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Da Pantelleria, Armao parla agli studenti: “Europa deve essere più inclusiva”

Armao Pantelleria

Ue: Armao, Europa deve sforzarsi ad essere più inclusiva

Da Pantelleria a studenti messaggio del vicepresidente Regione

 

Ecco per­ché oggi ci stia­mo con­cen­tran­do sul­l’a­per­tu­ra del­l’Eu­ro­pa al cit­ta­di­no con il sogno di una Nuo­va Euro­pa in cui ognu­no pos­sa dise­gna­re il pro­prio futu­ro e, tut­ti insie­me, quel­lo del­l’in­te­ra Unione”.

Lo ha det­to il Vice­pre­si­den­te del­la Regio­ne Sici­lia­na e Coor­di­na­to­re del­la Com­mis­sio­ne Affa­ri euro­pei e Inter­na­zio­na­li del­la Con­fe­ren­za del­le Regio­ni e Pro­vin­ce auto­no­me, Gae­ta­no Armao ha intro­dot­to, in col­le­ga­men­to dal­la Sala Infor­ma­ti­ca del­l’I­sti­tu­to di Istru­zio­ne Secon­da­ria Supe­rio­re di II gra­do “Vin­cen­zo Alman­za” di Pan­tel­le­ria, un dia­lo­go strut­tu­ra­to nel­l’am­bi­to del­la “Con­fe­ren­za sul Futu­ro del­l’Eu­ro­pa” che ha visto la par­te­ci­pa­zio­ne, in video­con­fe­ren­za, di diver­si Isti­tu­ti sco­la­sti­ci, di tut­ta Ita­lia. “Sia­mo qui oggi, in col­le­ga­men­to da Pan­tel­le­ria, per por­ta­re la nostra testi­mo­nian­za dal­la fron­tie­ra d’Eu­ro­pa. Il viag­gio idea­le che par­te dal­l’A­fri­ca ver­so nord, incon­tra qui la sua pri­ma fron­tie­ra, nel cuo­re del Mediterraneo.
    Pan­tel­le­ria è un’i­so­la che, lo ricor­do ai ragaz­zi col­le­ga­ti in video­con­fe­ren­za dal resto d’I­ta­lia, è qua­si più vici­na all’A­fri­ca di quan­to lo sia addi­rit­tu­ra alla Sici­lia, del cui arci­pe­la­go è par­te, ed ovvia­men­te all’I­ta­lia”, ha det­to Armao.
    “Pan­tel­le­ria è una real­tà dove l’Eu­ro­pa misu­ra le sue radi­ci con la sua sto­ria e le sue sfi­de per­ché da un lato è anco­ra­ta ai valo­ri del­la cri­stia­ni­tà, del­la cul­tu­ra e del­la civil­tà euro­pea, ma è anche ter­ra di con­fron­to con le altre cul­tu­re che si affac­cia­no sul Medi­ter­ra­neo. La popo­la­zio­ne di que­st’i­so­la vive con­tem­po­ra­nea­men­te l’Eu­ro­pa ed il Medi­ter­ra­neo e non è un caso che gran par­te del­le con­tra­de qui abbia un nome ara­bo e che nel­la cuci­na pan­te­sca vi sia­no tan­te ascen­den­ze. Esse­re ter­ra di fron­tie­ra non vuol però dire per­de­re la pro­pria iden­ti­tà, anzi qui è pro­prio vero il con­tra­rio”, ha aggiunto.

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