La tromba d’aria, che il 10 settembre 2021 ha devastato improvvisamente una parte dell’isola di…
Pantelleria, raccolta fondi Famiglia Errera: ecco le risposte alle polemiche sollevate
26/09/2021La raccolta fondi per la famiglia di Gianni Errera ha sollevato dubbi e polemiche, spesso strumentali.
Abbiamo sentito il Comitato PVN che l’ha organizzata e abbiamo cercato di rispondere alle domande dei cittadini.
di Francesca Marrucci
La raccolta fondi tramite la piattaforma GoFundMe per la famiglia di Gianni Errera non appena lanciata ha creato una serie di polemiche che sarebbe meglio evitare in tragedie come quella occorsa con la tromba d’aria a Pantelleria. A parte i ‘soliti noti’ che colgono ogni occasione per attribuire responsabilità all’Amministrazione Comunale, ligi forse al vecchio detto ‘piove Governo ladro’ o più semplicemente in mala fede, molti cittadini hanno sollevato dubbi sull’autenticità della raccolta, probabilmente a causa delle poche informazioni date o dalla scarsa conoscenza della piattaforma utilizzata per raccogliere le donazioni.
Abbiamo parlato con i promotori della raccolta e cerchiamo di rispondere qui ai dubbi sollevati dai cittadini.
La raccolta fondi è stata organizzata dal Sindaco e dall’Amministrazione Comunale?
No. Il Sindaco ha più volte auspicato che fosse organizzata una raccolta fondi, ma non è l’Amministrazione Comunale che può farlo, viste le leggi in vigore.
Perché quando cerco di donare appare il messaggio ‘La tua donazione servirà a sostenere il Comitato Pantelleria Vuole Nascere’?
Il Comitato Pantelleria Vuole Nascere (Comitato PVN) è l’organizzatore della raccolta fondi. In genere, il promotore di una raccolta fondi è il beneficiario stesso, tranne i casi come questo in cui è un’organizzazione terza che si occupa della raccolta, ecco perché nella dicitura della piattaforma appare il Comitato PVN.
I soldi a chi andranno allora?
Viene ben chiarito nella descrizione della raccolta che “Tutti gli importi devoluti vengono automaticamente accreditati sul conto corrente della sua famiglia.” La piattaforma trattiene una percentuale sulle donazioni per il servizio (vedere https://it.gofundme.com/pricing#IT), ma il Comitato PVN non trattiene un centesimo.
La famiglia di Gianni Errera è a conoscenza di questa raccolta fondi?
Certamente. Linda, la compagna, è un membro attivo del Comitato PVN e ha dato l’assenso alla raccolta.
Perché non fare la raccolta anche per la famiglia di Francesco Valenza?
Il Comitato PVN ha deciso di organizzare questa raccolta a sostegno di una sua socia di cui conosce bene le necessità e fa parte della comunità delle mamme rappresentate dal Comitato. Se qualcun altro è interessato a fare una raccolta fondi per la famiglia Valenza, può fare lo stesso, con l’approvazione della Famiglia Valenza, ovviamente.
È questa la raccolta per costruire una cappella in memoria delle due vittime?
No. Ci hanno detto che forse c’è in giro anche quest’altra raccolta, ma non ne abbiamo i dettagli. Non è chiaro chi l’avrebbe organizzata e con il benestare di chi, perché comunque non è una raccolta che ha avuto l’ok delle famiglie, a quanto ne sappiamo. Quindi, consigliamo la massima prudenza nel devolvere soldi, in specie in contanti, a chi millanta di raccoglierli a nome delle due famiglie delle vittime.
Cos’è GoFundMe ed è sicuro?
GoFundMe è la piattaforma per crowfunding (raccolta fondi) più grande del mondo. La donazione è protetta e garantita. Nel caso in cui non fosse raggiunto una somma prefissata o la campagna fosse annullata, i soldi sono restituiti ai donatori. Qui il link al sito per saperne di più: https://www.gofundme.com/
Fino ad oggi la raccolta fondi per Gianni Errera ha raggiunto i 2.565€. Il Comitato PVN spera di raggiungere la cifra di 100.000€ per garantire un periodo di serenità alla compagna e ai figli di Gianni Errera fino a quando le cose non si saranno sistemate.
Per donare, il link diretto è questo: https://www.gofundme.com/f/raccolta-fondi-per-la-famiglia-di-gianni-errera
Ho iniziato a 16 anni a scrivere sui giornali locali, per poi crearne uno, Punto a Capo, passando poi ai quotidiani e infine all’online.
Oggi, oltre a dirigere Punto a Capo Online e Punto a Capo Sport, collaboro con altri quotidiani online e dirigo l’Ufficio Stampa di Punto a Capo.
Inoltre, sono traduttrice, insegnante e Presidente della Onlus che pubblica il giornale. Faccio tante cose, probabilmente troppe, adoro scrivere, leggere e viaggiare e ho bisogno sempre di nuovi stimoli, di iniziare nuove avventure e creare nuovi progetti.