IL SINDACO DI PANTELLERIA RISPONDE ALLE FALSITÁ E ALLE DELAZIONI DELLA CONSIGLIERA DELLA GATTA

IL SINDACO DI PANTELLERIA RISPONDE ALLE FALSITÁ E ALLE DELAZIONI DELLA CONSIGLIERA DELLA GATTA

29/09/2021 0 Di Redazione

IL SINDACO DI PANTELLERIA RISPONDE ALLE FALSITÁ E ALLE DELAZIONI DELLA CONSIGLIERA DELLA GATTA

Vincenzo Campo: “La Consigliera, in cerca di visibilità, ha un solo fine ormai chiaro: farla pagare a chi ha ritirato le sue deleghe assessoriali. La politica non si fa con pettegolezzi e delazioni. Si assumerà le responsabilità di quanto affermato.”

La Con­si­glie­ra Del­la Gat­ta, evi­den­te­men­te sem­pre in cer­ca di visi­bi­li­tà, anche que­sta vol­ta si è “sbiz­zar­ri­ta” in rico­stru­zio­ni fan­ta­sio­se e deni­gra­to­rie nei con­fron­ti dell’Amministrazione Comunale.

Il suo fine, ormai è chiaro: non fare il bene dei panteschi e di Pantelleria, ma farla pagare a chi ha avuto l’ardire di ritirare le sue deleghe assessoriali.

Si trat­ta solo di una ven­det­ta per­so­na­le e nul­la più.

Infat­ti, in quel­lo che dice non c’è trac­cia di alcu­na nor­ma vio­la­ta o di alcu­na ille­git­ti­mi­tà, ma solo dela­zio­ne e dif­fa­ma­zio­ne di bas­so livel­lo, che non nobi­li­ta cer­to la con­si­glie­ra che dichia­ra anche di ave­re una cul­tu­ra elevata.

Natu­ral­men­te si assu­me­rà le respon­sa­bi­li­tà del­le sue affer­ma­zio­ni dif­fa­man­ti nel­le sedi opportune.

Ma andia­mo con ordine.

La Consigliera accusa l’Amministrazione di aver seguito un iter anomalo riguardo gli eventi, iter che, a suo dire, è “verosimilmente connotato da profili di alta antigiuridicità”.

Non spe­ci­fi­ca però qua­le sareb­be in det­ta­glio l’iter ano­ma­lo. In effet­ti non può far­lo, per­ché è lo stes­so iter che è sta­to segui­to nel 2019, quan­do lei era Asses­so­re, per l’organizzazione di spettacoli.

Spet­ta­co­li, lo ricor­dia­mo, che furo­no affi­da­ti ad una agen­zia con la qua­le la Del­la Gat­ta ave­va avu­to dei rap­por­ti lavorativi.

Quin­di biso­gna dedur­re che anche quell’iter, segui­to e aval­la­to da lei stes­sa nel 2019, era “vero­si­mil­men­te con­no­ta­to da pro­fi­li di alta anti­giu­ri­di­ci­tà”?

La Consigliera non accetta che questa Amministrazione stia agendo e non tollera il fatto che non ci lasciamo intimorire dalle sue continue insinuazioni lanciate sia nel corso dei Consigli Comunali, sia con articoli diffamanti come quest’ultimo.

Riguar­do al dott. Sal­va­to­re Bel­vi­si, pia­ce con­sta­ta­re che la Con­si­glie­ra Del­la Gat­ta si sia rav­ve­du­ta nei suoi con­fron­ti, dato che ricor­dia­mo bene tut­ti la sera in cui si sca­gliò con­tro di lui al Castel­lo, accu­san­do­lo di voler­le impe­di­re di por­ta­re a ter­mi­ne una manifestazione.

Il sud­det­to fun­zio­na­rio era sta­to per giun­ta fil­ma­to e dileg­gia­to su Face­book con un video posta­to in diret­ta. Video poi rimos­so, ma regi­stra­to. Una del­le pagi­ne più squal­li­de dell’assessorato Del­la Gatta.

Ci ricor­dia­mo anche di quan­do rila­scia­va inter­vi­ste non cer­to lusin­ghie­re nei con­fron­ti del­lo stes­so fun­zio­na­rio, per esem­pio nell’estate 2019, quan­do le asso­cia­zio­ni che ave­va­no pro­gram­ma­to even­ti per la sta­gio­ne, a segui­to di una comu­ni­ca­zio­ne del IV Set­to­re, si tira­ro­no indie­tro per ulte­rio­ri adem­pi­men­ti che fino ad allo­ra non era­no sta­ti mai richie­sti (inter­vi­sta pub­bli­ca del 27.07.2019). Sor­te toc­ca­ta anche agli even­ti pro­gram­ma­ti dal­lo stes­so Asses­so­re Del­la Gat­ta che però li ave­va annun­cia­ti ad ini­zio stagione.

Mah! Si vede che in que­sti due anni, tol­ta la giac­ca di asses­so­re, la Del­la Gat­ta ha cam­bia­to improv­vi­sa­men­te e prov­vi­da­men­te opi­nio­ne riguar­do l’operato del diri­gen­te in questione.

Riba­di­sco, come già fat­to nel­la Com­mis­sio­ne Garan­zia e Tra­spa­ren­za il 7 set­tem­bre scor­so, che il Dott. Bel­vi­si non è sta­to sol­le­va­to da nes­sun inca­ri­co, per il sem­pli­ce moti­vo che que­sta Ammi­ni­stra­zio­ne non gli ave­va mai asse­gna­to alcun inca­ri­co.

Lo scor­so 3 ago­sto, dopo 3 anni di osser­va­zio­ni e atten­te ana­li­si riguar­do l’operato dei respon­sa­bi­li dei set­to­ri in regi­me di pro­ro­ga, il Sin­da­co ha eser­ci­ta­to le sue pre­ro­ga­ti­ve nomi­nan­do i respon­sa­bi­li di set­to­re che rite­ne­va più ido­nei e cer­can­do, per quan­to pos­si­bi­le, di appli­ca­re il prin­ci­pio di rotazione.

Il secondo punto sul quale la Consigliera torna a battere, riguarda la questione del fondo crediti di dubbia esigibilità dell’acquedotto, accusando falsamente gli uffici di non volerle fornire i dati da lei richiesti.

Per l’ennesima vol­ta, però, la Con­si­glie­ra dimen­ti­ca di cita­re l’esito del suo ricor­so al TAR. Infat­ti, il Tri­bu­na­le Ammi­ni­stra­ti­vo nel­la sen­ten­za n. 2371/2020 ha respin­to il ricor­so pre­sen­ta­to dal­la Del­la Gat­ta. For­se è bene cita­re alcu­ne par­ti salien­ti di quel­la sen­ten­za, anche per rin­fre­sca­re le idee e la memo­ria alla consigliera.

I giu­di­ci ammi­ni­stra­ti­vi, infat­ti, affer­ma­no che “L’amministrazione comu­na­le, con la nota del 13.2.2020, nono­stan­te le pre­mes­se, non ha, in defi­ni­ti­va, esclu­so il dirit­to del­la ricor­ren­te di pren­de­re visio­ne di tut­ti gli atti indi­ca­ti nel­la rela­ti­va istan­za di acces­so, aven­do, inve­ce, espres­sa­men­te dichia­ra­to di esse­re a com­ple­ta dispo­si­zio­ne ai pre­det­ti fini, ma ha sol­tan­to rite­nu­to che, data la nume­ro­si­tà degli stes­si, fos­se com­pli­ca­to pro­dur­li in copia” ed aggiun­gia­mo noi anche scan­ne­riz­zar­li tut­ti per for­nir­li in for­ma­to digi­ta­le, tut­to ciò avve­ni­va nono­stan­te il fat­to che il dirit­to al rila­scio del­le copie è rico­no­sciu­to al con­si­glie­re comu­na­le esclu­si­va­men­te per gli atti di cui al com­ma 1 dell’art. 27 del richia­ma­to rego­la­men­to, tra i qua­li non sono anno­ve­ra­bi­li gli atti richie­sti con l’istanza di cui trat­ta­si.

È inte­res­san­te nota­re che i giu­di­ci con­clu­do­no affer­man­do che alla luce di quan­to rile­va­to da par­te dell’amministrazione comu­na­le, si può fon­da­ta­men­te rite­ne­re che si trat­ti di una richie­sta non ragio­ne­vo­le alla luce dell’eccessiva nume­ro­si­tà degli atti richie­sti e per tale ragio­ne ter­mi­na­no affer­man­do che “il ricor­so è, per­tan­to, infon­da­to e deve esse­re respin­to”.

La Con­si­glie­ra è libe­ra di pen­sa­re che i giu­di­ci ammi­ni­stra­ti­vi han­no sba­glia­to, è una sua facol­tà, ma in que­sto caso l’unico stru­men­to che ha dispo­si­zio­ne per dimo­strar­lo è fare ricor­so al CGA. Cosa che non ha fat­to. Quin­di l’unica cosa che può fare ades­so è tace­re e accet­ta­re la sen­ten­za del TAR.

Il problema però, a quanto pare, è che la Consigliera ha una difficoltà ad accettare le sentenze, i giudizi o le opinioni che la contraddicono, perché lei ha la presunzione di avere ragione a prescindere.

Ecco per­ché non le va bene quan­to affer­ma­to dal TAR (stes­so orga­no che le ha anche riget­ta­to il ricor­so con­tro la revo­ca del­le sue dele­ghe asses­so­ria­li) e nem­me­no quan­to rela­zio­na­to dai vari Col­le­gi dei Revi­so­ri dei Con­ti che si sono sus­se­gui­ti negli anni rela­ti­va­men­te ai vari Bilan­ci di Pre­vi­sio­ne, quan­do affer­ma­no la cor­ret­tez­za dei resi­dui attivi.

Quin­di per la Del­la Gat­ta sba­glia il TAR, sba­glia­no i Revi­so­ri dei Con­ti, sba­glia­no i Diri­gen­ti, sba­glia­no i Segre­ta­ri Comunali. 

L’unica che non sba­glia, ovvia­men­te, è lei.

Come le è sta­to spie­ga­to diver­se vol­te, un Ente Pub­bli­co non può di sua ini­zia­ti­va dichia­ra­re un cre­di­to estin­to per avve­nu­ta pre­scri­zio­ne, soprat­tut­to se negli anni ha prov­ve­du­to a sospen­de­re i ter­mi­ni, solo per accon­ten­ta­re lei.

La pre­scri­zio­ne, infat­ti, è un isti­tu­to che deve far vale­re la per­so­na inte­res­sa­ta quan­do ne rile­va i presupposti.

E dovreb­be saper­lo benis­si­mo anche lei per aver­lo vis­su­to in pri­ma per­so­na quan­do il Comu­ne ha rego­la­riz­za­to la con­ces­sio­ne del Castel­lo. La Con­si­glie­ra Del­la Gat­ta, infat­ti, dimen­ti­ca che l’Agenzia del Dema­nio per rego­la­riz­za­re la con­ces­sio­ne ha chie­sto il paga­men­to anche dei cano­ni che era­no anda­ti in pre­scri­zio­ne e che è sta­to il Comu­ne a far vale­re la pre­scri­zio­ne e, così, paga­re solo i cano­ni non prescritti.

E la Del­la Gat­ta lo sa per­ché il Comu­ne lo ha potu­to fare?

Per­ché in que­gli anni nes­su­no ave­va inti­ma­to al Comu­ne il paga­men­to e, quin­di, man­ca­va­no gli atti inter­rut­ti­vi del­la prescrizione.

Nel caso dei cano­ni dell’acquedotto, inve­ce, esi­sto­no gli atti inter­rut­ti­vi ed infat­ti diver­si uten­ti stan­no pagan­do il dovu­to, anche chie­den­do la rateazione.

Chie­de­re che il Comu­ne can­cel­las­se di sua ini­zia­ti­va i resi­dui atti­vi che la Con­si­glie­ra Del­la Gat­ta (non la leg­ge, si badi) ritie­ne pre­scrit­ti, signi­fi­che­reb­be puni­re que­gli uten­ti che paga­no rego­lar­men­te il dovu­to, oltre a dan­neg­gia­re i con­ti dell’Ente.

È que­sto che vuo­le la Del­la Gatta?

Un con­si­glie­re chie­de al Comu­ne di azze­ra­re i resi­dui atti­vi nono­stan­te gli atti interruttivi?

Ci chie­dia­mo il sen­so di ciò.

Ritengo poi gravi, anzi gravissime le allusioni nella parte in cui afferma: residui indicati tanto “COMODAMENTE ed OPPORTUNISTICAMENTE” nel documento contabile dall’amministrazione comunale, quel che è peggio con l’avallo dei Revisori”. Anche in questo caso, ne risponderà nelle sedi opportune.

Riguar­do le affer­ma­zio­ni sul­le Com­mis­sio­ni non sap­pia­mo dav­ve­ro cosa dirle.

Lo Sta­tu­to e il Rego­la­men­to affi­da­no 3 con­si­glie­ri alla mag­gio­ran­za e 2 alla mino­ran­za. Se la Del­la Gat­ta non fa par­te di alcu­na com­mis­sio­ne, for­se sarà anche per la sua scar­sa capa­ci­tà ad inter­lo­qui­re con i col­le­ghi del­la minoranza.

Sareb­be oltre­mo­do biz­zar­ro che la mag­gio­ran­za impo­nes­se alla mino­ran­za i nomi dei con­si­glie­ri di pro­pria competenza.

Tornando, come un disco rotto, alla presunta incompatibilità del consigliere Scaltriti e del Presidente Vallini, la Della Gatta ci ricorda l’ennesima débâcle che vanta in fatto di battaglie fomentate esclusivamente dal suo livore.

In quell’occasione, la Con­si­glie­ra pub­bli­cò addi­rit­tu­ra le buste paga del Con­si­glie­re Scal­tri­ti, che per que­sto la que­re­lò per vio­la­zio­ne del­la privacy.

L’intera vicen­da, inol­tre, è sta­ta già ogget­to di chia­ri­men­to anche gra­zie ad una nota fir­ma­ta dall’allora respon­sa­bi­le del I Set­to­re, Dott. Bel­vi­si, che chia­ri­va l’assenza del­la incom­pa­ti­bi­li­tà, tesi sup­por­ta­ta anche da pare­ri dati da avvo­ca­ti, pare­ri che, guar­da caso, la Con­si­glie­ra ha accu­ra­ta­men­te evi­ta­to di cita­re.

E non dimen­ti­chia­mo che sul pun­to si è già espres­so anche l’organo com­pe­ten­te: il Con­si­glio Comunale.

Se alla Con­si­glie­ra Del­la Gat­ta non fos­se anda­ta bene quel­la deli­be­ra­zio­ne, avreb­be potu­to benis­si­mo impu­gnar­la al TAR come pre­vi­sto dal­la Leg­ge. Cosa che anche que­sta vol­ta non ha fat­to. Ci chie­dia­mo come mai.

Sul conflitto di interessi, invece, è il caso di tornare con chiarezza, perché questo sì che è un argomento che la Consigliera Della Gatta conosce bene.

Per rin­fre­scar­le la memo­ria sul­le le varie ragio­ni per cui le sono sta­te riti­ra­te le dele­ghe, dob­bia­mo tor­na­re indie­tro al 2019, pro­prio in occa­sio­ne dell’organizzazione degli even­ti esti­vi, tra cui il “Pas­si­ta­ly Sound Festival”.

All’epoca, la Giun­ta si espres­se con un atto di indi­riz­zo dell’allora asses­so­ra Del­la Gat­ta, affer­man­do che biso­gna­va orga­niz­za­re tale even­to, sen­za spe­ci­fi­ca­re qua­li e quan­ti arti­sti far esi­bi­re e in qua­li gior­ni dove­va tenersi.

Alla fine, su indi­ca­zio­ne dell’allora asses­so­re, si scel­se­ro tre arti­sti di una agen­zia di spet­ta­co­li con sede a Roma e come si dice­va all’inizio, si trat­ta­va del­la stes­sa agen­zia per la qua­le ave­va lavo­ra­to la Del­la Gatta.

La sera dell’ultimo con­cer­to, come tut­ti ricor­de­ran­no, la Del­la Gat­ta annun­ciò sul pal­co che sareb­be anda­ta in tour­née a Cuba e negli Sta­ti Uni­ti con l’artista che si era esi­bi­ta quel­la stes­sa sera. Tour­née orga­niz­za­ta dal­la stes­sa agen­zia di spet­ta­co­li, cer­ta­men­te non il gior­no prima!

Rie­pi­lo­gan­do: l’allora asses­so­re Del­la Gat­ta da una par­te si impe­gna­va per por­ta­re a casa i tre spet­ta­co­li per con­to del Comu­ne e dall’altra pren­de­re accor­di con la mede­si­ma agen­zia per la tour­née con uno degli arti­sti che si sareb­be­ro esi­bi­ti a Pantelleria.

Dal pun­to di vista pena­le sarà l’Autorità giu­di­zia­ria ad espri­mer­si, ma dal pun­to di vista poli­ti­co si trat­ta di un atto gra­vis­si­mo, fat­to anche all’insaputa del­la sua stes­sa maggioranza.

Deve far riflet­te­re, inol­tre, il fat­to che quel­la stes­sa agen­zia nel gen­na­io 2020 depo­si­ta­va il mar­chio “Pas­si­ta­ly Sound Festi­val”, che ora non può più esse­re usa­to libe­ra­men­te dal Comune.

Piace evidenziare, in questa occasione, anche la faziosità di alcuni giornali.

Arti­co­lo­ni sul pre­sun­to con­flit­to d’interessi dell’assessore Gut­te­rez (nes­sun atto fir­ma­to da quest’ultimo ed atti­vi­tà esclu­si­va­men­te por­ta­ta avan­ti dagli uffi­ci) e sul­le pre­sun­te incom­pa­ti­bi­li­tà del Pre­si­den­te del Con­si­glio Val­li­ni e del Con­si­glie­re Comu­na­le Scal­tri­ti (vile attac­co per atti­vi­tà ini­zia­te nel­la pre­ce­den­te legi­sla­tu­ra ed a favo­re di per­so­ne social­men­te svan­tag­gia­te) e nes­sun arti­co­lo sul con­flit­to d’interessi del­la Del­la Gat­ta per l’attività svol­ta duran­te il suo inca­ri­co di asses­so­re e ampia­men­te trat­ta­to pub­bli­ca­men­te in Con­si­glio Comunale.

È evi­den­te che alcu­ne testa­te appli­chi­no due pesi e due misu­re e lo testi­mo­nia il fat­to che abbia­no pub­bli­ca­to un comu­ni­ca­to pie­no di dif­fa­ma­zio­ni e fal­si­tà, non solo non veri­fi­can­do i fat­ti impu­ta­ti, ma nem­me­no dissociandosene.

Ecco alcune delle più importanti ragioni per cui è stato chiesto alla Della Gatta di rassegnare le dimissioni.

Dimis­sio­ni che non ha volu­to mai fir­ma­re, per­ché era sicu­ra di non poter esse­re rimos­sa dal Sin­da­co, in quan­to la rimo­zio­ne pre­ve­de la con­tem­po­ra­nea nomi­na di un nuo­vo asses­so­re e, secon­do lei, non c’era nes­su­na don­na sull’isola che avreb­be accet­ta­to di assu­me­re l’incarico.

Pur­trop­po, però, ave­va fat­to male i con­ti, per­ché qual­cu­no fuo­ri dall’isola inve­ce ha accettato.

Ed è questo il motivo per cui nutre del risentimento personale verso il Sindaco e verso l’assessora che ha avuto l’ardire di accettare di sostituirla.

Risen­ti­men­to per­so­na­le che la spin­ge al livel­lo così bas­so da lan­cia­re solo insi­nua­zio­ni di vile e squal­li­do teno­re, non degne nem­me­no di commento.

Solo chi è pri­vo di eti­ca e mora­le può arri­va­re ad affer­ma­re che una don­na può otte­ne­re un inca­ri­co non per le sue qua­li­tà, ma solo “per ragio­ni di ‘estre­ma vici­nan­za’ del pri­mo cit­ta­di­no”.

Oltre­tut­to con tali affer­ma­zio­ni vor­reb­be for­se sot­tin­ten­de­re che l’unico moti­vo per cui lei è sta­ta nomi­na­ta all’epoca asses­so­re era per “l’estrema vici­nan­za con l’allora orga­ni­zer del Mee­tup del M5S Pan­tel­le­ria” e non per le sue capacità?

La Con­si­glie­ra Del­la Gat­ta, inve­ce di impie­ga­re il tem­po in dif­fa­ma­zio­ni, calun­nie ed impro­ba­bi­li ricor­si, faces­se qual­che pro­po­sta con­cre­ta per l’isola, visto che, tra l’altro, stia­mo aspet­tan­do anco­ra qual­che suo emen­da­men­to al bilan­cio “per il bene dei pan­te­schi”.

Il com­pi­to di un Con­si­glie­re Comu­na­le non è dileg­giar­si in pet­te­go­lez­zi e mal­di­cen­ze, è lavo­ra­re per la comunità.

Evi­den­te­men­te la Del­la Gat­ta que­sto non l’ha anco­ra capito.

Il Sin­da­co

Vin­cen­zo Campo

Pan­tel­le­ria, 29 set­tem­bre 2021