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Guardia Costiera Pantelleria: accesso libero alle spiagge anche se la strada è privata

LIBERO ACCESSO AL DEMANIO MARITTIMO

Non si può impedire l’accesso alle spiagge pubbliche anche se la strada è privata

 

Con l’inizio del­la sta­gio­ne esti­va la Guar­dia Costie­ra di Pan­tel­le­ria ha avvia­to le pro­prie atti­vi­tà di con­trol­lo sul dema­nio marit­ti­mo con par­ti­co­la­re atten­zio­ne alla veri­fi­ca degli acces­si al pub­bli­co dema­nio marittimo.

L’accesso ad una spiag­gia avvie­ne sem­pre tra­mi­te una stra­da, va da se quin­di, che è “Il codi­ce del­la stra­da” che ne rego­la­men­ta il tran­si­to, sia pedo­na­le che vei­co­la­re e il sud­det­to codi­ce “vie­ta l’occupazione del­la stra­da pub­bli­ca e se si trat­ta di stra­da pri­va­ta non si può vie­ta­re agli estra­nei l’accesso pedo­na­le alla spiag­gia pub­bli­ca”.

In rispet­to del­la leg­ge, dun­que, quan­do la spiag­gia non è data in con­ces­sio­ne ad uno sta­bi­li­men­to bal­nea­re, l’accesso e l’utilizzo del suo­lo in quan­to pub­bli­co, è aper­to a tut­ti e ciò vale anche quan­do vi si acce­de da una stra­da privata.

In mol­ti però aven­do costrui­to a pochi metri dal mare, han­no poi deli­mi­ta­to i loro ter­re­ni con recin­zio­ni e can­cel­li, dan­do vita ad inte­re aree sen­za un acces­so alla spiaggia.

Il Coman­do dell’Ufficio cir­con­da­ria­le Marit­ti­mo di Pan­tel­le­ria, al riguar­do, tie­ne a far sape­re che: con la sen­ten­za nr.24390/2017, la Cor­te di Cas­sa­zio­ne ha riba­di­to che «ai sen­si dell’art. 20 del Codi­ce del­la stra­da non è pos­si­bi­le chiu­de­re con can­cel­li ed impe­di­re l’accesso pedo­na­le al mare anche se la stra­da ha natu­ra privata.

Per­tan­to, secon­do la stes­sa Cas­sa­zio­ne, in caso di recin­zio­ni o divie­ti nei con­fron­ti degli estra­nei atti ad impe­di­re l’accesso al pub­bli­co dema­nio marit­ti­mo, scat­te­reb­be una san­zio­ne ammi­ni­stra­ti­va da € 169 a € 680.

L’Autorità Marit­ti­ma di Pan­tel­le­ria fa sape­re che con­ti­nue­rà a con­dur­re mira­ti con­trol­li in tale ambi­to al fine di sal­va­guar­da­re la libe­ra frui­zio­ne dei beni dema­nia­li marittimi. 

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