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La giornata di un insegnante pantesco: misto DAD di matematica in salsa rossa ed arancione

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Misto DAD di matematica in salsa rossa ed arancione: la giornata di un insegnante pantesco, come quelle di tanti altri insegnanti italiani

di Anto­nio Gutterez

Lo sape­va­mo tut­ti che la DAD (didat­ti­ca a distan­za) avreb­be assun­to un ruo­lo deci­si­vo in tem­pi di pan­de­mia. Quel­lo che non sape­va­mo era che con la DAD sareb­be­ro potu­te nasce­re tan­te ricet­te diver­se da uti­liz­za­re alla biso­gna, a secon­da del­le situa­zio­ni con­tin­gen­ti del caso.
Se un docen­te scri­ves­se e si lamen­tas­se che lavo­ra­re, o peg­gio, inse­gna­re con le attua­li rego­le del­la DAD è, in cer­te situa­zio­ni, pra­ti­ca­men­te impos­si­bi­le, voci dal coro potreb­be­ro sol­le­var­si accu­san­do­lo di non ave­re tito­lo a far­lo per via del posto fisso. 
Pro­va­te, infat­ti, ad imma­gi­na­re la DAD in una scuo­la supe­rio­re di una regio­ne di colo­re aran­cio­ne, con il 50% degli alun­ni in pre­sen­za ed il 50% a casa.

Pen­sa­te anco­ra che que­sta scuo­la si tro­vi in un Comu­ne ai con­fi­ni di un’in­te­ra pro­vin­cia dichia­ra­ta in zona ros­sa, da dove non è pos­si­bi­le usci­re se non per com­pro­va­te neces­si­tà che, di cer­to, non pos­so­no esse­re quel­le di anda­re a scuola.

Pen­sa­te anco­ra che in que­sta scuo­la vi sia­no clas­si com­po­ste da alun­ni che pro­ven­go­no da una zona aran­cio­ne e alun­ni che ven­go­no da zona ros­sa. Aggiun­ge­te­ci che in qual­che clas­se pos­sa­no esser­ci alun­ni fra­gi­li che non è con­si­glia­bi­le espor­re allo stress dei tra­sfe­ri­men­ti da e per la scuo­la e che, per esi­gen­ze didat­ti­che, le ore sco­la­sti­che sia­no ormai diven­ta­te fra­zio­ni di ora da 45 minu­ti, tali da garan­ti­re ai gio­va­ni frui­to­ri la pos­si­bi­li­tà di stac­ca­re il pro­prio sguar­do dal PC, per come con­si­glia un sano rispet­to del­le nor­me che rego­la­men­ta­no l’u­so con­ti­nua­ti­vo del video­ter­mi­na­le nel nostro Paese.
Met­te­te­ci poi, e que­sta è la gran­de tra­ge­dia, che inse­gna­te mate­ma­ti­ca e che, oltre a par­la­re tut­to il tem­po di nume­ri devi anche scri­ve­re, cal­co­la­re, dise­gna­re, sia per l’u­ten­za che hai in pre­sen­za, sia per i pove­ri ragaz­zi rin­chiu­si in casa per vari moti­vi che, evi­den­te­men­te, pochi bene­fi­ci pos­so­no otte­ne­re dal­l’u­ti­liz­zo del­la lava­gna appe­sa nel muro dell’aula.
E andia­mo all’u­ti­liz­zo pra­ti­co di que­sti 45 minu­ti da desti­na­re alla lezione.
Suo­na la cam­pa­nel­la e ti fai tro­va­re die­tro alla por­ta pron­to ed operativo.
Entri, salu­ti tut­ti i pre­sen­ti e ti pre­ci­pi­ti al PC che hai a disposizione.
Inse­ri­sci il tuo account, lui si avvia. Il Wi-Fi fun­zio­na, ma era sta­to pro­get­ta­to per gesti­re il regi­stro elet­tro­ni­co, non per col­le­gar­si con cen­ti­na­ia di ragaz­zi a casa a tele­ca­me­ra aperta.

Va bene in down­load, mol­to meno bene in upload, che signi­fi­ca che se rie­sci, bene o male a rice­ve­re dati da casa, va mol­to peg­gio quan­do devi tra­sfe­ri­re i tuoi dati a casa, che è ciò che dovreb­be­ro fare gli inse­gnan­ti, dare, non ricevere. 
Entri su inter­net ed avvii i pro­gram­ma per la gestio­ne del­le clas­si (fir­ma regi­stro, appel­lo, assen­ze, com­pi­ti per casa…).

Anche lì uten­za e pas­sword e atten­di il suo avvio.

Intan­to devi col­le­gar­ti con quel­li a casa quin­di apri un altro pro­gram­ma di video­con­fe­ren­za già impo­sta­to che i ragaz­zi cono­sco­no. Anche lì uten­te e pas­sword per entra­re. Ricor­dan­do­si che inse­gnia­mo mate­ma­ti­ca occor­re inse­ri­re nel PC il cavo che atti­va la tavo­let­ta gra­fi­ca dota­ta di pen­ni­no. Fat­to anche questo.

Si fir­ma il regi­stro digi­ta­le, intan­to quel­li da casa si sono col­le­ga­ti e si fa l’ap­pel­lo. Un pò in clas­se e un pò a casa, tut­ti presenti.
Apri il file del­la lezio­ne che però non hai sul PC, ma lo con­ser­vi su un hard disk remo­to che puoi apri­re da qual­sia­si posto del mon­do già, per­ché non è det­to che la pros­si­ma vol­ta farai la lezio­ne da quel PC. Potre­sti anche dover­la fare da casa e quin­di con­vie­ne lavo­ra­re sen­za nes­sun lega­me ad un PC in particolare.

Quan­do è tut­to avvia­to con­di­vi­di con i ragaz­zi a casa la sche­da dove hai aper­to il soft­ware per scri­ve­re con la tavo­let­ta gra­fi­ca e, se va bene, ti riman­go­no 30 minu­ti per fare la lezio­ne e già pen­si alla pros­si­ma veri­fi­ca scrit­ta e intan­to.… “Prof., non la sen­to più, esco e rientro”.
“Prof., sta suo­nan­do la campanella.….” 
Chiu­di tut­to e cor­ri per l’al­tra micro-lezio­ne, pen­san­do già a come otti­miz­za­re i tuoi tem­pi a dispo­si­zio­ne, sem­pre più con­vin­to che spet­ti agli inse­gnan­ti fare da col­lan­te fra i gio­va­ni e que­sto mon­do impazzito.

E que­sto ti dà anco­ra più for­za di continuare.

 

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