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Pantelleria: intervista ad Alessio Parisi, stella del basket siciliano

Abbiamo intervistato Alessio Parisi, un giovane pantesco che già dallo scorso anno vive, studia e si allena a Trapani per conquistare il suo sogno. Diventare un campione di basket.

di Anto­nio Gutterez

Abbia­mo inter­vi­sta­to Ales­sio Pari­si, un gio­va­ne pan­te­sco che già dal­lo scor­so anno vive, stu­dia e si alle­na a Tra­pa­ni per con­qui­sta­re il suo sogno. Diven­ta­re un cam­pio­ne di basket.

Parlaci di come sei stato contattato dalla tua società sportiva.

Sono una per­so­na che ama il basket, però quan­do ave­vo 14 anni, a Pan­tel­le­ria non ave­vo la pos­si­bi­li­tà di pra­ti­car­lo pro­fes­sio­nal­men­te per­ciò, con l’aiuto e il soste­gno dei miei geni­to­ri, man­dai una email alla socie­tà del­la Pal­la­ca­ne­stro Tra­pa­ni. For­tu­na­ta­men­te accet­ta­ro­no la richie­sta e mi fece­ro pro­va­re, ades­so mi tro­vo qui e ne sono mol­to felice.

Cosa facevi prima?

Pri­ma di entra­re nel­la squa­dra, a Pan­tel­le­ria ho pra­ti­ca­to per quat­tro anni il ju-jitsu (dife­sa per­so­na­le), che mi ha aiu­ta­to mol­to con la cre­sci­ta, ma comun­que nel tem­po libe­ro mi diver­ti­vo a cor­re­re con mio padre, usci­re in bici, pesca­re, gio­ca­re a cal­cet­to con gli ami­ci e soprat­tut­to studiare.

Che scuola frequenti adesso?

Ades­so fre­quen­to l’ITI, isti­tu­to tec­ni­co indu­stria­le Leo­nar­do Da Vin­ci e sono al secon­do anno.

Dicci della tua vita a Trapani, dove ti sei trasferito.

Sono a Tra­pa­ni già da due anni e vivo in una casa nel cen­tro sto­ri­co insie­me a tre miei com­pa­gni che si alle­na­no con me, mi tro­vo mol­to bene con loro, ormai sia­mo come fra­tel­li. L’affitto del­la casa vie­ne divi­so tra le fami­glie e il resto lo paga la società.

Come funzionano i tuoi allenamenti?

Ci alle­nia­mo due/tre ore al gior­no per sei vol­te alla set­ti­ma­na in cui sono com­pre­si indi­vi­dua­li e pesi. Duran­te il loc­k­do­wn abbia­mo con­ti­nua­to con lo smart trai­ning alle­nan­do­ci soprat­tut­to fisicamente.

Come ti trovi con la squadra e che ruolo hai in campo?

Con la squa­dra ormai sia­mo una gran­de fami­glia, ci aiu­tia­mo uno con l’altro nei momen­ti di dif­fi­col­tà e ci diver­tia­mo duran­te gli alle­na­men­ti. In cam­po non ho anco­ra un ruo­lo ben spe­ci­fi­co, capi­ta­no le vol­te che por­to pal­la come capi­ta­no vol­te che gio­co in post.

In quale circuito giocate?

Ci alle­nia­mo sem­pre al Palai­lio e l’ultima par­ti­ta che abbia­mo gio­ca­to è sta­ta a Paler­mo in tra­sfer­ta. Sono tito­la­re e ne sono mol­to felice.

Quali sono i tuoi sogni per il futuro?

Il mio sogno è quel­lo di diven­ta­re un gio­ca­to­re pro­fes­sio­ni­sta, con­ti­nuan­do a impe­gnar­mi e alle­nar­mi come sto facen­do ora.Voglio comun­que con­ti­nua­re a stu­dia­re, diplo­mar­mi con il mas­si­mo dei voti e maga­ri laurearmi.

Ti manca la famiglia?

La fami­glia mi man­ca sem­pre. Ovvia­men­te è un’esperienza diver­sa dal nor­ma­le nel­la qua­le mi sono dovu­to allon­ta­na­re dai miei ami­ci, geni­to­ri e mia sorel­la. Come ho det­to pri­ma sono qui da già due anni, due anni in cui sono cre­sciu­to mol­to sia men­tal­men­te che fisi­ca­men­te. Mi sto goden­do al mas­si­mo que­sta avven­tu­ra, soprat­tut­to per­ché capi­sco quan­to io sia fortunato.

Ogni quanto tempo torni a casa?

Tor­no a casa solo nel­le vacan­ze più impor­tan­ti, quin­di sol­tan­to una vol­ta ogni due mesi circa.

Negli studi ti segue qualcuno dell’organizzazione?

Nel­lo stu­dio rie­sco ad orga­niz­zar­mi anche da solo e quan­do ho dif­fi­col­tà chie­do aiu­to ai miei coinquilini.

Lancia un messaggio ai giovani panteschi che amano lo sport.

Cre­de­te in voi stes­si per­ché i sogni, con impe­gno e autoe­si­gen­za, si pos­so­no rea­liz­za­re più facil­men­te di quan­to pensiate.

Esprimiti liberamente sulla possibilità di praticare sport nella tua isola e sulle difficoltà che hai riscontrato.

Secon­do me, a Pan­tel­le­ria non c’è tan­tis­si­ma pos­si­bi­li­tà di pra­ti­ca­re sport a livel­lo ago­ni­sti­co, ma soprat­tut­to d’inverno quan­do non c’è nien­te da fare si potreb­be­ro orga­niz­za­re strut­tu­re con dei cane­stri, due por­te per il cal­cet­to e una rete per il ten­nis. Ho solo riscon­tra­to la dif­fi­col­tà di poter gio­ca­re a basket sol­tan­to a scuo­la due vol­te a set­ti­ma­na sen­za impa­rar­lo in manie­ra approfondita.

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