Pantelleria Immagina un’isola sostenibile In data 18 giugno si è svolto il primo incontro …

Non è il turista che sceglie Pantelleria, ma è Pantelleria che sceglie il turista
02/09/2021Per la sua rubrica Storie dall’Isola, Angelo Parisi stavolta parla in modo ironico delle bizzarre lamentele registrate quest’estate da alcuni turisti sui gruppi Facebook che nella maggior parte dei casi dimostrano di non capire che Pantelleria non è Rimini, ma soprattutto che quest’isola non è per tutti.
di Angelo Parisi
Prendo spunto da alcune lettere di turisti e residenti pubblicate sui gruppi Facebook per fare alcune riflessioni.
Gli autori di tali lettere si lamentano di tutto e fanno la descrizione di una Pantelleria inospitale sia a causa delle infrastrutture mancanti, sia di mancanza di spiagge di sabbia, che dei panteschi colpevoli di essere poco ospitali e vogliosi di scippare il povero malcapitato di turno.
Si parla di una Pantelleria in cui le strade sono non percorribili e causano gli incidenti.
Eppure un po’ a tutti noi è capitato di incrociare persone spericolate che sfrecciano ad alta velocità, manco fossero su un circuito automobilistico, sulle nostre strade a carreggiata ridotta sulle quali passano a mala pena due veicoli contemporaneamente. Come in un film horror, evidentemente quei poveri disgraziati vogliono andare a velocità ridotta, ma niente, quelle strade si impossessano del loro piede destro e lo premono inesorabilmente sull’acceleratore, provocando a volte l’incidente (per fortuna finora non con esiti tragici).
Poi ci sono i luoghi che sono classificati come rischiosi per l’incolumità dell’uomo e, per questo, sono interdetti. Ma scherziamo? È una vergogna! Come si può pensare di salvaguardare l’incolumità umana su un’isola che vive di turismo? Meglio chiudere entrambi gli occhi, incrociare le dita e sperare che non succeda nulla a nessuno. Certo se dovesse succedere qualcosa, poi sarebbe colpa delle autorità che non hanno interdetto l’accesso alle persone, ma intanto che non succede nulla, è naturalmente colpa loro se hanno emesso delle ordinanze di interdizione.
Altra nota dolente le spiagge.
Già perché Pantelleria non presenta spiagge come la costa romagnola. In fondo, il sospetto potrebbe venire a chiunque, vista la natura vulcanica dell’isola. Ma magari qualcuno si sarà fatta un’idea diversa e resta deluso una volta giunto sull’isola. Quindi niente sabbia su cui poter piantare un ombrellone per proteggersi dal sole. Già perché a Pantelleria c’è persino il sole!
Quindi la soluzione proposta da alcuni grandi geni sarebbe quella di mettersi a bucherellare la roccia con un trapano per consentire al povero turista inconsapevole dell’assenza di sabbia e della presenza del sole, di poter piantare il suo bell’ombrellone. Certo i buchi dovrebbero essere fatti con criterio, altrimenti poi si potrebbe trovare il turista che si lamenta di non aver forato dove voleva lui o troppo vicino o lontano agli altri. Così come bisogna prevedere i fori ‘formato famiglia’, per chi vuole piantare più ombrelloni vicini. Quindi, avviamo un progetto per trasformare la costa in uno scolapasta e anche il turista più esigente sarà soddisfatto.
Infine, il problema che affligge Pantelleria dal momento della sua genesi: l’erba. Problema sollevato in genere dai residenti, perché la maggior parte dei turisti viene da zone molto meno curate.
Pantelleria, infatti, ha un brutto vizio: è un’isola fertile. Questa fertilità fa sì che l’erba cresca velocemente e, soprattutto, che lo faccia non appena trova un po’ di terra libera dal cemento. Persino tra le fessure del cemento stesso.
Inutile tagliarla. L’erba è così arrogante che ricresce subito dopo. Non capisce che l’essere umano non la vuole. E hai voglia a spiegarglielo!
Così Pantelleria si trova immersa nella natura, piena d’erba e di piante. Certo, una Pantelleria piena di cemento sarebbe molto più bella ed ospitale, il centro storico già ce lo dimostra ampiamente. Così come sarebbe più bella un’isola senza animali o insetti.
Ma, ahimè, non è così. Anche in questo caso lo spirito dell’isola non ascolta i desideri dell’uomo e fa sì che la natura si riprenda ciò che gli è stato scippato.
Oltretutto il fatto che Pantelleria sia anche sede di un Parco Nazionale la dice lunga sul fatto che lo spirito dell’isola sia in combutta con chi l’ha voluto.
Dopo aver provato a riderci su, provo a chiedermi perché qualcuno sceglie di venire a Pantelleria.
Forse perché vuole vivere in un sito selvaggio, uno dei pochi rimasti intatti, o quasi?
Forse perché chi vuole le spiagge di sabbia va a Rimini e non a Pantelleria?
Forse perché vuole tuffarsi in un mare pulito proprio perché non c’è un numero eccessivo di turisti come sulla costa romagnola?
Forse perché se vuole restare da solo, a contatto con la Natura, può farlo?
Forse perché, oltre al mare, c’è un entroterra da scoprire e nei giorni in cui il mare non lo consente può sbizzarrirsi ad esplorarlo?
Forse perché può vivere delle esperienze uniche che non ci sono in altri posti?
O, semplicemente perché Pantelleria è bella ed esclusiva proprio perché è difficile da vivere?
Se volete le spiagge sabbiose, le autostrade, il cemento, la vita notturna, le comodità della grande città, non venite a Pantelleria, andate altrove.
Perché, in fondo, non è il turista che sceglie Pantelleria, ma è Pantelleria che sceglie il turista.
Ed è proprio questo il fascino di quest’isola.

Mi chiamo Angelo Parisi, sono nato a Leonforte (EN) e faccio l’ingegnere di professione. Fino al 30 maggio 2023 ho rivestito il ruolo di assessore comunale a Pantelleria.
La mia specializzazione sono le tematiche ambientali, soprattutto le energie rinnovabili. Sono sicuro che nel futuro prossimo, tutta l’energia di cui avremo bisogno sarà prodotta grazie al sole, al vento, al mare e al calore della terra e che l’uomo potrà solo rallentare questo traguardo.
Nella mia attività professionale cerco di coniugare lo sviluppo tecnologico con la sostenibilità cercando di dimostrare ai committenti che un euro speso oggi si trasformerà in cento euro risparmiati nel corso della vita dell’opera.
Ritengo che Pantelleria sia il luogo ideale dove mettere in pratica le mie idee e con questa collaborazione cercherò di raccontare i semini che ogni giorno pianterò per rendere l’isola energeticamente autosufficiente.
Meno male che ci sono anche persone che non apprezzano la vera “natura” dell’isola e che non tornano più! Io ci verrei a vivere per quanto mi piace e per l’energia straordinaria che trasmette. Una lamentela la devo fare anch’io però e non da turista ma proprio perchè la amo tantissimo. Ovunque si trovano bottiglie di plastica, sacchetti ecc. ecc., spesso seminati per strada dai mezzi che fanno la differenziata o da persone poco rispettose che magari poi si lamentano pure. Trovate un modo per risolvere il problema e l’isola vi ringrazierà