Volge al termine l’esperienza pantesca di Federico Sambruni, videomaker e influencer che sta girando un documentario sull’agricoltura pantesca con il Patrocinio del Comune di Pantelleria.
“Dai comuni cittadini ai viticoltori e alle cantine, ho trovato nei panteschi tanta accoglienza e voglia di partecipare al progetto”
di Francesca Marrucci
È arrivato il 6 maggio a Pantelleria e ripartirà domani. È giunto sull’isola dopo aver attraversato lo Stivale da Milano a bordo del suo booster d’epoca. Pian piano, seguendo le strade statali e provinciali, come si viaggiava in altri tempi, alla cosiddetta riscoperta del territorio.
Tuto è nato da un video che Federico Sembruni, videoblogger, videomaker, influencer, fotografo e viaggiatore, ha pubblicato sui suoi social sul vero Passito di Pantelleria. Nel video, che su Facebook ha superato le 11.000 visualizzazioni, Federico spiega come non sia possibile pagare 3€ una bottiglia di passito coltivato con la viticoltura eroica. Del resto Federico non è solo laureato in Agraria, è anche un enologo esperto, nonostante la giovane età.
Il video è stato il viatico per i contatti con l’Amministrazione Comunale ed in particolare con il Sindaco Vincenzo Campo che del riconoscimento del passito pantesco ha fatto un cavallo di battaglia. Da una serie di colloqui sulla tradizione vitivinicola pantesca è nato il progetto ‘Da Milano a Pantelleria in booster’, patrocinato dal Comune, che si trasformerà in un documentario sull’isola e sui suoi aspetti più caratteristici, partendo proprio dalla viticoltura eroica.
Alla vigilia della ripartenza dall’isola, Federico ci ha fatto un po’ il bilancio della sua permanenza a Pantelleria, delle esperienze fatte e ci ha regalato alcune immagini davvero suggestive che rivedremo nel documentario.
Tu sei laureato in Agraria ed esperto enologo ed il video che ti ha aperto la strada per Pantelleria è quello in cui parli del Passito e della viticoltura eroica. Ora che sei a Pantelleria, hai avuto modo di visitare le vigne e parlare con i viticoltori?
Sì, mi sono informato molto sul passito e sulla produzione del passito. In questi giorni a Pantelleria ho potuto visitare le vigne e parlare con tanti piccoli produttori.
La prima impressione che hai avuto di Pantelleria arrivando qual è stata?
Se devo essere sincero, la primissima impressione di Pantelleria è stata che sembrava di essere alle Canarie. Si apre il terreno vulcanico per la forza del mare che si infrange sulla costa, ma a differenza di quel tipo di arcipelago, ho trovato gente ospitale e buon cibo.
Quali sono i luoghi e le tradizioni su cui ti stai concentrando di più in questo documentario?
I luoghi e le tradizioni su cui mi sto focalizzando per il mio documentario sono i metodi e le tecniche per gestire la viticoltura estrema sull’isola, ovvero i sistemi ad alberello e tutto ciò che riguarda la vinificazione, nonché l’aspetto commerciale del passito di Pantelleria.
Hai dovuto cambiare qualcuno dei tuoi piani su cosa raccontare? Hai trovato a Pantelleria nuovi spunti che non avresti pensato?
Devo dire che ho dovuto cambiare alcuni piani riguardo la produzione del documentario, dato che il periodo in cui sto girando le riprese è molto ventoso e io mi sono dovuto adeguare alle situazione del territorio.
Il tuo lavoro si svolge in giro per l’isola con il tuo booster. Hai trovato partecipazione nella cittadinanza? Chi ti ha aiutato e cosa hai imparato di nuovo?
I panteschi mi stanno aiutando molto in questo tipo di percorso, infatti non solo ho trovato tante piccole cantine nonché produttori disposti a partecipare a questo progetto, ma anche comuni cittadini e amici disposti a condividere del tempo insieme e momenti di spensieratezza.
Se dovessi consigliare Pantelleria per tre motivi, quali sarebbero?
Prima di dare i miei consigli riguardo una vacanza Pantelleria, voglio premettere il fatto che io mi trovo sull’isola in un periodo dell’anno non solo insolito, ma in un periodo storico più unico che raro, senza turisti e con solo abitanti locali. Ma se dovessi consigliare Pantelleria, non la consiglierei a una coppietta troppo fighetta, piuttosto a gruppi di amici o coppie disposte a vivere un’isola cruda e vulcanica che può darti tanto e allo stesso tempo non darti nulla. Un’isola che per essere veramente apprezzata, deve essere necessariamente vissuta e girata con uno scooter o in sella a una moto.
Tornerai?
A Pantelleria sicuramente ci tornerò, ma non nel mese di maggio, un mese complicato per l’Isola specialmente dal punto di vista climatico, quando i venti forti sferzano sulle scogliere. Allo stesso tempo sono stato un privilegiato nel vedere l’isola che si mostra verde, rigogliosa e deserta, in una stagione inconsueta per i turisti.
L’ultima importante domanda: quando e dove uscirà il documentario?
Fra circa un paio di settimane sicuramente sui miei social e su quelli del Comune, ma non è detto che non sia distribuito anche altrove… vi aggiornerò…
Ho iniziato a 16 anni a scrivere sui giornali locali, per poi crearne uno, Punto a Capo, passando poi ai quotidiani e infine all’online.
Oggi, oltre a dirigere Punto a Capo Online e Punto a Capo Sport, collaboro con altri quotidiani online e dirigo l’Ufficio Stampa di Punto a Capo.
Inoltre, sono traduttrice, insegnante e Presidente della Onlus che pubblica il giornale. Faccio tante cose, probabilmente troppe, adoro scrivere, leggere e viaggiare e ho bisogno sempre di nuovi stimoli, di iniziare nuove avventure e creare nuovi progetti.