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Samonà: ‘In Sicilia primavera dell’archeologia’. A Pantelleria scavi all’Acropoli, ai Sesi e a Scauri

Pantelleria - Foto di Tommaso Brignone

IN SICILIA UNA VERA E PROPRIA “PRIMAVERA DELL’ARCHEOLOGIA” IN ATTESA DELLA RIAPERTURA DEI LUOGHI DELLA CULTURA SONO IN CORSO NUMEROSI SCAVI ARCHEOLOGICI IN TUTTA L’ISOLA

L’ASSESSORE SAMONÀ (LEGA):  “LA RICERCA DELLA NOSTRA STORIA CI PERMETTE DI OFFRIRE AL MONDO UNA SICILIA PIÙ CONSAPEVOLE DI SE STESSA E IN GRADO DI PROGETTARE FUTURO”

Pantelleria scavi all’Acropoli, ai Sesi e a Scauri

Da Lili­beo a Mes­si­na, da Sege­sta a Sira­cu­sa, da Seli­nun­te ad Agri­gen­to, la Sici­lia, in atte­sa di poter ria­pri­re i par­chi archeo­lo­gi­ci ai visi­ta­to­ri, con­ti­nua a lavo­ra­re ala­cre­men­te alla ricer­ca del­la pro­pria sto­ria: sono tan­tis­si­mi, infat­ti, i can­tie­ri atti­vi in cui si stan­no svol­gen­do sca­vi archeo­lo­gi­ci per sco­pri­re sem­pre più sul­le testi­mo­nian­ze lascia­te­ci dal­le anti­che civil­tà che han­no abi­ta­to l’Isola.

Quel­la che sta viven­do la Sici­lia da alcu­ni mesi è una sta­gio­ne di entu­sia­sman­te ripre­sa dei can­tie­ri archeo­lo­gi­ci e di rin­no­va­te col­la­bo­ra­zio­ni con uni­ver­si­tà sici­lia­ne, ita­lia­ne ed este­re: una vera e pro­pria pri­ma­ve­ra dell’archeologia in Sici­lia, gra­zie all’impulso dell’Assessorato regio­na­le dei Beni Cul­tu­ra­li e dell’Identità Siciliana.

“La ricer­ca del­la nostra sto­ria e del­le testi­mo­nian­ze del pas­sa­to – sot­to­li­nea l’as­ses­so­re dei Beni cul­tu­ra­li e del­l’I­den­ti­tà sici­lia­na, Alber­to Samo­nà (Lega) – è, non sol­tan­to un impe­gno scien­ti­fi­co e un modo per cono­sce­re le nostre radi­ci e la nostra iden­ti­tà, ma un’attività che ha il gusto del­la con­tem­po­ra­nei­tà, per­ché ci per­met­te di offri­re al mon­do una Sici­lia più con­sa­pe­vo­le di se stes­sa, in gra­do di pro­get­ta­re futu­ro e poli­ti­che di svi­lup­po pro­prio a par­ti­re dal­la cul­tu­ra. Defi­ni­re que­sta sta­gio­ne come la pri­ma­ve­ra del­l’ar­cheo­lo­gia sici­lia­na è oltre­mo­do giu­sto, per­ché sia­mo davan­ti a un rin­no­va­to entu­sia­smo che il Gover­no regio­na­le ha posto al cen­tro di una visio­ne com­ples­si­va, che uni­sce stu­dio, scien­za, sto­ria, cul­tu­ra ed eco­no­mia, pro­te­sta alla cre­sci­ta del­la nostra Sici­lia”.

Pro­via­mo a com­pie­re, quin­di, un viag­gio all’in­ter­no del­le diver­se pro­vin­ce per segna­la­re i can­tie­ri di sca­vo che ani­ma­no in que­sti mesi il ter­ri­to­rio sici­lia­no, sot­to la dire­zio­ne dei Par­chi archeo­lo­gi­ci e del­le Soprin­ten­den­ze del­la Sicilia.

AGRIGENTO

Ad Agri­gen­to le archeo­lo­ghe del Par­co del­la Val­le dei Tem­pli han­no avvia­to nei gior­ni scor­si il nuo­vo can­tie­re di sca­vo per ripor­ta­re in luce il tea­tro elle­ni­sti­co sco­per­to nel 2016 e di cui è sta­ta indi­vi­dua­ta solo la par­te som­mi­ta­le del­la cavea sul­la qua­le sede­va­no gli spet­ta­to­ri. Il 70 per­cen­to del monu­men­to, ampio 100 metri qua­dri, è anco­ra nasco­sto sot­to le cam­pa­gne del­la val­le e la pri­ma tran­che di lavo­ri mira a recu­pe­rar­lo insie­me con i reper­ti che custodisce.

Ma non solo: la Scuo­la Nor­ma­le di Pisa è tor­na­ta a stu­dia­re il tem­pio “D” e gli edi­fi­ci del­la col­li­na dei tem­pli con una bor­sa di stu­dio a Cri­sto­fo­ro Grot­ta, stu­dio­so e docen­te a con­trat­to dell’Università di Paler­mo che segui­rà le inda­gi­ni sot­to la gui­da di Gian­fran­co Ador­na­to, pro­fes­so­re di Archeo­lo­gia del­la Nor­ma­le di Pisa. Inol­tre, si  sca­va anche nell’area di un tor­rio­ne visi­bi­le all’ingresso del par­co che potreb­be risul­ta­re esse­re la por­ta d’accesso al san­tua­rio, un’a­rea sacra di dimen­sio­ni impo­nen­ti che fino ad oggi non è sta­ta inda­ga­ta e che potreb­be esse­re sta­ta dedi­ca­ta a Hera o Atena.

Sem­pre ad Agri­gen­to, in col­la­bo­ra­zio­ne con l’U­ni­ver­si­tà di Cata­nia e la Scuo­la Nor­ma­le di Pisa, da giu­gno ripren­de­ran­no le ricer­che al tem­pio di Giu­no­ne. Con la Freie Uni­ver­si­tat di Ber­li­no, inol­tre, si  inda­ga l’a­rea del Gin­na­sio, con l’U­ni­ver­si­tà di Bor­deaux-Mon­ta­gne l’a­rea monu­men­ta­le ad Est di Por­ta V, con l’U­ni­ver­si­tà di Aug­sburg sono in cor­so gli sca­vi al san­tua­rio extraur­ba­no di S.Anna, men­tre l’U­ni­ver­si­tà di Paler­mo ha ripre­so le inda­gi­ni nel­l’a­rea a SE del­l’O­lym­pieion, l’U­ni­ver­si­tà di Bolo­gna lavo­ra nel­l’In­su­la III del Quar­tie­re Elle­ni­sti­co-Roma­no e nel quar­tie­re dei cera­mi­sti pres­so por­ta V, gra­zie a una con­ven­zio­ne con l’U­ni­ver­si­tà Sta­ta­le di Mila­no ripren­do­no gli stu­di sul­la cit­tà greca.

Intan­to la Soprin­ten­den­za di Agri­gen­to ha in pro­gram­ma nume­ro­se atti­vi­tà di sca­vo nei siti del­la Val­le del Pla­ta­ni. In par­ti­co­la­re in fase di avvio un nuo­vo inter­ven­to a Mon­te Castel­lo di Sant’Angelo Muxa­ro, dove, dopo le impor­tan­ti risul­tan­ze del­le inda­gi­ni del 2020, si è mes­so in luce l’intero peri­me­tro del­le mura del castel­lo medie­va­le e sono sta­te veri­fi­ca­te le diver­se fasi di fre­quen­ta­zio­ne del sito che risal­go­no al Neo­li­ti­co medio-fina­le (metà del VI mil­len­nio a.C.). E sono  in pro­gram­ma, in pro­po­si­to, una mostra e un con­ve­gno inter­na­zio­na­le sul­le recen­ti acqui­si­zio­ni che riscri­vo­no, con i dati ine­di­ti e i risul­ta­ti di ana­li­si scien­ti­fi­che, le fasi più anti­che di popo­la­men­to del territorio.

Nel comu­ne di San­ta Eli­sa­bet­ta sono in fase di pro­gram­ma­zio­ne sca­vi nei siti di Mon­te Che­li e Mon­te Gua­sta­nel­la, luo­ghi di straor­di­na­rio inte­res­se non solo dal pun­to di vista archeo­lo­gi­co (sede di una gran­de necro­po­li tar­doan­ti­ca il pri­mo, for­ti­li­zio mili­ta­re di età medie­va­le il secon­do), ma anche geo­lo­gi­co, in quan­to esem­pi del­la suc­ces­sio­ne sedi­men­ta­ria eva­po­ri­ti­ca di cir­ca sei milio­ni di anni fa, in cui sono docu­men­ta­ti i cri­stal­li di ges­so fra i più gran­di in Europa.
Nei siti svol­go­no atti­vi­tà di stu­dio e ricer­che nume­ro­si tiro­ci­nan­ti sia in scien­ze geo­lo­gi­che che archeo­lo­gi­che, secon­do accor­di di col­la­bo­ra­zio­ne e/o con­ven­zio­ni con le Uni­ver­si­tà di Mode­na e Reg­gio Emi­lia, la Sapien­za di Roma, l’Al­ma Mater di Bolo­gna, le Uni­ver­si­tà di Paler­mo e Catania.

CALTANISSETTA

Ad ope­ra del­la Soprin­ten­den­za, van­no avan­ti gli sca­vi che han­no por­ta­to, a Val­le­lun­ga Pra­ta­me­no,  alla sco­per­ta di un’im­por­tan­te vil­la rura­le roma­na del I seco­lo d.C., vero­si­mil­men­te un’a­zien­da agri­co­la, che si esten­de­va su sei etta­ri. La Vil­la, emer­sa duran­te i lavo­ri per la rea­liz­za­zio­ne del­la linea fer­ra­ta Paler­mo-Cata­nia, si con­fi­gu­ra come uno dei più impor­tan­ti ritro­va­men­ti nel­l’a­rea inter­na del­la Sicilia.

A Gela, inve­ce, in via Di Bar­to­lo, sono in cor­so i lavo­ri di musea­liz­za­zio­ne del­la necro­po­li gre­ca rife­ri­bi­le ai pri­mi colo­ni fon­da­to­ri del­la cit­tà. Il lem­bo di necro­po­li, rin­ve­nu­ta duran­te i lavo­ri di sca­vo per la posa del­la fibra otti­ca, riguar­da in par­ti­co­la­re die­ci sepol­tu­re, distri­bui­te su due livel­li, all’interno del­le qua­li sono sta­ti indi­vi­dua­ti cen­ti­na­ia di fram­men­ti di pre­ge­vo­le fat­tu­ra in sti­le pro­to-corin­zio, corin­zio e atti­co, mol­ti dei qua­li ricomponibili.

Gra­zie alla con­ven­zio­ne con l’U­ni­ver­si­tà di Came­ri­no si inda­ga, infi­ne, nell’area di Vas­sal­lag­gi, sito pre­i­sto­ri­co del­l’e­tà del bron­zo nel ter­ri­to­rio di San Catal­do e, gra­zie alla con­ven­zio­ne con l’Università degli Stu­di di Cata­nia, si avvie­ran­no le ricer­che archeo­lo­gi­che nell’area di Des­sue­ri, necro­po­li pre­i­sto­ri­ca tra i ter­ri­to­ri di Bute­ra e Mazzarino.

CATANIA

A Cata­nia sono in fase di avvio i lavo­ri di siste­ma­zio­ne e sca­vo del­l’an­fi­tea­tro roma­no di piaz­za Ste­si­co­ro e gli sca­vi  de “le necro­po­li” in via Andro­ne. A Cal­ta­gi­ro­ne si lavo­ra alla valo­riz­za­zio­ne del­l’a­rea archeo­lo­gi­ca Col­le S. Ippo­li­to, men­tre a Ramac­ca si inda­ga nel­l’a­rea archeo­lo­gi­ca di Castel­li­to “La Domus”. Inol­tre, sono in cor­so diver­se mostre che espon­go­no i reper­ti archeo­lo­gi­ci rin­ve­nu­ti a S. Maria di Lico­dia, dove è appe­na sta­ta inau­gu­ra­ta l’esposizione vir­tua­le “la sto­ria nel­la sto­ria”, men­tre la Guar­dia di Finan­za espo­ne, nel­la mostra “Dai seque­stri alla valo­riz­za­zio­ne”, mate­ria­li degli sca­vi rin­ve­nu­ti nel ter­ri­to­rio di Ripo­sto.

ENNA

Il Par­co Archeo­lo­gi­co di Mor­gan­ti­na e del­la Vil­la Roma­na del Casa­le ha in cor­so col­la­bo­ra­zio­ni   con l’Al­ma Mater Stu­dio­rum del­l’U­ni­ver­si­tà di Bolo­gna, con l’U­ni­ver­si­tà di Tren­to e l’U­ni­ver­si­tà Kore di Enna che stan­no ope­ran­do con sca­vi e ricer­che nel­la Vil­la Roma­na del Casa­le di Piaz­za Arme­ri­na. Inol­tre, il gover­no regio­na­le ha in atto un gran­de pro­get­to di recu­pe­ro del­la Vil­la Roma­na di Gera­ce, un’altra impor­tan­tis­si­ma testi­mo­nian­za nel cuo­re del­la Sici­lia Cen­tra­le, in un’area a metà stra­da fra Enna e Bar­ra­fran­ca. Inol­tre, gra­zie al vin­co­lo archeo­lo­gi­co appo­sto lo scor­so anno in’area del ter­ri­to­rio di Cen­tu­ri­pe, si sta pro­get­tan­do un’attività di ripre­sa del­le inda­gi­ni archeo­lo­gi­che del ter­ri­to­rio. Sem­pre nell’Ennese, sono in fase di stu­dio alcu­ni rin­ve­ni­men­ti avve­nu­ti nel ter­ri­to­rio di Cera­mi, che potreb­be­ro far pen­sa­re a testi­mo­nian­ze di cul­ti solari.

MESSINA

A Mes­si­na sono in cor­so in que­sti gior­ni i lavo­ri di inda­gi­ne di un set­to­re del­la più ampia necro­po­li elle­ni­sti­co-roma­na degli Orti del­la Mad­da­le­na risa­len­te al II sec a.C., emer­sa nel cor­so del­l’at­ti­vi­tà di vigi­lan­za svol­ta dal­la Soprintendenza.

Ad Halae­sa, leg­gen­da­ria cit­tà sicu­lo-gre­ca che si tro­va nel ter­ri­to­rio di Tusa stan­no per ripren­de­re le inda­gi­ni vol­te a meglio indi­vi­dua­re il tea­tro. Men­tre il neo diret­to­re del Par­co di Tin­da­ri, Dome­ni­co Tar­gia, sta for­ma­liz­zan­do la con­ven­zio­ne con l’Università fran­ce­se di Amiens per la ripre­sa degli sca­vi e le Uni­ver­si­tà di Mes­si­na, Oxford e Paler­mo inda­ghe­ran­no sul san­tua­rio di Apol­lo, men­tre è in cor­so per Tin­da­ri una con­ven­zio­ne con l’u­ni­ver­si­tà di Tori­no. Gra­zie al prof. Luca Sineo, paleon­to­lo­go del­l’U­ni­ver­si­tà di Paler­mo, sono in cor­so ricer­che nel sito paleon­to­lo­gi­co e pre­i­sto­ri­co del­la “Grot­ta di San Teo­do­ro”. Il sito, dove sono pre­sen­ti resti di ele­fan­te nano, iena, cer­vo, cin­ghia­le, orso, asi­no fu abi­ta­to dall’uomo tra i 12.000 e gli 8.000 anni pri­ma di Cri­sto. L’importanza del­la grot­ta è lega­ta al ritro­va­men­to del­le pri­me sepol­tu­re paleo­li­ti­che sici­lia­ne – sono cin­que cra­ni e due sche­le­tri ecce­zio­nal­men­te com­ple­ti – che ci han­no con­sen­ti­to una cono­scen­za appro­fon­di­ta degli anti­chi abi­tan­ti del­la Sici­lia. La testi­mo­nian­za più impor­tan­te è il ritro­va­men­to dei resti fos­si­li di una don­na di cir­ca 30 anni, alta 165 cm, alla qua­le è sta­to attri­bui­to il nome di Thea (dal lati­no Theo­do­ra) per col­le­gar­lo a quel­lo del­la grot­ta. Inol­tre pro­se­guo­no i lavo­ri alla vil­la S.Pancrazio di Taor­mi­na dove sono sta­te già rin­ve­nu­te tre  Domus di età impe­ria­le e un muro arcai­co in tec­ni­ca poli­go­na­le, uni­ca evi­den­za a Taor­mi­na. A Ter­me Viglia­to­re si con­ti­nua a sca­va­re nel­la vil­la roma­na in con­tra­da S.Biagio men­tre a Milaz­zo pro­se­guo­no gli sca­vi nel lem­bo di abi­ta­to tar­do-anti­co di via Cum­bo Bor­gia e nel trat­to di necro­po­li del I e II seco­lo d.C.; a Lipa­ri, infi­ne, si inda­ga su un impian­to pro­dut­ti­vo di età romana.

Per quan­to riguar­da le Iso­le Eolie, al Vil­lag­gio pre­i­sto­ri­co di Capo Gra­zia­no, abi­ta­to duran­te l’età del Bron­zo Anti­co e Medio, ver­ran­no con­dot­te nuo­ve inda­gi­ni archeo­lo­gi­che al fine di indi­vi­dua­re e met­te­re in luce altri manu­fat­ti, al fine di amplia­re le poten­zia­li­tà del­la frui­zio­ne. A Strom­bo­li, nel Vil­lag­gio pre­i­sto­ri­co in c.da San Vin­cen­zo, gli sca­vi con­dot­ti con l’Università di Mode­na e Reg­gio Emi­lia, dal­la prof. Sara T. Levi (Hun­ter Col­le­ge New York), nel cor­so di die­ci anni han­no por­ta­to alla luce i resti di strut­tu­re del­l’e­tà del Bron­zo e di età medie­va­le. Al Castel­lo di Lipa­ri, con l’Università Roma Tre è in cor­so l’attività di sca­vo nell’area archeo­lo­gi­ca e sede del Museo Archeo­lo­gi­co Regio­na­le Lui­gi Ber­na­bò Brea. Qui è in cor­so l’individuazione di par­te del­la stra­ti­gra­fia pre­i­sto­ri­ca (fase di Ser­ra d’Alto del VI mil­len­nio a.C.) e pro­to­sto­ri­ca (Media Età del Bron­zo), con rin­ve­ni­men­ti anche di ambi­to medie­va­le, già mes­sa in luce e stu­dia­ta dal­lo stes­so Ber­na­bò Brea e da Made­lei­ne Cava­lier. E’ in cor­so, inol­tre, un Labo­ra­to­rio di archeo­bo­ta­ni­ca con l’Università del Salen­to mira­ta alla ricer­ca e stu­dio sui resti dei vege­ta­li com­po­sti da semi (car­po­lo­gia), car­bo­ni (antra­co­lo­gia) e fram­men­ti vege­ta­li fos­si­li, recu­pe­ra­ti nei con­te­sti dei siti archeo­lo­gi­ci e natu­ra­li del­le iso­le Eolie e con­ser­va­ti nei depo­si­ti del Museo di Lipa­ri. In par­ti­co­la­re dai siti pre­i­sto­ri­ci. Con il Dipar­ti­men­to di Fisi­ca dell’Università di Mila­no è in cor­so il pro­get­to “Ossi­dia­na di Lipa­ri e comu­ni­tà uma­ne neo­li­ti­che nel­le iso­le Eolie”, stu­dio e ana­li­si del­le cola­te di ossi­dia­na nell’isola di Lipa­ri in rap­por­to al popo­la­men­to del­le iso­le Eolie duran­te il Neolitico.

Con part­ner scien­ti­fi­ci come Sara T. Levi (Hun­ter Col­le­ge New York), Giro­la­mo Fio­ren­ti­no (Uni­ver­si­tà del Salen­to), Helen Daw­son (Uni­ver­si­tà Bolo­gna), Pie­tro Lo Cascio (Nesos, Lipari).
si sta svol­gen­do, infi­ne, la map­pa­tu­ra topo­gra­fi­ca dei siti archeo­lo­gi­ci dal­la pre­i­sto­ria all’età bizan­ti­na con siste­mi geolocalizzazione.

PALERMO

Mol­tis­si­mi i can­tie­ri di sca­vo in cor­so a Paler­mo e nel­la sua pro­vin­cia. Nel Par­co Archeo­lo­gi­co di Hime­ra, Solun­to e Mon­te Iato, gra­zie a un pro­to­col­lo d’intesa sot­to­scrit­to tra il diret­to­re Ste­fa­no Zan­ga­ra, e il diret­to­re del dipar­ti­men­to Cul­tu­re e Socie­tà del­l’U­ni­ver­si­tà di Paler­mo, Miche­le Come­ta, è sta­ta avvia­ta una nuo­va sta­gio­ne di ricer­ca nei tre siti archeo­lo­gi­ci. L’ac­cor­do, che san­ci­sce la col­la­bo­ra­zio­ne tra i due enti, con­sen­te di appro­fon­di­re la sto­ria dei luo­ghi, gra­zie all’at­ti­vi­tà di stu­dio svol­ta dai docen­ti e ricer­ca­to­ri di isti­tu­ti uni­ver­si­ta­ri sici­lia­ni e nazio­na­li. In par­ti­co­la­re, diver­si appro­fon­di­men­ti riguar­da­no l’a­rea di Hime­ra e l’a­na­li­si dei siste­mi e del­le instal­la­zio­ni idrau­li­che di Solunto.

Pro­prio a Solun­to, da alcu­ni gior­ni stu­den­ti e dot­to­ran­di del­l’U­ni­ver­si­tà stan­no appro­fon­den­do impor­tan­ti aspet­ti del­l’in­se­dia­men­to di età arcai­co-clas­si­ca del­la cit­tà elle­ni­sti­co-roma­na che sono ogget­to di tesi di lau­rea, di spe­cia­liz­za­zio­ne e di dot­to­ra­to. Intan­to, sem­pre nell’ambito del­la col­la­bo­ra­zio­ne con l’U­ni­ver­si­tà di Paler­mo, si stan­no svol­gen­do le atti­vi­tà rela­ti­ve a due pro­get­ti. Il pri­mo, coor­di­na­to da Eli­sa Chia­ra Por­ta­le, riguar­da il rilie­vo archi­tet­to­ni­co, l’a­na­li­si archeo­lo­gi­ca, la geo­re­fe­ren­zia­zio­ne e geo­lo­ca­liz­za­zio­ne di tut­to l’impianto urba­no, al fine di rea­liz­za­re una rico­stru­zio­ne del­la cit­tà anti­ca da pro­por­re attra­ver­so un per­cor­so didat­ti­co-esplo­ra­ti­vo che aiu­ti i visi­ta­to­ri a orien­tar­si meglio nel­la visi­ta di Solun­to. Il secon­do pro­get­to, finan­zia­to dal Miur attra­ver­so il Pon ricer­ca, vede impe­gna­to Mas­si­mo Limon­cel­li insie­me a un grup­po di ricer­ca­to­ri del­l’U­ni­ver­si­tà di Paler­mo e ad alcu­ni spe­cia­li­sti di archi­tet­tu­ra anti­ca e di archeo­lo­gia gre­co-roma­na, nel­la rea­liz­za­zio­ne di un inno­va­ti­vo pro­get­to di restau­ro vir­tua­le, che sarà com­ple­ta­to alla fine del 2022.

A Paler­mo, nel Palaz­zo dell’ Usci­be­ne va avan­ti il pro­get­to di restau­ro e riqua­li­fi­ca­zio­ne con inda­gi­ni archeo­lo­gi­che e geo­ra­dar men­tre nel sito del­la Cuba Sopra­na con il Pro­get­to “Almu­nias medie­va­les en el Medi­ter­ra­neo….” pro­se­guo­no le inda­gi­ni archeo­lo­gi­che in col­la­boa­zio­ne con il prof. Julio Navar­ro Pala­zon del­la Escue­la de Estu­dios Ara­bes di Granada.

A San Gio­van­ni degli Ere­mi­ti è in cor­so lo sca­vo archeo­lo­gi­co che pre­ve­de anche la siste­ma­zio­ne dei per­cor­si men­tre nell’area del­la Caser­ma Car­lo Alber­to Dal­la Chie­sa  si pro­ce­de­rà  ad effet­tua­re gli sca­vi all’in­ter­no del com­pen­dio di per­ti­nen­za del­la Legio­ne e del­la chie­sa di San­ta Maria Mad­da­le­na; nel­la Caser­ma Cala­ta­fi­mi, che insie­me alla Caser­ma Dal­la Chie­sa fa par­te del cosid­det­to “Quar­tie­re Mili­ta­re di San Gia­co­mo”, sono in cor­so inda­gi­ni cono­sci­ti­ve. A Palaz­zo Ste­ri, si inda­ga in col­la­bo­ra­zio­ne con l’U­ni­ver­si­tà degli Stu­di di Paler­mo. Al Palaz­zo Rea­le ci sono sca­vi pre­ven­ti­vi all’in­ter­no del pro­get­to “Cor­ti­le del­la fon­ta­na” e a Piaz­za Par­la­men­to si stan­no effet­tuan­do sag­gi pre­ven­ti­vi e sor­ve­glian­za archeo­lo­gi­ca. In col­la­bo­ra­zio­ne con l’ Auto­ri­tà di Siste­ma Por­tua­le del Mare di Sici­lia Occi­den­ta­le nel­l’a­rea del Castel­lo a Mare si sta pro­van­do a ripor­ta­re in luce il peri­me­tro del Castel­lo men­tre nel­la Chie­sa di San­ta Maria del­la Mise­ri­cor­dia nel cor­so dei lavo­ri di rico­stru­zio­ne del con­ser­va­to­rio Bru­nac­ci­ni, loca­liz­za­to sul paleoal­veo del Kemo­nia, si cer­ca­no evi­den­ze di chie­se rupe­stri e di ipo­gei non anco­ra inda­ga­ti. Qanat ara­bi sono ogget­to di inda­gi­ne a Vil­la­gra­zia di Paler­mo e a piaz­zet­ta Calandra.

Ulte­rio­ri sca­vi sono in cor­so, inol­tre, nel­la Chie­sa di San Gio­van­ni dei Leb­bro­si in col­la­bo­ra­zio­ne con CSIS, al Foro Ita­li­co e a Palaz­zo Gal­let­ti di San­ta Marina

Nume­ro­si gli sca­vi anche in provincia.

Ad ope­ra del Par­co Archeo­lo­gi­co di Sege­sta e del­la scuo­la Nor­ma­le di Pisa si è appe­na con­clu­sa una cam­pa­gna di sca­vi a Entel­la, nel ter­ri­to­rio di Con­tes­sa Entel­li­nadove, l’antica cit­tà abi­ta­ta dagli Eli­mi tra il V e il III seco­lo a.C. ha resti­tui­to i resti di un anti­co san­tua­rio e di un edi­fi­cio pub­bli­co di età romana.

A Cal­ta­vu­tu­ro, in un trat­to del­la via Cati­na-Ther­mae, una del­le stra­de più impor­tan­ti del­la Sici­lia, è sta­ta sco­per­ta una stra­da roma­na del II-III seco­lo d.C. Il ritro­va­men­to è avve­nu­to nel cor­so dei sag­gi archeo­lo­gi­ci pre­ven­ti­vi. L’ec­ce­zio­na­li­tà del rin­ve­ni­men­to sta nel fat­to che sia­mo di fron­te all’unico trat­to di stra­da roma­na costrui­ta sul­l’I­so­la, fino ad oggi atte­sta­to. Altro dato straor­di­na­rio è la coin­ci­den­za del­la stra­da roma­na con la Sta­ta­le 120 “dell’Etna e del­le Mado­nie”. Le ricer­che han­no con­fer­ma­to che, alme­no tra il Km 36 e il Km 37, vi sia una straor­di­na­ria cor­ri­spon­den­za tra le due stra­de, che pri­ma d’ora era sta­ta solo ipo­tiz­za­ta dagli stu­dio­si di topo­gra­fia antica.

A Vil­la­gra­zia di Cari­ni sono in fase di recu­pe­ro alcu­ne  Cata­com­be. A Cari­ni, in C.da San Nico­la si sca­va nel­l’a­rea del­l’in­se­dia­men­to tar­do-anti­co cor­ri­spon­den­te alla Hyc­ca­ra di età roma­na e medie­va­le. Lo sca­vo si pro­po­ne di com­pren­de­re l’in­se­dia­men­to, arric­chi­to da pavi­men­ti in mosai­co, dal pun­to di vista pla­ni­me­tri­co e diacronico.

A Petra­lia Sopra­na, nel­l’a­rea del­la vil­la Roma­na di San­ta Mari­na, in col­la­bo­ra­zio­ne con l’As­so­cia­zio­ne cul­tu­ra­le “G. Mes­si­neo” in cor­so uno sca­vo che, asso­cia­to ad inda­gi­ni geo­gno­sti­che, si pro­po­ne di deli­mi­ta­re la pla­ni­me­tria del­la vil­la in vita dal­l’e­tà tar­do elle­ni­sti­ca ad età tar­do antica.

Ad Alta­vil­la Mili­cia si sca­va nel­la chie­sa di San­ta Maria di Cam­po­gros­so det­ta la Chie­saz­za in cui si lavo­ra con l’U­ni­ver­si­tà di Bre­sla­via rap­pre­sen­ta­ta dal prof. S. Moz­d­zioch sui ritro­va­men­ti di età normanna.

A Castro­no­vo di Sici­lia la con­ven­zio­ne con l’U­ni­ver­si­tà di Roma Tor­ver­ga­ta e l’U­ni­ver­si­tà  di York, ritro­va­men­to sul mon­te Kas­sar del­l’u­ni­ca for­ti­fi­ca­zio­ne bizan­ti­na nel­la Sici­lia occi­den­ta­le e inter­ven­to in c.da San Pie­tro dove si tro­va una stra­ti­fi­ca­zio­ne che va inin­ter­rot­ta­men­te dal­l’e­tà tar­do roma­na fino a quel­la sveva.

Nei comu­ni di Alia, Mon­te­mag­gio­re Bel­si­to e Scla­fa­ni Bagni, si stan­no effet­tuan­do sag­gi pre­ven­ti­vi all’in­ter­no di un com­pren­so­rio ric­co di inse­dia­men­ti archeo­lo­gi­ci data­ti dal­l’e­tà pre­i­sto­ri­ca al Medioevo.

A Grat­te­ri si stan­no effet­tuan­do inda­gi­ni archeo­lo­gi­che nel­l’Ab­ba­zia nor­man­na di San Gior­gio. Lo sca­vo, con­dot­to nel­l’a­rea del­la chie­sa e del­l’at­ti­guo con­ven­to, ha per­mes­so di sco­pri­re tom­be data­bi­li in età nor­man­na e sve­va e ha con­fer­ma­to l’o­ri­gi­ne bizan­ti­na del sito.

A Cefa­lù lo sca­vo effet­tua­to sul sagra­to del Duo­mo in col­la­bo­ra­zio­ne con la Dio­ce­si di Cefa­lù ha  mes­so in luce sepol­tu­re e strut­tu­re coe­ve alla fab­bri­ca del duo­mo nor­man­no e una ric­ca stra­ti­gra­fia che dall’ età medie­va­le va a ritro­so fino alla fine del V‑IV seco­lo a.C. All’e­tà roma­na ed elle­ni­sti­ca si data­no, inve­ce, i resti di abi­ta­zio­ni del più anti­co cen­tro abitato.

A Par­ti­ni­co si stan­no effet­tuan­do rico­gni­zio­ni archeo­lo­gi­che in c.da Siri­gna­no, dove si tro­va­no resti di un  inse­dia­men­to roma­no. A Scia­ra lo sca­vo archeo­lo­gi­co, nell’ambito del­la rea­liz­za­zio­ne del meta­no­dot­to Gaglia­no-Ter­mi­ni Ime­re­se, ha per­mes­so di rin­ve­ni­re due pos­si­bi­li vasche di età medie­va­le con­nes­se alle atti­vi­tà pro­dut­ti­ve del territorio.

A Gan­gi è in cor­so uno sca­vo nel­l’a­rea archeo­lo­gi­ca di Mon­te Albur­chia con par­ti­co­la­re rife­ri­men­to alle edi­co­le voti­ve di età elle­ni­sti­co-roma­na. A Col­le­sa­no a bre­ve si svol­ge­ran­no sca­vi all’interno del castel­lo di ori­gi­ne nor­man­na, men­tre a Usti­ca pro­se­guo­no le inda­gi­ni in col­la­bo­ra­zio­ne con INGV, per il ritro­va­men­to, nel pia­no Car­do­ni, di un vil­lag­gio del neo­li­ti­co. Nume­ro­si sag­gi pre­ven­ti­vi sono, inol­tre, in cor­so in tut­ta la provincia.

RAGUSA

Nel par­co archeo­lo­gi­co di Kama­ri­na è atti­va da due anni una mis­sio­ne archeo­lo­gi­ca del­l’U­ni­ver­si­tà di Roma Tor Ver­ga­ta, diret­ta dal­la pro­fes­so­res­sa Mar­cel­la Pisa­ni, che ha già intra­pre­so lavo­ri di sca­vo nel­l’a­rea sacra del tem­pio di Ate­na e che que­st’an­no esten­de­rà le ricer­che nel­la zona del­l’A­go­rà, l’a­rea degli alta­ri monu­men­ta­li. 

SIRACUSA

Ripar­to­no i can­tie­ri di sca­vo dell’Ecole fran­cai­se di Roma con il Cnr di Paler­mo a Mega­ra Hyblaea dove si tro­va quel­la che, da tan­ti, è sta­ta defi­ni­ta la “Pom­pei del sud”. Gli sca­vi, affi­da­ti a Mas­si­mo Cul­tra­ro pun­ta­no ad inter­cet­ta­re la gri­glia di stra­de e defi­ni­re la rico­stru­zio­ne urba­ni­sti­ca di un’area par­ti­co­lar­men­te inte­res­san­te che si tro­va in pros­si­mi­tà del Tem­pio B, pri­mo edi­fi­cio di cul­to dei mega­re­si. Inte­res­san­ti appro­fon­di­men­ti anche alla Vil­la del Tel­la­ro di Noto, dove sono in cor­so ricer­che archeo­lo­gi­che con la Uni­ver­si­ty of South Flo­ri­da e pres­so l’a­rea archeo­lo­gi­ca di Pan­ta­li­ca con il Dipar­ti­men­to di Scien­ze Uma­ni­sti­che del­l’U­ni­ver­si­tà degli Stu­di di Catania.

La Soprin­ten­den­za di Sira­cu­sa ha affi­da­to all’U­ni­ver­si­tà di Var­sa­via gli sca­vi di Akrai, a Palaz­zo­lo Acrei­de, che dovreb­be­ro por­ta­re in luce i resti del­la cit­tà elle­ni­sti­ca. Si inda­ga anche su un altro tea­tro anti­co, quel­lo di Leon­ti­noi, la cit­tà descrit­ta da Poli­bio come gran­dio­sa, che quest’anno cele­bra 2.750 anni. Ogget­to del­la ricer­ca è l’ingresso monu­men­ta­le alla cit­tà, gli sca­vi, infat­ti, stan­no inda­gan­do sull’area del­la Por­ta nord del­la polis e sono pro­mos­si dal­l’U­ni­ver­si­tà di Cata­nia con Mas­si­mo Fra­sca, già docen­te di Archeo­lo­gia del­la Magna Gre­cia e diret­to­re del­la Scuo­la di spe­cia­liz­za­zio­ne in archeologia.

TRAPANI

Dal­la pun­ta più occi­den­ta­le del­la Sici­lia fa da apri­pi­sta il Par­co archeo­lo­gi­co di Sege­sta che – gra­zie agli sca­vi ini­zia­ti nel­le scor­se set­ti­ma­ne sot­to la dire­zio­ne di Ros­sel­la Giglio e la col­la­bo­ra­zio­ne con Maria Ceci­lia Par­ra del­la Scuo­la Nor­ma­le di Pisa – ha por­ta­to in luce l’in­gres­so monu­men­ta­le del­l’A­go­rà ed oggi sta con­du­cen­do nuo­vi sca­vi nel­l’A­cro­po­li Sud dove si stan­no amplian­do le ricer­che alla “Casa del Navar­ca” appar­te­nu­ta a un tale Era­clio, ami­co di Cice­ro­ne, e nel­l’a­rea cir­co­stan­te dove si tro­va­va­no altre resi­den­ze private.

A Mar­sa­la, inve­ce, si lavo­ra alla necro­po­li puni­ca emer­sa duran­te gli sca­vi per la rea­liz­za­zio­ne del­la rete fogna­ria che, nel­le scor­se set­ti­ma­ne, ha ripor­ta­to in luce alcu­ne tom­be invio­la­te e  con­ti­nua a resti­tuir­ne altre con­fer­man­do la pre­sen­za di un’im­por­tan­te sito. Sem­pre a Mar­sa­la, il dipar­ti­men­to di archeo­lo­gia del­l’U­ni­ver­si­tà di Gine­vra ripren­de­rà a bre­ve gli sca­vi tra l’In­su­la pri­ma e la Pla­teia Aelia del­l’an­ti­ca cit­tà di Lili­beo, men­tre l’U­ni­ver­si­tà di Ambur­go, con l’u­so di attrez­za­tu­re all’a­van­guar­dia, avvie­rà duran­te l’e­sta­te i lavo­ri di rilie­vo per la rea­liz­za­zio­ne di una car­ta archeo­lo­gi­ca del­la cit­tà. Gra­zie al Dipar­ti­men­to di Scien­ze Poli­ti­che e del­le Rela­zio­ni Inter­na­zio­na­li DEMS del­la Uni­ver­si­tà di Paler­mo, inol­tre, si orga­niz­za la VI edi­zio­ne del­la Histo­ry & Poli­tics sum­mer school che si svol­ge­rà a Mar­sa­la dal 23 al 28 ago­sto dal tito­lo “Euto­pia. Isti­tu­zio­ni, demo­cra­zia, futuro”.

A Mozia, inol­tre, sono in cor­so sca­vi con l’U­ni­ver­si­tà di Paler­mo che han­no inte­res­sa­to l’area del­la “necro­po­li arcai­ca” già indi­vi­dua­ta e par­zial­men­te sca­va­ta nel seco­lo scor­so da Whi­ta­ker e dal prof. Vin­cen­zo Tusa. Le ricer­che sono sta­te rivol­te a discer­ne­re la sequen­za stra­ti­gra­fi­ca del­le sepol­tu­re e inda­ga­re alcu­ni set­to­ri del­la necro­po­li, con­ser­va­ti all’interno del­le tor­ri del­la cin­ta mura­ria dove sono sta­te indi­vi­dua­te aree di sepol­tu­ra riser­va­te solo ad indi­vi­dui di età non adul­ta. Con l’U­ni­ver­si­tà degli Stu­di di Roma “La Sapien­za” le ricer­che si sono con­cen­tra­te, inve­ce,  nell’individuazione degli edi­fi­ci affe­ren­ti al San­tua­rio del Kothon, posto nel­la par­te meri­dio­na­le dell’abitato e nel­la indi­vi­dua­zio­ne del­la sequen­za di fre­quen­ta­zio­ne del San­tua­rio di Cap­pid­daz­zu, uno dei luo­ghi sacri mozie­si nel qua­le la pre­sen­za uma­na sem­bra non aver cono­sciu­to momen­ti di interruzione.

Pantelleria: scavi all’Acropoli, ai Sesi e a Scauri

A Pan­tel­le­ria si sono già rag­giun­ti impor­tan­ti risul­ta­ti gra­zie alla plu­rien­na­le col­la­bo­ra­zio­ne con l’Università di Tubin­ga e alla mis­sio­ne gui­da­ta dal pro­fes­sor Tho­mas Schef­fer. In par­ti­co­la­re si evi­den­zia­no impor­tan­ti risul­ta­ti nel­la zona dell’acropoli, a mon­te dell’abitato moder­no che ogni anno pro­du­ce nuo­ve indi­ca­zio­ni. Tra le nuo­ve sco­per­te si segna­la la sco­per­ta dell’Andy del pic­co­lo anfi­tea­tro (comi­zio) e del­le for­ti­fi­ca­zio­ni; inol­tre sono sta­ti evi­den­zia­ti appa­ra­ti pavi­men­ta­li con Tanit di pre­ge­vo­le fat­tu­ra che saran­no ogget­to di restauro.

Con il pro­fes­sor Cat­ta­ni dell’Università di Bolo­gna, con­ti­nua­no la ricer­ca e gli inter­ven­ti di restau­ro con­ser­va­ti­vo. Con una gestio­ne pro­gram­ma­ta attra­ver­so la for­mu­la di can­tie­ri aper­ti (can­tie­ri del­la cono­scen­za) già in cor­so a Seli­nun­te. Nell’area di Scau­ri, infi­ne sono in cor­so atti­vi­tà di con­ser­va­zio­ne men­tre al Lago di Vene­re ope­ra il prof. Car­rie Ann Mur­ray dell’Università di Brock. Qui gli sca­vi han­no rive­la­to carat­te­ri­sti­che archi­tet­to­ni­che bas­se in entram­be le aree deno­mi­na­te Area A e B, e un’ab­bon­dan­za di cul­tu­ra del mate­ria­le cera­mi­co. I mate­ria­li risal­go­no al VI seco­lo a.C. al II seco­lo d.C. e segna­la­no fasi di occu­pa­zio­ne sia puni­ca che roma­na. Inol­tre, alcu­ni dei mate­ria­li, com­pre­se le deco­ra­zio­ni e i com­po­nen­ti archi­tet­to­ni­ci, indi­ca­no che le strut­tu­re in essi con­te­nu­te era­no di carat­te­re impor­tan­te e appa­ren­te­men­te sacro.

A Seli­nun­te si tor­na a sca­va­re nel tem­pio “R” con lo staff del­la New York Uni­ver­si­ty gui­da­to dall’archeologo Cle­men­te Mar­co­ni e ripren­do­no le atti­vi­tà in col­la­bo­ra­zio­ne con isti­tu­zio­ni acca­de­mi­che tra cui l’Istituto Ger­ma­ni­co di Roma. L’università di Bonn, ad esem­pio, sarà impe­gna­ta nell’area del por­to orien­ta­le. Altri sca­vi saran­no effet­tua­ti nell’Agorà gra­zie all’U­ni­ver­si­tà di Ber­li­no e nel quar­tie­re del­le vec­chie for­na­ci dove la dire­zio­ne del Par­co sta pre­di­spo­nen­do visi­te spe­cia­li, aper­te al pub­bli­co, ad alcu­ne por­zio­ni dell’abitato. Con l’Università Cat­to­li­ca di Lublin, infi­ne, è sta­ta atti­va­ta la ricer­ca dell’antico teatro.

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