­ta­di­ni mor­ti come se fos­se­ro barat­to­li di Nutella.

Intanto Razza davanti ai magistrati si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Il suo avvo­ca­to, Enri­co Tran­ti­no ha spie­ga­to alle agen­zie di stam­pa che è sta­to lui a con­si­glia­re il silen­zio al suo assi­sti­to, riser­van­do­si di rila­scia­re dichia­ra­zio­ni solo quan­do l’in­chie­sta pas­se­rà ai magi­stra­ti di Paler­mo, ter­ri­to­rial­men­te com­pe­ten­ti, al con­tra­rio di quel­li di Tra­pa­ni che han­no avvia­to l’in­chie­sta.“Non è sta­to dimo­stra­to – ha affer­ma­to ieri sera in una tra­smis­sio­ne tele­vi­si­va l’av­vo­ca­to – che i dati sono sta­ti for­ni­ti in modo fal­sa­to che qua­le sia­no sta­ti real­men­te invia­ti. C’è un solo dato cer­to: che l’assessore Raz­za con gran­de sen­so del­le isti­tu­zio­ni ha rite­nu­to dove­ro­so dimet­ter­si per non crea­re intral­cio in com­par­to mol­to deli­ca­to nel momen­to più dif­fi­ci­le e d’emergenza vis­su­to dal­la sani­tà. Rug­ge­ro Raz­za dimo­stre­rà l’inconsistenza del­le accu­se e l’errore di rico­stru­zio­ne com­piu­to dai magistrati.”

Il Procuratore di Trapani, Agnello: “Si voleva dare l’apparenza di una macchina sanitaria efficiente, ma così non era”

Il pro­cu­ra­to­re aggiun­to di Tra­pa­ni, Mau­ri­zio Agnel­lo sta­mat­ti­na ha rila­scia­to alla Rai una dichia­ra­zio­ne che chia­ma in cau­sa l’in­te­ra gestio­ne regio­na­le del­l’e­mer­gen­za, non a caso gli arre­sti sono di più tra diri­gen­ti e col­la­bo­ra­to­ri: “Il rea­to di fal­so è fun­zio­na­le di soli­to ad altro. Dob­bia­mo capi­re per­ché. Appa­ren­te­men­te, l’unico moti­vo che ci sia­mo dati, atte­so che la mas­si­ma auto­ri­tà poli­ti­ca regio­na­le, cioè il pre­si­den­te Musu­me­ci, ave­va invo­ca­to a più ripre­se la zona ros­sa, è che si voles­se dare l’apparenza di una mac­chi­na sani­ta­ria effi­cien­te men­tre così non era o non lo era così come la si vole­va fare appa­ri­re”. Una cosa che sem­bra emer­ge­re dal qua­dro inve­sti­ga­ti­vo mes­so insie­me fino­ra è che Musu­me­ci fos­se estra­neo alla vicen­da, anzi sem­bra che il suo pupil­lo Raz­za pre­sen­tas­se i dati con­traf­fat­ti pro­prio allo sco­po di rassicurarlo.

Intanto Musumeci ha annunciato di avere assunto l’interim dell’assessorato alla Sanità.

«Lo ter­rò — ha pre­ci­sa­to — fin quan­do riter­rò neces­sa­rio e oppor­tu­no far­lo, pro­prio per­ché voglio assi­cu­ra­re i sici­lia­ni che il gover­no non deflet­te­rà di un solo cen­ti­me­tro dal per­cor­so fin qui fat­to con l’assessore Raz­za e con tut­to il gover­no. Andre­mo avan­ti drit­to, sen­za una tre­gua. Lo impo­ne la pan­de­mia, la volon­tà dei sici­lia­ni e il nostro dove­re isti­tu­zio­na­le». Musu­me­ci ha comu­ni­ca­to anche la dispo­ni­bi­li­tà, sua e del gover­no, a rife­ri­re in Aula sul­la vicen­da giu­di­zia­ria che coin­vol­ge alcu­ni diri­gen­ti dell’assessorato alla Salu­te. «Né io, né il gover­no — ha det­to il pre­si­den­te — inten­dia­mo asso­lu­ta­men­te sot­trar­ci al con­fron­to. Vor­rei solo lan­cia­re un appel­lo: in que­sto momen­to, pro­prio in coe­ren­za col rispet­to ver­so le isti­tu­zio­ni, pri­ma anco­ra che ver­so le per­so­ne, pro­por­rei di defi­ni­re la Finan­zia­ria, che è un atto indi­spen­sa­bi­le per la comu­ni­tà sici­lia­na. Un minu­to dopo pos­sia­mo dare vita al dibat­ti­to, pur non aven­do, né io né altri, potu­to pro­ce­de­re all’acquisizione degli atti e quin­di alla loro lettura».

Affetto e stima, lo abbiamo detto, dai colleghi di giunta per Razza, fiduciosi che la sua estraneità ai fatti sarà accertata.

«In que­sti anni di duro e gra­ti­fi­can­te lavo­ro in giun­ta di gover­no, con il pre­si­den­te Musu­me­ci, abbia­mo avu­to occa­sio­ni quo­ti­dia­ne di con­fron­to e di lavo­ro. Abbia­mo cono­sciu­to e apprez­za­to Rug­ge­ro Raz­za: uomo per­be­ne, avvo­ca­to esper­to, asses­so­re appas­sio­na­to e com­pe­ten­te. Nel riba­di­re il rispet­to per l’at­ti­vi­tà del­la magi­stra­tu­ra – cui chie­dia­mo però di fare pre­sto – con con­vin­zio­ne e par­te­ci­pa­zio­ne sen­ti­te, espri­mia­mo all’a­mi­co Rug­ge­ro l’au­gu­rio di supe­ra­re l’at­tua­le momen­to, con­sa­pe­vo­le del­la sua inte­gri­tà mora­le e cer­ti, per­tan­to, che la sua estra­nei­tà ai fat­ti con­te­sta­ti ver­rà pron­ta­men­te accer­ta­ta». Dichia­ra­no in una nota, con affet­to e sti­ma, gli asses­so­ri del gover­no regio­na­le: Gae­ta­no Armao, Danie­la Baglie­ri, Toto Cor­da­ro, Mar­co Fal­co­ne, Rober­to Lagal­la, Man­lio Mes­si­na, Alber­to Samo­nà, Anto­nio Sca­vo­ne, Toni Scil­la, Mim­mo Tura­no e Mar­co Zam­bu­to.

Non sono però tutti d’accordo con tale affetto e stima.

Dopo la dichia­ra­zio­ne da Sin­da­co di Paler­mo, Leo­lu­ca Orlan­do ha par­la­to ieri anche da Pre­si­den­te del­l’AN­CI Sici­lia: “Ho sem­pre ripe­tu­to che la clas­si­fi­ca­zio­ne dei ter­ri­to­ri in base ai colo­ri non anda­va e non va con­si­de­ra­ta come un con­cor­so a pre­mi né, tan­to­me­no, una par­ti­ta a poker dove bluf­fa­re per vin­ce­re di più. La zona ros­sa, soprat­tut­to se il Gover­no regio­na­le e nazio­na­le inter­ven­go­no con i giu­sti risto­ri e soste­gni alle impre­se e alle fami­glie, è lo stru­men­to per sal­va­re vite uma­ne. Più vol­te, fino a pochi gior­ni fa ho sol­le­ci­ta­to e richie­sto che fos­se­ro for­ni­ti ai sin­da­ci e ai cit­ta­di­ni dati cor­ret­ti, costan­ti e scien­ti­fi­ca­men­te vali­di. Anco­ra oggi, però, i sin­da­ci han­no dati con­tra­stan­ti, incer­ti e non cono­sco­no i dati sul­lo sta­to di occu­pa­zio­ne dei posti let­to. Per tut­to que­sto il Comu­ne di Paler­mo si costi­tui­rà Par­te Civi­le in que­sto pro­ce­di­men­to giu­di­zia­rio, visto che pro­prio sui dati si sono basa­te mol­te scel­te e prov­ve­di­men­ti ammi­ni­stra­ti­vi in que­sti mesi. Come Pre­si­den­te dell’ANCI Sici­lia con­vo­che­rò il Diret­ti­vo per valu­ta­re tut­te le ini­zia­ti­ve da assu­me­re ivi com­pre­sa la costi­tu­zio­ne di Par­te Civi­le e ogni altra azio­ne a garan­zia del rispet­to del dirit­to alla salu­te di tut­ti e dell’esercizio cor­ret­to del­le com­pe­ten­ze comunali”. 
Il sin­da­co, Leo­lu­ca Orlan­do, ha anche scrit­to una let­te­ra al mini­stro del­la Salu­te, Rober­to Spe­ran­za, dopo ave­re appre­so “le infor­ma­zio­ni di stam­pa sull’inchiesta aven­te ad ogget­to la pre­sun­ta fal­si­tà dei dati epi­de­mio­lo­gi­ca “mani­po­la­ti” per con­di­zio­na­re le scel­te degli orga­ni­smi tec­ni­ci e del Gover­no nazionale”.
Il pri­mo cit­ta­di­no sot­to­li­nea la neces­si­tà di “un inter­ven­to del Gover­no nazio­na­le nel­la for­ma più chia­ra e for­te pos­si­bi­le, per evi­ta­re che si per­pe­tui o si pro­du­ca un inac­cet­ta­bi­le atten­ta­to alla vita di miglia­ia di sici­lia­ni.
Ho invia­to una let­te­ra al mini­stro del­la Salu­te Rober­to Spe­ran­za – spie­ga il sin­da­co- affin­ché dispon­ga un imme­dia­to accer­ta­men­to, con ogni prov­ve­di­men­to neces­sa­rio, per­ché non si può affi­da­re la vita del­le per­so­ne a logi­che di oppor­tu­ni­tà. Dal­le inter­cet­ta­zio­ni pare che i ver­ti­ci regio­na­li si pre­oc­cu­pi­no di evi­ta­re di comu­ni­car­mi i dati rea­li. Riten­go sia ben più gra­ve nascon­der­li o peg­gio mani­po­lar­li in dan­no di miglia­ia di sici­lia­ni. Si trat­ta di com­por­ta­men­ti che, se accer­ta­ti, han­no chia­ra con­fi­gu­ra­zio­ne cri­mi­na­le e che comun­que pro­du­co­no smar­ri­men­to e fiducia”.
 
Cau­ta la posi­zio­ne di ATTIVA SICILIA, gli ex-M5S meno una…
Più cau­ta la posi­zio­ne dei tran­sfu­ghi del M5S sici­lia­no, di cui fa par­te anche la com­pa­gna di Raz­za, la par­la­men­ta­re Ele­na Paga­no, che però non fir­ma il comu­ni­ca­to insie­me agli altri 4 espo­nen­ti poli­ti­ci: “Davan­ti a un’inchiesta che riguar­da la lot­ta alla pan­de­mia e in un momen­to in cui ser­ve la mas­si­ma coe­sio­ne pos­si­bi­le affin­ché sia con­cre­ta l’azione di con­tra­sto all’emergenza sani­ta­ria, rite­nia­mo le dimis­sio­ni dell’assessore Rug­ge­ro Raz­za rap­pre­sen­ti­no un atto di gran­de respon­sa­bi­li­tà isti­tu­zio­na­le. Ci augu­ria­mo che le posi­zio­ni del­le per­so­ne coin­vol­te pos­sa­no esse­re pre­sto chia­ri­te”. Fir­ma­to: Ange­la Foti, Mat­teo Man­gia­ca­val­lo, Valen­ti­na Pal­me­ri, Ser­gio Tan­cre­di.

Santangelo (M5S): “Accuse gravi. È stata messa a rischio la salute di tutti i siciliani”

“Dal­l’in­chie­sta del­la pro­cu­ra di Tra­pa­ni sui dati fal­si sul­l’e­pi­de­mia tra­smes­si dal­la Regio­ne Sici­lia all’I­sti­tu­to Supe­rio­re di Sani­tà, emer­ge un qua­dro deso­lan­te che, se con­fer­ma­to, dovreb­be por­ta­re all’im­me­dia­to com­mis­sa­ria­men­to del­la sani­tà regio­na­le Sici­lia­na”. Lo affer­ma il sena­to­re del MoVi­men­to 5 Stel­le, Vin­cen­zo San­tan­ge­lo. “Le accu­se di fal­so sono mol­to gra­vi per­ché indi­ca­no un siste­ma che gli inqui­ren­ti sospet­ta­no vada avan­ti addi­rit­tu­ra dal­l’i­ni­zio del­la pan­de­mia, vol­to a dis­si­mu­la­re una situa­zio­ne pan­de­mi­ca nel­l’I­so­la diver­sa da quel­la reale.
Se le accu­se doves­se­ro esse­re con­fer­ma­te, signi­fi­che­reb­be che in que­sti mesi è sta­ta mes­sa a rischio la salu­te e l’in­co­lu­mi­tà di tut­ti i cit­ta­di­ni sici­lia­ni” ha con­clu­so Santangelo.

Martinciglio (M5S): “Musumeci non liquidi la faccenda, lavandosene le mani come ha sempre fatto”

Del­lo stes­so avvi­so la depu­ta­ta del MoVi­men­to 5 Stel­le, Vita Mar­tin­ci­glio che sul gover­na­to­re del­la Regio­ne Sici­lia­na aggiun­ge: “Musu­me­ci pro­va a smar­car­si dal­la vicen­da van­tan­do­si di aver­le anti­ci­pa­te le zone ros­se, e mai nasco­ste; pec­ca­to che tut­ti ricor­dia­mo la sua furio­sa rea­zio­ne davan­ti alla deci­sio­ne del Gover­no Con­te 2 di dichia­ra­re la Sici­lia zona ros­sa. Alcu­ni mesi fa, inol­tre, un’al­tra inter­cet­ta­zio­ne pro­vo­cò non poco imba­raz­zo al suo Gover­no: quel­la del diri­gen­te che inti­ma­va alcu­ni dipen­den­ti a sgon­fia­re i dati dei con­ta­gi. Insom­ma, è ovvio che Musu­me­ci non pos­sa liqui­da­re la vicen­da lavan­do­se­ne sem­pli­ce­men­te le mani. Come ha sem­pre fatto”.

Anche in Parlamento sulla vicenda c’è fermento.

“Quan­to emer­ge dal­le inda­gi­ni del­la pro­cu­ra di Tra­pa­ni sul­la tra­smis­sio­ne di dati fal­sa­ti sul­la pan­de­mia è un fat­to estre­ma­men­te gra­ve per­ché, non solo vio­la il pat­to di fidu­cia fra Regio­ne Sici­lia­na e Sta­to cen­tra­le, ma met­te ogget­ti­va­men­te in peri­co­lo i cit­ta­di­ni sici­lia­ni. Per que­sto è neces­sa­rio e urgen­te pro­ce­de­re alla nomi­na di un com­mis­sa­rio per la gestio­ne del­l’e­mer­gen­za Covid”. Così i par­la­men­ta­ri nazio­na­li sici­lia­ni del MoVi­men­to 5 Stel­le
“Secon­do gli inqui­ren­ti  dal mese di novem­bre sareb­be­ro cir­ca 40 gli epi­so­di di fal­so docu­men­ta­ti di cui l’ul­ti­mo risa­le a mar­zo. Il qua­dro che emer­ge­reb­be dal­le inter­cet­ta­zio­ni tele­fo­ni­che è agghiac­cian­te, gli stes­si magi­stra­ti par­la­no di ‘asso­lu­to caos e tota­le inat­ten­di­bi­li­tà dei dati tra­smes­si, che sem­bra­no estrat­ti a sor­te e la cui dimen­sio­ne rea­le appa­re sfug­gi­ta agli stes­si sog­get­ti che li alte­ra­no’. In altre paro­la, la Regio­ne non sa nean­che quan­te per­so­ne affet­te da Covid ci sia­no attual­men­te nel­l’I­so­la” continuano. 
“Azio­ni gra­vis­si­me che impon­go­no un inter­ven­to urgen­te – aggiun­go­no i pen­ta­stel­la­ti – che non può esau­rir­si con le dimis­sio­ni dell’assessore regio­na­le alla Salu­te, Raz­za, e con l’as­sun­zio­ne ad inte­rim del­l’in­ca­ri­co da par­te del pre­si­den­te del­la Regio­ne Sici­lia, Nel­lo Musu­me­ci, che dal­l’in­chie­sta emer­ge come ‘trat­to in ingan­no dal­le fal­se infor­ma­zio­ni che gli ven­go­no rife­ri­te. Abbia­mo depo­si­ta­to un’interpellanza al Mini­ste­ro del­la Salu­te, a pri­ma fir­ma del­la depu­ta­ta Maria­lu­cia Lore­fi­ce, pre­si­den­te del­la com­mis­sio­ne Affa­ri Socia­li e Sani­tà, per chie­de­re al Gover­no di pro­ce­de­re alla revo­ca del­la nomi­na del Pre­si­den­te Musu­me­ci qua­le com­mis­sa­rio dele­ga­to per l’at­tua­zio­ne degli inter­ven­ti fina­liz­za­ti alla rea­liz­za­zio­ne del­le ope­re pre­vi­ste nel pia­no regio­na­le e di ogni altra dele­ga o nomi­na con­fe­ri­ta rela­ti­va­men­te all’e­mer­gen­za Covid-19, con con­se­guen­te riac­qui­si­zio­ne dei pote­ri con­nes­si a tali dele­ghe diret­ta­men­te in capo al com­mis­sa­rio straor­di­na­rio per l’e­mer­gen­za Covid-19.
Si richie­de altre­sì l’in­ter­ven­to del Mini­ste­ro median­te l’im­ple­men­ta­zio­ne del­le misu­re di vigi­lan­za sul flus­so dei dati epi­de­mio­lo­gi­ci che ven­go­no tra­smes­si all’Istituto Supe­rio­re di Sani­tà al fine di evi­ta­re che simi­li situa­zio­ni si ripe­ta­no anche in altre regio­ni” concludono.
 

Lo Curto dell’UDC invita alla prudenza: “Siamo garantisti. In altre regioni c’è stato di peggio”

Di diver­so avvi­sto Eleo­no­ra Lo Cur­to, capo­grup­po all’ARS del­l’U­DC: “Occor­re pru­den­za nei giu­di­zi poi­ché si rischia di esse­re som­ma­ri e di valu­ta­re male i fat­ti. L’indagine di cui sia­mo venu­ti a cono­scen­za oggi sui dati dei con­ta­gi Covid in Sici­lia ci deve far con­fi­da­re nel lavo­ro del­la magi­stra­tu­ra, ma allo stes­so tem­po ci deve far ammet­te­re che non sia­mo davan­ti a rea­ti di cor­ru­zio­ne e di malaf­fa­re per i qua­li anche l’uso del­le inter­cet­ta­zio­ni è ricorrente.
Apprez­zia­mo che l’assessore Rug­ge­ro Raz­za, coin­vol­to nell’inchiesta, abbia ras­se­gna­to le dimis­sio­ni, così come rico­no­scia­mo che il pre­si­den­te Musu­me­ci è in que­sto momen­to qua­si obbli­ga­to ad assu­me­re l’interim di un ramo dell’amministrazione così pesan­te­men­te mes­so alla prova.
Va comun­que riba­di­to come il gover­no sici­lia­no, dall’inizio del­la pan­de­mia, sia sta­to sem­pre soler­te e atti­vo nell’affrontare la gra­ve cri­si sani­ta­ria e pan­de­mi­ca, dan­do pro­va di effi­cien­za e di capa­ci­tà di gestio­ne dell’emergenza coronavirus.
Altro­ve, e par­lo di regio­ni come la Lom­bar­dia, il Lazio e la Cam­pa­nia, ben altri sono sta­ti i rea­ti con­te­sta­ti ad espo­nen­ti dei gover­ni loca­li nel­le inda­gi­ni del­la magi­stra­tu­ra. Qui si sta par­lan­do solo di cari­ca­men­to di dati sui con­ta­gi e sui deces­si, che soven­te abbia­mo appre­so scon­ta ritar­di nel­le comu­ni­ca­zio­ni che arri­va­no dal­le peri­fe­rie del­lo stes­so siste­ma di rac­col­ta. Cre­dia­mo che il gover­no Musu­me­ci non pos­sa esse­re addi­ta­to per una gestio­ne poco seria e con­cre­ta, anzi ricor­dia­mo come alcu­ne deci­sio­ni e ordi­nan­ze del Pre­si­den­te del­la Regio­ne, più restrit­ti­ve degli stes­si Dpcm, sia­no sta­te viste come ecces­si di zelo o addi­rit­tu­ra come atti di impe­rio al limi­te del­la legittimità.
Sia­mo garan­ti­sti ed atten­dia­mo con pazien­za che il lavo­ro degli inqui­ren­ti descri­va chia­ra­men­te fat­ti e cir­co­stan­ze che, in que­ste ore, nel­le rico­stru­zio­ni gior­na­li­sti­che cedo­no al cla­mo­re ed all’eclatante rispet­to a ciò che è real­men­te con­cre­to come reato”.

PD Sicilia: “Chiediamo le immediate dimissioni dell’assessore alla Salute, Ruggero Razza.

L’immagine del­la sani­tà sici­lia­na, in un momen­to così com­pli­ca­to, non può esse­re affi­da­ta ad un asses­so­re che ne ha già com­bi­na­te di tut­ti i colo­ri”. Lo dice il segre­ta­rio regio­na­le del PD Sici­lia, Antho­ny Bar­ba­gal­lo, in segui­to all’indagine del­la Pro­cu­ra di Tra­pa­ni che ha iscrit­to nel regi­stro degli inda­ga­ti l’assessore regio­na­le alla Salu­te per fal­so mate­ria­le in concorso.

Nel­la stes­sa inda­gi­ne sono sta­ti dispo­sti gli arre­sti domi­ci­lia­ri nei con­fron­ti di appar­te­nen­ti al Dipar­ti­men­to regio­na­le per le Atti­vi­tà sani­ta­rie e Osser­va­to­rio epi­de­mio­lo­gi­co (Dasoe) del­l’as­ses­so­ra­to alla Salu­te del­la Regio­ne Siciliana.

“I dati fal­si e truc­ca­ti emer­si dal­le inda­gi­ni sono la pun­ta di un ice­berg di un siste­ma mar­cio e mala­to. Il PD – pro­se­gue Bar­ba­gal­lo – ave­va già mes­so in evi­den­za le stor­tu­re del­la Sani­tà sici­lia­na con la mozio­ne di sfi­du­cia pre­sen­ta­ta all’ARS nei mesi scor­si e boc­cia­ta da una mag­gio­ran­za pron­ta solo ad ese­gui­re gli ordi­ni del capo. Que­sta vol­ta la poli­ti­ca era arri­va­ta pri­ma dei magi­stra­ti ma – con­clu­de – di fron­te ai fat­ti di oggi Musu­me­ci non ha scel­ta: Raz­za non può resta­re un minu­to di più”.